Pubblicato nella '' Categoria

Le resistenze alla saggezza della Kabbalah – 1’ Parte

Noi vediamo l’umanità svilupparsi sotto l’influenza di due forze: supporto ed opposizione, pro e contro, una forza trainante ed una di resistenza. E’ naturale che per ogni sviluppo ci siano ogni volta espansione e contrazione.

In ogni momento, queste due forze agiscono perché il giusto sviluppo è impossibile senza un equilibro fra loro.

Kabbalah e kabbalisti si sviluppano a seconda della propria generazione. Le scintille emergono nei vasi rotti dell’anima. Queste scintille sono pronte a risalire dai frammenti dell’anima, e chiedono correzione.

Le persone in cui queste scintille si risvegliano, sentono il bisogno di rivelare lo scopo della creazione, la forza superiore, il Creatore, ed imparare riguardo l’universo. Cercano di salire al di sopra della vita di tutti i giorni, così da non rimanere dentro i propri desideri frammentati ma cercando di vivere solo per il bene della scintilla spirituale.

Anche se le scintille si sono divise, una persona lo sente che devono essere riaccese. Per questo, ci sono molte forze dentro un kabbalista: scintille, geni spirituali (Reshimot) e desideri che riguardano la correzione. Questa è la qualità della ricezione.

Questo processo comincia con il primo uomo Adamo. Ed in seguito sempre più persone, oltre a quelle che sentono il bisogno di scoprire e comprendere lo scopo della creazione e di scoprire il potere superiore e il sistema superiore, l’hanno seguito in ogni generazione. Quindi, da Adamo discende l’intera linea dei kabbalisti che hanno sviluppato il metodo della rivelazione del Creatore alle creature che esistono in questo mondo.

I kabbalisti sono le creature che hanno rivelato la forza superiore. E sin dalle scintille spirituali e dai desideri risvegliati in molte persone, i kabbalisti hanno diffuso la saggezza della Kabbalah, che ha evocato reazioni differenti.

E anche i semplici studi della saggezza della Kabbalah risvegliano due forze opposte in una persona: il desiderio per e quello contro la rivelazione del Creatore. Dopo tutto, un uomo è un desiderio frammentato di ricevere, un egoista, e dentro di lui c’è una scintilla che chiede un passaggio ad un’altra dimensione, ad un altro livello, l’intenzione di dare.

Queste scintille si riferiscono ad una vita diversa, ad un mondo diverso. Quindi, un kabbalista ha due mondi interiori:
a volte è dominato dalla forza del dare, ed altre dalla forza del ricevere. Va sempre incontro ad alti e bassi perché due forze opposte lavorano costantemente dentro di lui: scintille e desideri frammentati che chiedono di essere realizzati.
In questo modo un kabbalista si sviluppa, a volte nella linea di destra, altre in quella di sinistra.

La stessa regola vale per una persona ed il suo ambiente. Abrahamo, il primo kabbalista che ha cominciato a diffondere la saggezza della Kabbalah alle masse, ha incontrato una grande resistenza da parte di suo padre Terah e in tutta la sua educazione scolastica, così come da parte del governatore dell’antica Babilonia, il Re Nimrod. La resistenza era così forte che Abrahamo dovette lasciare la Babilonia.

La resistenza nella Kabbalah è normale, perché niente si sviluppa senza di essa. Vediamo negli esempi del livello inanimato, vegetale e animale della natura che l’intera evoluzione avviene come risultato di una lotta, e non avrebbe potuto essere altrimenti.

Per questo, i kabbalilsti sono pazienti con chi si oppone alla Kabbalah perché realizzano che ricevono questo dall’alto e perché è il Creatore che organizza queste forze contrastanti. Ma allo stesso tempo, come rappresentanti della forza dello sviluppo spirituale, essi devono resistere agli sviluppi materiali ed egoistici.

