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All’ingresso della terra di Israele

Nel capitolo “Tavo” (Quando vieni), Mosè, spiega al popolo cosa deve fare all’ingresso della terra di Israele, che avviene quando si innalza verso un nuovo grado spirituale.

Terra (Eretz) proviene dalla parola Ratzon (desiderio), “Israele” (Isra-El) significa diretti al Creatore. L’ascesa verso questo grado dove l’aspirazione di tutte le persone è diretta solo al Creatore ed è chiamata entrata nella terra di Israele. Non c’è geografia né storia in questo.

E’ scritto nella Torah che i figli di Israele malediranno e benediranno, nel senso che avranno la linea di destra e di sinistra e combatteranno i loro problemi così da potersi unire ancora di più. A questo livello i gradini dell’elevazione verso la terra di Israele sono molto difficili, non semplici, e sono rivelati gradualmente.

Conquistando questa terra in questo modo, con questi desideri ed intenzioni, i figli di Israele gradualmente rivelano il Creatore fra loro. In altre parole, questo desiderio chiamato la terra di Israele si manifesta fra loro, ed essi raggiungono Lui sempre di più.

Tutto quello che è successo prima, durante la correzione nel deserto, era mirato a non farsi del male l’un l’altro. Adesso i loro desideri si connettono al di sopra dell’odio e di tutti i problemi, ricoprendo l’odio con l’amore, ed essi rivelano il Creatore.

Questo non è più un deserto, ma sono guerre interne. Loro sanno che stanno attraversando una terribile guerra, ognuno con se stesso e anche fra di loro.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 5/12/16

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Le caratteristiche del Creatore

Domanda: Cosa sono le proprietà del Creatore quali: il potere, l’orgoglio, la bontà e la misericordia?

Risposta: In relazione a noi, il Creatore è l’unica proprietà di dazione e amore assoluto e si rivela in molte maniere. Tutte le nostre caratteristiche sorgono e si sviluppano sotto l’influenza della luce superiore. Queste caratteristiche non esistono nel Creatore. Però quando riusciamo ad averle, poi le attribuiamo a Lui.

In relazione a noi, il Creatore ci è assolutamente e totalmente opposto.

La nostra principale e unica caratteristica è il desiderio di ricevere, di soddisfare tutte le necessità che sorgono in noi, come se ci mancasse qualcosa, mentre il Creatore ha assolutamente tutto. Inoltre, Lui non sente nessuna mancanza, al contrario, Lui è il desiderio assoluto di dazione, di donare soddisfazione.

Se Lui avesse una necessità, sarebbe solo quella di dare, di donare piacere. Come una madre che si preoccupa costantemente per suo figlio, che continuamente vuole aiutarlo, dargli qualcosa, soddisfarlo, cosi è il Creatore nei nostri confronti.
Questo sentimento si rivela in noi quando lo raggiungiamo.

Pertanto, possiamo dire che Lui ha la necessità di dare a se stesso e non può. D’altro canto, noi siamo opposti; vogliamo ricevere e non sappiamo come, da chi, né in che forma. C’è allora un problema nel creare un contatto fra il nostro desiderio di voler essere soddisfatti e il desiderio del Creatore di darci soddisfazione.

Questo contatto è possibile solo se i nostri desideri saranno diretti a dare soddisfazione e piacere, così come il desiderio di soddisfarci risveglia piacere in noi.

Pertanto, spetta a noi correggere noi stessi. Però questa non è la correzione del desiderio, perché esso deve essere il più grande possibile; è l’intenzione: soddisfare il desiderio di piacere non per me, se non per dare piacere al Creatore.

In questo caso, l’idea non è circa il desiderio e le intenzioni: bensì, è la forma nella quale ci facciamo somiglianti al Creatore, come risultato della nostra correzione. Così ci eleviamo al livello del Creatore e continuiamo il nostro sviluppo, da quel livello. E rispetto a ciò che succede dopo, parleremo quando lo avremo raggiunto.
In una sostanza e circostanza totalmente differente.

Però, anche all’inizio del nostro cammino verso il Creatore, dal primo punto verso l’alto, avremo la sensazione di eternità, di infinito e di assoluta pienezza.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 2/04/17

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Dio è buono o cattivo?

