Pubblicato nella 'Lavoro di gruppo' Categoria

Il potere del collettivo

Domanda: Quando viene dato un esempio in un gruppo Kabbalistico, si inizia a capire che non si sta completando qualcosa. Un gruppo Kabbalistico può fare d’esempio al mondo? Le persone potranno sentire che abbiamo una relazione bilanciata ed essere attratte da questo?

Risposta: Saranno attratte da due forze. Una forza è la sofferenza, che spinge le persone da dietro, e la seconda forza è il bene, che tira dal davanti.
Tutto dipende dalla forza dell’ambiente che agisce su di tutti. È nel potere del collettivo far sì che una persona non sia in grado di pensare diversamente. Non potrà farlo poiché è un essere singolo e piccolo nel campo collettivo. E se questo campo inizia ad agire correttamente su di lui, sarà obbligato ad obbedire.

Entrare nel collettivo o disconnettersi da esso è una libera scelta della persona. E quando entra, l’ambiente agisce già su di lui, ed egli scorre insieme a tutti gli altri, senza problemi.

[306164]

Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Un esempio vivente” 3/12/13

Materiale correlato:
Raggiungere obiettivi individuali e di gruppo
La sofferenza utile
Competizione costruttiva

Non Rimanere un filosofo

Domanda: Qual è l’atteggiamento corretto verso stati di orgoglio ed arroganza?

Risposta: Si tratta di due sentimenti opposti, e dobbiamo imparare come lavorare con loro.
La Kabbalah è una scienza pratica. Una persona che la applica inizia a sentire ciò che viene detto, la persona che non la implementa rimane un filosofo, e così niente potrà cambiare per decenni.

[292434]

Dal Convegno Internazionale “Alzarsi al di sopra di noi stessi” 6/1/22, “Avvicinarsi al Creatore attraverso la rete di connessioni tra noi” Lezione 1

Materiale correlato:
L’orgoglio è una manifestazione dell’egoismo
Qual è la differenza tra filosofia e Kabbalah?
La fonte della filosofia

Uscire dalla prigione dell’egoismo

Domanda: In che modo il gruppo aiuta un individuo a superare il proprio egoismo?

Risposta: Non possiamo superare il nostro egoismo da soli. Se ci provassimo, cadremmo nella depressione e nell’autocritica e proveremmo differenti stati prima di capire che solo attraverso la connessione con gli altri possiamo salire al di sopra dell’egoismo, della separazione, del vuoto e dell’assenza di significato che ci opprimono.

Un individuo dovrebbe scappare da se stesso verso il gruppo. Solo allora egli sarà in grado di uscire dalla prigione dell’egoismo.

[240306]

Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”, 7/10/2018

Materiale correlato:
L’egoismo come distruttore della società
Abbiamo bisogno di un vaccino contro l’egoismo?
Elevarsi al di sopra dell’egoismo universale

La capacità di gestire il bene e il male

Domanda: Posso gestire il bene e il male se lavoro nel gruppo?

Risposta: Sì, in realtà questo succede perché sei in un gruppo. Può essere un gruppo virtuale e non necessariamente fisico, ma devi essere connesso agli altri. Stabilendo la giusta connessione tra voi, potete operare in reciprocità con il Creatore. Il Creatore è la forza superiore che ci influenza regolarmente, mentre il gruppo è il sistema minimo che può percepire correttamente il Suo impatto.

Se ci sono squilibri nelle relazioni tra gli amici nel gruppo, sentirai l’impatto del Creatore come negativo. Se non stabilisci la connessione giusta tra te e il gruppo, sarai sempre sotto un impatto negativo. Ma se la connessione nel gruppo è corretta, sentirai l’impatto del Creatore altrettanto buono, come un impatto che ti porta verso l’obiettivo.

Raggiungerai uno stato in cui tu, il gruppo e il Creatore siete in continuo contatto, in mutua connessione, in movimento verso l’obiettivo. Questo è il tuo lavoro spirituale comune.

