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Siamo dipendenti dal lavoro … e felici di questo

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (Psychologies.ru): ” 70 anni fa l’inizio del 21° secolo sembrava felice: pensavamo che le macchine avrebbero fatto tutto il lavoro duro, mentre la gente avrebbe lavorato solo al fine di ricevere piacere realizzando i proprio talenti e avrebbe passato il resto del proprio tempo in vacanza e godendosi una buona vita felice.

“Allora, come mai siamo diventati dipendenti dal lavoro, lavorando di più rispetto ai nostri padri che sognavano il nostro tempo, e anche sembrando sinceramente contenti di questa circostanza? La settimana lavorativa nei paesi più sviluppati è di 35 ore e la vacanza non è più lunga di 4 settimane. Siamo orgogliosi di essere dediti al lavoro e non abbiamo tempo per incontrare nuovi amici, dormire bene, andare in vacanza, fare sesso e anche avere un bambino.

“Le persone inattive si sentono umiliate quando vedono coloro che sono occupati e diventano molto più felici quando hanno la possibilità di far parte di una certa attività, anche se è molto difficile. Il pensiero attuale a una vacanza o al riposo sembra sbagliato”.

Risposta: La natura ha fissato dei limiti per noi (che sono esterni) nel nostro sviluppo corporeo e dobbiamo inevitabilmente ridurre la produzione e il consumo. La Natura non sviluppa più nuovi desideri in noi e noi perdiamo il desiderio per il risparmio materiale.

La nuova generazione è un buon esempio in questo. Nulla è più minaccioso per la società che essere disoccupati; conduce al deterioramento della persona e della società. L’unica cosa in cui saremo in grado di impegnarci pienamente è la nostra rieducazione.

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Il rimborso dei debiti nel Giubileo

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico” 27:20 – 27:21: Ma se non riscatta il pezzo di terra e lo vende ad un altro, non si potrà più riscattare; quel pezzo di terra, quando rimarrà franco al giubileo, sarà consacrato al Signore come una terra consacrata e diventerà proprietà del sacerdote”.

Posiamo dare o vendere il nostro campo agli altri nel nostro mondo e nel cinquantesimo anno i debiti vengono cancellati e tutto torna com’era prima. Nel mondo spirituale questo è un sistema molto complicato, ma che funziona anche in questo modo. Lavoriamo molto sui nostri desideri per un lungo periodo e nel cinquantesimo anno (il giubileo) raggiungiamo un livello, dove questi desideri salgono al prossimo livello.

Rimborsando i debiti nel cinquantesimo anno (il livello di Bina) non è una discesa e un’ascesa ma una salita a un nuovo livello perché tutto ciò che si è accumulato durante questo tempo diventa il prossimo livello grazie al lavoro della Luce Superiore. Si corregge ciò che volevamo ma che non siamo riusciti a correggere. Questo stato speciale si chiama “Giubileo”. Se fosse mantenuto anche sul piano corporale potrebbe portare il mondo a uno stato completamente diverso. Sfortunatamente, una persona in questo mondo pensa che quello che possiede è la sua proprietà privata, ma tutto è temporaneo e, dopo un certo periodo tutto ritorna alla sua radice, al Creatore.

Domanda: Questo significa che quando penso “Voglio comprare una casa e lasciarla ai miei figli” è un errore dal punto di vista spirituale?

Risposta: Una persona deve prendersi cura di se stesso per non pesare sulla società. Lui deve prendersi cura dei suoi figli e insegnare loro una professione e lasciare a loro qualche eredità. Però la Torà ci consiglia di non dire a loro dell’eredità perché questo li può rovinare. Se un figlio sa che riceverà tutto dai suoi genitori, è portato a vivere una vita spensierata semplicemente aspettando: “Arriverà il tempo e riceverò tutto da loro, così posso prendere facilmente”.

