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La paura deriva dall’assenza di amore

Più il mondo diventa caotico,  più stressati e ansiosi diventiamo anche noi. L’insicurezza sul futuro è causa di trepidazione, l’unica cosa che sembra certa è che non possiamo fidarci di nessuno e non abbiamo idea di cosa ci riserverà il domani. C’è un solo responsabile dietro le nostre paure e ansie: siamo ostili e odiosi gli uni verso gli altri, e dove non c’è amore, c’è paura, e tanta.

Non solo le persone sono impaurite. Anche gli animali domestici, gli altri animali e persino le piante hanno paura, anche se non la etichettiamo come tale. La paura ci rende un grande servizio: è una sentinella che ci avverte di non cadere in trappole pericolose, un meccanismo di protezione che tutti gli esseri viventi utilizzano.

Sembra ragionevole pensare che il progresso ci abbia reso più sicuri di noi stessi. Sembra che attraverso la tecnologia possiamo proteggerci meglio in confronto a quando si viveva nelle caverne. Tuttavia, lo sviluppo ha portato con sé una serie di pericoli sconosciuti che non abbiamo idea di come affrontare.

In passato, i pericoli erano altrettanto temibili, se non di più, e davvero esistenziali. Per gli uomini delle caverne, ad esempio, avventurarsi fuori dalla caverna significava essere vulnerabili agli attacchi dei predatori. Tuttavia, la paura non generava panico perché si conoscevano i pericoli e si sapeva come proteggersi da essi.

Oggi, innumerevoli elementi e fattori influenzano la nostra vita e quella dei nostri cari e non possiamo conoscerli tutti, non possiamo prevederli e non sappiamo come superarli. Naturalmente, questo ci mette in uno stato di costante pressione e ansia.

Più ci evolviamo, più diventiamo egocentrici. Di fatto, dall’inizio del secolo, abbiamo raggiunto un tale livello di egoismo che i sociologi parlano di “epidemia di narcisismo”.

Poiché stiamo diventando sempre più sofisticati e sempre più narcisisti, stiamo sviluppando sistemi sempre più complicati che ci lasciano impotenti e diffidenti nei loro confronti e nei confronti degli altri. Poiché non ci piacciono e non ci fidiamo l’uno dell’altro, stiamo erigendo scudi protettivi che aumentano il nostro isolamento, la nostra esclusione e quindi la nostra paura.

Se vogliamo sentirci sicuri, non dobbiamo lavorare direttamente sull’aumento della nostra sicurezza. Al contrario, dovremmo mettere da parte l’eccessiva preoccupazione per noi stessi e concentrarci sullo sviluppo dell’attenzione per gli altri, poiché la mancanza di questa è la causa della nostra paura.

Il senso di sicurezza non deriva dalla lotta contro l’odio, ma dalla ricerca di un legame, di una cura. L’unica malvagità che esiste è nei nostri cuori. La sua cura non consiste nell’estirparla, ma nell’instillare considerazione e infine gentilezza.

Una persona che si dedica agli altri non ha paura di nulla. Prendersi cura degli altri è il dono più grande che si possa ricevere. Se riusciamo a costruire una società basata sulla considerazione e sul prendersi cura, sarà una società di persone fiduciose e felici, perché non c’è paura in presenza dell’amore.

Se la scienza potesse garantire la longevità, dovremmo chiederci perché.

In un articolo pubblicato sull’edizione ebraica di Israel Hayom si legge che una ricerca condotta dall’ospedale RAMBAM e dal Technion – Israel Institute of Technology sostiene di aver scoperto che l’iniezione di una proteina chiamata Vascular Endothelial Growth Factor A (VEGF-A) apre le porte al ringiovanimento della pelle delle persone anziane e forse anche al ringiovanimento degli organi interni. Ammesso che ciò sia possibile e che la vita possa essere prolungata in modo significativo, se non addirittura indefinito, dovremmo chiederci per quale motivo, dal momento che senza un valido scopo nella vita non vorremmo continuare a vivere.