Il gruppo cambia continuamente come risultato di tutte le impressioni degli amici nel gruppo, che derivano sempre dalla guida del Creatore poiché “Non esiste nulla tranne Lui”. È così che ti avvicini costantemente a Lui cercando di connetterti il più possibile in ogni momento al fine di giustificare l’impatto del Creatore su di te.

 

[240223]

Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”, 14/10/20

Materiale correlato:
Sentire il gioco del Creatore
La soluzione si trova nell’ambiente corretto
Come puoi dire se una cosa è bene o è male?

Realizza te stesso ovunque tu sia

Domanda: Studio la Saggezza della Kabbalah. Ho un gruppo con il quale posso condividere uno scopo comune, ma sento che nessuno nel gruppo mi capisce e che i miei amici non sono abbastanza forti per me. Cosa posso fare?

Risposta: In ogni caso vale la pena restare nel gruppo. E’ meglio stare in un gruppo debole che lavorare da soli.

Domanda: Ma la libertà può aiutarmi a scegliere un ambiente diverso? Dipende tutto da me?

Risposta: No, l’individuo non può fare nulla. Deve comunque scegliere un ambiente. Se pensi che l’ambiente sia molto debole per te, cercane un altro, ma non penso che sia la scelta giusta. Accetta l’ambiente nel quale sei e vedrai che quello che ti è stato dato, è quello giusto.
[256987]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/11/2019

Materiale correlato:
Puoi avanzare solo in un gruppo
Il gruppo è un mini-modello dell’umanità
I desideri sono determinati dall’ambiente

Cosa fare durante un’ascesa spirituale?

Domanda: Chaim Vitali scrisse che, per ascendere ai mondi superiori, dove sentiremo l’influenza e la realtà del Creatore, dobbiamo rimuovere completamente tutti i pensieri e le immaginazioni che riceviamo dalla nostra natura animalesca. Come possiamo condurre workshop in maniera appropriata durante l’ascesa spirituale?

Risposta: Non è necessario condurre workshop durante un’ascesa spirituale e neppure durante una discesa spirituale. Devi essere connesso alla tua decina il più possibile in entrambi gli stati. E non c’è altro da fare. Resta immerso nella tua decina al massimo, e tu avrai successo.

Il nostro metodo è molto semplice: devi identificarti nella tua connessione con il resto della decina. Lì troverai l’ambiente giusto fra te e i tuoi amici. Questo si trasformerà in una comprensione del mondo superiore, e lì arriverà la percezione del Creatore. E tutto avrà fine: tu, il gruppo (l’ambiente) e il Creatore.
[262071]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 1/03/2020

Materiale correlato:
Lo scopo della creazione e lo sviluppo del desiderio
Il centro della decina è il vaso spirituale
La soluzione si trova nell’ambiente corretto

La connessione è basata sulle concessioni

Domanda: Che cos’è la connessione basata sulle concessioni?

Risposta: E’ quando sono pronto a lasciare il posto ai miei amici in tutto, per unirmi a loro perché senza di questo non avrei alcuna possibilità di influenzare il mio destino, di influenzare il Creatore, che è il padrone del mio destino.
[253696]

Dal Congresso in Moldavia “Primo giorno” 06/06/2019, “Perdersi negli amici”, Lezione 1

Materiale correlato:
Imparare ad amare
Un parto doloroso
Non abbiamo altra scelta

Catturare l’immagine del Creatore

Domanda: Cosa significa sentire il Creatore attraverso il gruppo? Come succede?

Risposta: Se non sono incluso nel gruppo, non riesco a sentire il Creatore. Dopotutto io sono solo “una piccola unità di misura”. Per sentire il Creatore, ci devono essere altre nove unità oltre a me e quindi avrò un modello chiamato HaVaYaH (il nome del Creatore).

