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In arrivo un’altra ondata

Mentre i media sono impegnati a seguire la guerra in Ucraina, il Covid è tornato a perseguitare l’umanità. In Cina, più di cinquanta milioni di persone sono in lockdown a Hong Kong, il numero di morti sta aumentando in Israele, il numero di riproduzione (R) sta salendo velocemente ed è ora ben oltre la soglia di diffusione di 1. Se pensavamo che Omicron fosse contagioso, il nuovo ceppo, BA.2, lo è il 30% in più, e stanno emergendo anche varianti ibride come il Deltacron. Nuovi ceppi e nuove ondate continueranno ad apparire fino a quando non avremo imparato tutto ciò che dobbiamo dal virus.

Il virus non è qui per insegnarci qualcosa su se stesso, è qui per insegnarci qualcosa su di noi. Pensiamo a queste ondate come ondate di Covid-19, ma non lo sono. Il ceppo originale è praticamente scomparso; abbiamo a che fare con un virus diverso perché noi siamo diversi. Ecco perché i vaccini che hanno sconfitto il ceppo originale non sono più efficaci.

Come ho detto fin dalla prima apparizione del virus all’inizio del 2020, questo virus o i suoi “parenti”, è qui per restare. Ha bisogno di insegnarci a vivere in modo più pacifico e armonioso tra di noi e con la natura e non se ne andrà finché non impareremo.

Forse non ce ne siamo accorti, ma il virus ha già fatto un gran lavoro di insegnamento. Le nostre aspirazioni di carriera sono cambiate drasticamente. Improvvisamente, tutti parlano della Grande Dimissione e del fatto che molte persone ora preferiscono lavorare da casa.

Molte persone si sono anche accontentate di meno soldi in cambio di più tranquillità. Il movimento verso una settimana lavorativa di quattro giorni sta guadagnando slancio in tutto il mondo. Anche in Asia, nota per il suo stacanovismo, grandi aziende come Panasonic e altre sono passate o stanno passando a una settimana lavorativa di quattro giorni.

Anche l’istruzione tradizionale sta cadendo in disgrazia. “Fino al 2019, il numero di studenti che studiavano a casa era cresciuto tra il 2% e l’8% ogni anno. Dal 2019 all’autunno del 2020, la percentuale di studenti che seguono l’istruzione domiciliare è passata dal 3,4% al 9%”. Secondo il National Home Education Research Institute, “nel 2020-2021 c’erano circa 3,7 milioni di studenti che frequentavano un programma di insegnamento a casa nei gradi K-12 negli Stati Uniti (all’incirca il 6%-7% dei bambini in età scolare)”.

Non si tratta di cambiamenti di poco conto. Un minor numero di persone che lavorano significa un consumo più contenuto, una minore congestione delle strade, soprattutto se le persone lavorano da casa, e più tempo per la famiglia. Allo stesso modo, i bambini che studiano a casa richiedono che un genitore stia a casa e si occupi dell’istruzione e dell’occupazione dei figli. Questo, ancora una volta, influisce su molti altri aspetti della società.

Ecco perché penso che Covid non sia una punizione, ma una correzione. L’unica ragione per cui sentiamo questa correzione come dolorosa è che non accettiamo il cambiamento, quindi la natura ce lo impone.

Al nostro attuale livello di narcisismo, senza un freno dall’esterno, potremmo distruggere noi stessi e il mondo con noi. La guerra in Ucraina è solo un esempio di ciò che l’orgoglio e la fame di potere possono infliggere. Pertanto, penso che dovremmo essere grati alle limitazioni causate dal  Covid. Contiamo le sue vittime, ma non abbiamo idea delle catastrofi che la sua comparsa ha evitato.

Detto questo, non credo che dovremmo continuare a subire le sue costrizioni. Dal momento che la natura ci impone delle correzioni e noi non abbiamo altra scelta che obbedire, come è evidente, possiamo imporre queste correzioni a noi stessi invece di invitare pericolosi virus a farlo per noi.

Tutto ciò che dobbiamo correggere è il nostro comportamento egoistico. Per farlo, dobbiamo essere consapevoli che, in un mondo che è diventato totalmente interconnesso, pensare di poter prendere tutto ciò che vogliamo a prescindere dagli altri e godere del dolore altrui non è solo avventato, ma distruttivo per tutti, anche per noi stessi.

Dobbiamo capire che se vogliamo sottomettere altre persone, anche solo con il pensiero, tanto più con le azioni, danneggiamo noi stessi e il nostro ambiente. Nessun altro essere, a parte gli umani, ha pensieri così malvagi e narcisistici. Se li annienteremo  dentro di noi, metteremo fine alla guerra, alla fame, allo sfruttamento, all’abuso, alla tirannia e a tutto ciò che affligge il nostro mondo. Se siamo riluttanti ad imparare, saranno i virus ad eliminare queste piaghe dall’uomo.

Stima della Giornata Mondiale della Salute: il pianeta è malato

Non c’è molto da festeggiare nel giorno della salute, designato  il 7 Aprile dalle Nazioni Unite.  Vecchie malattie una volta considerate eradicate, come la poliomielite, stanno ritornando in diversi continenti, e dopo due anni dall’inizio del Covid-19, siamo ancora alle prese con la pandemia. 