Gli oppositori della Kabbalah lottano in ogni modo possibile, ma i kabbalisti capiscono che questa resistenza è organizzata dal Creatore che controlla queste forze, e per questo, la risposta deve essere appropriata. Alla fine, dobbiamo agire per un solo scopo: rivelare il Creatore alle creature che esistono in questo mondo, che è lo scopo della saggezza della Kabbalah.

La Kabbalah viene rivelata per questo stesso scopo ed è impossibile rivelarla senza le altre persone, perché il progresso e la resistenza si basano l’uno sull’altro.

Pertanto, bisogna trattare razionalmente i detrattori della Kabbalah, rendendosi conto che sin dal momento in cui la Luce ha creato l’oscurità, cioè quando il desiderio altruistico ha creato il desiderio egoistico, questi desideri erano opposti l’uno all’altro, ma devono svilupparsi insieme. Dopotutto, la Luce si sviluppa anche quando entra nella creazione, la organizza e crea in essa connessioni sempre più diverse.

Per questo, bisogna trattare il criticismo in maniera creativa, con comprensione. E anche se gli oppositori della saggezza della Kabbalah hanno portano molte disgrazie ai kabbalisti, dall’altro lato, tutte queste forze agiscono a seconda del programma della Creazione.

[214075]

Dalla Lezione “Le resistenze alla saggezza della Kabbalah”, 24/09/17

Materiale correlato:
La Kabbalah è la saggezza della realtà superiore
L’ opposizione religiosa alla Kabbalah
Passare le scintille della luce al nemico

Il giorno in memoria del Rabash

Baruch Shalom Levi Ashlag ha rappresentato il legame più vicino a noi nella catena dei grandi kabbalisti, attraverso il quale la forza superiore è rivelata al mondo e la Torah ci è trasmessa. Egli è il più alto livello e l’unico Partzuf spirituale da cui dipendiamo, e perciò il nostro studio è basato soprattutto sui suoi articoli. Rabash ha fatto di tutto per preparare le basi per la generazione a venire.

Anche se non fu facile, trovò la forza di annullarsi totalmente davanti al suo grande padre e insegnante, Baal HaSulam, senza avere assolutamente nessun rispetto per se stesso. E per questo è salito attraverso tutti i livelli del conseguimento spirituale. Dobbiamo ancora vedere dai suoi scritti quanto in alto è arrivato. I suoi saggi sono scritti in modo molto appassionato, con grande cura per il lettore, lo studente.

Egli aveva un enorme cuore ardente pieno d’amore. Tuttavia, se siamo in grado di cogliere la profondità dei suoi scritti, vedremo che egli era negli stati di GAR di Atzilut o addirittura superiori, cosa che è impossibile da immaginare.

Rabash ci ha spianato la strada scrivendo i suoi articoli e stabilendo le abitudini alle quali noi cerchiamo di attenerci. Ci ha dato il quadro di riferimento in cui un gruppo kabbalistico dovrebbe esistere e noi continuiamo in accordo a questo metodo.

Baal HaSulam era come l’ARI, ha creato il metodo dell’ascesa spirituale, mentre Rabash lo ha portato ad una realizzazione pratica ed in questo assomigliava al Baal Shem Tov. In nessun altro scritto kabbalistico ho mai visto tali descrizioni dettagliate del lavoro spirituale: come una persona si dovrebbe organizzare nel suo ambiente immediatamente circostante, in un ambiente più ampio, nel sistema dei mondi e nel suo rapporto con il Creatore.

Tutti questi sistemi, attraverso i quali una persona deve passare per ottenere l’adesione con la forza superiore, non sono spiegati da nessun’altra parte in una forma così sistematica come negli articoli di Rabash. Una persona può prendere questi articoli e avanzare per mezzo di essi, perché formano dentro di lei la giusta attitudine ed i giusti concetti.

Non ci sono altri libri come questi. Negli articoli di Rabash, non solo abbiamo il commentario, ma anche le istruzioni dettagliate su cosa fare, quale reazione aspettarci e come andare avanti. Egli spiega l’intero processo che dobbiamo completare, la risposta che otteniamo in cambio e gli stati interiori che la nostra anima attraversa.

