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I dubbi lungo il cammino spirituale

Domanda: Hai mai dei dubbi sul cammino verso la realizzazione spirituale? Se sì, come fai a superarli?

Risposta: Io sicuramente ho dei dubbi, soprattutto in merito al modo in cui devo avanzare correttamente verso lo stato successivo.

Una persona si trova sempre su un punto nel quale deve trovare il giusto equilibrio, e deve porsi con estrema precisione nella direzione giusta, il che significa che deve scegliere la proprietà della dazione. Tutti i suoi desideri e caratteristiche egoistiche la aiutano in questo.

Se avessi avuto un piccolo ego, probabilmente non avrei avuto questi dubbi così profondi, non sarei stato attratto dalle ricerche psicologiche, non avrei subito alienazioni, allontanamenti, sofferenze e delusioni. Ma se l’egoismo è grande, esso suscita molte strane sensazioni anti-spirituali che mi indirizzano direttamente verso la meta. L’aiuto di questo tipo si chiama, Ezer Ke-Negdo (aiuto contro di lui – Genesi 2:18).

Quindi l’egoismo è stato creato per dirigerci verso il Creatore. Senza di esso, sarebbe impossibile muoverci! Pertanto, fra i grandi uomini, c’è un grande egoismo e grandi dubbi sulla scelta di ogni passo, grazie al quale avanzano. Questo non è facile.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 20/11/16

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Io riempio le vostre anime

Domanda: Un insegnante è in grado di capire quale dei suoi allievi rimarrà sul cammino spirituale e quale di essi lascerà lo studio della saggezza della Kabbalah?

Risposta: No, è impossibile sapere questo fin dall’inizio, e non è neanche importante saperlo, perché l’anima è eterna e immortale.

Mentre voi state studiando, io riempio le vostre anime, le preparo per il lavoro spirituale indipendente, e non ho abbastanza energia perché, a quanto sembra, io sono l’unica persona al mondo che sta lavorando sull’immortalità dell’anima.

Lo dico sul serio davvero! Il mio materiale siete voi, vale a dire i vostri desideri, che io porto più vicino allo stato di “anima”, la caratteristica della dazione.

Il mio lavoro non scompare. Mi dà l’energia perché altrimenti rimarrei deluso. Migliaia di studenti sono passati sulla mia strada e tanti di loro se ne sono andati, ma non mi dispiace e io non metto un ostacolo di fronte ad uno studente che vuole lasciare. Fino a quando lui è qui, io lo influenzo; dopo la sua partenza, questa influenza si ferma temporaneamente, ma passerà in futuro ad un altro dei miei studenti.

Domanda: Ti piace insegnare? Ti aspetti risultati dalla lezione?

Risposta: La lezione è il risultato. Questo è il lavoro più gratificante e l’appagamento è immediato.

Domanda: Se è così, potresti insegnare 24 ore al giorno?

Risposta: Se non fosse per le limitazioni fisiche, si potrei.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 7/08/16

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Lezione serale di Kabbalah – 29.03.2017

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Non abbiate paura di commettere errori

Dalla Torah, (Deuteronomio, 18:21-18:22): “E nel caso che tu dica nel tuo cuore: ‘Come conosceremo la parola che il Signore non ha pronunciato?’ Quando il profeta parla nel nome del Signore e la parola non avviene o non si avvera, quella è la parola che il Signore non ha pronunciato. Il profeta la pronunciò con presunzione. Non devi avere paura di lui.”

Se tu obbedisci ad un profeta e lui ti dice qualcosa di sbagliato, non devi aver paura di commettere un errore, perché tutto ciò che ricevi da lui, è come se ti arrivasse dal Creatore; anche se il Creatore non aveva detto quelle parole, non ne verrai danneggiato per niente e non verrà registrato sul tuo conto.

Il profeta verrà giudicato in un altro momento. Inoltre non bisogna dimenticarsi che tutto questo avviene nella stessa persona.