Non mi dispiacerebbe prendere una pillola del genere o fare un’iniezione che ringiovanisca il mio corpo. Ho dedicato gli ultimi quarant’anni della mia vita a diffondere il metodo della connessione in tutto il mondo, sperando di aiutare le persone a migliorare la loro vita. Non ho nulla da rimproverarmi per ciò che ho realizzato, ma a giudicare dallo stato del mondo, c’è ancora molto lavoro da fare, quindi sarei felice di avere un altro paio di decenni per continuare i miei sforzi.

Questo non vale solo per me. Ogni persona che ha la possibilità di far progredire il benessere e la felicità dell’umanità deve desiderare questo dono, perché le consente di aumentare il bene che apporta.

Nel complesso, però, non mi sembra che le persone vogliano prolungare la propria vita oltre un certo limite. Perché? Coloro che hanno raggiunto gli anni d’oro sono in genere abbastanza tranquilli riguardo alla loro vita e all’avvicinarsi della fine.

L’unica ragione per la ricerca frenetica di una fonte di giovinezza è la vendita a scopo di lucro. Forse alcune persone sono veramente interessate a trovare questa fonte di vita eterna, ma io non ho ancora visto nulla di buono. Pertanto, non posso dire che se un articolo del genere venisse prodotto, sarebbe molto richiesto.

Non c’è dubbio che la scienza possa semplificare la vita, renderci più sani e longevi. Ma per quale fine? Poco più di cento anni fa, le persone vivevano in media circa quarant’anni. Ora vivono il doppio, ma cosa ha guadagnato l’umanità? La popolazione è quadruplicata, il suolo è inquinato, l’aria pure e lo stesso vale per l’acqua. Cosa abbiamo guadagnato grazie ai nostri quarant’anni in più? Cosa guadagneremo, se guadagneremo altri quarant’anni?  Cosa saprà la gente a centoventi anni che non sa a ottanta?  La paura della morte di per sé non giustifica il prolungamento della vita all’infinito.

Sebbene non ci sia alcun significato in una vita senza fine, la paura della morte ha uno scopo. Ci spinge a cercare il senso della vita.

Quando cerchiamo lo scopo della nostra esistenza, scopriamo che non ha nulla a che fare con il prolungamento dell’esistenza del nostro corpo fisico. Inoltre, finché tutto ciò che vogliamo è ottenere piaceri edonistici, pensando solo a noi stessi, la vita non sarà mai eterna. A un certo punto, ci stancheremo dell’infinita autoindulgenza e cercheremo un significato più profondo della vita o semplicemente ci stancheremo di inseguirla. In quest’ultimo caso, la nostra passione si ridurrà gradualmente, la nostra voglia di vivere si affievolirà e noi deperiremo fino a morire, con o senza un elisir che ci garantisca l’eternità.

La nostra vita è come una coppa che riempiamo di soddisfazioni. Quando la coppa è colma, non può più entrarvi nulla e la nostra vita finisce.

In alternativa, quando desideriamo aiutare gli altri a riempire le loro coppe, diventiamo dei canali che trasmettono vitalità agli altri. Pensate alla soddisfazione che prova una madre quando vede il suo bambino apprezzare il cibo che ha preparato per lui o un nuovo regalo che gli ha comprato. La gioia della madre è molto più intensa e gratificante di quella del figlio. Anzi, la sua gioia le dà il carburante per dare sempre di più.

Questo infinito dare, questa infinita effusione di gioia che uno può dare a un altro, non ha confini. Esattamente quello che prova la madre con il suo bambino, noi possiamo sentirlo con tutta l’umanità. E poiché non ha confini, è eterno. Esattamente come l’energia della madre deriva dalla gioia che ha dato al suo bambino, perché il dare genera una vitalità infinita, genera vita eterna. Questo è il significato di eternità. Il donare, in breve, è la fonte della giovinezza che gli scienziati stanno cercando. È l’unica cosa che non muore mai e non si riempie mai fino all’orlo.