Egli deve guadagnare da solo. Pertanto, i genitori dovrebbero essere severi con i loro figli, succede così a noi quando veniamo allevati spiritualmente. Ci vengono date certe condizioni e dobbiamo mantenerle, ma se non lo facciamo, ci vengono date condizioni anche più dure.
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Da Kab.TV “I Segreti del libro Eterno” 10.12.2014

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Il potere illimitato della mente

Dr. Michael LaitmanIl genetista Bruce Lipton afferma che una persona può superare qualsiasi malattia usando il potere della mente, e che una mente focalizzata può effettuare cambiamenti nel codice genetico del corpo.

I medici conoscono da secoli l’effetto placebo: se si crede nel potere di alcune medicine, una persona può cambiare i processi fisici nel suo corpo, fino al livello molecolare, cambiando così anche il codice genetico. Ciò può essere ottenuto in diversi modi: con una dieta speciale, dall’influenza di un mezzo potente o da esercizi specifici. Però Lipton crede che l’effetto più potente sulla nostra salute adesso sia la mente.

La differenza principale fra l’uomo e le altre creature viventi è che l’uomo può cambiare il suo corpo e guarire se stesso dalle malattie ereditate mentalmente istruendo il corpo. Il problema è che solo pochi di quelli che credono nel potere di auto-guarigione usando il potere della mente, veramente credono in esso e quindi hanno successo. La maggior parte delle persone inconsciamente nega questa possibilità. Allo scopo di ottenere l’auto-guarigione, dobbiamo superare la barriera posta davanti al nostro subconscio in modo che saremo in grado di influenzare la nostra mente e quindi i processi cellulari e il codice genetico.

Il mio commento: Credo che nulla sia più forte del potere della mente, e che sia più facile controllare questo potere in un collettivo quando una persona si annulla, abbassa la barriera psicologica, e permette agli altri di influenzarlo.

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Quattro angeli

Dr. Michael LaitmanBaal HaSulam, dall’articolo, “Introduzione al Libro, Panim Meirot uMasbirot,” Voce 14:

Ora abbiamo trovato l’apertura allo studio sopra per quanto riguarda le quattro denominazioni, Misericordia, giustizia, verità e pace, che vengono concordate con il Creatore rispetto alla creazione dell’uomo. Questi angeli sono i servi dell’anima dell’uomo; quindi, Lui ha negoziato con loro, poiché l’atto intero della Creazione è stato creato secondo loro, come ogni anima è composta di dieci Sefirot in Ohr Pnimi e Ohr Makif.

• La misericordia è la Luce Interiore (Ohr Pnimi) dei primi nove dell’anima.

• La giustizia è Ohr Pnimi della Malchut dell’anima.

• La verità è la Luce Circostante (Ohr Makif) dell’anima.

E la Pace è l’integrazione fra le tre caratteristiche precedenti che sono impossibili da raggiungere. La Pace dichiara che la persona “è tutta lotta.” In altre parole, l’opposto fra Ohr Pnimi (La Luce Interiore) e Ohr Makif (La Luce Circostante) è così enorme che è impossibile superarla.

I quattro angeli sono le quattro parti del Kli che vuole ricevere allo scopo di dare e in questo modo assomiglia al Creatore. L’Ohr Pnimi e l’Ohr Makif agiscono all’interno delle prime nove Sefirot e dentro Malchut dell’interno ed esterno.

Con il completamento della correzione, tutti questi angeli diventeranno assolutamente soddisfatti e fino a quel momento, tutti loro non avranno piacere. Questo perché i Kelim non sono riempiti con le loro luci previste. Ohr Pnimi e Ohr Makif si oppongono l’un l’altro e vengono ad abbattere l’altro.

L’angelo della Pace ha lo scopo di mettere insieme l’intera struttura con l’aiuto di tutti gli elementi, ma non capisce come farlo. Non c’è un modo di risolvere questo problema. Questa è la nostra situazione. Tutti gli stati descritti nei libri dei Kabbalisti sono rapporti fra Zeir Anpin e Malchut, l’ascesa di Malchut e la sua discesa, i sette periodi di Nukva, gli stati di Katnut (Piccolezza), Gadlut (Età adulta), e così via; tutti questi stati sono l’anelito della persona per la connessione con gli altri.

