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Allontanarsi dalla via della sofferenza

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico” 26:36 – 26:37: A quelli che fra di voi saranno superstiti infonderò nel cuore costernazione, nel paese dei loro nemici: il fruscio di una foglia agitata li metterà in fuga; fuggiranno come si fugge di fronte alla spada e cadranno senza che alcuno li insegua. [37] Precipiteranno uno sopra l’altro come di fronte alla spada, senza che alcuno li insegua. Non potrete resistere dinanzi ai vostri nemici.

Se la nazione di Israele non sceglie di correggersi volontariamente, allora si viene a creare la necessità di una forza molto potente che sopprima l’ego e che lo forzi a comportarsi in modo adeguato. Questa è detta la via della sofferenza. Lungo questa via le persone realizzano quello che stavano facendo e come si sono allontanate dal loro obiettivo e che devono comprendere tutto questo in modo completo per poter tornare a fare il loro dovere. Ma per far questo, i loro occhi devono essere aperti in modo da diventare consapevoli delle due forze della natura e di come questo operino.

Puoi richiedere qualcosa a qualcuno solo nella misura del suo grado di sviluppo. Quad’è che un bimbo comincia a capire di essere in un certo sistema? Prima va all’asilo dove gli viene insegnato quello che è permesso e quello che è vietato. Questo continua a scuola. Solo a 14-15 anni diventa responsabile per le sue azioni e capisce che ci sono certe leggi del comportamento e che, se le infrange, può essere arrestato dalla polizia. Dopo l’età di 18 anni egli è un adulto, anche se non è ancora completamente maturo.

In ogni caso dobbiamo portare una persona a riconoscere quello che è necessario fare in modo che egli possa realizzare questo requisito. Solo allora potremo ritenerlo responsabile. Questo è il motivo per cui dobbiamo trascorrere un periodo di preparazione così lungo per migliaia di anni. Il problema oggi è che anche le sofferenze che subiamo non ci aiutano.

Il punto è capire se sono state abbastanza. Per esempio all’inizio del diciannovesimo secolo sono arrivati i primi coloni ad Israele. Erano pronti a vivere in condizioni difficili come un clima secco e molto caldo, paludi che avevano bisogno di essere drenate, e le sofferenze della Malaria, per poter costruire i Kibbuzim. In 10 o 20 anni le persone hanno iniziato a dimenticare tutto. La seconda Aliya (ondata di immigrazione) iniziò e poi la terza, ma queste erano persone diverse visto che l’ego continua a rinnovarsi. Una persona non crede che quello che le è successo ieri possa tornare a ripetersi oggi. Non è nemmeno colpa sua visto che tutto viene cancellato dalla sua memoria visto che è una nuova persona ogni giorno. Quindi, la cosa principale è l’educazione e l’insegnamento dei principi dell’unità nazionale e globale.
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Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 10.12.2014

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Conflitto pianificato tra gli Stati Uniti e Israele

Dr. Michael LaitmanDomanda: Dal primo giorno di presidenza in carica di Obama era chiaro che lui avrebbe cercato di cambiare la politica statunitense in Medio Oriente, avvicinandosi al mondo islamico in generale, e alle nazioni arabe, in particolare, migliorando le relazioni con l’Iran.

La violenza e la crisi che sono arrivate una dopo l’altra in Medio Oriente hanno costretto Obama a deviare leggermente dalla direzione che aveva scelto. Ma sia per quanto riguarda la questione palestinese e nei ripetuti tentativi di avvicinarsi all’Iran a scapito dei tradizionali alleati degli Stati Uniti nella regione, vediamo che la sua linea di condotta è rimasta com’era. Come possiamo e quanto saremo in grado di opporci a questo?

Risposta: E’ stato proprio quando il faraone era diventato cattivo che abbiamo lasciato l’Egitto. Non si può dire in modo inequivocabile che Obama è un male per noi, il suo odio verso gli ebrei e Israele in particolare rappresenta un potenziale per il nostro sviluppo.

Il suo odio e le sue politiche accelerano la nostra veglia e influenzano sul nostro destino attraverso la Luce Superiore, come è scritto in Proverbi 21: 1: “I cuori dei principi e dei re sono nelle mani del Creatore“. Quindi, noi determiniamo il nostro destino, non Obama. [158429]

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