Di Papa Francesco e della Terza Guerra Mondiale

Lo scorso mese è stata pubblicata una conversazione di Papa Francesco in cui egli ha parlato della guerra Russia-Ucraina come dell’inizio della Terza Guerra Mondiale. In una intervista rilasciata ai redattori delle pubblicazioni gesuite europee, e pubblicata per la prima volta dalla rivista italiana dei Gesuiti, La Civiltà Cattolica, il Papa ha detto: “Il mondo è in guerra. Per me, oggi, è stata dichiarata la Terza Guerra Mondiale”. In seguito, ha deplorato: “Che cosa sta succedendo all’umanità da avere tre guerre mondiali in un secolo?”. Non credo che il conflitto tra Russia e Ucraina sia una terza guerra mondiale o che debba trasformarsi in una terza guerra mondiale. Tuttavia, il fatto che ci sia questo pericolo, o che ci sia una guerra, dimostra che non abbiamo tratto le giuste conclusioni, il che ci mette nuovamente in pericolo.

È chiaro a tutti che nessuno ha nulla da guadagnare se la guerra in Ucraina degenera in un conflitto globale. Detto questo, la guerra è l’ennesima indicazione che non sappiamo ancora come governare il nostro desiderio di dominio e di controllo.

Siamo arrivati a un punto in cui il nostro ego non si accontenta di controllare gli altri. Al giorno d’oggi, le persone sono disposte a distruggere gli altri per il semplice fatto che si comportano o anche solo  pensano in modo diverso da loro.

Se vogliamo prevenire le guerre, dobbiamo aiutare tutte le nazioni a capire che la guerra non porta alcun beneficio, che non la vogliamo e non ne abbiamo bisogno. Si tratta di un processo che deve coinvolgere tutti, poiché ogni paese deve far sì che i suoi vicini seguano lo stesso iter, altrimenti i paesi bellicosi sfrutteranno gli sforzi degli altri per porre fine alla violenza.

Se i paesi non adottano questo approccio, continueranno a competere tra di loro, sfruttando ed esaurendo le risorse della terra. Stiamo già vedendo le conseguenze di questo atteggiamento sul nostro pianeta, ma si aggraveranno molto nel prossimo futuro. Fame, caldo estremo, freddo estremo e innumerevoli altri problemi travolgeranno l’umanità e costringeranno le nazioni a smettere di opprimere gli altri e a concentrarsi sulla propria sopravvivenza.

Per evitare che questo scenario si sviluppi più di quanto non abbia già fatto, l’umanità deve capire che dobbiamo imparare a lavorare insieme o la natura ci distruggerà. Attualmente, molte nazioni sognano ancora di conquistare altre nazioni. Dobbiamo gradualmente far capire a queste nazioni che così facendo non faranno altro che danneggiarsi, danneggiando anche tutti gli altri. Se non aiutiamo tutti a capire che dipendiamo gli uni dagli altri, nel bene e nel male, e che dobbiamo agire di conseguenza, saremo tutti in un mare di guai. 

Didascalia foto:
Papa Francesco arriva in sedia a rotelle per incontrare bambini disabili e bambini ucraini fuggiti dal loro paese a causa dell’invasione russa, in Vaticano, 4 giugno 2022. REUTERS/Remo Casilli/

Affari con amici: una cattiva idea

Uno spettatore di uno dei miei programmi mi ha inviato un’e-mail che descrive la seguente triste storia: Diversi anni fa, ho avviato un’attività con un amico d’infanzia. Molti ci hanno consigliato di firmare un contratto d’affari con un avvocato, ma ci sembrava strano coinvolgere degli avvocati in un rapporto così stretto, così abbiamo evitato di farlo e abbiamo aperto l’attività sulla base della buona fede. Per i primi due anni è andato tutto bene, ma poi l’attività ha avuto dei problemi e le cose hanno iniziato a deteriorarsi. Abbiamo iniziato a incolparci a vicenda per i nostri problemi, abbiamo perso fiducia l’uno nell’altro e oggi, per quanto odi ammetterlo, ci odiamo. Questa situazione mi sta uccidendo, dottor Laitman, c’è qualcosa che posso fare?

Capisco perché questo spettatore e il suo amico pensavano di non aver bisogno di un consulenza legale, ma la loro decisione ha condannato la loro attività e la loro amicizia al fallimento. Siamo tutti egoisti, e tutti lo neghiamo.  Quando il nostro ego è felice, pensiamo che tutto andrà sempre bene. Quando il nostro ego soffre, pensiamo che tutto vada male. Questa è la natura umana.  In realtà, questa è la natura di ogni cosa, ma è più evidente negli esseri umani. 

