Pubblicato nella '' Categoria

La vergogna è la sensazione più forte

Domanda: La vergogna è la sensazione più forte e più odiosa per una persona. La gente è disposta anche a suicidarsi pur di non provare la pubblica vergogna. Qual è la radice spirituale di questo doloroso fenomeno?

Risposta: L’opposizione al Creatore. La prima vergogna e la prima restrizione provenivano dal fatto che il desiderio di provare piacere si sentiva come il ricevente, che è l’opposto della dazione, il Creatore.

Così è apparsa la vergogna, la cosiddetta sensazione di essere opposti. Quindi, vediamo che la vergogna è la sensazione più potente che può controllare ogni altro desiderio.

Domanda: Non è chiaro come questo sia collegato al Creatore. Una persona può vergognarsi di aver disonorato il suo nome o la sua razza.

Risposta: La vergogna annulla e cancella completamente la persona, annulla il suo “Io.”

Il Creatore è unico, eterno e perfetto, chi prova vergogna si sente imperfetto, finito e inesistente. La vergogna non solo cancella ogni cosa in lui, ma lo porta anche alla totale umiliazione di fronte alle altre persone. È la sconfitta del nostro ego, che è peggiore della morte.

Non c’è bisogno di uccidere una persona, basta metterla in una gabbia e farle sentire umiliata agli occhi degli altri, incapace di difendersi. Questa è la cosa peggiore. Preferirebbe morire solo per liberarsi di questa sensazione.

Questa è una vera sofferenza preparata per noi per farci uscire dal nostro egoismo e ottenere tutto.

Domanda: Hai mai conosciuto delle persone che si vergognino di non essere eterne, di non essere come il Creatore?

Risposta: Il fatto è che una persona si giustifica sempre. Ogni assassino, ogni ladro, si giustifica in anticipo. E se qualcuno non riuscisse a giustificarsi, sentirebbe una vergogna tremenda.

Domanda: Dobbiamo costruire una società che intenzionalmente inculchi una sensazione di vergogna nelle persone in modo che nessuno faccia qualcosa di sconveniente?

Risposta: Alle persone serve la vergogna davanti al Creatore. Raggiungere questo stato è un ottimo metodo di correzione. Se senti che non sei come Lui, questo ti correggerà completamente.

Domanda: Ecco, ma Lui mi ha fatto così. Di che cosa dovrei vergognarmi?

Risposta: Questa è una buona scusa, ma non funzionerà. Funziona solo la sensazione che nasce in te. Tu non puoi fare nulla.

Non ci vergogniamo davanti al Creatore perché non Lo sentiamo. Egli si nasconde proprio per aiutarci. Se sentissimo che siamo opposti a Lui, semplicemente non potremmo esistere.

Domanda: La vergogna davanti agli amici ci aiuta ad avvicinarci alla vergogna davanti al Creatore?

Risposta: Sì, se cominciamo a costruire noi stessi in relazione ai nostri amici in modo che diventiamo un esempio per loro, allora qualsiasi stato opposto sarà avvertito come sofferenza e ci aiuterà.

[217556]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 13/08/2017

Materiale correlato:
Di cosa ti vergogni?
La vergogna è un’elevata sensazione
La vergogna della disuguaglianza

Dovremmo giudicare tutti su una scala di valori

Domanda: Nella Kabbalah esiste un principio: “Giudica ogni persona su una scala di merito.” Per un kabbalista è più facile o più difficile la normale comunicazione quotidiana con le altre persone?

Risposta: Un kabbalista non ha alcun problema di comunicazione nella vita quotidiana, interagisce liberamente con tutti. Tuttavia, per lui, l’interagire positivamente con i suoi amici rimane un grande problema.

Non vi è assolutamente alcuna difficoltà per lui nel giustificare le altre persone dato che capisce perfettamente che chiunque stia facendo qualcosa attorno a lui è una piccola creatura egoista. Così, egli non vede nessuno che faccia del male o del bene.

Domanda: Ma durante la loro vita i kabbalisti hanno sperimentato molte pressioni negative da parte di persone che li hanno ostacolati. Sono stati rifiutati, esiliati dalle loro case e così via. Ma ancora giustificano queste azioni?

Risposta: Si, perché comprendono che ciò non viene fatto dalle persone stesse. Tutto avviene per l’influenza della Luce superiore: sia che derivi dal kabbalista stesso o attraverso gli effetti che il mondo esterno ha su di lui. Questo viene fatto perché lui possa giustificare sempre di più la Luce Superiore ed essere in adesione con essa: gli serve per compiere un maggiore sforzo per rimanere nella qualità della dazione.