Quest’anno il tema dell’evento dell’ONU era:  “Il nostro pianeta, la nostra salute”. È stato incentrato sull’interdipendenza tra tutti i livelli della natura e la nostra salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che più di 13 milioni di morti in tutto il mondo ogni anno sono causati da problemi ambientali. Infatti, il cambiamento climatico è collegato a malattie come il cancro, l’asma, i problemi di cuore, le epidemie e altre.

Possiamo continuare a contare i decessi e lamentarci dello stato del mondo ma non cambierà nulla fino a quando non ammetteremo che i sistemi sanitari globali hanno fallito. La nostra principale preoccupazione dovrebbe essere interrogarsi su come l’umanità abbia raggiunto un punto così basso nonostante tutti i progressi scientifici che avrebbero dovuto assicurare una buona vita a tutti.

L’umanità ha dato vita a sistemi sanitari basati sulle proprie caratteristiche egoistiche e malintenzionate. Quindi non possiamo aspettarci che dal male nasca il bene.   Il male al quale ci riferiamo qui sono gli attributi egoisti, egocentrici radicati nell’umanità. I sistemi sanitari, come tutti i sistemi della società, dipendono da come viene gestito il denaro e dalla volontà delle persone di farli funzionare correttamente. Molte organizzazioni internazionali che dovrebbero garantire uno stato migliore dell’ambiente e della salute globale, anziché promuovere questi obiettivi, si preoccupano soltanto di accumulare sostegno economico e di fare viaggi lussuosi tra una conferenza e l’altra, senza ottenere alcun vero risultato o compiere azioni per migliorare la situazione.

Quindi non c’è da meravigliarsi per il fatto che non solo non siamo in grado di affrontare efficacemente le pandemie, ma anche vecchie malattie, che si pensava fossero state virtualmente sradicate, stanno riemergendo. Può darsi che ci sia un periodo di incubazione di centinaia di anni in cui una malattia ritorna e noi non siamo consapevoli di questo processo, ma non saremo mai in grado di sterminarle definitivamente se continuiamo a creare le condizioni favorevoli per la loro diffusione.

Ogni malattia, in particolare quelle scoperte negli ultimi decenni, deriva dallo squilibrio mentale, psicologico e biologico tra la persona e l’ambiente e tra gli esseri viventi. Fino a quando non aggiusteremo questo squilibrio, non potremo eliminare le cause delle malattie. 

Come esseri umani, dobbiamo capire che lo stato della natura dipende dalle relazioni tra di noi.   Abbiamo prove visibili del nostro impatto negativo sulla natura, ma l’interconnessione è ancora più profonda.  Dobbiamo affrontarlo, cambiare i nostri atteggiamenti ed essere disposti ad adattarci all’integrità della natura. Questo significa che dobbiamo prendere solo ciò che è necessario per la sopravvivenza e preoccuparci del buon funzionamento dell’intero sistema, invece di considerare solo i calcoli egoistici e afferrare tutto ciò che possiamo senza alcun riguardo per le conseguenze.

Ci si potrebbe chiedere come siano connessi  le relazioni umane e ciò che avviene in natura.  In natura esistono quattro livelli: inanimato, vegetale, animale e umano. Tutti, tranne l’uomo, esistono secondo le leggi di reciprocità ed equilibrio della natura.  Gli altri livelli non hanno alcuna libera scelta; agiscono istintivamente prendendo solo ciò che serve per la loro sopravvivenza. Al contrario, il livello umano è l’unico che commette atrocità sulla Terra e contro gli altri intenzionalmente, coscientemente, per il gusto di fare del male. Tutte le reazioni negative che riceviamo dalla natura  sono semplicemente una conseguenza delle nostre azioni.  Per dirlo in maniera semplice, siamo noi che provochiamo questi colpi. 

Se cerchiamo di costruire un sistema armonioso di relazioni umane, tutta la natura sarà equilibrata, compresa l’umanità. Quando sentiremo quanto siamo dipendenti da tutti e ognuno agirà con preoccupazione per gli altri individualmente e collettivamente, come con una mente comune e come un unico corpo, l’antico proverbio “Mente sana in un corpo sano” diventerà una realtà.

Dal corpo alla mente

L’attuale ondata sta causando più confusione che mai. Se precedentemente gli esperti credevano che le vaccinazioni di massa fossero necessarie per poter ridurre la diffusione del virus, ora ci sono esperti che credono che dovremmo abbassare la guardia, dato che la variante attuale trasformerà la pandemia in una malattia endemica come il raffreddore comune.  Non so come andrà a finire e se finirà. In ogni modo, una cosa è chiara: la nostra sofferenza non finirà. Arriverà una nuova minaccia, che non influenzerà i nostri corpi, ma le nostre menti.

Per iniziare, l’intero problema è nella nostra mente.  Sono le nostre menti ad essere malate e fanno ammalare i nostri corpi e il resto del mondo. Per questo motivo, credo che le sofferenze future saranno più complesse, più sofisticate e più sottili. Non attaccheranno il nostro corpo, ma i nostri cervelli. Di conseguenza, inizieremo a pensare diversamente e vedere le cose in maniera diversa.

