Pubblicato nella 'Scienza' Categoria

Esistono problemi che non possono essere risolti a nessun livello?

Nelle scienze esatte si parla di problema irrisolvibile quando gli scienziati dimostrano che qualcosa non può essere risolto. Per esempio, in astronomia esiste “il problema dei tre corpi” che non può essere risolto in generale, ma solo in casi specifici, oppure esiste il concetto di fermare un problema quando si dimostra che non può essere risolto algoritmicamente. 

Tuttavia, direi che si tratta di compiti che ci prefiggiamo sulla base dei limiti della nostra conoscenza e delle nostre conclusioni. Pertanto, non possiamo dire che la natura sia, in linea di principio, inconoscibile. Possiamo solo dire che noi ancora non la conosciamo.

Non dobbiamo dire però che tale conoscenza sia completamente inaccessibile. In passato si pensava che esistessero determinati confini della conoscenza, poi sono state fatte delle scoperte che hanno allargato questi confini. Abbiamo a disposizione pochi dati per affermare che c’è un chiaro limite alla nostra conoscenza.

Penso che ci impegneremo sempre per la conoscenza e che ci saranno alti, bassi e periodi di sviluppo di ogni tipo, come dimostra la storia dell’umanità ma, in generale, il processo di conoscenza è un processo di arricchimento di noi stessi, ed è senza limiti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

L’ascesa dell’intelligenza artificiale

Domanda: Oggi l’intelligenza artificiale sta sostituendo vasti ambiti dell’attività umana, anche quelli creativi.

Secondo le previsioni, molte professioni semplicemente non saranno necessarie. Una persona non sarà in grado di realizzarsi in nulla. In tal caso, cosa faranno le persone?

Risposta: Autoeducazione, penseranno più profondamente, desidereranno più profondamente e si sintonizzeranno più profondamente per raggiungere gli strati più profondi della natura.

Domanda:  Sam Altman, CEO di Open AI, ha parlato di  Chat GPT e di  GPT-4 in un podcast. In esso ha affermato di “credere che l’AI (Intelligenza Artificiale) possa diventare cosciente, ma definire l’AGI (Intelligenza Artificiale Generale) e la coscienza è complesso”. Egli suggerisce che un’AI cosciente deve mostrare comprensione di sé, avere memoria e possedere la capacità di soffrire. Mentre lavoriamo verso l’AGI, è vitale considerare questi aspetti della coscienza e garantire che i sistemi di AI siano in linea con i valori e le preferenze umane” (medie).

Pensi che l’intelligenza artificiale abbia una coscienza?

Risposta: Il fatto è che dobbiamo prima determinare cos’è l’intelligenza artificiale. L’intelligenza può essere artificiale? Possiamo in qualche modo controllarla, o è solo una specie di giocattolo meccanico per i corpi viventi?

Domanda: Gli scienziati nel campo dell’intelligenza artificiale hanno coniato un termine per descrivere l’ascesa dell’intelligenza artificiale: General Artificial Intelligence Takeoff (decollo dell’Intelligenza Artificiale Generale). Dicono che ad un certo punto ci sarà la completa confisca di tutte le iniziative umane da parte dell’intelligenza artificiale. Sostituirà assolutamente tutto e avrà il controllo di tutto.

Hai qualche paura di un tale stato?

Risposta: Assolutamente no. Non ci credo. Una macchina del genere, un robot del genere può davvero fare molto, ma non potrà mai elevarsi al di sopra dell’uomo. Certo, può confonderci. Ci confondono anche le sciocchezze che inventiamo e creiamo oggi. Ma non abbiamo nulla da temere dalla rivolta delle macchine.

 

[316905]

Da “Kabbalah nel moderno mondo turbolento” di KabTV 8/3/23

Materiale correlato:
IA, disegna l’amore tra un’ape e una farfalla
A sostegno dell’intelligenza artificiale
L’Intelligenza artificiale può acquisire un’anima?

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa è nato prima: la Scienza o la Kabbalah?

La scienza deriva dalla Kabbalah, scoperta da Adamo più di cinquemilasettecento anni fa. Dopo Adamo, i kabbalisti apparvero venti generazioni prima di Abramo, cioè prima dell’epoca dell’antica Babilonia, e altri apparvero dopo Abramo.