[218785]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/09/2017

Materiale correlato:
Giustificare il Creatore
Il Ricompensato – Giudica il mondo intero sulla scala del merito
Ricreare armoniche superiori

“…ti darò le tavole di pietra…”

Dalla Torah, (Esodo 24:12 – 24:14): “Indi il Signore disse a Mosè: ‘Sali a me al monte, e rimani ivi, e ti darò le tavole di pietra che ho scritto, e le leggi ed i precetti da insegnar loro.’

Mosè si mosse, con Giosuè suo domestico; e Mosè salì al monte di Dio.

Ed agli anziani disse: ‘Attendeteci qui, finché ritorniamo a voi. Aronne e Hhur rimangono presso di voi; chi ha qualche causa, si presenti ad essi’”.

Questo riguarda la separazione fra i vari livelli di governo. All’interno di una persona c’è la stessa separazione di quella che c’è nella società. Ci sono le persone comuni, i Leviti, i Cohen e Mosè dentro la persona. Tuttavia, solo il punto chiamato Mosè entra nel contatto superiore con il prossimo livello e allora l’ascesa inizia.

E’ scritto, “…e ti darò le tavole di pietra che ho scritto, e le leggi ed i precetti da insegnar loro.” Il punto chiamato Mosè viene incluso nel prossimo livello che inizia dal livello inanimato (Domem, il livello della pietra, che è chiamato Lev HaEven, il cuore di pietra) e si arrende alla forza superiore che incide i comandamenti su esso. Questo è il lavoro del Creatore.

Mosè è incapace di incidere sul suo cuore (al livello di Lev HaEven) le parole della Torah, ovvero, i comandamenti spirituali che rappresentano le dieci Sefirot, le più corrette e profonde. Dopo tutto, la base del prossimo livello è la correzione della persona nel suo livello egoistico più profondo.

[216870]

Dalla trasmissione di KabTV, “I Segreti del Libro Eterno”, 7/01/2013

Materiale correlato:
Scrivi il mio programma sul tuo cuore
Chi può sentire la Torà?
Scalare il Monte Sinai

I kabbalisti provano il desiderio di vendetta?

Domanda: I kabbalisti hanno un innato senso di vendetta?

Risposta: No, nella saggezza della Kabbalah non si provano queste sensazioni. Tu esisti all’opposto del Creatore: “Non esiste nulla tranne Lui”. Lui ti pone di fronte certe sfide e tu devi interpretarle.

Inoltre, Lui lo fa in termini di influenze positive e negative e tutto questo al solo scopo di farti avanzare. Svolgere questi compiti ti dà tutto quello di cui hai bisogno. Perciò tu non puoi avere nessuna obiezione contro il Creatore.

Inizialmente queste sensazioni emergono ed in un numero abbastanza grande; accade quindi che lo studente si tormenti sul perchè ha fatto o non ha fatto qualcosa oppure sul perchè il Creatore abbia agito verso di lui in un certo modo, ecc.

Più tardi, tutto questo svanisce e si forma una chiara connessione con il Creatore: tutto ciò che accade viene da Lui e tutto per il mio stesso bene. Lui mi dirige costantemente. Persino quando mi sento completamente perso, Egli mi dirige in ogni secondo della mia esistenza nella direzione più giusta.

Tutti i sentimenti negativi che sperimentiamo sono lì perché noi dobbiamo guidarli contro il nostro egoismo.

[217778]

Materiale correlato:
Perchè abbiamo bisogno di emozioni negative?
Egoismo — il nostro grande assistente
“Egli regge la terra sul niente”

“Ed un vento, mandato dal Signore, si mosse…”

Dalla Torah, (Numeri 11:30 11:31): “Indi Mosè si ritirò nel campo, come pure gli anziani d’Israel. Ed un vento, mandato dal Signore, si mosse e trasportò d’oltre mare le quaglie, e le gettò sopra il campo, per lo spazio di una giornata di cammino dall’una parte e dall’altra, intorno al campo, ed all’altezza di circa due braccia dalla superficie della terra.”

Un vento (Ruach) è un movimento. “Ed un vento, mandato dal Signore, si mosse…”, significa che un nuovo movimento interiore avvolge la persona.

«…e trasportò d’oltre mare le quaglie, e le gettò sopra il campo, per lo spazio di una giornata di cammino dall’una parte e dall’altra, intorno al campo, ed all’altezza di circa due braccia dalla superficie della terra.»