Attraversiamo stati come questi, e il libro dice che cosa dobbiamo fare con le nostre caratteristiche interiori per connetterci agli altri con il loro aiuto. Con la connessione, raggiungiamo le dieci Sefirot complete e otteniamo la divinità.

Gli angeli sono le forze attive in noi. Ci sono forze con le quali posso connettermi leggermente, e sono chiamate misericordia e giustizia. C’è una forza con la quale non posso connettermi fra loro, e il suo nome è verità. Non sono preparato a raggiungere la verità perché sto vivendo una bugia assoluta. E’ impossibile per tutto l’Ohr Makif entrare in me.

Anche con l’angelo della Pace, non so che cosa fare. Quale tipo di pace può esserci in me se non vi è il completamento e l’integrità dentro di me? Questi stati vengono scoperti nei miei rapporti con il gruppo o con tutta l’umanità. Al grado della scoperta del giusto rapporto, chiarifico che il gruppo è solo l’involucro in cui scopro il potere superiore, il potere di dazione, il Creatore.

Tutto lo Studio delle dieci Sefirot parla di che sta succedendo dentro di noi, dentro i nostri desideri e in rapporto agli altri, ma in termini di psicologia superiore. Non sentiamo che sta succedendo dentro di noi, e i Kabbalisti ci vogliono spiegare questo per aiutarci a scoprire le nostre caratteristiche interiori e le forze, e cominciare a lavorare con esse.

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Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 25.03.2014, Scritti di Baal HaSulam

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La redenzione della Shechina dall’Esilio

Dr. Michael LaitmanLo scopo della creazione è di fare il bene alle creature, che significa di permettere ad esse di raggiungere il livello del Creatore. Non può esserci un regalo più grande o più piccolo di questo – il desiderio di ricevere deve essere uguale alla Luce, al desiderio di dare.

L’intero processo dell’evoluzione del desiderio avviene all’interno del desiderio stesso, nella comprensione, nel suo ottenimento e nelle sue impressioni. Non ci sono cambiamenti fisici; tutti i cambiamenti sono nelle impressioni interne del desiderio di ricevere rispetto alla Luce. Ma l’essere creato percepisce invece questi cambiamenti come movimenti nello spazio e nel tempo e discerne questi cambiamenti interiori ed esteriori.

Anche se l’essere creato può vedere le cose in modo completamente opposto in ogni momento e può pensare di muoversi da un mondo all’altro da un livello all’altro, mentre tutto avviene solo nei suoi attributi interiori. Questo è molto difficile da capire al momento perché non abbiamo ancora compiuto i cambiamenti che ci portano da un mondo ad un altro o da un livello al prossimo. Il processo che il desiderio di ricevere deve compiere è un processo di chiarimento e correzione che avviene grazie agli sforzi che compie il desiderio. Allora l’essere creato costruisce il vaso. Se il processo continua naturalmente e senza alcuno sforzo, si tratta dei livelli della natura inanimata, vegetale e animale che sono gestiti dalla Luce.

Ma se l’essere creato inizia a fare uno sforzo d’innanzi alla Luce, allora questa lo influenza, un po’ come se lui stesso dirigesse la Luce e quindi esprime un libero arbitrio, la sua indipendenza. Quindi, di tutto quello che passiamo, viene considerato solo quanto è stato compiuto con i nostri sforzi secondo le nostre decisioni nei brevi momenti di libero arbitrio che abbiamo ricevuto.

Questo è tutto quello che dobbiamo fare. Ma possiamo sempre diventare più forti per raggiugere l’equivalenza di forma con la Luce,, possiamo realizzare il nostro libero arbitrio. Siamo in uno stato speciale, circondati da moltissime persone, e abbiamo per ora l’opportunità di compiere delle azioni corporali invece che spirituali.

Queste azioni al momento non sono per la dazione ma sono egoistiche, ma attraverso di queste possiamo esprimere il nostro desiderio di raggiungere la dazione, la mutua garanzia, l’aiuto mutuo, supporto e la connessione. Quindi mostriamo di voler raggiungere l’equivalenza della forma con il Creatore e di voler raggiungere il livello degli esseri umani.

