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Le origini della festa di Pesach

Oggi iniziano sette giorni speciali della festività di Pesach.

Durante tutti questi giorni, dobbiamo avere un’intenzione corretta e costante perché è un periodo speciale.

Non celebriamo tradizioni, né cerimonie religiose. Siamo molto distanti dalle azioni che la gente compie perché è educata in questo modo dall’infanzia o è diretta da obbiettivi egoistici di ricevere delle ricompense in questo mondo o nel mondo a venire.

Quelli che studiano la Kabbalah desiderano prima di tutto rivelare il Mondo Superiore e le azioni spirituali. Solo dopo, vedendo i loro effetti e le loro radici, sono disposti a rispettare ed osservare le tradizioni con la stessa intenzione, come le stesse azioni spirituali.

Abramo ed i suoi discepoli furono i primi a percepire la connessione dei rami e delle radici. Prima Abramo fabbricava idoli ed era un sacerdote nell’Antica Babilonia.

Svelando però lo spirituale e le sue conseguenze nel materiale, scoprendo che dal mondo spirituale al nostro mondo, discendono le forze che mettono in moto questo mondo, egli crèo il linguaggio dei rami, che è una descrizione del Mondo Superiore, delle radici, con l’aiuto delle parole del nostro mondo, dei rami.

Allora egli rivelò tutta la realtà – materiale e spirituale – come un tutt’uno. Per questo, le sue azioni spirituali e terrene si unirono; ed in questo modo insegnava ai suoi discepoli.

Riguardo a ciò, è scritto che i patriarchi (i primi cabalisti) compivano tutta la Torah prima della sua ricezione sul monte Sinai;

perché la rivelarono dalla loro percezione del mondo spirituale, dalle azioni spirituali. In base a questo, essi compivano le stesse azioni anche nel nostro mondo, percependo tutta la realtà come un tutt’uno.

Il Ruolo della Donna in Questo Mondo e Nel Mondo Spirituale

Un domanda che ho ricevuto: Quale intenzione dovrebbe avere una donna durante lo studio dello Zohar? Dovrebbe cercare di scoprire dentro di lei ci di cui il testo parla? Dovrebbe desiderare che il libro la influenzi? Dovrebbe pensare a connettersi con gli altri o chiedere per l’unione tra gli uomini? O dovrebbe semplicemente dedicarsi a supportare gli uomini e fare divulgazione, dal momento che studiare non è così importante per le donne?

La mia risposta: La cosa più importante per una donna è la divulgazione. Ma deve sapere che cosa divulgare, sentire l’importanza della divulgazione, ed avere l’energia per farlo. Senza dubbio, per una donna la divulgazione è l’unico strumento per avanzare. Altrimenti, è come una donna che non da alla vita dei figli.

Il ruolo della donna nel nostro mondo è di fare nascere la prole, e il ruolo dell’uomo è quello di dare alla donna tutto ciò di cui lei ha bisogno per fare nascere. Questo significa che lui deve costruire una casa e dare a lei tutto ciò che è necessario, considerando che è per questo scopo.

Questo è come siamo costruiti e come noi esistiamo. Una donna è il punto centrale attorno al quale tutto ruota poiché lei dà la nascita, che l’atto più importante della nostra esistenza sulla terra.

Ma nella spiritualità è la divulgazione perchè questa azione facilita la nascita spirituale. E’ per questo che è la cosa più importante per una donna. Tuttavia, per potere divulgare, lei deve partecipare al processo dello studio e studiare lo Zohar. Tuttavia, per lei, tutto questo deve essere un mezzo per la divulgazione.

Per gli uomini, dall’altro lato, studio, divulgazione e, più importante di tutto, l’unione, sono tutti mezzi per acquisire la giusta intenzione. Questo è come le parti maschili e femminili della creazione si completano a vicenda.

Il Congresso sullo Zohar 2010 è stato un vero Miracolo

Una domanda che ho ricevuto: Che tipo di avanzamento spirituale abbiamo guadagnato al Congresso sullo Zohar che si è tenuto la settimana scorsa?