Se valutiamo questa frase dal punto di vista delle unità di misura fisiche, un braccio è approssimatamente 60 centimetri. Questo significa che due braccia sono un metro e venti centimetri. L’intero campo era ricoperto di quaglie per una giornata di cammino dal campo, in ogni direzione. Puoi immaginare quante tonnellate di carne sono? Le persone chiesero cibo e lo ricevettero.

Ovviamente, questa è un’allegoria. Non si parla davvero di quaglie. Il senso reale della frase è: vuoi ricevere soddisfazione per i tuoi desideri egoistici? Prego, vieni e prendi ciò che desideri!

[217529]

Dalla trasmissione di Kab Tv “I Segreti del Libro Eterno”, 25/03/2015

Materiale correlato:
Desideri materiali e desideri spirituali
La creazione è il desiderio
L’appagamento dei desideri non porta soddisfazione nella vita

Come reagisce alla sofferenza un kabbalista?

Domanda: In che misura un kabbalista riesce a reagire ai sentimenti come la sofferenza, il vuoto e la delusione?

Risposta: Il kabbalista è sensibile alla sofferenza fisica. Come tutti coloro che esistono in un corpo fisico, rimane di fatto un animale e continua a percepire tutto. In questo, non c’è differenza tra lui e le altre persone. Il suo atteggiamento nei confronti della fonte della sofferenza è un’altra cosa.

Egli giustifica completamente il Creatore perché comprende che questa sofferenza lo aiuterà a separarsi dall’egoismo. Pertanto, il kabbalista si relaziona alla malattia e alle altre avversità in un modo molto diverso.

[218791]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/09/2017

Materiale correlato:
L’uscita dal labirinto della sofferenza
Come evitare la sofferenza
Allontanarsi dalla via della sofferenza

Una base comune per metodi diversi

Domanda: Esistono molti tipi di Kabbalah: la Kabbalah di Ramchal, la Kabbalah lurianica, la Kabbalah cristiana, il Chassidismo, la Kabbalah pratica, e così via.

Lei insegna la Kabbalah di Baal HaSulam. Alcuni sostengono che sia uno dei tanti metodi, ma lei lo presenta come quello principale.

Risposta: Personalmente non recrimino nulla a nessuno a proposito di questo argomento. Comprendo la natura umana e, quindi, ai miei occhi, anche il più grande oppositore della Kabbalah è nel posto giusto. Non ci sono discrepanze: tutto proviene dalla natura e dalla struttura dell’uomo e del genere umano. Questo per prima cosa.

In secondo luogo, ci sono molte vie per rivelare il Creatore che possono coesistere e procedere in parallelo.

Quando studiavo con il mio insegnante Rabash, siamo stati da molti kabbalisti e ho partecipato ai suoi incontri con loro. Ammetto che a quel tempo avevo una comprensione limitata di quello di cui parlavano e non potevo sapere se stavo con un kabbalista o no, non sapevo dire a quale livello fosse e quale metodo egli usasse per penetrare nel mondo superiore e raggiungere il Creatore.

Naturalmente esistono metodi diversi. Ma sono tutti finalizzati all’elevare le persone al di sopra del proprio egoismo. Ciò avviene sulla base di quanto è scritto nella Torah: tutti devono riunirsi in decine, nel modo che stabilì Mosè quando uscì dall’Egitto.

In altre parole, ribellarsi all’Egitto e attraversare il deserto, per mezzo di una fase specifica per ottenere la qualità di Bina, è possibile solo in gruppi in cui le persone si dividono in decine e dove viene creato un sistema di interconnessione fra loro. Questo viene descritto da tutti i kabbalisti. Non ci sono divergenze su questo.

La saggezza della Kabbalah si divide in due parti: lo studio teorico e la Kabbalah pratica.

Lo studio teorico dei testi è solitamente associato al termine “I kabbalisti di Gerusalemme”. Cioè, c’era un gruppo di kabbalisti a Gerusalemme che si impegnava solo nello studio individuale dei testi. Essi conoscevano i libri dell’Ari, Il Libro dello Zohar e altri, come il palmo della loro mano, letteralmente a memoria, ma nello stesso tempo non eseguivano alcun lavoro interiore. Essi non raggiunsero nessun traguardo.

Ritornando alla domanda sui diversi insegnamenti della Kabbalah, è di considerevole importanza il grande kabbalista del XVI°-XVII° secolo Baal Shem Tov. Egli si circondò di una trentina circa di giovani uomini, insegnò loro la Kabbalah e poi li mandò nell’Europa orientale.

