Pubblicato nella '' Categoria

L’unicità del Creatore – 3′ Parte

Dr. Michael LaitmanLa tutela è finita

Nota: La quarta teoria del governo della natura: il Creatore del mondo ha cessato il Suo governo.

Nel processo di sviluppo dell’umanità, molte persone hanno abbandonato l’idea del politeismo. Baal HaSulam scrive che in seguito fu proposta una nuova teoria, secondo la quale il Creatore del mondo è saggio e sensibile, ma ha smesso di mettere in atto la Sua tutela, cioè ci ha creati e se n’è andato.

Il mio commento: Il fatto è che molte persone sono deluse dal proprio sviluppo, dallo sviluppo della civiltà, dall’approccio umano alla vita, dalla società. Hanno visto che, indipendentemente da ciò che facciamo a seguito del nostro lungo processo di sviluppo, rimaniamo ancora negativi e senza valore, soffriamo e facciamo del male a noi stessi.

Pertanto, sono involontariamente arrivate alla conclusione che, probabilmente, tutto questo una volta era controllato da una forza saggia che voleva creare una persona per un obiettivo elevato, ma dato che nulla è venuto fuori dalla persona, di conseguenza, il potere superiore ci ha lasciato e noi esistiamo in maniera puramente automatica.

Cioè, concordano sul fatto che una sorta di forza saggia ci abbia creato, ma sembra che questa forza saggia non possa dedicarsi a persone così insignificanti che non riescono a fare nulla per correggere se stesse.

Tutte le teorie sul governo della natura, in linea di principio, sono nate dalla pratica.

[249855]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 10/12/2018

Materiale correlato:
L’unicità del Creatore – 1′ Parte
I crescenti livelli di correzione

Risposte dalla Kabbalah

Domanda: Che cos’è la vita spirituale indipendente?

Risposta: È la capacità di analizzare ed esaminare tutti i tuoi stati e scegliere quale di essi è il migliore e il più corretto.

Domanda: Cosa significa assumersi la responsabilità delle proprie azioni se il Creatore gestisce tutto? Secondo la saggezza della Kabbalah, è mia responsabilità capire e analizzare ciò che il Creatore sta facendo con me?

Risposta: Sei responsabile delle tue azioni nel quadro della libertà di scelta che ti è stata data come se il Creatore fosse al tuo posto.

Domanda: Chi sono il padre e la madre spirituali dell’anima?

Risposta: Il padre e la madre spirituali sono sistemi nel mondo spirituale, che sono anche chiamati Aba ve Ima (padre e madre). I due sistemi danno vita alla mia anima e io esisto sotto la loro gestione.

Domanda: Quando la ricerca della conoscenza è corporea e quando è spirituale?

Risposta: Tutto dipende dal motivo per cui cerchi la conoscenza. Se ti sforzi di sapere come connetterti con gli altri e aiutarli a raggiungere l’adesione al Creatore, è ricerca spirituale. In caso contrario si tratta di una ricerca per la conoscenza a livello materiale.

Domanda: Esiste una legge in natura in base alla quale gli stati positivi aiutano a dimenticare quelli negativi?

Risposta: In linea di principio sì. Ma non nella saggezza della Kabbalah. Nella Kabbalah, tutto è connesso e alla fine inizi a considerare tutto come un bene, generale e integrale. Inoltre, non esiste il male. Se studi e metti in pratica la saggezza della Kabbalah, cadi e ti rialzi continuamente, e tutte le tue discese sono considerate salite. Non c’è nulla di negativo.

[251222]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/06/2019

Materiale correlato:
Consigli dalla Kabbalah
Consigli dalla Kabbalah
Consigli dalla Kabbalah

New Life n.1135 – Governare la società secondo le leggi della Natura

New Life n.1135 – Governare la società secondo le leggi della Natura
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo:

La società ha bisogno di un sistema che la protegga come una zattera tra le onde, una correzione sopra l’ego individuale. L’ego spinge tutti noi in una direzione anarchica. Nessuno sa quello che è veramente buono. La società richiede una testa che sappia costantemente creare equilibrio tra la gente e le leggi generali della natura. La testa deve essere composta da un corpo di persone sagge che studiano la saggezza della Kabbalah, discutono delle leggi della natura e insegnano alla gente.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1135 – Governare la società secondo le leggi della Natura”, 09/07/2019

 

 

L’unicità del Creatore – 2′ Parte

Due autorità e molteplici divinità

Domanda: Nel corso della storia, le persone hanno visto che vi sono due forze. Pertanto, come scrive Baal HaSulam, è comparsa la seconda teoria della governance del mondo: la teoria delle due autorità. Cioè, le persone hanno visto che esiste una forza buona e gentile ed una cattiva. Cosa dice la Kabbalah a riguardo?