Ho letto questi articoli molte volte e certamente continuerò a leggerli, e posso testimoniare che essi sono nascosti e non rivelati. Dopo molti anni di studi, comincerai a scoprire in essi una grande profondità.

Vedrai improvvisamente, che Rabash sta scrivendo di qualcosa che non avevi notato prima, non comprendevi e non percepivi. Questi articoli non sono semplici, ma sono piuttosto un “multistrato” che viene rivelato in base al livello di comprensione del lettore. Essi offrono un tale supporto ed un tale aiuto ai principianti del percorso spirituale, che non può essere trovato nemmeno negli scritti di Baal HaSulam.

Baal HaSulam è un kabbalista di calibro più alto, uno scienziato, un ricercatore e Rabash è un allenatore spirituale: gentile e amorevole, che ti prende per mano e ti conduce attraverso tutti gli stati. Solo quando saliamo nella spiritualità possiamo giudicare la sua vera grandezza.
[194537]

Materiale correlato:
Passare avanti la Luce come in una catena
Le tappe della realizzazione spirituale
“Nutriti” dagli insegnamenti di Baal HaSulam e Rabash

“L’uomo più raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello”

Dalla Torah, (Deuteronomio 28:54): “L’uomo più raffinato tra di voi e più delicato guarderà di malocchio il suo fratello e la sua stessa sposa e il resto dei suoi figli che ancora sopravvivono”.

Le persone non sono capaci di controllare il proprio egoismo, e neppure di vivere nell’amore per i propri vicini. Quando le persone che sono delicate, gentili e buone nella vita di tutti i giorni, sentono il desiderio di raggiungere l’amore per il prossimo, all’improvviso scoprono di avere uno spesso strato egoistico interiore ed iniziano ad odiarsi.

E’ come quando si è giovani e innamorati: all’inizio si vive come una coppia di piccioncini. Ma cosa succede dopo? Scandali, aggressioni, divorzi difficili ed avvocati.

Se quelle persone non avessero cercato di avvicinarsi fra loro, sarebbero rimaste buone amiche o amanti. Si sarebbero viste di tanto in tanto, dandosi piacere reciproco, ma senza alcun obbligo. Questa è la cosa più importante. Dopotutto, l’amore per il prossimo ti obbliga, tu sei obbligato ad amarlo e ad andare al di sopra del tuo egoismo per tutto il tempo. Quindi, è per questo che al giorno d’oggi ci sono tanti matrimoni infelici.

Domanda: Come possiamo evitarlo?

Risposta: Una persona deve andare al di sopra di se stessa! Ma è capace di farlo? Può quest’ambiente darle il supporto richiesto? Altrimenti, è meglio lasciar perdere!

Supponiamo che, se io sono già sposato, allora non posso fare nulla, vivo accanto ad un’altra persona involontariamente? Non ho l’opportunità di modulare la distanza fra noi in merito alla mia abilità di controllare me stesso e di salire al di sopra del mio egoismo? Se potessi farlo, andrebbe tutto bene. Se siamo un po’ stanchi l’uno dell’altro, ci allontaniamo e poi ci riavviciniamo, all’infinito, senza mai risolvere questa situazione. Questo è un grande problema.

Questo è esattamente quello che cerchiamo di superare in un gruppo di studio di Kabbalah. Lavoriamo costantemente su questo, per molte ore al giorno, senza andare via o dividerci.

Possiamo obbligare una coppia giovane che non capisce niente di lavoro interiore a fare questo? Bisogna studiare la saggezza della Kabbalah per provare a fare questo, discuterne costantemente, e realizzarlo a livello pratico.
Dove incontri una famiglia così con queste opportunità?