La connessione tra di noi è chiamata Shechina, il posto per la rivelazione del Creatore. Noi desideriamo costruire una rete di connessioni tra di noi, di aiuto reciproco, supporto ed unità sino a che la rete non sarà così stretta e piena da tramutarsi in un vaso, un volume nel quale è rivelato l’attributo dell’amore mutuo e della dazione.Il nostro vaso conterrà la Luce sino al punto che faremo uno sforzo per assomigliare alla vera dazione.

Se i nostri sforzi non sono ancora veri e non sono diretti alla vera dazione ma per il nostro solo vantaggio, allora la Luce non può rivelarsi nel vaso e ci illumina dall’alto come Luce Circostante. In realtà è dentro di noi ma noi vediamo la sua illuminazione da lontano perché non possiamo usarla ancora correttamente.

Grazie alla Luce che ci circonda, correggiamo gradualmente i nostri desideri sino al punto di avere veramente l’intenzione di dare su di uno dei 613 desideri, il che significa connettersi per per il bene comune e non per il nostro vantaggio privato come tutti pensavano prima. Di seguito la Luce viene gradualmente rivelata sino al punto in cui siamo equivalenti nella forma alla Luce. Poi il vaso generale è chiamato Shechina, la Luce interiore si chiama Shochen (l’abitante) e la rivelazione della Luce è chiamata “redenzione”. La Luce è rivelata dentro il vaso.

Nel frattempo, il nostro vaso non può ricevere la Luce, il che significa che i suoi componenti (gli amici) non sono connessi nella dazione e nella mutua garanzia ma che si sforzano di raggiungere questo in uno stato che è chiamato “Esilio”. L’Esilio può essere su diversi livelli in stati diversi. L’accrescere dello sforzo e del desiderio per la Luce determina il dolore per il fatto di essere in esilio. Se il nostro dolore non è egoistico ma oer via del fatto che non possiamo raggiungere la connessione per deliziare il Creatore, la sorgente della Luce, invoca l’azione della Luce Circostante, che ci corregge e che ci porta il potere di connetterci e di innalzarci al livello della Shechina. Allora lasciamo l’esilio e ci connettiamo con il Creatore.

Questi stati cambiano; esilio-redenzione e poi di nuovo esilio – redenzione. Oggi siamo alla fine dell’ultimo esilio, sull’orlo dell’ultima redenzione. Le leggi della correlazione tra la Luce ed i vasi ci hanno portato alla fine di questo processo, all’ultima azione. Speriamo di poter sentire che la Shechina è in esilio e che, di conseguenza , raggiungeremo la redenzione!
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Dalla Preparazione per la Lezione quotidiana di Kabbalah 27.03.2014

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I Leviti – La parte del Creatore dentro di me

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Numeri” 1:46 – 1:47: La somma di tutti coloro che sono stati contati: era di seicentotremila cinquecentocinquanta uomini. Ma i Leviti, secondo le tribù dei loro padri non erano stati contati tra di loro.

I leviti sono la parte del tutto separata che c’è in ogni persona che si impegna in un lavoro spirituale.

L’anima è divisa in più parti:

  • Keter, Hochma , Bina
  • Hesed, Gevura , Tifferet
  • Netzah, Hod, Yesod, e Malchut .

Inoltre, è divisa in linee: la linea destra, la linea sinistra e la linea di mezzo.

I Leviti appartengono alla parte della testa che non possiamo contare e calcolare perché sono solo una parte del processo della nostra correzione. Quando raggiungeremo lo stato completo della fine della correzione, anche loro entreranno a far parte del conto generale. Questa è la ragione per cui il cammino spirituale dei Leviti non viene preso in considerazione. Noi li usiamo, ma sono in realtà la parte del Creatore dentro di me.
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Da Kab.TV  “I segreti del Libro Eterno” 17.12.2014

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Lettera aperta a Michael Douglas dopo l’attacco antisemita di suo figlio

Dr. Michael LaitmanDopo che suo figlio era stato attaccato da antisemiti, Michael Douglas ha pubblicato una lettera nella Los Angeles Times:

“La scorsa estate la nostra famiglia è andata in Europa meridionale in vacanza. Durante il nostro soggiorno in un albergo, nostro figlio Dylan era andato in piscina. Poco tempo dopo, tornava di corsa nella stanza, sconvolto. Un uomo in piscina aveva iniziato a lanciargli insulti.