La Kabbalah ci ha dato un sistema. La filosofia è emersa dalla Kabbalah. Esistono diverse fonti, documenti e scritti di filosofi antichi e di filosofi e scienziati del Medioevo, a partire da Platone e Aristotele, fino a Newton, Reuchlin, Leibniz e altri, che descrivono come i primi filosofi studiassero con i kabbalisti, dai quali traevano le loro conoscenze. Hanno sviluppato queste conoscenze in filosofie e queste filosofie sono diventate le fondamenta delle scienze.

A quei tempi, aspiravamo a conoscere la natura generale che era al di fuori della nostra percezione. In altre parole, avevamo un legame più stretto con la natura ed eravamo interessati a conoscere il significato della nostra vita.

Oggi potrebbe sembrare irreale che un tempo ci siamo interrogati sul significato della nostra vita, ma è a causa della nostra attuale distanza dalla natura che non riusciamo a percepire cosa significasse essere molto più vicini alla natura in quei tempi.

In seguito, l’umanità si è evoluta nei suoi desideri egoistici, attraverso il desiderio di denaro, onore e controllo, e abbiamo sviluppato un approccio alla scienza molto più pragmatico e tecnologico. Oggi, tuttavia, dopo eoni di tale sviluppo, abbiamo raggiunto una posizione simile a quella dei ricercatori del passato del nostro mondo; stiamo tornando a porci la stessa domanda sul significato della nostra vita.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

La Kabbalah come scienza integrale

Commento: Quando ho incontrato la Kabbalah per la prima volta, e ho ascoltato le tue conversazioni, ho sentito che c’è una verità, che null’altro mi aveva aperto gli occhi alla realtà così tanto. L’ho provato davvero su di me.

La mia risposta: Ma non si può dire cosa sia.  Ti è stato rivelato che si tratta, certamente, di una conoscenza molto seria, ma non ancora cosa rappresenta. Hai avuto semplicemente una sensazione di qualcosa che si apre.

Commento: Avevo visto, letto e studiato varie cose prima, ma è stata la Kabbalah a sembrare vera e autentica.  Mi mancano le parole per spiegarlo.

La mia risposta: Ti dirò io da dove arriva. La Kabbalah è una scienza integrale che assorbe ogni cosa. Parla della radice Superiore da cui discendono tutti i rami nel nostro mondo: i sistemi di controllo, di educazione, la natura inanimata, vegetale, animale e umana, sistemi che percepiscono ogni cosa. Ovvero, si tratta di una scienza che spiega il controllo del nostro mondo.

Quindi, qualsiasi cosa si dica sul nostro mondo, la Kabbalah ha la propria opinione molto chiara, a riguardo, con una radice di gestione molto profonda. Riesco sempre a trovare la radice, come avviene, come si è sviluppato in passato, quali qualità ha, il luogo, com’è controllato dall’esterno, e cosa succederà nel futuro- in generale, su ogni cosa.

 

[306671]

From KabTV’s “I Got a Call. Kabbalah About Cults” 12/18/13

Materiale correlato:

L’importanza della scienza della Kabbalah
Che cosa trovo nella saggezza della Kabbalah
L’unicità del metodo della saggezza della Kabbalah

Lasceremo le nostre impronte sulle strade polverose di pianeti lontani?

Ci sono stati soltanto una mezza dozzina di eventi veramente importanti  nella saga di quattro miliardi di anni di vita sulla Terra: la vita unicellulare, la vita multicellulare, la differenziazione in piante e animali, lo spostamento degli animali dall’acqua alla terraferma e l’avvento dei mammiferi e della coscienza.

Il prossimo grande passo dovrebbe essere l’idea della vita interplanetaria – un viaggio senza precedenti che ci cambierà e ci arricchirà radicalmente. (Elon Musk).

La mia risposta: non sono per nulla d’accordo con questo. Che cosa ci darà?  Perché le fasi precedenti di sviluppo dovrebbero portarci a quest’ultima fase?  Voleremo da stella a stella? Perdipiù, ci troviamo in una condizione energetica e fisica tale che questi voli ci costeranno centinaia di anni! Perché abbiamo bisogno di volare da un campo all’altro?