Per questo motivo, per rimanere amici, non bisogna avviare con loro un’attività commerciale.  I buoni affari non si basano sull’amicizia ma su rigide condizioni  egoistiche che soddisfano gli interessi di tutte le parti coinvolte. Un’attività commerciale  richiede decisioni di tipo imprenditoriale, che non hanno nulla a che fare con l’amicizia, ma solo con decisioni fredde ed egoistiche.

Il ruolo essenziale degli avvocati è quindi non solo stabilire come dovrebbe operare l’azienda,  ma anche cosa fare quando le cose vanno male.  Se esiste un contratto dettagliato, allora non ci saranno controversie e i soci sapranno come agire.

Quando si mescolano gli affari con l’amicizia, ci si aspetta che il socio aderisca a due codici di condotta differenti: un codice di affari e un codice di amicizia.  Quando c’è un problema, i codici iniziano a scontrarsi, come è successo a questo spettatore. A quel punto, o gli affari o l’amicizia vanno in frantumi.

Se da bambino mi piaceva giocare a calcio con una certa persona, non significa che dovrei fare affari con lui. Al contrario, probabilmente significa che non dovrei farlo.

Dato che questo spettatore mi ha chiesto un consiglio, suggerirei a lui e al suo amico di contattare un buon avvocato e di chiedere consiglio su come ricostruire il loro legame. Non è semplice e potrebbe essere troppo tardi, ma questo è il mio consiglio, ora che hanno commesso l’errore e stanno cercando di salvare la loro amicizia.

Il legale dovrebbe riorganizzare il legame tra i due su una base completamente egocentrica, in modo che entrambe le parti possano sentirsi soddisfatte della situazione in cui si trovano. Se non si trova un accordo di questo tipo, i due dovrebbero separarsi.

Non è che non ci sia spazio per la ricostruzione, ma deve esserci una base egoistica chiara e solida per le loro relazioni commerciali e non commerciali.  Se entrambi ne sono soddisfatti, allora potrebbero ricostruire partendo da lì.

Spero che in futuro imparino a non ignorare la natura umana. Siamo egoisti e dobbiamo comportarci di conseguenza. Allora, al di sopra del nostro egoismo, dovremmo ricostruire la connessione, ma senza sminuire la nostra natura di base. 

La natura é desiderio

Uno scienziato rivela tutto nella scienza non con la mente, rivela tutto nelle sensazioni (Vladimir Vernadsky).

Il mio commento: Sì, un individuo è un essere senziente. L’uomo è un desiderio. In generale, tutta la natura è un desiderio. Noi studiamo le relazioni e le connessioni tra i diversi desideri e quindi, alla fine, dobbiamo parlare di sensazioni.

Non importa quanto vogliamo metterlo in formule e correlazioni – l’inizio, la fine, il centro della formula che connette l’inizio e la fine, le varie proprietà, gli stati, ecc. – stiamo ancora parlando di ciò che sta accadendo al soggetto in questione.

Tutta la materia è il desiderio di essere riempita, di godere, di mettersi in equilibrio con l’ambiente, con il proprio stato interiore. Di conseguenza, si parla ancora di desiderio sia a livello inanimato, vegetativo, animato sia a livello umano.

Eppure è necessario capire che il desiderio è un problema. Non è che io voglia qualcosa e basta. Per esempio, il desiderio degli atomi è di mantenere la loro struttura: devi fare grandi sforzi per spezzare questi desideri. La natura è solo un desiderio.

Pertanto, quando Vernadsky parlava di sentimenti, del fatto che tutta la nostra natura è circondata da un pensiero enorme, da un’idea, da un desiderio e una noosfera, allora, naturalmente, stava parlando di raggiungere il programma della materia che esiste intorno ad essa. Questa è la predestinazione dell’uomo.

Commento: Riguardo al nostro tempo, Vernadsky scrisse: “Ci sarà molto orgoglio, ristrettezza di coscienza e durezza di cuore finché un uomo non dimenticherà se stesso in un unico grande sentimento d’amore”.