Immagina, in che stato le persone erano, duemila anni fa quando dovevano mettere in pratica tutto questo fra di loro? Quindi, non è una sorpresa che la loro unione spirituale, chiamata il Primo e il Secondo Tempio, sia stata distrutta.

Commento: Oggi, abbiamo raggiunto uno stato dove tanti matrimoni vanno in frantumi. Però prima in qualche modo mantenevamo questo equilibrio.

La mia risposta: Questo avviene perché, precedentemente, la religione teneva buone le persone. Oggi, la religione è cambiata nella sua forma così tanto che ci rimane solo un guscio esteriore. Sebbene le tenga ancora ferme, attraverso un ultimo punto di forza, prende sempre forme nuove.

[211504]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 21/12/2016

Materiale correlato:
Con che cosa inizia l’amore ?
Una ricetta per la felicità? Grazie, anzi no!
Che cosa ci guadagniamo nel gioco dell’amore?

Il workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 3’ Parte

La riunione degli amici

Domanda: L’allenamento sportivo è condotto sotto la guida di un allenatore sul campo di calcio o in palestra, lo studio consiste nella lettura di libri di testo, nell’ascoltare le lezioni e prendere appunti. Quali sono le basi del workshop nella saggezza della Kabbalah, si tratta di una conversazione fra le persone?

Risposta: Si, il workshop si basa sulla conversazione fra le persone, ma viene condotto sulle basi dei testi speciali scritti dai kabbalisti. Ogni volta, vengono scelti dei passi estratti in base a un particolare argomento su cui si costruiscono i workshop.

Il workshop non è una discussione semplice perché non è molto importante quello che le persone dicono. La guida può anche chiedere loro di parlare insieme allo stesso tempo. Quello che conta non è quello che dicono, ma ciò che accade ai loro cuori, in che misura vogliono unirsi al gruppo per dare al gruppo, connettersi con gli altri e rivelare il Creatore. Cioè, non sono importanti le parole, ma l’aspirazione interiore di una persona verso la decina.

C’è un tipo speciale di workshop che si chiama “la riunione degli amici”. Comprende non solo la decina, ma un gran numero di persone, come se molte decine fossero collegate insieme. Diciamo che ci sono otto miliardi di persone nel mondo, che sono ottocento milioni di decine. Anche questo è un tipo di workshop, ma più simile ad una riunione.

La riunione degli amici è un’azione più generale che segue le stesse regole del workshop. In una riunione di amici, non ci impegniamo in chiarimenti, ma parliamo di cose positive, come il nostro progresso e i nostri successi, la grandezza degli amici, dell’insegnante e del Creatore, la grandezza del nostro obiettivo e la nostra ascesa.

La riunione degli amici è sempre condotta nella “linea destra”, ovvero senza critiche, in maniera da innalzare lo spirito del gruppo. Di solito la riunione degli amici si tiene in un grande gruppo con molte persone e tutte le decine sono connesse insieme in un cerchio; loro siedono insieme e si sentono come una sola decina.

Domanda: Qual è lo scopo di una simile riunione?

Risposta: Secondo la saggezza della Kabbalah, non c’è niente più che la HaVaYaH, cioè le dieci qualità. Pertanto, qualsiasi numero di persone in relazione all’assemblea generale sarà sempre unito come una decina.

Domanda: Qual è la condizione più importante per il successo di una riunione?

Risposta: La riunione avrà successo se tutti noi vogliamo sentirci connessi. Tuttavia, in tali riunioni non discutiamo le nostre carenze o nessun argomento che ci possa separare o causare una divisione fra noi. Tutto è mirato a rafforzare la grandezza del Creatore e del gruppo.

Se lasciamo un simile incontro pieni del senso della grandezza del gruppo, della saggezza della Kabbalah, dell’insegnante e del Creatore e ci sentiamo più felici, significa che ha avuto successo. Questa non è psicoterapia, noi stiamo veramente raccontando la verità senza dirci bugie.