Domanda: Egli considera lo sviluppo interplanetario come il prossimo grande passo. Tu cosa pensi sia il prossimo grande passo?

Risposta: Il prossimo grande passo sarà rivelare il significato della vita. Perché è apparsa dal nulla e perché i passi di cui parla  iniziano a svilupparsi da essa?

Domanda: Una persona quindi arriverà alla domanda: “perché vivo?”

Risposta: Sì. Più ci sviluppiamo, più vogliamo sapere qual è la nostra radice, la nostra fonte.  È questo ciò che ci interessa.  Questa è la ricerca del  significato della vita, dato che ogni cosa è racchiusa nella nostra radice.

Oggi quando facciamo qualcosa, sviluppiamo le forze e i dati che si trovano nella nostra fonte.

 

[302978]

From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 6/30/22

Materiale correlato:
Il nostro futuro è oggi
La realizzazione nella società del futuro
Comprendere i bisogni della società

Ciò che possiamo e non possiamo scoprire con il nuovo telescopio spaziale

Il mese prossimo il telescopio spaziale James Webb (JWST) sostituirà il telescopio spaziale Hubble, ormai datato, e inizierà a “svelare le prime immagini spaziali di qualità”, secondo space.com. Una notizia di CBS news spiega che Webb è 100 volte più potente di Hubble, e può rilevare le scie di calore di un ape da una distanza lontana quanto la luna.

Per gli scienziati è motivo di festeggiamento. “Webb è stato progettato specificamente per permetterci di vedere le prime galassie formate dopo il Big Bang..è come se avessimo la storia dell’universo di 14 miliardi di anni, ma ci mancasse il primo capitolo” afferma l’astrofisico Amber Straughn in un’intervista per “60 Minutes”.

Non ho dubbi che le immagini saranno stupende e le nuove rivelazioni imminenti. Ma anche se potessimo vedere indietro al momento del Big Bang stesso, non troveremmo le forze che hanno creato l’universo, e di conseguenza, che hanno creato anche noi.

Per quanto siano potenti gli specchi di Webb, non potranno riflettere le forze che hanno creato l’universo. Per scoprire le forze che hanno creato l’universo materiale, abbiamo bisogno di un telescopio di tipo diverso. Proprio come la luce degli specchi viene riflessa al centro del nuovo telescopio, che poi li connette creando un’immagine, le forze che hanno creato l’universo possono essere connesse alla forze che ci uniscono.

Queste forze derivano da una sfera superiore a quella materiale, che è confinata ai limiti dell’auto-interesse. Quando non esiste l’auto-interesse, nulla limita queste forze ed esse possono connettersi in maniera da generare la vita.

Soltanto le forze che sono superiori all’auto-interesse possono creare la vita. Le forze legate da una percezione ego-centrica non possono creare alcuna cosa; possono soltanto assorbire. Proprio come la forza creativa della vita di una mamma è l’amore per suo figlio, che ama ancora prima del concepimento, le forze che creano la vita sono forze di dazione, senza ombra di auto-assorbimento.

Quando formiamo relazioni basate su un approccio che corrisponde alle forze che hanno creato l’universo, le possiamo scoprire. Proprio come un ricevitore di onde radio riceve le onde creando frequenze simili in sé, quando noi creiamo una “frequenza” per trascendere il nostro stesso ego, scopriamo le forze che esistono su quella “lunghezza d’onda” e possiamo studiare la loro natura, comportamento e potere.

Forze tali, che trascendono l’ego, devono avere un oggettivo verso il quale mirare. Questo è il motivo per il quale le scopriamo attraverso il lavoro collaborativo.

Quando riveleremo queste forze, capiremo come correggere gli errori del nostro comportamento e come modificare la nostra vita in accordo con le forze che creano la vita. Allo stesso tempo, saremo in grado di costruire le nostre società in maniera sostenibile, sicura, e soddisfacente per tutti.