Domanda da Facebook: Il Creatore è Colui che ha creato il male. Se è necessario conoscere Dio attraverso la disgrazia, la morte e la sofferenza, allora è Lui il Creatore? È questo quello che la gente adora? In Lui c’è la fonte dell’amore e della bontà?

Risposta: Il Creatore non ha creato il male sotto nessuna forma. Rivelandosi gradualmente davanti a noi, Lui ci mostra che siamo opposti a Lui e noi lo sperimentiamo come dolore, male e sofferenza.

Però se ci sviluppiamo correttamente, sotto la direzione, l’educazione e l’influenza corretta, sperimentiamo la Sua rivelazione graduale come un incentivo per ottenere un maggiore guadagno da Lui, non come il male che proviene da Lui.

Rivelandosi, il Creatore ci mostra il male nella nostra natura, perché è opposta a Lui e facendolo, ci guida alla correzione della nostra natura, ad una maggiore somiglianza con Lui. Quando la nostra natura diventa simile al Creatore, scopriamo la bontà assoluta, il piacere e la pienezza.

Domanda: In altre parole, il male che apparentemente viene da Lui, in realtà è il male in me? Lui è costante in questa influenza?

Risposta: Il Creatore è costante nella Sua influenza, però lo fa così: si rivela in una piccola micro-dose. Questo si sente come disturbo o dolore ed al tempo stesso, esiste la possibilità di cominciare a lavorare gradualmente alla nostra correzione per assomigliare a Lui.

Quando qualcuno ottiene l’equivalenza della forma con Lui, anche nel grado più piccolo al quale il Creatore gli si avvicina, scopre che il Creatore è amabile ed è la sua unica influenza. Dopo aver fatto questo lavoro dentro di sé, scoprendo un poco del Creatore, avvicinandosi un po’ di più a Lui, il Creatore si rivela di più. Una volta di più la persona sente la sensazione negativa dell’opposizione delle sue qualità a quelle del Creatore e di nuovo deve correggersi per ottenere l’equivalenza della forma e deve rivelarlo.

Domanda: Quando si sente davvero che il male proviene dal Creatore, cosa si dovrebbe fare per prima cosa?

Risposta: Devi partecipare al lavoro regolare del gruppo. Lì, tutto ti verrà spiegato, sarai appoggiato e guidato. La cosa più importante è trovare un gruppo.

Il lavoro individuale non ti aiuterà, perché ognuno esiste sotto un tipo specifico di influenza del Creatore e la cosa più importante, questa influenza, ha bisogno di essere diretta collettivamente.

Domanda: Lei pensa che questa sia l’azione del Creatore per incitarci ad avvicinarci agli altri?

Risposta: Si, per forza di cose. Così è scritto e questa è la forma nella quale si deve agire, che lo si voglia oppure no. La persona può non capirlo, però è l’unica maniera nella quale tutto questo si può fare.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman” 10/08/17

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L’egoismo e l’albero della conoscenza

Domanda: Che tipo di connessione esiste fra la manifestazione del male dell’egoismo e l’albero della conoscenza del bene e del male (Genesi 2:16-17)?

Risposta: Senza l’ego e, soprattutto, senza il suo sviluppo, non potremmo ottenere o conoscere nulla. Con la correzione dell’egoismo, ovvero con il nostro evolverci dal “servire noi stessi” al “servire gli altri”, prendiamo tutto quanto è possibile per renderlo utile agli altri.

In questo modo, cambio me stesso nella maniera inversa, e poi tutte le forze e le realizzazioni del Creatore passano attraverso di me. Divento uguale a Lui e raggiungo il Suo livello. Questa è la manifestazione del più grande egoismo in una persona. Riguardo a questo è detto, “I miei figli mi hanno superato” (Bava Metzia 59b).

Domanda: Allora qual è stato il peccato di Adam HaRishon (Il Primo Uomo)?

Risposta: Non c’è stato alcun errore! Tutto è stato pianificato sin dall’inizio, persino quello che farai tu e quello che ti succederà in futuro. Tutte le persone hanno il loro destino prestabilito e non c’è modo di sfuggirvi.