La malattia nella nostra mente ha a che fare con il nostro atteggiamento verso gli altri. Siamo così aggressivi verso gli altri che non possiamo fermarci anche quando sappiamo che stiamo danneggiando noi stessi nel percorso. C’è un aneddoto su un uomo, sopraffatto dalla  gelosia nei confronti del suo vicino. Un giorno, l’uomo trovò una lampada. Quando la strofinò, uscì un genio che gli promise di dargli tutto quello che voleva, ma con un avvertimento: “Qualunque cosa ti darò, ne darò il doppio al tuo vicino”. L’uomo geloso ci pensò per un po’ e alla fine disse al genio: “Toglimi un occhio”.

Questo è ciò che stiamo facendo noi ora.  La nostra mente cerca il predominio, il potere e la ricchezza, a spese degli altri.  Nel procedere, stiamo distruggendo la vera fonte di abbondanza che rende il nostro mondo vivibile. Siamo diventati così assorbiti dal sopraffare gli altri che non possiamo smettere di tentare di distruggerli anche quando alla fine significa distruggere noi stessi.

Questo atteggiamento sarà il bersaglio del nuovo virus che ci infetterà. Spero che accada prima piuttosto che dopo, ma non posso esserne certo. Quello che so è che quando arriverà, cominceremo a riconoscere il danno che abbiamo causato a chi ci circonda.

Purtroppo, impariamo solo attraverso il dolore. Solo i colpi ci aprono gli occhi per vedere che stiamo andando nella direzione sbagliata. Se usiamo il nostro intelletto per imparare più rapidamente, risparmieremo molto del dolore, ma dipende dalla nostra volontà di imparare. Per ora, purtroppo, non posso dire che siamo in fase di apprendimento.

Covid, cosa facciamo adesso?

Si avverte nell’aria, ne parlate con gli amici, il coronavirus sta scemando. Nonostante ci siano ancora casi di infezione nel mondo, in quasi tutti gli stati, rallentano le restrizioni, viene meno l’obbligo di indossare la mascherina e si riprende a viaggiare in aereo.

Gli ultimi dati pubblicati dai vari Ministeri della Salute sono in costante calo, incluso l’indice di contagio e la capacità ospedaliera. Sembra che in qualche modo l’attuale fardello Omicron sia sotto controllo. Sembra che la quinta ondata stia per finire e che possiamo letteralmente tornare a respirare entro breve tempo.

Comunque, sia che il coronavirus scompaia definitivamente o meno, è probabile che non ci libereremo del soffio della natura, così facilmente. Perché se non è questa variante, sarà un’altra variante oppure ci saranno nuovi problemi che non avremmo previsto. D’altronde, come possiamo vivere senza l’aiuto della natura?

Non che io speri che ci siano malattie e sofferenza ma fino a quando non assolviamo ai precetti che la natura ha stabilito per noi come società, non ci libereremo dai problemi, non saremo realmente liberi da limitazioni.

La pandemia attuale ed ogni crisi che conosciamo, sono la reazione della natura all’individualismo che taglia i legami tra noi e non ci permette di unirci in armonia con i vari aspetti della natura: altre persone, animali, piante e la natura inanimata. Quindi la natura continuerà a soffiare su di noi, più e più volte, fino a quando non ci riporterà sulla retta via.

Non posso ignorare le cose buone che ci ha portato il Covid. Ci siamo abituati a vivere la casa, a passare il tempo in famiglia e a condividere, abbiamo smesso di rincorrere attrazioni in giro per il mondo ed iniziato ad apprezzare la bellezza delle cose semplici intorno a noi, abbiamo infine, iniziato ad apprendere online.

Il Covid ha liberato la società Umana del grasso in eccesso; sono diminuiti i lavori non del tutto necessari, c’è meno “cultura” irragionevole, meno spreco assurdo e meno inquinamento. Ci è stato insegnato a vivere senza dover folleggiare a tutti i costi. Adesso, anche se il Covid sta diminuendo con una certa rapidità, dobbiamo continuare il cambiamento di vita che il virus ha innescato. Dobbiamo estendere il lavoro e mirare ad una vita buona e bilanciata e operare il cambiamento per scelta.

Prima di tutto dobbiamo provvedere a migliorare l’istruzione dei nostri figli, dobbiamo innalzare la consapevolezza sulla nostra natura umana, sulla natura del mondo e le connessioni che desideriamo tra di esse. In secondo luogo dobbiamo vedere come creare condizioni necessarie ad ogni persona e ad ogni famiglia. Capire come dobbiamo provvedere all’approvvigionamento di scorte di cibo vitali e come possiamo prepararci all’incombente crisi climatica ed altri disastri.

Siamo stati così impegnati a fronteggiare la pandemia del Covid e ora dobbiamo mettere al primo posto il risanamento della comunità. Dobbiamo usare questa boccata di ossigeno per guarire il vero morbo scoperto nella società e ricucire le relazioni tra di noi in ogni aspetto della vita.