Didascalia foto:
Il telescopio Webb della NASA svela il suo specchio gigante
Stati Uniti 08 Gennaio 2022 Credit: NASA GSFC/CIL/Adriana Manrique Gutierrez/immagini di copertina

L’essenza spirituale dell’uomo

Commento: uno scienziato Russo ha affermato di aver scoperto un fenomeno in natura conosciuto con il nome di DNA fantasma. Le conclusioni a cui è giunto, dopo una serie di esperimenti sull’apparato dell’eredità, ovvero il DNA, hanno sconcertato tutti, persino gli stessi biochimici.
Lo scienziato afferma che dopo la morte, i geni non vengono completamente distrutti, ma lasciano una sorta di fantasma che contiene alcune informazioni. Questo fantasma, un grumo di informazioni espulso dalle cellule, esiste per circa 40 giorni. Dopodiché scompare, ma non totalmente. Le informazioni incorporate nell’apparato genetico umano non scompaiono mai senza lasciar traccia.

La mia risposta: Nulla scompare in natura. È soltanto che quando guardiamo una persona nella sua forma biologica egoistica, vediamo una certa immagine. Poi questa immagine muore dato che in questa forma biologica il desiderio egoistico, che è l’essenza della persona, si esaurisce. Non c’è più forza in lui per riempirsi.

Il desiderio, per così dire, rinuncia a tutto, si stanca, non vuole più lavorare in questa forma, sente di esistere senza motivo e quindi la persona muore. Tutta questa immagine termina la sua esistenza.

Ma questa è soltanto la nostra percezione egoistica dato che vediamo la persona come un oggetto egoistico. La vediamo semplicemente così, ma in realtà, è eterna, perfetta e esiste oltre qualsiasi limite.

Questo significa che stiamo parlando del bisogno di cambiare l’osservatore, e allora non vedremmo le persone morire e neanche le persone stesse. Al loro posto vedremmo la loro essenza spirituale interiore, che esiste.

Per ora, di questa essenza spirituale interiore, l’anima di una persona, percepiamo solo il guscio esteriore, egoistico, che costruiamo noi. Il nostro filtro egoistico, attraverso il quale guardiamo ogni cosa, inclusi noi stessi, distorce e inverte l’immagine intera del mondo.

Nulla scompare in natura. Tutti i cambiamenti nelle forme esteriori avvengono nella nostra percezione. Guardo qualcosa e sembra che tutto intorno a me stia cambiando. Ma non c’è proprio nulla intorno a me e nulla cambia.

L’ intera immagine della percezione è in me. Cambia in me perchè il mio egoismo si trasforma costantemente, si sviluppa e attraversa diverse fasi di sviluppo, quindi a me sembra che il mondo si sviluppi. Così quando guardo tutti gli oggetti, li vedo in movimento. In realtà non esiste movimento e sono io semplicemente che mi muovo interiormente.

Commento: Ma gli scienziati sentono comunque una sorta di onda cornice delle particelle più sottili.

La mia risposta: Sentono una forma egoistica esteriore. Ma, in realtà, interiormente è già l’essenza spirituale di una persona.
[299843]

Da “Primo piano” di KabTV. Genoma umano” 17/7/11

Materiale correlato:
Ripensare l’evoluzione
Cosa influenza il cambiamento di un desiderio?
Decodificare il genoma umano: più sappiamo, meno comprendiamo

In un sistema integrato chiuso

Commento: Gli scienziati si domandano come avvengano le trasmissioni istantanee di informazioni. Il concetto di tempo nella comunicazione tra cellule scompare; quindi i ricercatori affermano che il paradigma di trasmissione da parte del sistema nervoso non sia corretto dato che la velocità di impulso del sistema nervoso è molto piccola. Ogni cosa succede istantaneamente.

Si trovano davanti a un problema che, in linea di principio, non riescono a spiegare, e tendono a considerarlo una trasmissione a onda di informazioni.

La mia risposta. Ci sono molte teorie su questo tema. Ma nessuna di queste può spiegarlo, neanche con l’aiuto delle onde, dato che le onde sono tempo, lunghezza e frequenza. Non riusciremo a trovare una soluzione a questo problema.

Ma, come gli scienziati intuiscono, sembrerebbe un’immagine olografica del mondo in un unico volume. Il sistema è assolutamente chiuso, integrale e analogico in cui ogni cosa è totalmente connessa all’altra, al di fuori del tempo, ovvero il tempo è zero.