Il punto è: tu desideri arrivare al traguardo da solo? Lo hai cercato nella tua vita in maniera consapevole? Vuoi entrare in questo stato adesso oppure nella tua prossima incarnazione?
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 26/02/17

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Il Libro de Lo Zohar: aprilo, leggilo, provaci.

Domanda: Ci sono delle restrizioni per studiare Il Libro de Lo Zohar?

Risposta: Ai giorni nostri non ci sono limitazioni per studiare Il Libro de Lo Zohar. E’ possibile studiarlo in qualsiasi condizione, in ogni combinazione, ad ogni età.

La cosa principale è aprirlo, leggerlo e cercare di apprendere da lui. E’ preferibile però che lo studio avvenga durante le nostre lezioni, perché così non c’è pericolo di confusione.

Commento: Ma Baal HaSulam scrisse che allo studio della saggezza della Kabbalah ci sono tre restrizioni che non devono essere violate: la sostanza, la forma della sostanza, e la forma astratta, l’essenza.

Risposta: Le restrizioni non si riferiscono alla lettura de Il Libro de Lo Zohar, bensì alla percezione della realtà, cioè, che dobbiamo limitarci, connetterci e formarci, precisamente per sentire il mondo superiore. Per questo, abbiamo un sistema definito che ci guida al mondo superiore.

Il mondo superiore è un mondo di forze, un mondo che deve essere copiato, un mondo di dazione. Nella misura in cui ci avviciniamo a lui, ovvero, nel grado in cui saremo nelle caratteristiche di dazione, amore e connessione, è in quel grado che cominceremo a scoprirlo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 12/02/17

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Come si raggiunge l’abbondanza?

Dalla Torah, (Deuteronomio 28:21): “Il Signore ti farà attaccare la peste, finché essa non ti abbia eliminato dal paese, di cui stai per entrare a prender possesso.”

Se il Creatore evoca in te desideri che puoi correggere, ma non lo fai, allora questi desideri diverranno la tua rovina, e scenderanno nuovamente su di te.

In un primo momento, essi vengono portati via da te, ma accadrà che tu li dovrai correggere comunque, forzatamente: sia attraverso la fame, la morte, o le guerre, o attraverso altri problemi.

E’ scritto su questo: “Il Signore ti farà attaccare la peste”. In fin dei conti, se tu li correggi, potrai vivere nell’abbondanza.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 5/12/16

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“Per costituirti oggi come Suo popolo”

Dalla Torah, (Deuteronomio 29:11 – 29:12): “Per entrare nell’alleanza del Signore tuo Dio e nell’imprecazione che il Signore tuo Dio sancisce oggi con te, per costituirti oggi come Suo popolo e per essere Egli il tuo Dio, come ti ha detto e come ha giurato ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe.”

Domanda: E’ scritto: “Per costituirti oggi come Suo popolo”; ma non siete stati il suo popolo durante tutto questo viaggio?

Risposta: In nessun modo! Il popolo del Creatore è costituito da persone totalmente interconnesse fra loro attraverso la Sua natura. Questa è la dazione assoluta, l’amore completo, la totale sostituzione dall’uno all’altro, mentre esistete non nel senso “dell’io” ma solo nel “noi”.

Entrando nella terra di Israele, non esiste nulla. Nessuno augura il male all’altro, ma non c’è assistenza reciproca. Ognuno è diviso dagli altri, per conto proprio.

L’aiuto reciproco si chiama amore, ma non lo è. Dopotutto, il cammino durato 40 anni attraverso il deserto richiede solo di elevarsi al di sopra dell’ego, da Malchut a Binà. Ed è impossibile cominciare a connetterli solo adesso.

Domanda: Allora, in quale passaggio si realizza il principio dell’amore che copre tutte le trasgressioni commesse?

Risposta: Solo nella terra di Israele. Nel deserto non c’è amore, però la gente capisce che deve andare avanti. È chiaro per loro quello che possono fare e quello che non possono fare; ovvero, si tratta solo di elevarsi al di sopra dell’ego, non di lavorare con esso.