La verità è che è importante risolvere i nostri problemi assieme, prima di occuparci di tutto ciò che abbiamo trascurato negli anni. Questo in sé sarebbe già un modo per risolvere una buona metà del problema. Il problema è l’assenza di una connessione umana di spessore tra di noi. La mancata connessione ci erode. Se adesso affrontiamo solamente le cose basilari e necessarie che servono a ristabilirci, probabilmente scopriremo che l’unica cosa che occorre è la connessione bonaria tra le persone, è il senso di fratellanza e di solidarietà. Un’intima connessione spirituale tra noi rivelerà una nuova vita e quando saremo vicini gli uni agli altri ci eleveremo ad un nuovo livello di esistenza.

In questo momento ci sono condizioni ottimali per un cambiamento sociale e profondo. In molti casi non abbiamo più la necessità di fare lavori fisici, di spendere soldi come se non ci fosse un domani e a volte neanche di dover uscire di casa. Con calma e passi prudenti, con pensiero equilibrato ed attento, possiamo trasformare i nostri stili di vita senza esperire situazioni drammatiche. Sono a nostro vantaggio anche la fatica, l’esaurimento, la debolezza e la mancanza di forze che spesso proviamo oggi. Ci invitano a mobilitare maggiori forze interne piuttosto che le connessioni esteriori tra noi. Forze spirituali che ci aiuteranno a creare una vita felice e soddisfacente per noi stessi.

Didascalia della foto:
La gente cammina di fianco a un cartello di controllo del COVID-19, durante la pandemia di Coronavirus (COVID-19) nel quartiere di Manhattan di New York City, New York, Stati Uniti, 20 gennaio 2022. REUTERS/Carlo Allegri

Chiudiamo il vaso di Pandora

Come possiamo riprenderci dal coronavirus e curare, in maniera generale, la nostra vita intera?  Ci chiediamo da dove viene questo virus.  Sì, il momento è arrivato, uno stato è stato raggiunto, una relazione tale tra le persone che ha causato l’uscita di tutti questi microbi.

I virus non agiscono contro di noi.  Arrivano tutti dal potere superiore con lo scopo di rafforzarci, connetterci tra di noi, coinvolgendoci in un progetto comune. Ci sembra che il virus ci separi perché non siamo mai stati connessi.  E ora, tutti soffrono, questa sofferenza collettiva, in qualche modo, ci avvicina l’uno all’altro.

Quindi, è possibile sopportare il virus soltanto a una condizione: che aggiustiamo le nostre relazioni tra di noi. Altrimenti la malattia scoppierà ovunque, dal nulla, al Polo Nord o su una nave isolata, dove non era imbarcata nessuna persona malata.  Non dipende da dove siano le persone, ma solo dalle loro relazioni.

Più le nostre relazioni sono egoiste, e peggio sarà il virus.  Quindi, aggiustiamole ora, e non aspettiamo il prossimo virus. “L’era dei virus” è arrivata, più colpi astuti dalla natura, che in accordo con il nostro sviluppo, colpiscono in maniera più sofisticata e precisa.  L’umanità, con i nostri macchinari e tecnologia, si sta sviluppando e i virus e le malattie si sviluppano insieme a noi.

Nell’antichità, le persone erano più semplici, e quindi non soffrivano di malattie moderne come emicranie e depressione.  Ai nostri tempi, anche gli animali soffrono dalle indisposizioni umane.  Stiamo avanzando con lo sviluppo.  Quindi dobbiamo correggerci, altrimenti arriveranno altri virus, ancora più terribili.  E dovremo inventare ogni volta nuovi medicinali. Ma non credo che potremo vincere la gara. Dopotutto, i virus diventano sempre più furbi e specializzati.

Una persona si sviluppa, ma allo stesso tempo non può diventare più saggia, e iniziare a correggersi. In fondo, l’egoismo di una persona cresce in ogni momento e gli copre gli occhi.  Non può ammettere a se stesso che tutto succede per colpa sua e che sta cercando un modo per eliminare il colpo piuttosto che stroncarlo sul nascere.

La natura ci dice che dobbiamo correggere noi stessi. Anziché il governo, o i programmi educativi statali, arriva un minuscolo virus, così piccolo che non si riesce a vedere, e ci educa tutti in un modo meraviglioso.  Non ci siamo inchinati davanti alle persone, alla società, ma ci siamo inchinati davanti a un virus microscopico, e siamo pronti a obbedirlo.  Il virus decide come viviamo e lavoriamo.

Speriamo che gradualmente riconquisteremo la ragione e le sensazioni per poter capire chi siamo e in base a cosa viviamo, che sia degno di persone.  Forse ci porterà al pentimento.

 

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From KabTV’s “A Conversation with Journalists” 1/6/22

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Se non rispetti i segnali, aspettati degli incidenti

Ora che stiamo affrontando un quarto vaccino, o un secondo richiamo, scegliete il termine che preferite, è ovvio che stiamo affrontando la pandemia nel modo sbagliato. Non ha senso vaccinarsi ogni sei mesi circa. Non possiamo sconfiggere il virus perché non capiamo che non è un nemico esterno, ma emerge da dentro di noi per un motivo. Finché non capiremo perché è qui, non sapremo come affrontarlo.