Domanda: Vuol dire che il fatto che una persona segua un falso profeta non è considerato un peccato?

Risposta: Supponiamo che il profeta si sbagli perché ha perso una certa connessione con il Creatore. Forse questo avviene per volere del Creatore, per mettere le persone in una situazione particolare e insegnare loro qualcosa.

In altre parole, tutte le qualità di una persona ascoltano e sentono la mente che dice loro ciò che dovrebbero fare per dare piacere al Creatore. Se poi viene fuori che era tutto sbagliato, allora la persona non è in torto, perché questa è stata la direzione che le è stata impartita dall’alto.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 5/09/16

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“Se io non sono per me, chi mai lo sarà?”

Domanda postata su Facebook: Qual è il significato di “Se in non sono per me, chi mai lo sarà”? Questo non contraddice quello che dici sempre: “Non esiste nulla tranne Lui”?

Risposta: Se pensiamo a questo, è vero che se io non sono per me stesso, chi mai mi aiuterà. Una persona ha bisogno di prendersi cura di se stessa nella misura in cui le è necessario per esistere e per vivere normalmente.

Tutto il resto, deve essere fatto per il bene degli altri. Ma è solo dopo che ho fatto ciò che serve a me per le mie necessità basilari, perché “se non c’è farina, non c’è Torah“.

Domanda: Come si inserisce in questa equazione, il più importante principio “Non esiste nulla tranne Lui”?

Risposta: Secondo questo principio, si dovrebbe agire come segue: devo pensare solo a me stesso nella misura in cui mi prendo cura dei miei bisogni di prima necessità e non più di questo, e io dovrei poi dare tutto il resto (al di sopra delle mie necessità di base) agli altri, perché questo è ciò che la guida superiore mi obbliga a fare.

Dopo tutto, “Non esiste nulla tranne Lui” oltre al governo superiore, al quale noi siamo subordinati e che dovrebbe soddisfare tutte le condizioni per esistere in modo corretto.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman” 1/02/2017

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Che cosa è una realizzazione spirituale?

Domanda: Che cosa è una realizzazione spirituale?

Risposta: E che cosa è una realizzazione materiale? Se consideriamo un bambino piccolo, per esempio, sappiamo che lui vede solo una piccola parte del mondo, quella parte cioè che può percepire e che viene elaborata nel suo cervello, che è uno strumento emozionale, visivo e mentale.

Noi siamo fatti alla stessa maniera, ma abbiamo la possibilità di vedere molto di più di quello che percepiamo. Ci sono interi mondi che ci circondano, ma non li sentiamo perché non abbiamo ancora immagazzinato le loro caratteristiche dentro di noi. La saggezza della Kabbalah ci insegna che abbiamo una grande e meravigliosa opportunità per cominciare a sentire il mondo reale che ci circonda.

Molti interessanti articoli scientifici sono stati pubblicati di recente sull’argomento “viviamo in una finzione”, e sul fatto che il nostro universo è uno dei componenti in un più grande sistema di universi, ecc

Qui la saggezza della Kabbalah entra in gioco perché spiega ad ognuno di noi che possiamo raggiungere, scoprire, vedere, sentire tutto questo e viverci. E così, possiamo entrare in questo spazio e rimanerci per sempre. Che cosa abbiamo noi in questo mondo? Dobbiamo comprendere che tutto questo lentamente svanirà dai nostri sentimenti, come quando si dissipa la nebbia, e attraverso di essa si cominciano a vedere i campi, gli alberi e le case in modo più chiaro, e poi questo mondo scompare come la foschia.

Questo è ciò che percepiamo quando iniziamo a raggiungere il mondo superiore, perché i sentimenti del nuovo mondo spirituale diventano sempre più potenti rispetto ai sentimenti del nostro mondo; il nostro mondo materiale diventa sempre meno importante e il suo impatto diventa gradualmente minore, e quindi sempre meno importante per noi, fino a scomparire del tutto.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 20/11/16

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