La mia risposta: Sì, finché un uomo non si eleva al di sopra di se stesso nella proprietà dell’amore. Allora gli sarà rivelato l’universo generale, il piano generale, l’intero programma della creazione, il suo intero percorso e ciò verso cui ci stiamo dirigendo.

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Da KabTV. “Close-Up.” Profeta” 23/11/11

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Pensiamo tutti insieme

Gli studi dimostrano che gran parte della nuova generazione teme il futuro per via del cambiamento climatico, che sta già diventando catastrofico.  La questione più sconcertante è se abbiamo già oltrepassato la linea rossa di catastrofe ambientale oltre la quale non c’è ritorno o no?

Posso rassicurarti che non esiste una linea rossa oltre la quale sarebbe impossibile aggiustare ogni cosa.  Ma il fatto è che ci sembra che abbiamo esaurito ogni mezzo disponibile, e ora il riscaldamento globale, i buchi nell’ozono, e altri problemi climatici inevitabilmente aumenteranno.

Il problema non si trova affatto nelle nostre azioni di proteggere l’ambiente, ma nel fatto che non ci occupiamo di qualcos’altro, la forza più potente ed elevata della natura: le relazioni tra le persone.  Correggendo le relazioni tra la gente, ci consentirebbe di cambiare il clima a livello globale ed eliminare i problemi ambientali più terribili e temuti.

E’ necessario renderci conto che il pensiero umano è la forza più grande che l’umanità possa avere a sua disposizione.  E con l’aiuto del pensiero possiamo cambiare la natura.  Dobbiamo solo capire in quale direzione questo pensiero dovrebbe dirigersi, e cosa dovrebbe essere, a quale stato dovremmo ambire e chiedere che venga realizzato.

Il rimedio più efficace che possa guarire il globo è il riavvicinamento tra le persone e il pensiero globale che il nostro pianeta non si surriscaldi o si rovini come avviene oggi.  Se i bambini sono preoccupati per il futuro del pianeta, allora lasciamo che mettano i genitori sotto pressione e li incoraggino a pensarci insieme.

I giovani, di solito, prendono il problema dell’inquinamento della natura molto seriamente e dividono meticolosamente le immondizie per permettere il loro riutilizzo.  Allo stesso tempo, nulla aiuta, dato che la cosa principale è il potere del pensiero.  Pensiamo tutti insieme a come, tramite la connessione, possiamo proteggere la natura dalla distruzione.

La cosa principale è farlo insieme in modo che ci siano persone intorno a me catturate da questa preoccupazione comune, senza panico ma solo in maniera continua, in ogni momento, giorno dopo giorno, con l’intera famiglia, l’intero paese, l’intero mondo.

Quando ci uniamo in questo modo, e ci preoccupiamo per gli altri, arriviamo a uno stato puro, organico, completamente circolare e interconnesso. E allora, certamente, tutte le forze negative semplicemente scompariranno dal mondo. Se le persone iniziano a pensare in maniera gentile gli uni verso gli altri, allora il clima sul globo si stabilizzerà.  Dopotutto, il nostro pensiero è la forza più potente disponibile in natura.

Sono i nostri pensieri maligni che distruggono il pianeta oggigiorno.  E quindi, nonostante i nostri sforzi di proteggere l’ambiente, nulla aiuterà fino a quando non comprenderemo che solo correggendo le relazioni tra di noi possiamo preservare la natura e correggere le condizioni ecologiche.

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From KabTV’s “Insider Look” 6/13/22

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L’acqua, la base della vita

Domanda: Perché colleghiamo l’acqua alla vita? Che cos’è questa qualità speciale, l’acqua?

Risposta: L’acqua è la base della vita. E’ un componente integrale di tutte le sostanze e il componente principale del nostro corpo, per peso, volume e importanza. In generale, tutto ciò che ci circonda è praticamente una proprietà dell’acqua.

Anche sulla luna e su Marte, stiamo principalmente cercando l’acqua.  Questo è considerevole e significativo dato che ogni altra cosa si basa su di essa.