Il SARS-COV-2 è un segnale. Come tutti i cartelli, si trova nel posto ideale per tenerci sulla strada giusta. Tuttavia, invece di seguire il cartello, pensiamo che sia un ostacolo sulla nostra strada e cerchiamo di passarci sopra.

Per sapere come affrontare con successo il virus, abbiamo bisogno prima di sapere a cosa serve. Perché è venuto appositamente ora e non prima o dopo? Per esempio, proprio di recente, una combinazione di nuovi algoritmi e tecnologie ha identificato centinaia di microbi precedentemente sconosciuti che vivono nel nostro corpo. Ce ne sono innumerevoli altri che non conosciamo, e molti di loro sono virus.

Un virus non è necessariamente patogeno. Diventa nocivo quando lo stimoliamo ad agire contro di noi.

In altre parole, il nostro comportamento negativo induce un cambiamento negativo nel virus, così come induce cambiamenti negativi in tutta la natura. Il virus è un segnale nel senso che indica che siamo andati fuori strada. Se torniamo sulla corretta via, il virus scomparirà. Se non lo facciamo, rimarrà finché non lo faremo, o un altro segnale doloroso prenderà il suo posto finché non capiremo.

L’unico modo per rimanere in pista è condurre uno stile di vita equilibrato. Se passiamo dal carbone al solare e dalla benzina all’elettricità, ma non cambiamo il nostro atteggiamento vessatorio e sfruttatore verso il prossimo e l’ambiente, nulla cambierà in meglio. Vedremo un’ intensificazione di disastri a tutti i livelli, da terremoti, tsunami, inondazioni e incendi, attraverso siccità, tempeste e innalzamento del livello del mare, alle epidemie e infine al crollo sociale, al caos e alla guerra.

Sono tutti segnali. Smetteranno di farci del male quando smetteremo di sbatterci contro. Quando adotteremo uno stile di vita equilibrato, dove vivremo in armonia l’uno con l’altro e con tutta la natura, quando nutriremo la reciprocità e lo sviluppo reciproco invece della spavalderia e della sottomissione degli altri, non saremo in contrasto tra di noi o con la natura.

Finché ci mettiamo in rotta di collisione con gli altri che ci circondano e con la natura, avremo degli incidenti.

Quando promuoveremo la considerazione reciproca nella società e ci allineeremo con il pianeta su cui viviamo, la nostra vita sarà una corsa piacevole e gioiosa. È comune buon senso.

Didascalia foto
Persone in auto in fila e in attesa di per un test per il coronavirus (COVID-19) a Brockton, Massachusetts, Stati Uniti, 4 gennaio 2022. Immagine scattata con un drone. REUTERS/Brian Snyd.

Il Freedom Convoy è una lotta di potere

Il Freedom Convoy è stato creato inizialmente per protestare contro le normative dell’obbligo vaccinale per poter superare il confine statunitense, ma in seguito si è trasformato in una contestazione delle restrizioni per il Covid-19 in generale. Mentre molti camionisti e attivisti che partecipano alla manifestazione sono in buona fede, le forze dietro di loro non hanno nulla a che fare con la libertà o la salute, e tutto a che fare con il potere e la ricchezza. 

È molto triste che una questione così importante come la nostra salute sia stata allontanata dal grande pubblico, oltre che dai professionisti sanitari, che sono coloro che dovremmo ascoltare. Invece, ogni parte, a favore e contro la vaccinazione obbligatoria e le normative riguardanti le mascherine, si muove a modo suo non a causa di preoccupazioni per la salute, per la maggior parte del tempo, ma perché le entità politiche e industriali stanno pagando fior di dollari affinché le persone sostengano il programma che le avvantaggia finanziariamente o politicamente.  Per quanto riguarda la salute pubblica, è irrilevante. Dato che non c’è profitto nel prendersi cura del pubblico, non c’è alcun motivo per promuoverlo. 

Per come la vedo io, l’unico beneficio delle lotte che si scatenano sui vaccini  e le mascherine è che ci porteranno a renderci conto della nostra vera natura. Alla fine, ogni parte è così concentrata sul vincere che è impossibile sapere chi ha ragione, chi ha torto, e addirittura se esiste la ragione e il torto in questo scontro. 

La risposta alle domande su chi ha ragione e su cosa è giusto fare arriverà solo quando cambieremo la società umana dalla base. Il virus sta dissolvendo il tessuto della società proprio per costringerci a ricostruirlo, e a ricostruirlo bene.

La ricostruzione della società deve iniziare nella parte più debole della società: dal nostro atteggiamento verso gli altri. Solo quando inizieremo a trattare gli altri prima di tutto con attenzione, e infine con premura, anche gli altri aspetti della società inizieranno a migliorare. Finché non inizieremo questa trasformazione, le cose continueranno a deteriorarsi. Se non invertiamo la rotta in tempo, la società crollerà.

La guerra, qualsiasi guerra, non porta mai alla pace. Una guerra finisce quando una o più parti perdono, o quando le parti esauriscono il potere, i fondi, i soldati, o qualsiasi combinazione di questi elementi. Non finisce perché le parti vogliono la pace.