Praticamente non esiste lo spazio tra gli oggetti. E noi li percepiamo come esistenti a una certa distanza l’uno dall’altro, come se interagissero in una sorta di onda, di processo temporale. In realtà, non avviene nulla di tutto ciò. La distanza, il tempo, il movimento, l’interazione, tutto questo è sovrapposto in una singola immagine integrale della natura dalla nostra percezione egoistica.

Quando osservo un oggetto, comincio a dividerlo in parti con il mio egoismo, a vedere la distanza tra queste parti, a dipingere la connessione tra gli oggetti. È così che lo percepisco perché sono costruito in questo modo.

E se fossi organizzato allo stesso modo di questo oggetto, integrale, globale e situato al di fuori del mio egoismo che divide ogni cosa e tratta tutto dalla posizione di quanto sia vicino o lontano da me l’oggetto, e quanto sia utile o dannoso questo fenomeno per me, allora non condividerei nulla.

Percepirei questi oggetti come un tutt’uno e non avrei alcuna distanza tra di loro, nessun tempo, né movimento, nessuna trasmissione di informazioni e tutto sarebbe istantaneo, in un unico posto.

Dipende tutto dalla persona. E fino a quando non si correggerà verso un sistema integrale, non sarà in grado di percepire correttamente il sistema della natura, dato che essa è integrale.
[299801]

Da KabTV “Close-Up. Human Genome” 17/7/11

Materiale correlato:
Nessuna magia nelle lenti di Mojo
In un mondo oscuro, c’è una via d’uscita
Tutto questo è Me

Se la scienza potesse garantire la longevità, dovremmo chiederci perché.

In un articolo pubblicato sull’edizione ebraica di Israel Hayom si legge che una ricerca condotta dall’ospedale RAMBAM e dal Technion – Israel Institute of Technology sostiene di aver scoperto che l’iniezione di una proteina chiamata Vascular Endothelial Growth Factor A (VEGF-A) apre le porte al ringiovanimento della pelle delle persone anziane e forse anche al ringiovanimento degli organi interni. Ammesso che ciò sia possibile e che la vita possa essere prolungata in modo significativo, se non addirittura indefinito, dovremmo chiederci per quale motivo, dal momento che senza un valido scopo nella vita non vorremmo continuare a vivere.

Non mi dispiacerebbe prendere una pillola del genere o fare un’iniezione che ringiovanisca il mio corpo. Ho dedicato gli ultimi quarant’anni della mia vita a diffondere il metodo della connessione in tutto il mondo, sperando di aiutare le persone a migliorare la loro vita. Non ho nulla da rimproverarmi per ciò che ho realizzato, ma a giudicare dallo stato del mondo, c’è ancora molto lavoro da fare, quindi sarei felice di avere un altro paio di decenni per continuare i miei sforzi.

Questo non vale solo per me. Ogni persona che ha la possibilità di far progredire il benessere e la felicità dell’umanità deve desiderare questo dono, perché le consente di aumentare il bene che apporta.

Nel complesso, però, non mi sembra che le persone vogliano prolungare la propria vita oltre un certo limite. Perché? Coloro che hanno raggiunto gli anni d’oro sono in genere abbastanza tranquilli riguardo alla loro vita e all’avvicinarsi della fine.

L’unica ragione per la ricerca frenetica di una fonte di giovinezza è la vendita a scopo di lucro. Forse alcune persone sono veramente interessate a trovare questa fonte di vita eterna, ma io non ho ancora visto nulla di buono. Pertanto, non posso dire che se un articolo del genere venisse prodotto, sarebbe molto richiesto.

Non c’è dubbio che la scienza possa semplificare la vita, renderci più sani e longevi. Ma per quale fine? Poco più di cento anni fa, le persone vivevano in media circa quarant’anni. Ora vivono il doppio, ma cosa ha guadagnato l’umanità? La popolazione è quadruplicata, il suolo è inquinato, l’aria pure e lo stesso vale per l’acqua. Cosa abbiamo guadagnato grazie ai nostri quarant’anni in più? Cosa guadagneremo, se guadagneremo altri quarant’anni?  Cosa saprà la gente a centoventi anni che non sa a ottanta?  La paura della morte di per sé non giustifica il prolungamento della vita all’infinito.