Risposta: La Kabbalah afferma che ci sono due forze che ci controllano: la forza di ricezione e la forza di dazione. Esse si manifestano in ogni persona secondo il proprio sviluppo.

La Kabbalah parla sempre in relazione alla persona. Noi non sappiamo cosa esiste al di fuori di noi. La manifestazione della forza buona o di quella cattiva…proviene tutto da una sola forza, come due redini (due sistemi) che controllano la persona per condurla ad un certo obiettivo, per svilupparla.

Noi non possiamo svilupparci con l’aiuto di una sola forza. La persona viene creata elemento sensibile e per elevarla è necessario influenzarla con forze positive e negative.

Osservazione: Da qui deriva la terza teoria della governance del mondo, che Baal HaSulam chiama: “molteplici divinità”. Poiché vi sono un gran numero di influenze su di una persona, di tutti i tipi, ecco che per poter spiegare i molti fenomeni, le due forze non erano abbastanza.

Pertanto, l’umanità è naturalmente giunta alla conclusione che sicuramente esiste una forza separata dietro ciascuna di queste influenze, ed è necessario affrontarla e servirla in qualche modo.

Il mio commento: Questo è assolutamente corretto.

[249678]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 10/12/2018

Materiale correlato:
L’unicità del Creatore – 1′ Parte
La forza del bene e la forza del male, Parte 1
Le linee di destra e di sinistra

La Kabbalah e le altre credenze – 5′ Parte

È possibile rivolgere una preghiera alla legge di gravità?

Nota: A quanto ho capito, nella Kabbalah non c’è spazio per la misericordia, né espiazione per i peccati in cambio di promesse di obbedienza indiscussa?

Il mio commento: Noi ci occupiamo di azioni serie. Io non resto immobile in piedi davanti al giudice a chiedere il perdono. Devo affrontare un sistema che mi definisce completamente e sto cercando di capire come tutti noi ci influenziamo a vicenda.

Se ho delle richieste, devo farle in modo tale che il sistema risponda correttamente ad esse. Se non ci sono richieste, questo è un problema, perché il sistema si aspetta da me un reale intervento.

Domanda: È come dire che non posso rivolgere una preghiera alla legge di gravità?

Risposta: Certo! In che modo la legge di gravità è diversa dalle altre? Questa è anche la legge e la forza del Creatore, come tutte le altre forze della natura.

Domanda: Qual è la differenza tra il Creatore e le leggi della natura?

Risposta: Non c’è differenza. Formula una preghiera per la legge di gravità. Puoi pregare qualsiasi forza della natura e chiedere di essere nel giusto allineamento con essa.

Domanda: Se cado, non posso chiedere alla legge di gravità di attenuare il colpo?

Risposta: No, perché essa non ti aiuterà.

Domanda: Cosa devo fare allora? Devo posizionare un materasso o qualcos’altro per ammorbidire la caduta?

Risposta: Sì, questo ti aiuterà. Oppure dovresti chiedere al Creatore di assicurarti di non cadere: “Come dovrei cambiare per non cadere?”

Cioè, non gli chiedi di proteggerti dalla caduta, ma chiedi aiuto su come devi cambiare per non cadere. Tutti nel mondo chiedono protezione, ma questo non serve a nulla. Puoi chiedere per cambiare, per migliorare te stesso, in modo da essere adeguatamente mosso dalle forze della natura in modo da non cadere. Cioè, chiedi solo la tua correzione e nient’altro.

[251741]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/02/2018

Materiale correlato:
La Kabbalah e le altre credenze – 4′ Parte
La Kabbalah e le altre credenze – 3′ Parte
La Kabbalah e le altre credenze – 2′ Parte

New Life n.244 – Felicità e sostenibilità

New Life n.244 – Felicità e sostenibilità
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:

La nostra felicità personale dipende dalla felicità e dal benessere del mondo intero. Dobbiamo cambiare le nostre attitudini egoistiche verso gli altri ed imparare a creare un senso di connessione reciproca. Cambiando il nostro atteggiamento si ridurrà il consumo eccessivo, migliorerà la salute umana ed i sistemi ecologici torneranno ad essere in una condizione di equilibrio. Abbiamo bisogno di dare valore alla connessione, al di sopra del nostro valore personale per poter arrivare ad essere un tutt’uno. La religione e la moralità ci insegnano a limitare l’ego e questo non va bene perché questo atteggiamento ci pone in totale opposizione alla tendenza dello sviluppo umano. L’educazione integrale è l’unico metodo con il quale possiamo ottenere questo cambiamento e raggiungere il potere superiore con il nostro sforzo, per connetterci.