L’unico modo per trasformare i nemici in amici è la possibilità di fornire spiegazioni. Quando la gente sarà troppo stanca per combattere, non avrà altra scelta che ascoltare. Allora sarà possibile parlare loro della dipendenza reciproca, dei benefici della cooperazione, dei vantaggi delle relazioni pacifiche, e di altre idee che l’orgoglio e la vanità evitano quando siamo forti.

È interessante notare che la parola ebraica per pace è shalom, che deriva dalla parola shlemut (completezza/complementazione). Significa che siamo in pace solo quando ci completiamo a vicenda e insieme formiamo un tutto. Per fare questo, dobbiamo guardare ogni problema da ogni angolo e abbracciare tutte le prospettive.

I nostri saggi hanno espresso questa nozione in vari modi, alcuni dei quali sono piuttosto poetici. Il libro Likutey Halachot (Regole assortite), per esempio, scrive: “La vitalità è principalmente attraverso l’unione, includendo tutte le differenze nella fonte dell’ unione. Per questo motivo, ‘Ama il tuo prossimo come te stesso’ è la grande regola … per includere nell’unità e nella pace. La vitalità, il sostentamento e la correzione di tutta la creazione derivano principalmente dal fatto che persone con punti di vista diversi vengano incluse insieme nell’amore, nell’unità e nella pace”.

Allo stesso modo, Raaiah Kook scrisse: “Qualsiasi divisione tra … una collettività e un’altra … costruisce mondi”. Poiché tutto è miglioramento e costruzione, non c’è motivo di parlare con acredine, ma di annunciare la magnificenza che entrambe le parti stanno attuando e che, insieme, stanno perfezionando la struttura eterna e stanno correggendo il mondo. Allora, … l’amore crescerà in accordo con l’intensità dell’odio, e la connessione crescerà in accordo con la grandezza della separazione”.

Solo se affrontiamo il nostro conflitto con questo atteggiamento positivo e propositivo,  avremo l’opportunità di trasformare le profonde divisioni nella società in un’unione ancora più grande. Se ci ostiniamo a combattere fino alla fine, la nostra società finirà prima che la battaglia finisca.

Didascalia della foto:
I manifestanti mostrano i cartelli durante la protesta contro l’obbligo vaccinale. I dimostranti si sono riuniti a Queen’s Park, Toronto, per il secondo fine settimana consecutivo in solidarietà con il Freedom Convoy dei camionisti, che protestano contro l’obbligo vaccinale. (Foto di Shawn Goldberg / SOPA Images/Sipa USA)

Uno schiaffo utile a calmarci

Le ultime notizie stanno davvero ribaltando tutto ciò che sapevamo su come gestire la pandemia. Il virus è super contagioso, mediamente mite e nessun vaccino sembra proteggerci. In breve, ci sono voluti due anni di sforzi senza precedenti e investimenti senza pari per essere presi in giro. È lo schiaffo di cui avevamo bisogno per svegliarci dai nostri sforzi deliranti e continuare con il nostro modo di vivere di sempre. Invece di combattere una guerra persa, dovremmo unire le nostre menti e progettare un modo più sicuro e calmo di vivere.

Non considero il virus una malattia; lo considero una cura. Il processo di guarigione deve iniziare con un ripensamento delle nostre vite: cosa vogliamo ottenere, cosa ci può rendere felici, cosa è davvero significativo nelle nostre vite e come costruire una società in cui le persone non minano i sogni degli altri ma li supportano, in modo che tutti possano realizzare i propri sogni invece che solo pochi eletti, a spese di tutti gli altri.

Il fatto che il virus stia sconvolgendo il nostro precedente modo di vivere è un dono della natura all’umanità. Stavamo affogando nell’arroganza e ora ci vengono mostrati i nostri limiti. Niente è più salutare che conoscere la verità. Se conosci la verità, da lì puoi iniziare a ricostruire per il meglio. Ma se non sai chi sei e dove vivi, tutto ciò che fai ne uscirà errato e crollerà.

In effetti, stiamo assistendo al crollo del nostro vecchio modo di vivere. Il fatto che la natura lo stia distruggendo è la prova che era insostenibile. Se siamo intelligenti, prenderemo questo indizio e non cercheremo più di andare dove la natura non vuole.

I governi hanno già speso trilioni di dollari in pacchetti di salvataggio e altri programmi di aiuto. Possono continuare a farlo basandosi sul fatto che milioni di persone lasciano il lavoro ogni mese per lanciare programmi a livello nazionale, e persino mondiale, che rivisitino la società umana. A ogni livello, personale, comunitario, nazionale e internazionale, dovremmo ripensare la struttura della nostra società e le nostre relazioni con gli altri.

La scienza non sconfiggerà il virus. Muta più velocemente di quanto gli scienziati possano sviluppare vaccini o medicinali. Anche se gli scienziati sono stati in grado di sviluppare nuovi vaccini ogni pochi mesi, che tipo di vita è se devi ottenere un richiamo contro una nuova variante tre volte l’anno?