Pertanto, l’entrare nel “Patto del Signore, tuo Dio” e l’accettare “Il Suo giuramento” stanno avvenendo solo adesso.

Domanda: Questo non è successo sul Monte Sinai?

Risposta: No. Lì si è assunta solo la responsabilità di iniziare questo lavoro, ma il lavoro consta di due parti. La prima parte è il movimento verso la terra di Israele. La seconda è il lavorare nella terra di Israele con un desiderio che sarà corretto dalla dazione e dall’amore.

L’amore per il prossimo è l’obbiettivo dello sviluppo dell’umanità e di ogni essere umano per essere simile al Creatore, che è in uno stato di dazione completa.

Per noi, lo stato della dazione completa si definisce come l’amore fra noi. Sappiamo che questo è il nostro obbiettivo finale, ma ci siamo ancora lontani. Adesso, in nessuno dei nostri desideri possiamo ancora arrivare ad essere simili al Creatore. Possiamo solo elevarci al di sopra del nostro egoismo, ovvero, diventare neutri in qualcosa, ma non di più.

Il cammino nel deserto continua ancora, ma con l’intenzione di amare il prossimo tuo come te stesso.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 9/01/17

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Hai l’opportunità per scegliere il tuo destino – 2° Parte

Domanda: Tutta la mia vita e i suoi eventi sono stati determinati in anticipo? Da dove proviene questo programma?

Risposta: Tutta la nostra realtà è un programma in cui esistiamo, e noi ci stiamo sviluppando all’interno del suo flusso. Noi stessi siamo gli elementi di questo programma che ci adopera e ci spinge in avanti.

Il programma sta nelle forze che agiscono su di noi e ci portano attraverso stati diversi. Tu sei stato un bambino, hai studiato, poi sei entrato nell’esercito, poi ti sei sposato, hai avuto figli e così via. Hai scelto tu cosa ti sarebbe successo? Noi non abbiamo scelto niente, anche se abbiamo l’illusione che tutto è nelle nostre mani e che abbiamo deciso noi dove studiare, chi sposare, ecc.

Ma tutto questo non è vero. La vita passa attraverso una persona senza chiederglielo. Ora, a 70 anni di età, quando guardo indietro alla mia vita, mi sembra evidente che io non ho scelto niente. Sono stato spinto in ogni tipo di situazione, costretto a reagire agli eventi e ad attraversare stati diversi.

Per quanto riguarda il futuro, potrei ancora avere l’illusione di poter agire secondo la mia volontà, ma per quanto riguarda il passato, è chiaro che là non vi erano delle scelte.

Alcuni potrebbero biasimarsi per aver agito in un certo modo anziché in un altro, ma la maggioranza di coloro che sono già diventati saggi attraverso l’esperienza, capiscono che tutto ciò che è accaduto doveva capitare e nulla poteva essere cambiato. Questo è il destino.

Domanda: E dov’è registrato il mio destino e tutto quello che mi succederà?

Risposta: E’ registrato nel programma generale che esiste nel campo di forza della natura, all’interno del quale noi esistiamo.

Domanda: Quando viene scritto questo programma: prima della nascita di una persona, al momento della sua nascita, o durante il corso della sua vita?

Risposta: L’intero programma è già stato scritto dall’inizio della creazione e fino alla sua fine. Naturalmente, anche prima della nascita di una persona, c’è un programma sul percorso di tutta la sua vita. Questo programma esiste all’interno del campo di forza chiamato Shechina, il desiderio comune, che è la materia di tutta la creazione. In questo campo c’è una forza che spinge il desiderio di godere al suo stato finale, all’obiettivo previsto.

La formula di questa forza che agisce su un desiderio è chiamata pensiero della creazione. Il pensiero della creazione è quel programma, quella forza, quella formula, che spinge il desiderio dalla sua forma iniziale a quella finale. Per il 99,99% delle persone, questo programma è scritto in anticipo, ma per lo 0,01%, non lo è affatto.

Continua …

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life” 25/07/17

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Domanda: A volte, si verificano nella nostra vita degli eventi che ci fanno sentire come se qualcuno li avesse orchestrati, mentre a volte sembrano incidenti assurdi. In Oriente c’è il concetto di karma, e c’è un proverbio arabo che dice: “Non puoi sfuggire a ciò che ti è stato destinato dall’alto”.