“New Life n.244 – Felicità e sostenibilità”,

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.244 – Felicità e sostenibilità”, 20/10/2013

 

 

La Kabbalah e le altre credenze – 4′ Parte

La preghiera e i libri di preghiera

Domanda: Nella Kabbalah, pregare significa “giudicare te stesso”. Cosa vuol dire?

Risposta: Che l’uomo valuta se stesso, le proprie qualità e controlla il proprio lavoro in base alle proprietà che misura, e valuta il Creatore stesso. Pertanto, si giudica da solo: “Lo sto facendo bene, sto superando il mio egoismo, posso essere obiettivo con me stesso, ecc.?”

L’uomo esegue chiarimenti interiori sul livello della propria percezione, su quanto sia oggettiva e su quanto correttamente percepisca il Creatore, indisturbato dal proprio egoismo interiore.

Domanda: È possibile dire che la preghiera è la realizzazione di ciò che l’uomo desidera dallo stato attuale e a quale stato aspira? Questo delta provoca nell’uomo una richiesta interna necessaria, e sebbene non capisca a chi si sta rivolgendo, avverte i cambiamenti dentro di sé.

Risposta: Precisamente.

Domanda: E questo non ha nulla a che fare con i libri di preghiere scritti anche dai kabbalisti?

Risposta: Qui tutto è molto più complicato. I libri di preghiere sono ciò che i kabbalisti hanno scritto per se stessi, cioè un piano di ricerca delle proprie percezioni e di come può essere corretto e adattato.

I libri di preghiera kabbalistici sono un intero sistema di interazione umana dentro se stessi, con il mondo e con il Creatore, che è dentro di noi. Si tratta di un’istruzione molto seria e di un lavoro molto serio.

Domanda: Cosa succede se si legge quello che i kabbalisti hanno scritto, e che è tradizionalmente accettato, mentre ci si trova in vacanza senza capirci nulla? Ha comunque qualche effetto?

Risposta: Il fatto è che esiste un normale libro di preghiere e ce n’è uno kabbalistico. Un libro di preghiere kabbalistiche sarà compreso solo da un kabbalista e solo a partire da un certo livello. Un normale libro di preghiere può essere compreso da chiunque conosca la lingua nella quale è scritto.

Nota: Ma il comune libro di preghiere è stato scritto anche dai kabbalisti.

Il mio commento: Sì, ma il libro di preghiere kabbalistiche si occupa dell’interazione delle forze e dell’essere umano. In un comune libro di preghiere questo è trasmesso in una lingua comprensibile a tutti.

Domanda: Quindi la preghiera può essere divisa in due parti? Una di queste è la mia preghiera interiore che ora mi manca davvero in relazione allo stato in cui voglio arrivare, che cosa mi fa male in questo momento?

Risposta: Sì, la preghiera è divisa in due parti ed esiste anche una preghiera scritta dai kabbalisti. Se la leggo, sarà come un aiuto per la mia elevazione spirituale. E sebbene io non provi ancora tali stati, essa mi eleva e mi aiuta.

[251718]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2018

Materiale correlato:
La Kabbalah e le altre credenze – 3′ Parte
La Kabbalah e le altre credenze – 2′ Parte
La Kabbalah e le altre credenze – 1′ Parte

L’evoluzione dei desideri – 13′ Parte

Al livello dell’assoluta interazione

Domanda: Una persona è costituita da intenzioni, desideri, sentimenti, emozioni, ragione e pensieri. Esistono due tipi di intenzioni: per se stessi o per gli altri? Esiste solo un desiderio, ossia provare piacere?

Risposta: Sì. Nient’altro. Questa è una caratteristica della Natura. Cioè, ricevere riempimento per i propri desideri o evitare la sofferenza è fondamentalmente la stessa cosa.

I sentimenti e le emozioni si manifestano nel desiderio, nella misura del suo riempimento. La nostra mente ci permette di realizzare con precisione ciò che vogliamo.

Domanda: Prima pensavo che la mente fosse separata, per così dire, o viceversa sono i desideri che servono la mente?

Risposta: La mente nei livelli inanimato, vegetale e animale può servire desideri istintivi. Quando una persona si sviluppa, allora la mente inizia a servire i propri desideri umani.

In effetti, abbiamo bisogno della ragione per eludere i desideri del livello inanimato, vegetale, animale e persino del livello umano e iniziare a salire al livello di interazione assoluta, superiore alla nostra natura. Questa è la cosiddetta “fede al di sopra della ragione“, quando cerchiamo una connessione reciproca nonostante tutti gli altri desideri e intenzioni.