Le proprietà speciali dell’acqua comprendono il punto di gelo, di rugiada e di bollitura. Grazie a essi, la vita si preserva sotto il ghiaccio e il congelamento avviene con andamenti molto interessanti.

L’acqua contribuisce al miglioramento della salute. Fin dai tempi antichi,  si conoscevano acque minerali speciali potabili.  Duemila anni fa, Avicenna disse che la salute umana fosse direttamente collegata all’acqua che si beve.

In quegli anni, quando non eravamo ancora così disconnessi dalla natura, e non usavamo vari aggiuntivi chimici, l’acqua era di grande importanza. Quindi, le acque minerali erano il mezzo più potente di guarigione per una persona.

Ci laviamo con l’acqua ed è così che introduciamo un nuovo programma di wellness dato che l’acqua porta un grande quantità di informazioni. Siamo tutti nell’acqua. Anche l’aria che ci circonda è un tipo di struttura acquea.

 

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From KabTV’s “Close-Up. The Secret of Life” 7/13/11

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Un corpo unito di umanità

Commento: oggi esiste un unico strato, molto sottile, di persone che sentono, capiscono e pensano al significato della vita.

La mia risposta: E il resto non desidera farlo ed esiste, invece, automaticamente.  Novanta percento delle persone sulla Terra non sa perché o come esiste e semplicemente si nutre e riproduce progenie.  Solo una piccola porzione di persone vive domandandosi il significato della vita e comprende perché, come e cosa riguardo la natura della loro esistenza.  Sono in pochissimi, un paio di milioni sulla Terra.

Ma tutti dovrebbero essere corretti dato che rappresentiamo un enorme singolo corpo in cui esiste la carne, vari organi e un piccolo cervello, e nel cervello risiede una piccola palla che controlla ogni cosa, una sorta di microprocessore.  Non esiste altro.  Tutto il resto è il corpo come subordinato ad esso.

Tutti gli altri sono fatti così.   Dovrebbero semplicemente rendersi conto che non c’è altra maniera e devono ascoltare questo piccolo cervello “voglio ascoltarlo, devo farlo, voglio aggrapparmi e unirmi ad esso, afferrarlo e tenerlo e quindi assicurare una buona vita per me”. Tutto qui. Essi sono ad un livello così animale che non hanno bisogno di altro.

Solo coloro che si rendono conto, che comprendono e assorbono l’immagine intera della creazione e tutta la sua grandezza, strategia e sistema, sono i condotti della luce nel nostro mondo per tutte le persone meno fortunate.

Queste persone speciali non vivono per se stesse, ma per tutta l’umanità.  E l’intera umanità esiste per gli altri attraverso la recezione della luce dall’alto da un piccolo sistema del cervello che ci permette di vivere in armonia reciproca anche senza capire o renderci conto di tutto il lavoro enorme che viene fatto in connessione tra tutti, tutti in un’unica anima.

Di conseguenza, arriveremo tutti alla completa correzione e gradualmente ci innalzeremo al prossimo grado di percezione dell’universo.

 

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From KabTV’s “Close-Up. Branch of Sakura” 5/15/11

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Sesso, amore e come riconciliarli

La ricerca di un partner adatto può portarci alla follia. Anche quando si trova qualcuno, l’euforia svanisce rapidamente perché emergono subito i conflitti.  Di conseguenza, i tassi di matrimonio sono in calo e quasi la metà delle coppie che si sposano alla fine divorzia. In una realtà in cui i ruoli degli uomini e delle donne non sono ben definiti e il genere cambia secondo l’umore, è molto difficile sapere come comportarsi in una relazione. Invece di dare fiducia, le nostre relazioni aumentano l’ansia e l’insicurezza in tutti gli aspetti della vita familiare, dall’educazione dei figli alla vita sessuale. Per ritrovare la fiducia nelle nostre relazioni, dobbiamo comprendere l’essenza dell’amore, del sesso e dei ruoli naturali dei generi.  Allora vedremo come l’allontanarsi dal modo naturale delle cose, ci fa sentire fuori posto ed esitanti.