Ciascuno di essi avviò la propria scuola di Kabbalah e praticamente non ci sono differenze fra loro. Sono tutte basate sullo stesso metodo del Baal Shem Tov. L’unica differenza sta nella spiegazione. E’ come quando, per esempio, all’università ci sono 20 insegnanti di fisica e ognuno di loro spiega la stessa materia in modo differente. Il significato è lo stesso, ma la presentazione è diversa.

Questo è stato fatto dai kabbalisti fino ad oggi, ma ciò non significa che essi spieghino cose diverse. L’unica questione è capire se si impegnano nel raggiungimento del Creatore. Come scrive Baal HaSulam, la Kabbalah è quel sistema per cui l’uomo può raggiungere il Creatore in questo mondo.

Domanda: Lei insegna solo secondo il metodo di Baal HaSulam?

Risposta: Io insegno secondo il metodo dell’Ari, cioè lungo la seguente linea di successione: “Il Libro dello Zohar” , l’Ari, Baal HaSulam e Rabash.

Domanda: Ma esistono anche altri metodi?

Risposta: No, sono tutti basati su Il Libro dello Zohar e sul metodo dell’Ari.

C’è stato un tempo, prima di arrivare da Rabash intorno al 1978, in cui frequentavo delle persone che seguivano il Ramak. C’erano diversi uomini anziani di circa settant’anni a Tel Aviv. Loro non avevano studenti, perciò penso che oggi non sia rimasto nessuno di quel gruppo.

[217128]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 10/09/2017

Materiale correlato:
Il Baal HaSulam e Rabash ci hanno aperto la porta del Mondo Spirituale
In memoria di Rabash
Sugli articoli del Rabash

La psicologia può essere d’aiuto nello studio della saggezza della Kabbalah?

Domanda: So per esperienza personale che lo studio della saggezza della Kabbalah può essere di grande aiuto in psicologia. Mi chiedo però se una conoscenza professionale di psicologia e psichiatria possa essere d’aiuto nell’avanzamento nella saggezza della Kabbalah?

Risposta: Non aiuta per niente. O tu hai a che fare con reazioni standard, che hanno luogo nell’animale chiamato “essere umano” e che provi a bilanciare con le influenze che esso riceve in questo mondo, oppure ti relazioni con il mondo superiore. É una delle due.

Non so che cosa tu indenda per “Kabbalah” e come tu possa usarla, e non voglio neppure in alcun modo diminuire il tuo livello spirituale. Potrebbe essere che tu abbia una conoscenza teoretica iniziale che ti aiuti ad adattarti alla realtà; ma la psicologia parla di come cavarsela in questo mondo, mentre la saggezza della Kabbalah tratta di come innalzarsi al di sopra di questo mondo.

Avviene la stessa cosa con gli studiosi di fisica. Spesso mi incontro con scienziati, e sono interessato di tutte le loro scoperte ma, in generale, non abbiamo nulla da dirci l’un l’altro perchè abbiamo strumenti differenti per percepire il mondo.

Non riesco ad immaginare come uno psicologo potrebbe usare la Kabbalah nel lavoro pratico di tutti i giorni.

Forse solo dicendo ad una persona che tutto ciò che agisce su di lei viene dal Creatore, quindi non c’è bisogno di preoccuparsi perchè tutto andrà bene.

Tuttavia questa è psicologia kabbalistica. Non ha come scopo di far calmare una persona ma piuttosto di farla progredire.

[218767]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 3/09/2017

Materiale correlato:
La Kabbalah e la psicologia Junghiana
La psicologia dell’altruismo
ForeWord Magazine sul libro ”La Psicologia della Società Integrale”

Il desiderio: il motore della storia

Domanda: Dopo aver letto il tuo libro “Il destino dell’Umanità” (Судьбы человечества), scritto assieme al professor V. Hachaturyan, sono rimasto senza parole dalla gioia: con che chiarezza hai esposto le forze dello sviluppo della storia del mondo! Ma ancora oggi, i miei amici non credono che la storia sia spinta dal desiderio individuale. Come posso spiegarglielo?

Risposta: Ci sono due forze nella creazione: la Luce ed il suo opposto, il desiderio. La Luce è la forza della dazione, dell’amore e della realizzazione. La sostanza opposta è il desiderio di ricevere.

A parte questi due componenti, non esiste nient’altro! Tutto il resto nasce dalla contrapposizione di queste due forze ed esiste in mezzo a loro: il mondo, la storia del mondo, qualsiasi cosa tu possa nominare.

Non importa ciò che costruiamo o creiamo, tutto è fatto di due forze opposte: l’elettrone e il positrone, il più e il meno, il nord e il sud, ecc. Queste due forze esistono all’interno di tutto ciò che è stato creato, a seconda di quale livello e in che misura interagiscono fra loro. L’uso corretto di entrambe le forze, in linea di principio, porta benessere, salute, ecc.