La mia risposta: Abbiamo passato dei cambiamenti enormi. Ho sentito che la nazione di Israele non riceveva semplicemente Il Libro dello Zohar, ma stava ritornando ad esso. Non era la ricezione di qualcosa di nuovo, ma le gioia di persone che hanno scoperto ciò che una volta persero.

Forse loro non possono nemmeno dare a se stessi una spiegazione di ciò che gli è successo, ma io ho visto che questo è esattamente ciò che le loro anime hanno sperimentato. Loro hanno sentito che hanno ritrovato ciò che hanno perso duemila anni fa. Loro non stanno studiando Lo Zohar attualmente, ma se lo stanno ricordando.

Infatti, questa è la situazione: non stanno scoprendo qualcosa di nuovo, ma si stanno rallegrando per il ritorno di qualcosa che fu perso un tempo. Di conseguenza, penso che la nazione di Israele ha attraversato una grande, meravigliosa ascesa spirituale. Inoltre, questo vale non solo per le persone che erano con noi al Congresso. E’ stato un passo avanti per l’intera divulgazione della scienza della Kabbalah nella nazione di Israele, alla quale si unirà successivamente il resto dell’umanità. Quindi, tutta Babilonia (tutta l’umanità), sta ritornando alla sua sorgente spirituale.

C’è motivo di sperare che tutte le anime si uniranno in una unica anima di Adam durante la nostra vita e che noi raggiungeremo lo stato della Correzione Finale, il Mondo dell’Infinito, l’anima comune corretta. Ho creduto in questo ed ho aspettato per questo, ma il nostro successo va al di là delle mie aspettative. Penso che ci sia data una grande opportunità dall’Alto per correggere la nostra natura.

C’è ancora tanto lavoro davanti a noi, che è speciale e molto difficile. Al tempo stesso, è estremamente importante ed elevato, e dobbiamo essere grati che il Creatore ha scelto di compiere il Suo grande piano attraverso noi.

Ora, tutto ciò che dobbiamo fare è continuare a divulgare la Kabbalah nella nazione di Israele con l’aiuto di tutte le persone che hanno preso parte al Congresso insieme a noi. In virtù della saggezza della Kabbalah e della forza della Luce del Libro dello Zohar, Israele si unirà in una singola nazione, come scrive Baal HaSulam nel giornale “La Nazione” e nel paragrafo 70 de “Introduzione al Libro dello Zohar”. Questo è possibile solamente unendo i nostri cuori, e questo può avvenire solo tramite la forza della Luce che Corregge, che ci eleva sopra al nostro egoismo.

Vorrei ringraziare tutte le persone che sono venute al Congresso da diverse parti del mondo. Insieme saremo capaci di portare avanti questa grande correzione, e giudicando dalla velocità della sua attuale divulgazione, è destinata a succedere molto rapidamente.

Non è ancora arrivato il momento per rivelare la vera profondità e grandezza di ciò che sta per manifestarsi, ma posso dire che apportat correzioni interiori elevate e potenti. E questo si esprimerà presto dentro di noi e nel mondo.

La terza forza

Oggi giorno l’umanità è arrivata ad una tale crescita dell’egoismo che non sogna più un essere umano benevolo ed altruista.

C’è stato un tempo in cui avevamo la speranza di poterlo creare, ma il ventesimo secolo ha distrutto questa speranza. Comprendiamo che un essere umano, semplicemente non può farlo.

Questo è meraviglioso perché gli permette di comprendere il suo male! Ma adesso abbiamo una domanda: potrà l’essere umano vivere in questo mondo senza essere altruista? Oggi giorno si rivela il sistema globale, un “piccolo villaggio” mondiale, nel quale tutti sono connessi. Potremo sopravvivere se non diventiamo altruisti?

È chiaro che d’ora in poi non potremo vivere in questo modo. Per tanto ci troviamo in una specie di morsa. Da un lato, dobbiamo dare gli uni agli altri ed essere un uomo con un unico cuore perché, in altra maniera, l’umanità non ha nessuna opportunità di sopravvivere. Dall’altro lato, non possiamo riuscirci con le nostre forze! Perché questo è impossibile!