Noi ci aiutiamo semplicemente l’uno con l’altro a salire all’altezza del gruppo da questa piattaforma che il gruppo crea per noi, come in un ascensore. Non importa a quale livello sia una persona, il gruppo la solleverà comunque. La riunione degli amici è un ascensore, grazie al quale si può salire al “secondo piano”, al “terzo piano” e persino sul “tetto”.

[214926]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life”, 20/07/2017

Materiale correlato:
Il workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 2’ Parte
Il workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 1’ Parte
Mediatore Integrale

Il workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 2’ Parte

Domanda: Qual è il significato dei workshop, le discussioni che avvengono in un cerchio, come metodo di lavoro pratico ampiamente utilizzato nella saggezza della Kabbalah?

Risposta: Un “workshop” è un’azione comune di dieci uomini o dieci donne che svolgono esercizi secondo le raccomandazioni fornite nelle fonti kabbalistiche o sotto la guida di un insegnante, come degli atleti sotto la guida di un allenatore. Solo che questi non sono esercizi fisici, come nello sport, ma esercizi interiori basati sullo sforzo di connettersi in modo tale che all’interno di questa connessione il Creatore verrà rivelato.

Sarebbe davvero molto positivo se ciò potesse essere realizzato in un’unica azione. Tuttavia, di solito questo richiede molti esercizi per molti mesi o addirittura anni. Un tale esercizio con l’intento di creare una connessione speciale fra noi, all’interno della quale saremo in grado di sentire la forza superiore di dazione e amore, si chiama “workshop”.

Ci sono molti tipi diversi di workshop, ma come regola essi vengono tenuti come preparazione per le lezioni di Kabbalah. Durante il workshop, noi controlliamo la connessione fra noi, per verificare quanto essa corrisponda alla natura del Creatore, alla dazione e all’amore. Una volta che noi raggiungiamo tale stato di dazione e amore gli uni per gli altri durante il workshop, o viceversa, non possiamo raggiungerlo, ma scopriamo la nostra opposizione reciproca, ci spostiamo a studiare.

Quindi, attraverso lo studio, chiediamo dall’alto la forza di dazione, la Luce che ritorna alla fonte, cioè la forza che esiste nel Creatore. Questo è chiamato lo studio della Torah, ed è scritto: “Ho creato l’inclinazione maligna” che ci separa nelle decine e “in aggiunta ad essa, ho creato la Torah, la Luce che ritorna alla sorgente”.

Ne risulta che se studiamo la Kabbalah nella decina per essere più vicini e connetterci con gli altri, allora noi possiamo usare la forza della Torah. Durante lo studio noi impariamo cosa significa essere connessi, come si costruiscono gli oggetti spirituali (Partzufim) e i mondi, quale è la scala dei gradi spirituali e come tutto questo si connette insieme e ci unisce.

In questo caso, attiriamo a noi una forza speciale chiamata Torah, Luce Circostante o la Luce che ritorna alla sorgente, che ci influenza e ci avvicina gli uni agli altri.

In questo modo, costruiamo una rete di connessioni in cui si rivela quel fenomeno speciale chiamato la manifestazione della forza superiore, la rivelazione del Creatore.

[214910]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life”, 20/07/2017

Materiale correlato:
Quanto é efficace il Workshop?
Un cuore che parla a un altro
La Tecnologia della “Saggezza delle Moltitudini”: Un’immagine di unione

Il workshop in cerchio e la Kabbalah pratica – 1’ Parte

Domanda: Il metodo della saggezza della Kabbalah ci permette di cambiare la natura delle persone in modo che inizieranno a prendersi cura degli altri invece che di se stesse. Per attuare questa tecnica vengono utilizzati i workshop in cerchio e le tavole rotonde. Che cosa è la tavola rotonda?

Risposta: La tavola rotonda è un’azione di gruppo a cui partecipano uomini, donne e bambini. La Kabbalah è il metodo per rivelare il Creatore da parte degli esseri creati in questo mondo, e questo è possibile solo quando esiste un’equivalenza delle qualità. Significa che noi dobbiamo acquisire le qualità che sono simili alla forza superiore e allora saremo in grado di rivelarla, come ogni strumento dovrebbe essere pronto per scoprire quei fenomeni per cui è stato progettato.