Domanda: Il nostro obiettivo è quello di correggere la nostra naturale percezione egoistica del mondo e i desideri egoistici verso il prossimo?

Risposta: Non un solo prossimo, ma tutto l’insieme, come è scritto: “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Cioè, devo amare me stesso e anche il mio prossimo. Ciò significa unificazione assoluta al fine di creare un sistema comune. Pertanto, voglio essere la sua parte integrante.

[249674]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 19/07/2019

Materiale correlato:
L’evoluzione dei desideri – 12′ Parte
L’evoluzione dei desideri – 11′ Parte
L’evoluzione dei desideri – 10′ Parte

Il tuo contributo al Gmar Tikkun

Anche quando un piccolo uomo dal basso chiede e domanda, passa la sua mancanza fino alla stessa Malchut di Ein Sof. In risposta, la luce dell’infinito scende su di lui passando attraverso tutti i gradi e lasciando una traccia di questa persona su ognuno di essi. Questo filo che si estende dall’alto verso il basso è registrato a suo nome. Pertanto, ogni volta che egli solleva una mancanza ed abbassa un po’ di luce, investe la sua parte, la sua aggiunta alla correzione finale generale.

La realizzazione di un kabbalista dipende dal suo stato, dal suo carattere e dall’altezza della radice della sua anima. Però un kabbalista non aspira ad ottenere la massima comprensione della spiritualità; vuole vedere solo ciò che è benefico per la correzione. Se la rivelazione non è a beneficio della correzione, egli “nasconde la sua faccia”. La preghiera dei giusti sorge solo per la correzione e deve prendersi cura dello schermo che gli permetterà di accettare la rivelazione solo nella luce di Hassadim, non per se stesso.

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31/07/2019, Gli Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione alla saggezza della Kabbalah”, Articolo 160
1 minuto 42:30
2 minuto 43:40

Materiale correlato:
Il cammino verso la correzione finale
Le splendenti Sefirot
Combattere l’ ego con una spada di cartone

La Kabbalah e le altre credenze – 3′ Parte

Osservazione: Nella Kabbalah, ognuno deve raggiungere e sentire il Creatore, non solo credere in Lui. Non esistono praticamente altri metodi che dicono che è necessario raggiungere il livello del Creatore e solo allora è possibile capire il Suo obiettivo e il Suo atteggiamento nei nostri confronti.

Risposta: C’è una grande confusione tra la Kabbalah e altre metodologie riguardanti credenze e conseguimenti perché gli altri metodi praticano la fede cieca: sono d’accordo con un certo postulato, quindi per me diventa la verità.

La Kabbalah non lo pratica. Nulla viene preso alla lettera sulla base della fede. Tutto viene raggiunto personalmente dalla singola persona. È tutto spiegato in una frase molto interessante: “Il giudice ha solo ciò che i suoi occhi possono vedere”. Significa che la vista è l’organo più preciso e importante della percezione della realtà. Pertanto, ciò che vedi è considerato la verità. Questa è l’unica cosa su cui si può fare affidamento, tutto il resto può essere ignorato.

Inoltre, nel nostro mondo, ai testimoni della corte viene chiesto: “Lo hai visto con i tuoi occhi?” “No, l’ho solo sentito”. “Avere sentito” non è una prova. Se l’hai visto ed è stato tutto accuratamente indagato con un esame incrociato, tale testimonianza è accettata come la verità.

Domanda: Cosa significa “Vedere e ascoltare il Creatore”?

Risposta: La realizzazione del Creatore, come è nel nostro mondo, avviene nei suoni e nelle immagini. “Nei suoni” è definito anche come “Ho sentito la voce”. Inoltre, ho visto una visione, che è considerata una prova pienamente affidabile.

Domanda: Quindi, vedere o ascoltare il Creatore ha diversi livelli di realizzazione? Ma si tratta di vedere con i nostri occhi?

Risposta: No. Stiamo discutendo della visione interiore e dell’udito, che non hanno alcun legame con i nostri organi corporei di percezione. La visione è conseguimento alla luce di Hochma e l’udito alla luce di Hassadim.

Vedere il Creatore è il livello più profondo di realizzazione, comprensione e sentimento.

Mentre l’udito è di livello molto più basso, si tratta sempre di una realizzazione.

[251689]

Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2018

Materiale correlato:
La Kabbalah e le altre credenze – 2′ Parte
La Kabbalah e le altre credenze – 1′ Parte
I tre parametri della fede