Il nostro destino è veramente predeterminato, come un film che è stato scritto prima che nascessimo, o è possibile cambiarlo?

Risposta: L’intero programma della vita è già scritto in anticipo, ma la persona stessa determina in quale forma tutto succederà. Dopo tutto, all’uomo viene concessa la libertà di scelta, a differenza della materia inanimata, delle piante e degli animali, che sono sotto il controllo del “destino cieco”, vale a dire: l’assoluto governo superiore da parte della natura.

La natura spinge tutto in avanti nell’esistenza, attraverso il processo di evoluzione secondo la teoria di Darwin, o anche attraverso qualche altro programma. Un essere umano, a differenza di tutti gli altri, può prendere il proprio destino nelle sue mani. Se non lo fa, allora vivrà come gli animali sotto il pieno controllo della natura, incapace di influenzare il suo destino in cui tutto è prestabilito.

In base alla reazione istintiva a tutte le manifestazioni della propria vita, una persona non introduce nulla di nuovo da sé. Se abbiamo studiato esaurientemente tutti i nostri sistemi, la psicologia, la fisiologia e tutte le nostre proprietà, allora potremo calcolare le nostre decisioni e le reazioni ad ogni situazione della vita.

È come una macchina il cui funzionamento ci è noto in anticipo. Pertanto, la questione qui non è la macchina, ma le influenze esterne che riceve, le forze che agiscono su di essa. Quello che accade ad una persona dipende solo da queste forze esterne e nulla dipende dalla persona stessa. Questo significherebbe che non possiamo dire che la persona definisce il proprio destino, e questo è proprio il modo in cui il 99,99% dell’umanità opera in questo mondo.

Tuttavia, ci sono persone che sono in grado di prendere il proprio destino nelle loro mani per non reagire istintivamente dietro alla pressione del loro ego e delle loro proprietà naturali, ma salendo al di sopra della loro natura e persino lavorando contro di essa. Questo è un comportamento completamente diverso rispetto a tutte le altre persone normali.

In altre parole, è possibile uscire da questo meccanismo che determina tutto. Non è semplice, ma è possibile; e non per mano della persona stessa, ma con l’aiuto di una forza speciale che esiste nella natura, che è chiamata la Luce che Riforma. Questa forza inizia ad agire su di noi quando vogliamo innalzarci al di sopra della nostra natura, dato che nella natura siamo tutti dei robot che operano all’interno di una macchina.

Tuttavia, se attraiamo verso noi stessi questa forza speciale che inizia a svilupparci, noi acquisiamo un’ulteriore natura, più elevata, di dazione, di unione e di amore. Avremo un’aggiunta alle nostre qualità personali e al programma della nostra vita. Il programma cambierà perché gli input saranno cambiati: io ho chiesto un nuovo programma e voglio seguire un nuovo percorso per salire al livello successivo, il prossimo livello di vita.

Io non voglio solo lasciarmi trascinare da quella corrente istintiva che mi porta dal giorno della mia nascita fino al giorno della mia morte; io voglio attraversare la mia vita in un altro modo: voglio essere influenzato da un nuovo sistema e reagire in modo diverso per raggiungere risultati diversi. Di conseguenza, sfuggo al mio destino e alla mia precedente natura e mi trasformo nell’elemento attivo del mio nuovo destino.

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Dalla trasmissione di KabTV “New Life” 25/07/17

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Che cosa ha portato alla creazione della materia?

Domanda: Che cosa ha portato alla creazione della materia, nel mondo spirituale, 14 miliardi di anni fa? E perché gli osservatori di questa materia, coloro cioè che sono in grado di comprendere il mondo spirituale, sono apparsi solo di recente?

Risposta: La progressiva discesa delle forze superiori al livello della loro materializzazione ha portato alla creazione della materia. Poi sono state sottoposte a diversi stati nel mondo materiale, a partire dalla prima manifestazione della Luce fino al nostro livello attuale. Ora siamo già nella fase di salita al mondo superiore attraverso le tre linee.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 12/03/17

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