Ad esempio, un rivelatore di fumo è costruito per reagire al fumo piuttosto che a un sapore dolce, amaro o aspro. Quindi, qui se io voglio rivelare la forza superiore, devo formare l’organo sensoriale dentro di me che è simile alla natura del Creatore che io ancora non ho. Allora sarò in grado di trovare il Creatore, come un segugio che ha trovato il sentiero. Tutto quello che mi serve è il senso dell’olfatto, per scoprire dove Lui si nasconde.

I kabbalisti ci dicono che il Creatore si nasconde tra noi. Se abbiamo rapporti gentili e buoni fra di noi e c’è l’aiuto reciproco e l’amore per gli amici, come se fossimo un solo uomo con un solo cuore, significa che vogliamo davvero sentire noi stessi come un intero.

In questa aspirazione, cominciamo a sentire, come un cane con il suo naso, la presenza del Creatore. Noi non cerchiamo Lui da qualche parte in altri mondi e spazi, ma ci connettiamo sempre di più per trovare dove e come possiamo rivelare il Creatore.

È chiaro che, una volta costruite le relazioni amichevoli fra di noi, riveleremo la forza superiore dentro di loro. La rete di connessioni fra noi, quelle in cui siamo il più gentili possibile, fino a rivelare l’amore, si chiama Shechina (Divinità), perché vogliamo scoprire la presenza del Creatore dentro ad essa (Shochen).

Pertanto, non c’è bisogno di spostarci in un altro spazio; noi abbiamo solo bisogno di correggere la rete di relazioni fra di noi verso l’amore reciproco, verso la dazione, verso un abbraccio e verso l’unione in modo tale che saremo così vicini l’uno all’altro che all’interno di questa connessione verrà rivelato il Creatore. L’unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è la nostra unione, e tutto il resto verrà rivelato all’interno di essa.

Per costruire una connessione così speciale, lavoriamo in un gruppo di dieci persone che vogliono rivelare la forza superiore. Se essi mettono in pratica i consigli dei kabbalisti, riveleranno gradualmente questa forza.

È auspicabile che questa decina si riunisca ogni giorno per studiare la saggezza della Kabbalah e anche per connettersi con tutti gli amici insieme, per parlare dell’unione, leggere gli articoli kabbalistici, ed eseguire tutti i tipi di esercizi.

Tutto questo in modo da costruire tali relazioni fra gli amici all’interno delle quali verrà rivelata la rete di connessioni fra noi. Questa rete esiste già, ma noi dobbiamo tirarla fuori dall’occultamento, come una rete dalle profondità del mare. Come i pescatori trascinano il pesce con la rete, così noi tiriamo fuori anche il Creatore con questa rete, e Lo riveliamo.

Un workshop in un cerchio è un’azione che ci permette di diventare simili alle qualità della forza superiore. Questa è l’intera saggezza pratica della Kabbalah che parla dell’ascesa di una persona dal basso verso l’alto.

C’è una parte della Kabbalah che spiega la struttura dell’universo che discende dal mondo dell’Infinito verso il basso. Le altre sue parti insegnano come da questo mondo possiamo risalire indietro al mondo dell’Infinito e rivelare il Creatore. Questo lavoro è fatto attraverso i workshop in cerchio.

[214705]

Dalla trasmissione di KabTV “New Life”, 20/07/2017

Materiale correlato:
Da un cerchio nel mondo spirituale
Ascoltate le parole dei Kabbalisti!
Risvegliare la terra congelata

Trova il tuo posto nel sistema dell’universo

Domanda: Come facciamo a determinare il nostro posto nel sistema dell’universo e a scoprire il cammino verso il Creatore sulla base delle conoscenze che riceviamo durante le lezioni di Kabbalah?