“Il mio primo istinto è stato quello di chiedere, ‘Ti stavi comportando male?’

“‘No,’ Dylan mi ha detto tra le lacrime.

“Lo fissai. E improvvisamente ho avuto la terribile realizzazione di quello che poteva aver causato l’indignazione dell’uomo: Dylan indossava una stella di David.

“Dopo averlo calmato, sono andato alla piscina e ho chiesto ai presenti di volermi indicare l’uomo che aveva urlato contro di lui. Abbiamo parlato. Non è stata una piacevole discussione. In seguito, mi sono seduto con mio figlio e gli ho detto: ‘Dylan, hai appena avuto un primo assaggio di antisemitismo.’ …

“Mio figlio è forte. Egli ha la fortuna di vivere in un paese dove l’antisemitismo è raro. Ma ora anche lui ha imparato i pericoli che come Ebreo deve affrontare. E’ una lezione che non avrei voluto insegnargli, una lezione spero che non dovrà mai insegnare ai suoi figli “.

Lettera aperta a Michael Douglas

Caro Michael,

anche io mi chiamo Michael e sono un ebreo che vive in Israele. Ho letto la sua storia riguardo l’esperienza che suo figlio ha avuto nel Sud dell’Europa e sento l’obbligo di esprimerle la mia ammirazione per il coraggio che ha avuto di uscire allo scoperto e parlare di ciò che molti temono. La sua fama dà la giusta rilevanza ad un argomento che molti trovano difficile esporre ma io credo che dobbiamo farlo. Per questa ragione, sono grato del fatto che piuttosto che scappare da un argomento così controverso, lei abbia preso una posizione e si sia fatto avanti. Questo le fa onore.

Come russo di origine ebraica, ho avuto la mia parte di esperienze antisemite. Queste, così come è successo a lei, non mi hanno indebolito, ma hanno contribuito a formare la mia identità ebraica, portandomi infine ad emigrare in Israele. In qualche modo, gli anti-semiti hanno forgiato il mio Sionismo.

Nel corso degli anni, ho approfondito molti ambiti e settori del sapere. I miei studi in Scienza, Filosofia, Kabbalah e Ontologia, hanno tutti contribuito alla formazione di una visione del mondo che si basa sulle radici ebraiche e che è radicata nella scienza moderna.

Nei miei studi ho indagato sulla ragione per cui esiste l’antisemitismo e sul motivo per cui questo odio trova sempre nuove vesti e nuove parvenze, ma non svanisce mai del tutto. Nell’autunno dell’anno scorso ho pubblicato sul New York Times due articoli, (allora piuttosto provocatori), uno intitolato “Chi sei tu popolo di Israele?” e l’altro “Quello che gli ebrei devono al mondo”. In questi articoli spiego brevemente ciò che ora vorrei condividere con lei.

Nonostante tutte le sue diverse vesti, l’antisemitismo ha un’unica radice. Il fenomeno scomparirà se la sradicheremo. Questa radice non è conosciuta né dalle vittime dell’antisemitismo, gli ebrei, né dagli antisemiti. Ma così come le altre pulsioni inconsce ci spingono a fare cose che non hanno un senso logico, anche l’antisemitismo non ha bisogno di nessuna logica per riemergere. Al primo segnale di difficoltà finanziarie o sociali avanza lentamente fino in superficie ed il “gioco dello scaricabarile” contro gli ebrei ha inizio.