Pertanto, devo collegarmi con altri nove amici. Insieme, non importa in quali stati ci troviamo, dobbiamo cercare di essere connessi tra noi in modo che come un navigatore satellitare cercheremo di rivelare tra noi quegli stati che cattureranno l’immagine del Creatore.

Ciò accade a condizione che tutti noi ci annulliamo l’uno verso l’altro, cerchiamo di aiutarci a vicenda, siamo vincolati dalla mutua responsabilità (garanzia reciproca) e siamo in connessione, in unione (Brit).
Queste sono le stesse condizioni che Rabash ci descrive. Se siamo più o meno diretti a loro e proviamo a concentrarci sull’osservarle, allora è tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Cattureremo completamente il Creatore.
[251417]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 12/02/2019

Materiale correlato:
Colui che dimora, la divinità ed il gruppo
Il Potere della mutua garanzia: Provala e vedrai
L’amore è una strada a due corsie

Padronanza sopra lo stato spirituale

Domanda: Quali sono i gradi di padronanza verso il cuore e verso gli stati spirituali?

Risposta: La padronanza verso lo stato spirituale risiede nel dominio dell’egoismo, poiché esso ci separa dalla spiritualità. Possiamo dominare l’egoismo solo con l’aiuto della Luce superiore. Non dipende della nostra forza di volontà, né dalla forza del nostro carattere e neppure dai voti severi dei quali possiamo farci carico.

Tutto dipende da quanto la persona si connette nel gruppo e riesca a dissolversi in esso. In questa misura corrisponderà di più con la Luce superiore, con le proprietà del Creatore e, gradualmente, si avvicinerà a Lui.

Il Creatore non sempre è nascosto. Lo posso rivelare in qualsiasi momento ed Egli sparirà immediatamente affinché io possa andare più lontano e concentrarmi ancora di più su di Lui. Supponiamo che io riesca ad intrappolarLo con le mie nuove proprietà, più corrette, e Lui sparisce ancora, in modo che io un’altra volta mi concentri su di Lui con le mie proprietà, nelle quali ho sviluppato una maggiore sottomissione al gruppo e così via, continuamente.

Se faccio parte di una decina, dobbiamo fare connessioni multiple, in modo che tra di noi appaia un campo uniforme.

Quando ci sforziamo per creare questo campo, il Creatore appare dentro di esso, ovvero, il Creatore è il risultato del desiderio della decina di essere Uno. Questa è la condizione principale.
[242581]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 09/12/2018

Materiale correlato:

Tra i desideri del cuore e le argomentazioni della mente
I tre livelli in un gruppo
Rivelare lo spazio spirituale

Come possiamo utilizzare la nostra individualità?

Domanda: Come possiamo utilizzare l’individualità per il bene del gruppo ed il suo avanzamento?

Risposta: Quando si comincia a lavorare in un gruppo si vedono le proprie qualità chiaramente utilizzate contro gli amici. Non vi è alcuna interazione con gli altri.

Siamo completamente diversi, distanti l’uno dall’altro. Siamo in contrasto e ci odiamo. È esattamente in questo momento che abbiamo l’opportunità di connetterci con gli altri. È così.

Domanda: Come facciamo a capire che la nostra percezione del gruppo, degli amici, degli insegnanti e della Kabbalah stessa sono giuste, se noi ci troviamo in uno stato non corretto?

Risposta: Non importa. Lavoriamo in correlazione al gruppo, perciò vediamo noi stessi solo rispetto ai nostri amici. Non preoccupiamocene troppo, si tratta di un metodo consolidato. Discende dal vero scopo della creazione, la connessione tra tutti noi. Non può essere fallace. Nel mondo, in generale, niente funziona a parte questo.
[242575]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 18/11/2018

Materiale correlato:
In un gruppo di ultra egoisti
Cosa cercare nell’assemblea degli Amici
Perché l’umanità non ha nessuna conoscenza dello scopo della creazione?