Allora riveliamo che esiste la terza forza (il Creatore) che può farlo per noi. Possiamo ottenere questa comprensione attraverso terribili sofferenze, guerre ed epidemie che ci obbligheranno a rivelare la necessità della terza forza, la necessità del Creatore che “stabilirà la pace tra noi”; però è un cammino molto lungo e duro dello sviluppo naturale.

Oppure – per mezzo della divulgazione della scienza della Kabbalah – capiremo gli stati attraverso i quali dobbiamo passare e la soluzione che dobbiamo rivelare, estenderemo le nostre conoscenze in tutto il mondo ed attrarremo la Luce Superiore che ci correggerà.

Egli ci darà la qualità della dazione, che non possediamo nella nostra natura intrinseca. Allora, otterremo la correzione attraverso un cammino corto e gradevole, “accelerando il tempo”.

Il filtro per i desideri

Se non usiamo le anime corrette dei cabalisti ed i veri libri cabalistici scritti da loro, non potremo creare un contatto con la Luce.

I cabalisti del passato sono i padroni del sistema che ci da la Luce.

Come posso stabilire questo contatto? Poiché è la cosa principale! Il gruppo cabalistico ed i libri creano il mio contatto.

I libri mi uniscono a questo sistema delle anime corrette. Attraverso il gruppo posso annullarmi, chiedere la Luce della correzione e prendere la direzione corretta verso la meta spirituale.

Il gruppo mi serve come un filtro. Se posso passare il mio desiderio attraverso questo filtro, significa che la mia richiesta è corretta!

In questo caso, essa corrisponde al sistema superiore delle anime corrette e così merita la risposta dall’Alto.

Creare pulcini spirituali

Nella sua evoluzione, l’umanità è passata attraverso tutte le tappe dello sviluppo inconscio (animale).

D’ora in avanti, dobbiamo evolvere noi stessi verso Adam (la somiglianza con il Creatore). Non c’è altra opzione. Questo obbiettivo deve essere realizzato. Se non lo facciamo, le qualità che non correggiamo provocheranno grandi sofferenze che in ogni modo, ci obbligheranno a realizzare il programma della creazione.

Per questo, non è possibile fare niente senza la scienza della Kabbalah giacché questa ci spiega come rivelare il Creatore e basandoci su queste conoscenze, ci correggiamo e costruiamo “un’incubatrice” per il nostro sviluppo.

Se non lo faccio, allora il Creatore viene in mio aiuto nella seguente maniera: le stesse forze che avrei dovuto usare per la creazione dell’incubatrice e che non ho usato, mi vengono rivelate da Lui in maniera negativa.

Egli mi costruisce questa incubatrice però apparentemente, sembra essere rotta. Quando poi, comincio a rivelarla, vedo che non era essa ad essere rotta, ma la mia attitudine.

L’incubatrice va bene dal principio e non appena lo desidero, essa immediatamente comincia ad agire e a prendersi cura di me; mi alleva per trasformarmi in un futuro “pulcino”.
Ma ora devo partecipare a questo in maniera contraria a come agivo nei gradini anteriori (inanimato, vegetale ed animale) nei quali invece di me, era la Natura a fare tutto per me.

Adesso sono io a dover mettere in moto questo sistema. Cioè costruisco una macchina che rimpiazza il Creatore! Perché se passo ad essere il suo creatore, allora diventerò come il Creatore! Termino il lavoro su di me, lavoro che il Creatore non ha terminato e me ne ha lasciato l’incarico.

L’incubatrice spirituale è il Creatore (la Luce che riporta alla Fonte), l’ambiente, il maestro ed i libri, cioè, tutto ciò che influisce sul nostro sviluppo spirituale. Bisogna organizzare tutto questo in maniera ottimale, affinché questa incubatrice spirituale si prenda cura di noi e ci porti fino allo stato assoluto; cioè, che possa fare di noi un uomo simile al Creatore.

Così sarà l’incubatrice nella quale creeremo i pulcini spirituali. È la maniera in cui devo trattare la mia anima.