Sebbene non ci sia alcun significato in una vita senza fine, la paura della morte ha uno scopo. Ci spinge a cercare il senso della vita.

Quando cerchiamo lo scopo della nostra esistenza, scopriamo che non ha nulla a che fare con il prolungamento dell’esistenza del nostro corpo fisico. Inoltre, finché tutto ciò che vogliamo è ottenere piaceri edonistici, pensando solo a noi stessi, la vita non sarà mai eterna. A un certo punto, ci stancheremo dell’infinita autoindulgenza e cercheremo un significato più profondo della vita o semplicemente ci stancheremo di inseguirla. In quest’ultimo caso, la nostra passione si ridurrà gradualmente, la nostra voglia di vivere si affievolirà e noi deperiremo fino a morire, con o senza un elisir che ci garantisca l’eternità.

La nostra vita è come una coppa che riempiamo di soddisfazioni. Quando la coppa è colma, non può più entrarvi nulla e la nostra vita finisce.

In alternativa, quando desideriamo aiutare gli altri a riempire le loro coppe, diventiamo dei canali che trasmettono vitalità agli altri. Pensate alla soddisfazione che prova una madre quando vede il suo bambino apprezzare il cibo che ha preparato per lui o un nuovo regalo che gli ha comprato. La gioia della madre è molto più intensa e gratificante di quella del figlio. Anzi, la sua gioia le dà il carburante per dare sempre di più.

Questo infinito dare, questa infinita effusione di gioia che uno può dare a un altro, non ha confini. Esattamente quello che prova la madre con il suo bambino, noi possiamo sentirlo con tutta l’umanità. E poiché non ha confini, è eterno. Esattamente come l’energia della madre deriva dalla gioia che ha dato al suo bambino, perché il dare genera una vitalità infinita, genera vita eterna. Questo è il significato di eternità. Il donare, in breve, è la fonte della giovinezza che gli scienziati stanno cercando. È l’unica cosa che non muore mai e non si riempie mai fino all’orlo.

La natura é desiderio

Uno scienziato rivela tutto nella scienza non con la mente, rivela tutto nelle sensazioni (Vladimir Vernadsky).

Il mio commento: Sì, un individuo è un essere senziente. L’uomo è un desiderio. In generale, tutta la natura è un desiderio. Noi studiamo le relazioni e le connessioni tra i diversi desideri e quindi, alla fine, dobbiamo parlare di sensazioni.

Non importa quanto vogliamo metterlo in formule e correlazioni – l’inizio, la fine, il centro della formula che connette l’inizio e la fine, le varie proprietà, gli stati, ecc. – stiamo ancora parlando di ciò che sta accadendo al soggetto in questione.

Tutta la materia è il desiderio di essere riempita, di godere, di mettersi in equilibrio con l’ambiente, con il proprio stato interiore. Di conseguenza, si parla ancora di desiderio sia a livello inanimato, vegetativo, animato sia a livello umano.

Eppure è necessario capire che il desiderio è un problema. Non è che io voglia qualcosa e basta. Per esempio, il desiderio degli atomi è di mantenere la loro struttura: devi fare grandi sforzi per spezzare questi desideri. La natura è solo un desiderio.

Pertanto, quando Vernadsky parlava di sentimenti, del fatto che tutta la nostra natura è circondata da un pensiero enorme, da un’idea, da un desiderio e una noosfera, allora, naturalmente, stava parlando di raggiungere il programma della materia che esiste intorno ad essa. Questa è la predestinazione dell’uomo.

Commento: Riguardo al nostro tempo, Vernadsky scrisse: “Ci sarà molto orgoglio, ristrettezza di coscienza e durezza di cuore finché un uomo non dimenticherà se stesso in un unico grande sentimento d’amore”.

La mia risposta: Sì, finché un uomo non si eleva al di sopra di se stesso nella proprietà dell’amore. Allora gli sarà rivelato l’universo generale, il piano generale, l’intero programma della creazione, il suo intero percorso e ciò verso cui ci stiamo dirigendo.

[297806]

Da KabTV. “Close-Up.” Profeta” 23/11/11

Materiale correlato:
Senti l’impulso interiore della natura
Un cambiamento umano per il cambiamento climatico
Cosa significa cambiare la natura umana?