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New Life n.166 – Le donne importanti della Bibbia – 2° Parte

New Life n.166 – Le donne importanti della Bibbia – 2° Parte
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Una donna di valore è come la grande Madre Terra poiché è saggia e sa come trasformare la forza selvaggia in vita. La Bibbia ha dimostrato come le donne possano ricoprire vari ruoli. Esther usa stratagemmi per correggere i risultati dietro le quinte. Abigail guida Davide attraverso la sua connessione con la natura. Hannah prega per una casa serena ed esprime ringraziamento alla forza superiore. Una donna può identificare il male e costringere un uomo a trascenderlo. Un uomo di valore, o Adam, può nascere solo da una donna.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.166 – Le donne importanti della Bibbia – 2° Parte”, 14/04/2013

Qual è la differenza tra il desiderio di ricevere e l’egoismo?

Domanda: Qual è la differenza tra il desiderio di ricevere e l’egoismo?

Risposta: Il desiderio di ricevere è un desiderio naturale, mentre l’egoismo identifica un piacere raggiunto a spese di altri. Ad esempio se un leone affamato uccide una pecora per cibarsene si tratta di desiderio.

Ogni individuo è portato ad umiliare il prossimo, ad approfittarne, a ricevere un vantaggio a spese degli altri. Non prova piacere nel fatto stesso di ricevere, ma piuttosto nel fatto che sovrasta gli altri. Questo è l‘egoismo.

In altre parole vi è un naturale desiderio di riempimento, di sazietà, e vi è un desiderio egoistico. Se io voglio semplicemente ricevere piacere, questa è una necessità basilare di vita. Se, invece, io desidero ricevere qualcosa a spese di altri, contro di loro, per essere superiore a loro, allora si tratta di egoismo.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/09/2018

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La differenza tra paura fisica e paura spirituale

Quando si parla di paura, ci si può riferire sia alla paura della morte che alla paura generata dall’incertezza nella quale viviamo. Qual è la differenza fra paura e timore?

Quando lavoro con il mio desiderio di ricevere nella paura per me stesso, per il mio egoismo, questa si chiama paura. Se lavoro con il mio desiderio per l’amore di donare al Creatore e dubito che io sia in grado o meno di dare al Creatore, senza pensare a me stesso, questo si chiama timore.

La paura risiede dove si trova il mio egoismo (il desiderio di ricevere per me stesso), e il timore risiede dove si trova il Creatore (il desiderio di dare a Lui). La paura è una conseguenza della mancanza di fede.1

La paura fisica mi fa capire che non ho paura spirituale. Se ho paura del Creatore, non c’è spazio per la paura fisica; la eleverò allora al livello spirituale. È importante il perché lo sto facendo: voglio solo liberarmi della paura fisica o sono felice di farlo perché è un incentivo per me per raggiungere il timore nei confronti del Creatore?

La paura è una sensazione nella volontà di ricevere e il timore si trova nel desiderio di donare. Pertanto, è necessario usare la paura in forma molto prudente, nella misura minima possibile, poiché non corrisponde al desiderio corretto degli amici e al desiderio corretto del Creatore.

È necessario elevare al massimo la grandezza e l’importanza del Creatore affinché rappresentino la forza trainante che ci spinge in avanti, e non la paura che ci trattiene da dietro.

Immagino la grandezza del Creatore e, quindi, mi sforzo verso di Lui, non per nascondermi dal problema ma per cercare di raggiungere la fonte del bene. Cioè, devo orientarmi al massimo verso la dazione.2

Ho solo bisogno di avere il timore di smettere di pensare al Creatore, che non c’è nessun altro oltre Lui, che è buono e fa il bene, di precipitare in questo mondo e trascurare il Creatore invece di apprezzarlo e di disconnettermi dalla decina e dimenticare i miei amici.

Sono pronto ad essere connesso al Creatore, ma la mia connessione a Lui attraverso il gruppo è costantemente interrotta. Il Creatore è una forza immutabile, ma l’anima, cioè la decina, cambia continuamente, e per questo la perdo ogni secondo. Pertanto, ho paura di perdere la mia anima (Kli), la decina. Improvvisamente, cadrò e sarò portato via nel flusso turbolento e i miei amici non saranno capaci di salvarmi o non saranno in grado di scavare e tirarmi fuori dalla mia prigione egoistica.

Se mi allontano dalla decina, significa che mi sto allontanando dal Creatore. Se mi trovo lontano dalla decina, ma penso di essere connesso al Creatore, significa che non si tratta del Creatore ma di una direzione completamente opposta e ho perso tutti i 180 livelli, come è scritto: “Non Mi hai invocato, o Giacobbe”3.

Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 10/02/2019, “Per aumentare la grandezza del Creatore nei nostri occhi”

1: minuto 1:21:40
2: minuti 1:27:15
3: minuti 1:44:11

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Si possono cambiare le leggi spirituali?

Domanda: Un essere creato a livello del Creatore può stabilire nuove leggi per se stesso?

Risposta: Né l’essere creato né il Creatore possono stabilire nuove leggi.
Le leggi spirituali ebbero origine dal fatto che nella Luce superiore, che è la natura del Creatore, apparve un piccolo punto nero, una proprietà opposta alla Luce, e questo punto cominciò a svilupparsi.

Lo sviluppo di questo punto sotto l’influenza della Luce ha dato vita a tutti i mondi e ogni cosa in essi, compresa l’anima di Adamo e la sua distruzione, e così via sino al nostro livello. Tutto viene da questo punto che sviluppa e costruisce tutti i suoi cambiamenti, metamorfosi e frammenti, sotto l’influenza della Luce superiore.