Non morire, ma nascere!

Lo Zohar, capitolo Chaiei Sara, p.172: “E lui fece inginocchiare i cammelli fuori dalla città in una fonte d’acqua”.

Fuori dalla città”, significa nel cimitero. “In una fonte d’acqua”, il che precede la resurrezione dei morti nel cimitero.

Questi sono coloro che si sono sforzati nella Torah, poiché cos’è la prima cosa che si domanda ad una persona quando arriva alla tomba?

Se ha stabilito dei tempi di studio per la Torah, così come è scritto, “E la stabilità dei tuoi tempi”. Ed è ancora di più quando lei esce, non è logico che siano resuscitati prima.

Domanda: Come ad una persona, che sta nella tomba, aiuta il fatto che prima studiasse la Torah?

Risposta: Studiava la Torah e grazie a ciò ha ottenuto un tale stato, quando “è morta” nel suo gradino anteriore ed “è entrata nella tomba”, però adesso sta rinascendo e riceve una nuova incarnazione, nasce in un nuovo gradino.

Il desiderio di ricevere piacere era nello stato di embrione (ibur), però quando lo ha terminato, doveva nascere. Per questo il suo stato anteriore viene chiamato la sua “tomba”.

Lo stesso utero, nel quale c’era la sua vita, il suo mondo che ha visto da un limite all’altro e nel quale stava crescendo, adesso diventa la sua tomba.

Il suo desiderio egoista che annulla e con il quale non può più lavorare, deve trasformarsi in un nuovo stato.

Ed è per questo che le chiedono: “Hai studiato la Torah? Avevi il desiderio di farti influenzare dalla luce?

Adesso scoprirai il tuo nuovo stato.
Per questo hai tutti i tuoi sforzi, che hai depositato durante anni di sviluppo spirituale all’interno dell’utero e ora questo utero diventa la tua tomba e da essa nasci con un nuovo desiderio.

E con cosa possiamo arrivare ad un nuovo gradino? Perché non saltiamo questi gradini?

Perché dobbiamo accumulare dei desideri nel gradino anteriore, nei quali potremo capire e rivelare un nuovo gradino.

Un nuovo gradino non discende come qualcosa di fatto. Gli stessi desideri nei quali mi trovavo prima e con i quali lavoravo, adesso si perfezionano e diventano un nuovo gradino

La vita davanti allo specchio

Mentre noi ci troviamo nella percezione di questo mondo, non possiamo capire che questa è immaginaria.

Visto che ora la materia è la mia unica realtà e non sento nient’altro.

Devo cominciare a percepire chiaramente il mondo in due gradini: materiale e spirituale, affinché possa capire che uno dei due è immaginario.

Ciò non significa che questo gradino non esista! “Immaginario” significa che è un riflesso della vera forma. Il secondo gradino (quello spirituale) è la vera forma.

In altre parole, c’è qualcosa di vero ed il suo riflesso, come in un specchio. Non è possibile dire che questo riflesso non esista! Proprio attraverso questo riflesso arrivo alla percezione della forma spirituale.

Non percepisco mai la forma spirituale in maniera separata, per conto suo. In tutto il cammino della correzione, quando la persona sviluppa sempre di più la percezione spirituale dalle forme del Creatore, le rivela all’interno delle forme immaginare di questo mondo.

Non posso disconnettermi da esso, mentre salgo tutti i 125 gradini della scala!

Durante tutto il cammino della correzione, in tutte le tappe della rivelazione, la percezione spirituale si rinforza, basandosi su queste due forme: immaginaria e reale.

La forma immaginaria si chiama solo così: immaginaria. Forse immaginiamo solo il nostro mondo? Viviamo in esso! Oggi è tutta la nostra realtà!

Però, quando cominciamo a rivelare la vera realtà – dalla quale ci arrivano le forze, le decisioni, i fatti, mentre qui in questo mondo esiste solo il suo riflesso che ci aiuta a concepire la vera realtà – allora chiamiamo questo mondo “mondo immaginario”.

Questa non è una fantasia inesistente, è necessaria per discernere lo spirituale.

