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Perché le nostre vite sono così difficili?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Nella mia vita personale, ho sperimentato situazioni che non sono molto semplici, a lavoro, in famiglia, nell’educazione dei bambini, anche economicamente.

Tu parli di queste cose elevate, del sistema superiore. Tutto ciò sembra molto lontano da me. Non capisco. C’è un Creatore? C’e qualcuno che gestisce la nostra realtà? Che vuole da me? Perché la mia vita deve essere così difficile?

Risposta: Come spiega la saggezza della Kabbalah, tutto ciò che ci succede è stato progettato per spingerci verso la scoperta della forza superiore.

Raggiungiamo questo con domande molto precise. Qual è il significato della mia vita? Chi ci provoca tanto male. Perché ci richiede di soffrire così? Se questa forza è buona, a quanto pare non dobbiamo soffrire così, al contrario, e se questa forza è cattiva, com’è possibile una cosa di questo genere? Dopo tutto, la Torà ci dice che il Creatore è buono. Allora, cosa sta succedendo con noi?

Però qualunque cosa possa essere, poiché siamo egoisti, non possiamo avvicinarci alla scoperta della realtà superiore per mezzo di una sensazione positiva. Se le cose mi vanno bene, allora non cerco nulla. Sono soddisfatto, mi rilasso, invece, se ho fame cerco costantemente qualcosa da mangiare. È la stessa cosa qui.

Le nostre vite quindi sono piene di sofferenze senza fine che tutti noi sperimentiamo. Provando a scappare da esse, alla fine, come risultato del nostro sviluppo, livello dopo livello, siamo portati a comprendere che non abbiamo scelta, dobbiamo cogliere questa forza superiore, scoprire il mondo superiore, il sistema superiore.

Cominciamo a sentire che c’è qualcosa che va dritto verso uno scopo e che, anche se le nostre vite sembrano disordinate, per quanto sembra, la nostra costante sofferenza ha una sua legittimità.

Nel nostro mondo contemporaneo, vediamo quanto la gente soffre, prende antidepressivi, fa uso di droghe e così via. Questa è la situazione che veniamo a scoprire.

Il mio consiglio è quindi quello di non porsi questa domanda ma piuttosto provare a risolverla. La saggezza della Kabbalah, che è stata scoperta specificamente nel nostro tempo, rende possibile scoprire la causa di tutto il male nelle nostre vite e trasformarlo in meglio.
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Dal programma radiofonico israeliano 103FM, 15.02.2015

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Imparare dai Pigmei

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (da psychologies.ru): “Manfred Kets de Vries, un ricercatore antropologico che è vissuto alcuni anni nella foresta pluviale del Camerun con una tribù di Pigmei, ha riportato sette principi dalla loro vita sociale, che a suo parere potrebbero migliorare tutta l’umanità.

1. I membri del gruppo si rispettano, si supportano e hanno fiducia a vicenda. Nelle dure condizioni della foresta si può sopravvivere solo insieme. Non c’è sempre cibo a sufficienza, la caccia può essere pericolosa. Qui la fiducia e l’aiuto sono imperativi. Ci sono diritti uguali nei rapporti fra uomini e donne. Le donne vanno a caccia insieme con gli uomini, sono coinvolte attivamente con la distribuzione del cibo, partecipano alle discussioni e svolgono anche lavori difficili.

2. I membri del gruppo si supportano e si proteggono a vicenda. Non c’è coercizione fisica a proposito delle donne. Essi assegnano molto tempo a discutere le differenze di opinione, poi fanno questo mentre mantengono il rispetto di sé. Le cause di conflitti devono essere ‘riesaminate’, trasformandosi in motivi di cooperazione.

3. I membri del gruppo sono aperti al dialogo e alla comunicazione. Le controversie sono risolte con metodi informali. Ogni individuo ha il diritto di rivolgersi ad altri per ottenere aiuto nella risoluzione del conflitto. Allora il villaggio intero comincia a partecipare per risolvere il conflitto finché questo viene risolto. La soluzione degli argomenti non viene rimandata per molto tempo, i sentimenti negativi non rimangono sotto la superficie. Le tecniche per la risoluzione del conflitto sono anche appoggiate a gruppi di lavoro. Un metodo tipico è scherzare, ridere e distrarsi in modo che la gente semplicemente dimentica perché un argomento si è venuto a creare.

4. Tutti i membri del gruppo aspirano ad uno scopo comune. Il miglior metodo per catturare la preda è la caccia di gruppo, dove si deve inseguire gli animali verso le reti. Un obiettivo comune prevede la motivazione per lavorare nel gruppo; le donne seguono l’animale nella rete e gli uomini stanno dietro la rete e uccidono la preda. Dopo la caccia, la carne è divisa tra i partecipanti in base a leggi chiare e precise.

5. I membri del gruppo devono avere valori e punti di vista condivisi. Ad un osservatore straniero, la vita dei Pigmei può sembrare felice e spensierata, ma questa impressione è fuorviante. Apparentemente sotto il caos c’è un ordine nascosto. Tutti i Pigmei assorbono le regole comuni di comportamento dall’infanzia, le quali sono trasmesse oralmente da generazione a generazione. Una disponibilità alla condivisione, cooperazione, indipendenza e autonomia, mantenendo la pace fra i membri del gruppo, questi sono i valori di base della società.

6. L’interesse del gruppo è sopra gli interessi dei suoi membri. Non è possibile mettere i propri interessi sopra gli interessi del gruppo. Il lavoro del gruppo può avere successo solo in un’atmosfera che dà benvenuto alla libertà personale e alla creatività, ma all’interno di questo quadro di obiettivi comuni dell’organizzazione. Così questo equilibrio può essere mantenuto, ogni membro del gruppo deve capire fin dove si estendono i limiti della sua libertà personale.

7. I membri del gruppo hanno diritti uguali nel processo decisionale. Non ci sono ‘persone importanti’ non c’è un leader, non vi è alcun consiglio supremo; la leadership non appartiene a una sola persona. Ogni membro del gruppo ha il diritto di prendere una decisione. Gli adulti sono rispettati per la sapienza, le abilità e le competenze”.

Il mio commento: vedo che tutto torna all’elenco di condizioni per l’unità del gruppo Kabbalistico, la quale contiene alcune condizioni supplementari per attirare la Luce Superiore. Però le condizioni per l’unità sono identiche, nella saggezza della Kabbalah tutto succede secondo la legge della natura, che i Pigmei hanno scoperto istintivamente.
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