L’antisemitismo non appare a causa delle difficoltà stesse, o a causa della politica di questo o quel governo, come affermano alcuni. Non è neanche il risultato del controllo ebraico sui media o sul sistema bancario, come sostengono alcuni antisemiti. L’antisemitismo è sempre presente, è un virus che per esplodere con tutta la sua forza, attende l’indebolimento dell’organismo della società umana. E quando lo fa, è spesso letale.

L’unico modo per curare l’antisemitismo è sradicarlo dall’intero organismo, cancellandolo dalla società umana e, sorprendentemente, le vittime detengono anche la cura.

Ogni uomo, donna e bambino, tutti noi nasciamo con il desiderio di una vita tranquilla, sicura e felice. Nel profondo del subconscio umano è sepolta l’idea che una vita del genere sia possibile solo quando c’è empatia tra le persone e quando queste si prendono cura reciprocamente. Così come in una famiglia tutti i suoi membri si prendono cura gli uni degli altri in maniera naturale, l’umanità potrà prosperare solo se ci prenderemo cura degli altri come fossero dei parenti, anziché dei nemici.

Molti secoli fa, prima della distruzione del Tempio e dell’esilio dalla terra di Israele, noi, il popolo ebraico, coltivavamo già una società di questo tipo. Dentro noi, quindi, esiste una qualità latente che una volta risvegliata, ci permetterà di ripristinare tale parentela.

Ci siamo dimenticati della sua esistenza e i non ebrei non hanno alcun indizio che possa esistere. Eppure entrambi, sia gli ebrei che i non ebrei, hanno un istinto e una sensazione inesprimibile che gli ebrei siano in possesso di qualcosa che non condividono, ma che è di vitale importanza per la nostra sopravvivenza. È per questo che soprattutto nei momenti difficili, le persone puntano istintivamente il dito contro gli ebrei. E dato che sono arrabbiate e frustrate, sono spesso violente.

Quel “qualcosa” che sentono che stiamo trattenendo è quel legame indissolubile che condividiamo tra noi, la nostra capacità di mantenere una società basata sulla solidarietà, sull’empatia, e sulla preoccupazione per gli altri. In due parole si chiama: “Garanzia reciproca”. La società ebraica antica è stata fondata sulla base del principio: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Questo principio è indispensabile nella nostra società iper-egoistica post moderna, ma non abbiamo idea di come diffonderlo.

Il risultato è che molti non ebrei ci odiano, gli ebrei si sentono minacciati e perseguitati e nessuno riesce a trovare una spiegazione a quest’odio, né tantomeno ad attenuarlo. Ma la cosa peggiore è che sta diventando evidente che se non lo freneremo adesso, quando è ancora relativamente benigno, crescerà come gli alberi di Baobab nel minuscolo pianeta del Piccolo Principe e diventerà maligno.

In fin dei conti, quindi, dato che dentro di noi deteniamo involontariamente la qualità della garanzia reciproca, è comunque nostro dovere risvegliarla e condividerla con il mondo, affinché tutto l’odio si plachi. In effetti, quando fonderemo una società empatica nella quale ognuno si prenderà cura dell’altro, non solo l’antisemitismo si placherà, ma ogni pensiero cattivo contro il nostro popolo si trasformerà nel suo opposto.

Poiché la maggior parte degli ebrei sono attualmente ignari della loro qualità latente, sono riluttanti ad accettare l’idea della sua esistenza. Tuttavia, lei esiterebbe se qualcuno le dicesse che lei ha un tesoro in tasca e che questo potrebbe essere suo soltanto raggiungendo la sua tasca e tirandolo fuori? Proprio così, noi possediamo un tesoro che sta dormendo nei nostri cuori e che potrebbe cambiare la nostra vita, ma dato che non riusciamo a vederlo, ci rifiutiamo di raggiungerlo e toccarlo. Ma se noi aprissimo soltanto un pochino i nostri cuori, lo troveremmo dentro.

Non appena instaureremo tra di noi questa garanzia reciproca, la condivideremo anche con il mondo, in quanto è questa la sua destinazione. Questa qualità è stata depositata in noi per il bene dell’umanità, non solo per il nostro beneficio. Dobbiamo prima riaccenderla tra di noi e poi offrirla a tutti.