Peggio ancora, questi virus sono di nostra produzione. In pratica siamo sacchi di microbi che camminano e parlano, ce ne sono così tanti che non li conosciamo   finché non diventano patogeni. Se prendiamo in considerazione i molteplici casi di navi da crociera in cui sono scopppiati  ripetutamente  focolai tra equipaggi e ospiti, tutti vaccinati, ed il caso (assolutamente bizzarro) della stazione di ricerca polare il cui equipaggio, completamente vaccinato, controllato frequentemente, messo in quarantena e situato al Polo Nord, a centinaia di miglia da altri esseri umani, e nonostante ciò due terzi di esso sono stati improvvisamente colpiti dal Covid, ci rendiamo conto che il virus è dentro di noi, non fuori di noi, è qui che dobbiamo trovare la cura.

L’elemento dentro di noi che è nocivo e che, in realtà, genera ogni elemento nocivo, è il nostro atteggiamento. Il nostro approccio che maltratta e sfrutta tutto e tutti intorno a noi, rende tutti malati. Distorce ogni livello della realtà e la trasforma da benigna a maligna.

Se guardi ogni altra parte della creazione,  scoprirai che nessuna di esse è malvagia, malintenzionata o malevola. Tutte le parti della natura funzionano proprio come la natura le ha create. Siamo l’unico elemento che aspira consapevolmente a prendere più del necessario, a negare agli altri ciò di cui hanno bisogno, non per sostenere noi stessi, ma per la gioia di far soffrire gli altri e per sentirci superiori.

Poiché vogliamo mostrare a tutti che noi siamo i capi, la natura ci mostra chi è il vero capo. Per questo, fino a quando non chineremo la testa e ci metteremo in linea con tutti gli altri elementi della creazione, la natura continuerà a “spiegarci” con forza e dolorosamente la verità.

Quando smetteremo di essere abusivi, non saremo più abusati. Quando smetteremo di desiderare il male degli altri, non subiremo più il danno della natura. Se cercheremo di vivere in modo calmo e piacevole con tutto ciò che ci circonda, allora questa sarà esattamente la vita che avremo. Questa è la lezione della natura per l’umanità.

Omicron? Il peggio deve ancora arrivare

Sono passati due mesi da quando Omicron, la nuova variante di Covid, è apparsa per la prima volta. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il ceppo si sta diffondendo “a un ritmo che non abbiamo visto con nessuna variante precedente”. L’OMS avverte anche che sebbene “Settantasette paesi hanno ora riportato casi di Omicron… la realtà è che Omicron è probabilmente nella maggior parte dei paesi, anche se non è stato ancora rilevato”.

Eppure, l’onda Omicron non ci dice nulla che le onde precedenti non ci abbiano detto. L’unica ragione per cui è qui è che non siamo stati attenti nelle onde precedenti, così è apparsa una forma più veloce e indisciplinata. Più ignoriamo il messaggio che stiamo ricevendo attraverso il virus, più i ceppi diventeranno dannosi, e altri disastri naturali si uniranno a loro per consegnare il messaggio.

Pensiamo alla creazione come costituita da pezzi distinti, ma in verità questi pezzi formano un’unica unità, un organismo i cui organi operano in una co-dipendenza inseparabile. L’unica parte del creato ignara di questo modus operandi è il genere umano. Di conseguenza, ci comportiamo in modo opposto in cui opera tutta la creazione, il che ci mette in contrasto con l’intera realtà. Ecco perché sentiamo che la natura è ostile e aggressiva nei nostri confronti. Se ci comportassimo in sincronia con il resto della natura, sentiremmo armonia e pace in tutto ciò che accade.

Le pandemie e altri disastri naturali sono la conseguenza della nostra incoerenza con la natura. Se dedicassimo tempo e sforzi scientifici per costruire una società reciproca, che si distingue dal resto della società in quanto ogni singolo individuo si sforza di costruire relazioni calorose, noi potremmo vedere gli effetti di questa mutualità sulla salute di tutti i membri del gruppo.

Purtroppo non vedo l’umanità tentare questo; siamo semplicemente troppo egoisti per poterlo fare. In quasi tutti i paesi ci sono proteste e sfiducia tra cittadini e autorità. Persino i capi di stato, che esortano la gente a seguire le istruzioni, vengono sorpresi a fare festa senza mascherine o senza la distanza richiesta.

Tuttavia, lo spirito di sfida del popolo non è necessariamente negativo, perché indica profondi cambiamenti. La gente oggi non è più disposta a seguire ordini di qualsiasi tipo. Le droghe che erano illegali solo pochi anni fa sono ora permesse anche per scopi “ricreativi”, e gli uomini sono generalmente più combattivi verso gli ordini delle autorità.

Per tutti questi motivi, il peggio deve ancora venire. Secondo me, ci stiamo avvicinando a un momento in cui emergerà un virus così violento che ci costringerà a stare in casa, sigillare la finestra, filtrare l’aria che facciamo entrare, lavare il cibo che mangiamo con il sapone prima di toccarlo e (in qualche modo) pulire la nostra acqua potabile.