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Laitman bog: La rivelazione avviene spostandoci dalle immagini materiali alle Forze
Laitman blog: Lo specchio dei nostri desideri

La Patria. Canzone di Archadii Duchin

La patria

Soltanto quel posto , dove tutti hanno sostenuto l’un l’altro
Ed amano l’uno all’altro,
sarà per me la patria.
Soltanto quel posto , dove tutti chiedono,
In che consiste il senso della mia vita,
Soltanto là riuscirò a trovare il senso.

Ritornello:
Ma per ora sono estraneo nel proprio paese,
Estraneo nel proprio mondo,
Estraneo , estraneo in se stesso.
Ma per ora il mio è il mio , il tuo è il tuo,
Estraneo nel proprio mondo,
Estraneo , estraneo dentro se stesso.

Soltanto quel posto , dove tutti si aiutavano l’uno con l’altro
E si prendono cura l’uno dell’altro,
Sarà per me patria.
Soltanto quel posto , dove tutti chiedono,
Quale è il senso della mia vita,
Soltanto là potrò trovare il senso.

Ritornello

Il punto cruciale della creazione

Domanda: Non è chiaro, come da un lato posso realizzare il desiderio di ricevere il piacere e dall’altro desiderare di identificarmi con il Creatore? Perché uno contraddice l’altro…

Risposta: Prima di tutto, il mio gioco con il desiderio di godere, proviene da due attributi: dalla dazione e dalla ricezione.

Perché se mi trovo solo in un attributo, allora sono uno schiavo. Con un solo attributo non capisco neanche cosa faccio, realizzo solo i miei desideri, come qualsiasi altro individuo “della strada”.

Egli segue i suoi desideri e gli sembra che siano propri. Questo dura tutta la sua vita fino alla sua morte. Per questo, con lui non fanno calcoli né in questo mondo né in quello a venire.

Semplicemente, il desiderio del Creatore si realizza tutto il tempo fino a che arriva in questo stato, quando all’interno di questo desiderio se ne sveglia un altro, il desiderio di dare. Allora la creatura comincia a sentire il suo Creatore.

Anche noi in questo ciclo cominciamo a sentire che, oltre alla stessa azione esiste uno che agisce dentro di noi.

Da queste due sensazioni, comincio a distinguere che tutto quello che desidero, non sono davvero io a desiderarlo, ma è Lui che ha posto la sua mano su di me ed ogni volta realizza diversi cambiamenti in me, ed io per obbligazione e con precisione compio tutto.

Allora comincio a relazionarmi al mio stato attuale da due punti:

1. Lui agisce in me e questa è chiamata la mia natura.
2. Qual è la sua intenzione? Cosa vuole Lui con questo? Perché lo fa?

Ciò significa che alla fine della tappa “alef” (1) comincia a svegliarsi la sensazione del Creatore da questa tappa, dalla tappa “shoresh” (0); ed allora la tappa “alef” vuole trasformarsi nella tappa “bet” (2): essere dazione.

Noi adesso siamo proprio in questo stato: nella transizione dalla tappa “alef” alla tappa “bet”. Tutto dipende da quanto distingueremo le azioni del Creatore dentro di noi.

Da questo momento ed in seguito, devo percepire ogni desiderio che mi arriva come se non fosse mio. “Voglio bere! È una menzogna! Questo non sono io!”

Ciò significa che in ogni stato mi elevo al di sopra del desiderio, cioè essere uno con il Creatore che è in questo desiderio. Mi elevo al di sopra del desiderio e comincio a chiarire cosa vuole Lui da me.

Dopo puoi fare con i tuoi desideri tutto quello che vuoi, però solo dopo aver controllato, visto, ricevuto la decisione, vai avanti.

(La sensazione che è il Creatore a mettere in me i desideri ed io automaticamente li compio, già proviene dalla percezione che Lui esiste, Lui mette in me…. Lui esegue anche. Ed io dove sono?

In questo modo l’essere umano percepisce la sua vita nella sua conclusione e capisce che non esiste per lui un giudizio, né una ricompensa, né l’inferno, né il paradiso, niente …)

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