Caro Michael, le chiedo di aiutarci a diffondere il messaggio secondo cui gli ebrei hanno qualcosa di veramente prezioso da offrire, una vita fatta di assistenza e condivisione, quel legame speciale che tutti desiderano. So che questo realizzerà il futuro di tutti gli ebrei e di tutta l’umanità, un futuro sicuro e felice, per i suoi figli e i suoi nipoti, per i miei e quelli di tutti.
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Il valore del desiderio

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico,” 27:1 – 27:4, 27:7: “Il Signore disse ancora a Mosè: dicendo, “Parla ai figli d’Israele e di’ loro: Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al Signore, tu ne stimerai il costo. Per un maschio dai venti ai sessant’anni, la tua stima sarà di cinquanta sicli d’argento, secondo il siclo del santuario; se si tratta di una donna, la tua stima sarà di trenta sicli; Dai sessant’anni in su, la tua stima sarà di quindici sicli per un maschio e di dieci sicli per una femmina.”

Il valore si riferisce alla dimensione del desiderio, alla sua intensità, la quale deve essere espressa da una persona nel suo rapporto con il Creatore. Il significato di “Se qualcuno farà un voto per consacrare una persona al Signore,” è secondo questo valore.

Un siclo rappresenta il desiderio, ciò che è richiesto ad una persona chiamata un uomo o una donna di una certa età. Viene determinato secondo l’intensità del loro lavoro allo scopo di dazione e quindi essi sono simili al Creatore e sono connessi a Lui.
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Da Kab.TV “I segreti del Libro Eterno” 10.12.2014

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L’Unione Europea è un impero

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (pravda.ru): “Negli Stati membri dell’Unione Europea è in atto un cambio di potere. Gli elettori hanno preferito i candidati di ‘sinistra’. Dopo che i nuovi leader hanno ottenuto il controllo, si sono trovati sotto la pressione di tutti i tipi di creditori.

“Le banche tedesche hanno implementato dei meccanismi finanziari che costringono i governi nazionali ad essere rigidamente dipendenti da loro. Questa attività blocca tutti i paesi della regione meridionale dell’Unione Europea “‘in un gancio.’ L’Unione Europea è stata istituita come un’alleanza basata sulla democrazia, ma, in realtà, emerge come una creazione che è chiaramente il ricordo di un impero”.

Il mio commento: Penso che non può essere altrimenti, perché non c’era nessun pensiero di compiere un’unione, ma solo un’unità economica, e anche l’unità economica è solo limitata. Ma le condizioni per un mondo integrale non possono essere limitate a tali connessioni unilaterali.
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Un piano impossibile che ha portato al disastro

Dr. Michael LaitmanDopo la prima restrizione in ogni Partzuf che inizia a lavorare con la Luce Superiore, c’è una testa (Rosh) che calcola la quantità di Luce che può essere ricevuta al fine di dare, e quindi il corpo (Guf) riceve quella Luce in pratica, secondo la decisione della testa.

La testa è la parte principale, mentre il corpo porta soltanto fuori le sue decisioni. Così è sempre stato, tranne per una volta, quando il corpo improvvisamente non ha attuato la decisione presa dalla testa; questo è accaduto al momento della rottura dei vasi. La testa voleva ricevere tutta la Luce al fine di dare, mentre il corpo non era in grado di farlo.

La rottura dei vasi è uno stato di incompatibilità tra la testa e il corpo, non l’azione di frantumazione. Nel mondo spirituale, tutto è determinato in base alle qualità. Un vaso in frantumi è un vaso che non può prepararsi in anticipo per eguagliare il corpo. Non è un vaso reale che viene frantumato ma la connessione tra il desiderio di ricevere e il pensiero. Siamo in grado di elaborare grandi progetti nei nostri pensieri, ma quando vogliamo adempierli, scopriamo che è impossibile realizzarli.
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Dalla 3 ° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 23.03.20 14 , Gli scritti di Baal HaSulam

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