Al momento, una connessione spirituale, dove tutti noi sentiamo che siamo parte di un unico meccanismo sembra inverosimile. Comunque, è ciò che sta alla base della natura. Quindi, quando i colpi della natura diventeranno più frequenti e intensi, ci farà ricorrere al legame tra di noi come unica risorsa. A quel punto, accetteremo di imparare come istituire solidarietà e unità e come fare spazio agli altri nei nostri cuori.

A quel punto, quando avremo invertito la nostra natura dal ricevere al dare, scopriremo la bellezza e la gioia nel dare. In un tale stato, nessuna pandemia potrà intimidirci. Inoltre, impareremo ad apprezzare l’ego, che, con il suo bieco modo, ci ha portato a rivelare il buono e il piacevole nella creazione. È come dicono i nostri saggi: “Come il vantaggio della luce dall’interno delle tenebre”.

Didascalia della foto:
Un tecnico di biologia molecolare, Sarah Corcoran, prepara campioni di SARS-CoV-2 come parte del processo di sequenziamento dell’RNA alla Ohio State University, dove la variante Omicron del Coronavirus è stata recentemente identificata in diversi campioni dell’Ohio, a Columbus, Ohio, Stati Uniti, 13 dicembre 2021. REUTERS/Gaelen Morse

Ciò che dà veramente un senso alla vita

Ci alziamo, iniziamo la giornata, prepariamo i  bambini per andare a scuola o ci rechiamo al lavoro. La giornata passa in un batter d’occhio. Dopo arriviamo a casa esausti e dormiamo fino al giorno dopo in modo da poter iniziare da capo il giorno successivo.  È questo che dà un senso alla vita? Questo è esattamente ciò che un recente studio globale ha indagato. Il 39% degli intervistati ha detto che la famiglia è la fonte principale di significato nella propria vita, rispetto al 2% che ha trovato significato nella fede e nella spiritualità.

Secondo uno studio recente condotto da Pew Research Centre, tra diciannovemila adulti in diciassette paesi sviluppati intorno al mondo, i fattori più importanti nella vita di una persona sono la famiglia, la carriera e il benessere economico. 

Non c’è da stupirsi che la famiglia sia la fonte principale di contentezza. La famiglia gioca il ruolo più importante e diretto nello sviluppo di una persona, e si tratta del cerchio più vicino e influente. Anche gli altri cerchi influenzano e riempiono il tempo di qualità, ma sono più lontani, meno stabili e possono cambiare da un giorno all’altro.

Si può cambiare lavoro, cambiare amicizie o il luogo di svago, ma non la famiglia.  Nonostante le difficoltà che a volte si manifestano, si è dipendenti e connessi alla famiglia. È per questo che è così importante. 

Dopo due anni di COVID-19, ci si poteva aspettare che le persone si sarebbero chieste di più sul senso della vita e, quindi, sarebbero state più attratte dalla spiritualità. Ma alla fine, l’umanità non è particolarmente riflessiva o meditativa sull’epidemia globale.  Piuttosto, le persone si sentono oppresse perché non possono viaggiare all’estero liberamente, o perché devono indossare le mascherine e fare altre dosi del vaccino per prevenire la diffusione del virus, oltre ad altre onerose restrizioni.

Tuttavia, nel complesso abbiamo imparato a vivere con la peste. Presto l’umanità si dimenticherà anche della nuova variante che ha invaso le nostre vite. La nostra natura umana è disposta a ricevere volontariamente piacere e godimento per noi stessi e solo per noi stessi. Giorno dopo giorno questa natura egoista cresce, diventa grossolana e spessa, così sofisticata e astuta che la persona non si impressiona più per nulla. Siamo costantemente bombardati da informazioni su guerre, carestie di massa e nuove varianti di virus, ma finché non sperimentiamo una tale realtà in tutti i nostri sensi, non crediamo che stia succedendo e non agiamo per cambiare.

Nonostante ciò, non posso dire che il coronavirus non abbia avuto un impatto su di noi. Ci ha rivelato quanto dipendiamo gli uni dagli altri perché siamo un piccolo villaggio globale. Ma nella rete di comunicazione tra di noi, nei nostri sentimenti interiori, rimaniamo indifferenti e distaccati gli uni dagli altri. Così, ciò che accadrà naturalmente è che l’egoismo si rafforzerà; appariranno più colpi globali finché non ci renderemo conto che solo quando ci sentiremo una sola famiglia, in garanzia reciproca, potremo prosperare.

Percepiremo le nostre vite come piene di significato solo attraverso la nostra stretta connessione umana. Se configurassimo il volto della società con il modello di una famiglia ideale, miglioreremmo le nostre vite, creando un’atmosfera buona, calorosa e amichevole per noi stessi. Avremmo costruito un buon ambiente che ci abbraccia come una madre amorevole. Più ci colleghiamo emotivamente l’uno con l’altro, più sentiremo il potere della connessione, la forza suprema della natura, un attributo di dazione ed amore, una forza buona e benevola. Se solo ci aggrappiamo alle qualità e alle intenzioni della natura, scopriremo il senso della vita, sia nella corporeità che nella spiritualità per una completa realizzazione.