Non c’è nulla di artificiale qui e nulla può cambiare. Tutto può cambiare solo nella direzione opposta se noi, connettendoci l’un l’altro, cominciamo ad influenzare questo punto nero e lo portiamo allo stato in cui si troverà nell’equivalenza della forma con la Luce.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 11/04/2018

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Un posto per tutti nella decina

Domanda: Ci sono amici attivi e amici passivi nelle nostre decine. A volte nasce il desiderio di formare un nucleo dei soli amici attivi ma, d’altra parte, poi sembrerebbe che ci sia una decina nella decina. Dovremmo distribuire uniformemente la nostra attenzione ed eventualmente focalizzarci assolutamente su tutti per non cadere in pezzi?

Risposta: Secondo me dobbiamo lasciare la decina così come è organizzata. Non è necessario mescolarci. La decina è un’unità spirituale. Dovrebbe avere tutto: il nucleo, i ritardatari, i realizzatori. Pertanto, non è necessario modificare qualcosa con la forza. Dovrebbe essere preso in considerazione il fatto che c’è un posto per tutti.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 06/02/2019

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New Life n.171 – Lo Shabbat

New Life n.171 – Lo Shabbat
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo

Che cosa rappresenta per noi lo Shabbat, il giorno in cui tutta la famiglia si riunisce per il pasto comune? Qual è l’idea del riposo dello Shabbat e qual è la potenza della connessione tra di noi?

Lo Shabbat rappresenta la fine della correzione dell’egoismo umano e avviene al di sopra della natura. Il potere integrale della connessione umana è stato scoperto nello Shabbat. È un giorno di guarigione e di riposo. È amore, connessione e riconciliazione.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.171 – Lo Shabbat“, 23/04/2013

Benedizioni per la famiglia

Domanda: Posso chiedere al Creatore una benedizione per la mia famiglia e per gli amici che non sono interessati alla Kabbalah?

Risposta: Puoi chiedere, ma non so quale risultato potresti avere. Non credo che ci sarebbe nessun effetto positivo, perché la preghiera deve essere elevata per la correzione, mentre tu solleciti una situazione migliore, ma è impossibile migliorare senza correzione.

Domanda: Posso chiedere al Creatore che mi invii la Luce per correggere il mio ego?

Risposta: Si puoi, ma la tua richiesta deve essere la più disinteressata possibile.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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Cosa dovrei chiedere quando soffro?

Domanda: Cosa dovrei chiedere quando provo una forte sofferenza fisica?

Risposta: Quando sei soggetto ad un grande dolore fisico, rivolgiti al Creatore chiedendogli: “Qual è la ragione per questa sofferenza?”

La ragione è l’egoismo, l’opposizione alla Luce. Non c’è nient’altro.

Puoi chiedere la tua stessa correzione in modo da trasformare il dolore in gioia, in salute, e così via, perché gli stati di sofferenza ci portano ad allontanarci dal Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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Interessi materiali e interessi spirituali

Domanda: Perché quando iniziamo a studiare la saggezza della Kabbalah ci capita di non avere più interessi in comune con i nostri vecchi amici, e la nostra vita sociale ne risente?

Risposta: Quando una persona inizia a studiare, e quindi a mettere in pratica la saggezza della Kabbalah nella vita di tutti i giorni, è come se si allontanasse dalle normali abitudini terrene. Va al lavoro e vive in famiglia malvolentieri, porta avanti controvoglia la propria esistenza perché è attratta da questa scienza che parla dell’eterno, della perfezione e dell’anima, e questo ha un’attrattiva molto più profonda rispetto a quella della propria vita materiale.

Ma questa sensazione gradualmente scompare e la persona riesce a trovare l’equilibrio fra la propria percezione della vita ordinaria e le impressioni sulla vita spirituale. Ognuno deve sperimentare questo.

Naturalmente, non avrai più molto in comune con i tuoi vecchi amici, perché i loro interessi si trovano sempre al livello del nostro mondo materiale, mentre i tuoi sono ora al livello del mondo superiore. Quindi, per te, il gruppo con il quale studi la saggezza della Kabbalah rappresenterà la società più importante.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 11/11/2018

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Esiste la dazione altruistica nel nostro mondo?

Domanda: Ci sono esempi nel nostro mondo che illustrano la ricezione per il bene della dazione?

Risposta: Supponiamo che qualcuno voglia farmi un regalo e mi porti una scatola di cioccolatini. Io ho alti livelli di zuccheri nel sangue e non posso mangiare dolci. Accetto comunque questo dono perché quella persona me lo ha fatto con tutto il cuore. In linea di principio, lo accetto per esprimerle la mia attitudine positiva nei suoi confronti.

Ma, nel nostro mondo, non esiste un esempio di vera ricezione per il bene della dazione. Non c’è nemmeno uno stato di dazione per il bene della dazione. Qui, tutto viene fatto per l’auto-compiacimento, è di natura egoistica, e fatto solo per il proprio tornaconto, altrimenti, non potremmo fare alcun movimento: né nei pensieri, né nei desideri, e neppure a livello fisico. Non avremmo l’energia per questo. Siamo destinati a ricevere. Siamo stati creati in questo modo.

Per iniziare a dare, a vivere in dazione, abbiamo bisogno di un’energia completamente nuova: l’energia della dazione. Iniziamo a riceverla solo studiando in un gruppo. E allora guadagniamo l’opportunità di raggiungere gradualmente le caratteristiche della dazione altruistica senza consumare alcuna energia egoistica. Dopo tutto, riceveremo l’energia dal Creatore.

Mi avvicino al Creatore nella stessa maniera in cui mi avvicino al sole: ricevo energia da Lui e, quindi, posso dare. Solo in questo modo possiamo agire nella spiritualità.

Questo è ciò che dobbiamo imparare, ed è tutto davanti a noi.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 14/10/2018

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