Per capire la natura delle cose, dobbiamo guardare indietro di un secolo o due. Fino a non molto tempo fa, le persone conducevano la loro vita seguendo i dettami di Madre Natura: Le madri stavano con i loro bambini, li allattavano finché non diventavano bambini, poi i ragazzi si univano ai loro padri e le ragazze alle loro madri. Osservando i loro genitori e imparando con l’esempio, i bambini imparavano a relazionarsi con tutto ciò che era presente nella vita.

A quel tempo, le relazioni tra uomini e donne erano naturali. Ad eccezione della classe superiore, che non aveva molto altro da fare, la gente non prestava molta attenzione al sesso. Gli uomini volevano una donna sana, fertile e in grado di mantenere la casa, mentre le donne volevano uomini in grado di provvedere al loro sostentamento e di occuparsi dei loro bisogni e di quelli dei loro figli. Il sesso e l’aspetto erano considerazioni marginali nella ricerca di un partner.

Nel XX secolo il sesso e la sessualità sono diventati improvvisamente importanti. Abbiamo iniziato a sviluppare la moda e un’intera cultura si è evoluta intorno alla sessualità. Il sesso è diventato essenziale in tutto, sia in modo palese che nascosto. Letteratura, teatro, film, televisione, internet e social media utilizzano il sesso per attirare le persone. Persino le automobili devono avere un aspetto “sexy” o attraente.

Gli animali, invece, non hanno bisogno di siti di incontri, non hanno Tinder e non si occupano affatto di sesso. Quando arriva la stagione dell’accoppiamento, seguono il loro istinto che dice loro qual è il compagno giusto e si accoppiano. Non commettono errori perché seguono le regole della natura.

Nel secolo scorso abbiamo abbandonato completamente le regole della natura e abbiamo iniziato a sviluppare le nostre idee e ideologie su cosa è giusto e cosa no. Di conseguenza, non sappiamo più come dovrebbero comunicare uomini e donne. Inoltre, decenni di influenza da parte di Hollywood hanno completamente deformato la nostra percezione e i consulenti sessuali hanno distrutto ciò che restava del nostro buon senso.

Una volta che le relazioni naturali sono diventate obsolete, sono apparse operazioni per progettare e riprogettare i nostri organi in modo da soddisfare standard in continua evoluzione, determinati da esperti che sono a loro volta prodotti di una società perduta. È così che siamo arrivati a vivere in una società in cui tutto è possibile e permesso, eppure tutti si sentono vuoti e disconnessi.

Ma il grande abisso che il “progresso” ha generato ha dato vita a una nuova era. Dal freddo vuoto della solitudine e della depressione, le persone cominciano a rendersi conto di voler costruire legami veri e propri, naturali, in cui le cose abbiano un senso e siano naturali.

Questi legami naturali richiedono una sorta di linea di mezzo, in cui le persone accettano ciò che sono e si legano al di sopra delle loro differenze. Non cercano più di cambiare se stessi o gli altri, ma si sforzano di connettersi al di sopra delle loro differenze.

Oggi è molto più difficile superare le differenze di quanto non fosse nei secoli precedenti, perché siamo molto più egoisti e narcisisti dei nostri antenati. Tuttavia, se non ci sforziamo di seguire i nostri capricci e ci concentriamo sul miglioramento dei nostri rapporti senza cercare di cambiarci l’un l’altro, costruiremo legami molto più profondi e significativi di quanto i nostri antenati potessero immaginare. Le esperienze  che abbiamo maturato nel tentativo  fallimentare di cambiare la nostra natura ci faranno apprezzare la semplicità ritrovata; saremo così in grado di godere e apprezzare relazioni sane e solide, come nessuna generazione prima di noi ha potuto fare.

La complessità del legame tra immagine e felicità

Con gli adolescenti e i giovani adulti che passano molto (troppo) del loro tempo su TikTok, Instagram e altre piattaforme di social media, la marea di video di giovani attraenti influenza le loro opinioni su come anche loro devono apparire. Con l’immagine del loro corpo modellata e scolpita dalle curve delle modelle, una valanga di messaggi dice ai nostri figli: “Non sei abbastanza bello! Devi dimagrire ancora! Devi sollevare più pesi! ” E poiché la loro immagine corporea non potrà mai soddisfare gli standard fissati dai social media, sono condannati a una frustrazione e a un’insicurezza insanabili.