Il Creatore è chiamato la forza della dazione, mentre l’essere creato è la forza della ricezione. Una persona consiste di entrambe le forze. Inoltre, la forza del Creatore conferisce vigore e impulso vitale perché il desiderio di ricevere (cioè l’essere creato) è completamente morto, come la cenere, priva di qualsiasi segno di vita. Ma, gradualmente, come la qualità della dazione entra in esso, allora tutto inizia ad esistere. Questo è esattamente il modo in cui l’universo, e ogni cosa al suo interno, è venuto alla luce.

La saggezza della Kabbalah studia entrambe le forze a tutti i livelli: inanimato, vegetale, animale e umano. Più in alto del livello “umano”, cioè del livello umano spirituale, non esiste nulla. Quando inizi ad entrare nel livello materiale e senti l’interazione di entrambe le forze, scopri tutte le possibilità di realizzazione: ti accorgi da dove viene tutto e inizi a comprendere la storia del mondo.

In ogni cosa i kabbalisti vedono tutte le possibili combinazioni di entrambe le forze. Qualsiasi forma, qualsiasi apparenza, tutte le forze della natura esistono come una contrapposta all’altra. Non esiste una forza che agisce da sola, c’è sempre qualcosa che si oppone ad essa. Nessuna forza si manifesta come puramente positiva o solo negativa: non può essere! Esse non esistono al di fuori delle loro interazioni reciproche perché altrimenti non le percepiremmo; non si manifesterebbero. Il desiderio di ricevere esiste solo perché è animato dal desiderio del Creatore di dare, soddisfare, saziare.

[216204]

Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 16/07/2017

Materiale correlato:
Lo scopo della creazione e lo sviluppo del desiderio
La forza distruttiva o la forza creativa
Zona ad alto voltaggio nel centro del gruppo

Quando arrivare alla terra di Israele?

Domanda: Perché dopo l’esodo dall’Egitto il popolo di Israele si lamentava costantemente e non era soddisfatto di questo progresso?

Risposta: E’ così che si valuta il presente in relazione al passato e la libertà di scelta viene messa in pratica in mezzo a questi due stadi. Questo succede in ogni grado, in ogni passo, poiché l’egoismo cresce sempre e dobbiamo elevarci al di sopra di esso. Più grande è l’egoismo, più grande sarà l’ascesa. Questo continuerà finché entreremo nella terra di Israele. Nel corso dei 40 anni nei quali vaghiamo nel deserto, tutti saliamo al Monte Sinai.

In precedenza solo Mosè vi salì, ma adesso stiamo portando tutti con noi. Questo significa che lui sta guidando la gente attraverso il deserto. L’ascesa al Monte Sinai, che significa l’ascesa al di sopra dell’odio reciproco, è lo scopo della vita dell’uomo. Questo è l’inizio della dazione, dell’amore, della connessione reciproca e dell’unione di tutti in un tutt’uno; ed in questa misura, il Creatore si rivela. La terra di Israele si raggiunge solo alla fine, quando raggiungiamo l’amore; però tutta l’ascesa consiste nell’elevarsi al di sopra dell’egoismo. Questo si chiama “avere l’attributo di Hassadim”. Hesed è la misericordia: quando ti preoccupi per gli altri allo stesso modo di come loro si preoccupano per te.

In questo passaggio, ogni volta che percepisci il livello nel quale ti trovi, si reprimeranno le tue necessità, e valuterai le necenecessità degli altri come più preziose, più necessarie. È come una madre che cura il proprio neonato, valorizzando le sue necessità più di qualsiasi altra cosa. È questo il sistema nel quale siamo in relazione con tutti.

È come se permettessi che un’altra persona dentro di te liberasse spazio per lei in questo grado. Quando fai questo, l’egoismo del prossimo grado comincia immediatamente a nascere in te. È talmente forte che non noti nemmeno questa persona, e se la vedi, ti disturba ed è repellente per te. Dopo cominci a lavorare su questo nuovamente, finché diventa vicina a te più di quanto tu lo sia per te stesso. Questo significa che sei entrato in un nuovo grado. E continua una volta e poi un’altra ancora.

[217512]

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno”, 25/03/2015

Materiale correlato:
“E solo Mosè si avvicinerà al Signore”
“Questa poi è la benedizione, che Mosè, l’uomo di Dio, diede, avanti di morire, ai figli d’Israele ”
La generazione del deserto