Risposta: Quando studiamo il materiale, da un lato i sistemi o i mondi sembrano uniformarsi in un’unica immagine. Il sistema può essere visto chiaramente. Ma dove mi trovo io nel sistema? Per conoscere questo devo scoprirlo, vederlo, sentirlo, esistere in esso, ordinarlo nel pieno significato di quella parola.

Per scoprirlo, una persona deve innalzarsi al di sopra della propria natura egoistica, poiché l’intero sistema si basa su forze e principi altruistici. Di conseguenza, un egoista non può scoprirlo, vederlo, raggiungerlo, ordinarlo o esistere in esso. E questo è il vero sistema dei mondi.

Nella sua essenza è diverso dal nostro mondo. Il nostro mondo è illusorio e lo percepiamo nei nostri sensi egoistici o qualità. E’ quello che viene chiamato “Olam HaMedume” o mondo immaginario.

E il mondo reale è quel mondo in cui la forza superiore, la forza gentile chiamata Creatore, viene allo scoperto. E’ proprio in quello stesso mondo che dobbiamo realizzarci e realizzare il nostro libero arbitrio, la capacità di governare il mondo superiore.

Domanda: Tutti saranno in grado di trovare il proprio posto là?

Risposta: Assolutamente tutti! E’ proprio perché il mondo superiore esiste che una persona deve trovarsi là, determinare il suo posto, il suo punto, la sua radice, approfondirli e realizzarsi pienamente.

[214205]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 25/06/2017

Materiale correlato:
Kabbalah pratica: come si fa a sentire il mondo superiore? – Nell’unione del cerchio
Il romanzo della costruzione spirituale
Lo Zohar: Il programma di controllo del “Computer” della creazione

“Ascoltate, o cieli…..oda la terra le parole della mia bocca!”

Dalla Torah, (Deuteronomio 32:01): “Ascoltate, o cieli: io voglio parlare: oda la terra le parole della mia bocca!”

Mosè portò i figli d’Israele nello stato in cui le due parti opposte Bina e Malchut, due qualità in ognuno di noi e in tutta la creazione, erano unite insieme. La voce che proveniva da Bina poteva raggiungere Malchut, cioè, dal cielo alla terra, e la voce della gente poteva innalzarsi dalla terra (Malchut) al cielo (Bina).

Il collegamento fra Bina e Malchut è la cosa più importante che abbiamo. Da Bina riceviamo la qualità della correzione, la qualità della dazione che viene aggiunta alla qualità di Malchut (ricezione) e noi eseguiamo la ricezione per la dazione.

Da questo momento in poi il popolo d’Israele è già pronto per attraversare il Giordano ed entrare nella terra d’Israele. La terra d’Israele sono quei desideri che necessitano di essere corretti nella ricezione per la dazione. Mosè preparò la gente per questo.
[214931]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 30/01/2017

Materiale correlato:
Malchut e Bina, l’acqua salata e l’acqua dolce
La grande proprietà di Binà
“Il cielo sarà di rame sopra il tuo capo”

La differenza fra paura e rispetto

Domanda: E’ normale studiare la saggezza della Kabbalah per paura?

Risposta: L’essere umano fa tutto per paura. La gente sviluppa i suoi muscoli, guadagna denaro, organizza le mafie, fortifica un esercito, ecc … tutto per paura.

Commento: Per esempio, la gente religiosa teme che, Dio non voglia, possa violare un comandamento.

Il mio commento: Certamente! Tutte le religioni si aggrappano alla paura del castigo, sia esso in questo mondo o in quello successivo.

Domanda: Dove sta la differenza nella saggezza della Kabbalah?

Risposta: Nel fatto che vuoi raggiungere tutto questo. Il raggiungimento arriva in cambio del disfarci del nostro egoismo.

Pertanto, cominci a sviluppare la paura, non per te stesso, ma per la capacità di dare agli altri, di soddisfarli, di portarli ad uno stato di realizzazione. Questo stato non si chiama più paura, ma rispetto.