Se non fossimo esseri sociali, non ci importerebbe del nostro aspetto. Agli animali non potrebbe importare meno di come appaiono.  A loro importa solo la forza fisica.

Per noi, l’aspetto fisico è tutto.  Non possiamo andare da alcuna parte o ottenere qualsiasi cosa senza soddisfare gli standard visivi richiesti. Qualunque cosa venga rispettata dalla società in cui ci troviamo, noi la adottiamo.  Altrimenti veniamo esclusi dalla società. È per questo che siamo così insicuri del nostro aspetto.

Gli standard della società vengono creati da film e  serie TV  irrealistiche e immagini modificate con photoshop. Noi, che non riusciamo a soddisfare questi standard irraggiungibili, siamo insicuri e frustrati. Se non fosse per l’influenza dei media, saremmo molto più rilassati e meno condizionati dall’aspetto.

Senza l’influenza dell’ambiente, al mattino ci laveremmo il viso e le mani e questo concluderebbe la nostra ” cura del corpo”. Ma non possiamo accontentarci di questo: dobbiamo fare la doccia, raderci, truccarci, scegliere il nostro guardaroba e fare tutto ciò che facciamo al mattino solo per sentirci abbastanza presentabili da affrontare la giornata.

Al giorno d’oggi, questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne. In una generazione in cui l’apparenza significa tutto e la sostanza niente, non abbiamo altra scelta che adeguarci.

Il mio maestro, RABASH, diceva che se avesse potuto scegliere, non avrebbe mai tolto il pigiama col quale dormiva.  Era caldo, comodo, con delle grandi tasche, chi poteva chiedere di più?

Le persone che vivono su isole sperdute hanno sempre un aspetto trasandato. Non perché siano poveri e non possano permettersi di radersi, fare la doccia o comprare vestiti. Poiché sono soli, non hanno bisogno di impressionare nessuno e non hanno un codice di abbigliamento da rispettare. Pertanto, non hanno alcun riguardo per il loro aspetto. Potrebbero essere forti e sani, ma avere un aspetto disordinato, perché l’aspetto è solo per chi guarda.

L’importanza dell’aspetto non inizia con l’adolescenza. Anche i bambini di tre anni lo sentono. Forse a quell’età non lo capiscono, ma sono già influenzati dai codici sociali.

Come per gli adulti, così per i bambini. Se vogliamo che aumentino l’importanza della sostanza rispetto all’apparenza, della personalità rispetto all’aspetto, dobbiamo inculcare questi valori nella loro società. Di conseguenza, tutti all’interno di quella società adotteranno questa linea di pensiero.

Al contrario, se vogliamo che i nostri figli si adeguino al codice sociale dell’apparenza in modo da essere popolari tra i loro coetanei, dobbiamo farlo con molta attenzione. Se, ad esempio, una ragazza è in sovrappeso ma non riesce a seguire una dieta, non dobbiamo fare commenti sul suo peso. Al contrario, dobbiamo aiutarla ad accettare la sua persona così com’è. Se invece sappiamo che possiamo aiutarla a perdere peso e a migliorare la sua immagine tra le amiche, dobbiamo incoraggiarla a farlo.

In ogni caso, una persona sicura di sé non si farà abbattere. Le persone non deridono chi sembra a proprio agio con il proprio aspetto.

Per quanto riguarda l’aspetto estetico, questa è una storia diversa. Non credo che si debba avere un aspetto trasandato, disordinato o non pulito quando si è in società. Non dobbiamo avere un aspetto sgradevole, ma mantenere il nostro aspetto in modo che sia piacevole per le persone che ci circondano.  Questo non ha nulla a che fare con l’aspetto, ma con la considerazione reciproca e la decenza verso le persone che ci circondano. E questo vale non solo per me, ma anche per i miei figli: anche loro devono essere presentabili.

In conclusione, se vogliamo evitare inutili frustrazioni e insicurezze, dobbiamo introdurre nella società un’immagine del corpo più equilibrata, che non richieda alle persone di morire di fame o di allenarsi fino allo sfinimento.