Domanda: E’ ancora peggio avere paura per gli altri?

Risposta: Certamente è peggiore, nella misura in cui cominci a sentire come tuoi i sette miliardi di “figli” del mondo. Prima avevi paura per te stesso, adesso hai paura per sette miliardi di persone. Questo è lo stato del Creatore.

Domanda: Allora verso dove avanziamo?

Risposta: Verso il fatto che godremo della perfezione di questo sistema.

[214091]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 21/05/2017

Materiale correlato:
Esiste la paura nella spiritualità?
Non abbiate paura di fare il prossimo passo
Che cosa si dovrebbe temere

“Tu vedrai il paese davanti a te, ma là… tu non entrerai!”

Dalla Torah, (Deuteronomio, 32:48 – 32:52): “E in quello stesso giorno il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli Abarim, sul monte Nebo, che è nel paese di Moab, di fronte a Gerico, e mira il paese di Canaan, che io dò in possesso agli Israeliti. Tu morirai sul monte sul quale stai per salire e sarai riunito ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul monte Or ed è stato riunito ai suoi antenati.

Perché siete stati infedeli verso di Me in mezzo agli Israeliti alle acque di Mèriba di Kades nel deserto di Sin, perché non avete manifestato la Mia santità.

Tu vedrai il paese davanti a te, ma là, nel paese che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!».

È sorprendente che Mosè, il più grande dei giusti, il più grande uomo fra la gente del tempo, non possa entrare nella terra d’Israele. Eppure, il popolo di Israele che ancora deve compiere parecchie azioni malvagie di accusa e ostilità reciproca, di distruzione e omicidio, può entrare.

Mosè deve stare fuori dalla terra di Israele perché questo è il suo livello. Egli deve accompagnare il suo popolo e guardare la terra di Israele. E la vede. Con ciò, è come se correggesse questa terra con la qualità di Bina. Ora, il popolo di Israele, cioè tutte le altre qualità egoistiche, possono cominciare ad entrarvi, ad esplorare questa terra, questi desideri e a convertirli in dazione per il bene del Creatore.

Domanda: Perché è scritto qui che questa è la terra di Caanan?

Risposta: Diventerà la terra di Israele una volta che tutti i desideri egoistici che non possono essere corretti saranno espulsi da essa, ciò che è chiamato le sette nazioni che vivono lì.

Una volta che il Tempio sarà costruito, che tutta la terra sarà distribuita, che tutto l’egoismo sarà domato e, con esso, che tutti i desideri egoistici saranno soggiogati dalle dodici tribù, dalle qualità e dalle intenzioni per il bene del Creatore, allora la terra di Caanan diverrà la terra di Israele (Isra-El significa diritto al Creatore).

Domanda: Perché Mosè non entra in questa terra? È perché ha peccato con Aronne?

Risposta: È scritto ne Il Libro dello Zohar e in altre fonti kabbalistiche, che presumibilmente Mosè ebbe l’opportunità di agire in modo diverso, per attirare la qualità della dazione dalla qualità della ricezione in un modo differente, ma questo non venne fatto.

Comunque, in linea di principio, Mosè non può entrare nella terra di Israele perché egli rappresenta la qualità completa della dazione e dell’amore, che sarà raggiunta solo alla fine della correzione. La rivelazione di questa qualità dovrebbe verificarsi gradualmente tra i figli di Israele, nei desideri individuali.

Domanda: È scritto: “In Israele non è nato nessun altro profeta come Mosè.” Quindi ci sta aspettando, quando raggiungeremo il suo centoventesimo livello, per salire insieme a noi i rimanenti cinque gradi?

Risposta: Molti giusti ci stanno aspettando lì.

[215880]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 1/02/2017

Materiale correlato:
State per Passare il Giordano per Andare a Prender Possesso del Paese
“Tu non passerai questo Giordano”
Entrando alla Terra di Israele