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L’appello del principe William a dimenticare lo spazio e a concentrarsi sulla Terra non la salverà

In un’intervista su NBC News, il Principe William ha detto che “Abbiamo bisogno che i più grandi cervelli e menti siano concentrati nel cercare di riparare questo pianeta, non nel cercare di trovare il prossimo posto dove andare a vivere”. Aggiungendo che “vediamo l’aumento dell’ansia climatica”, il principe sottolinea che “i giovani crescono in un luogo praticamente sotto minaccia perenne”. E’ vero che il futuro sembra cupo, ma “riparare” la Terra non aiuterà, dato che non c’è nulla di sbagliato in essa. C’è molto di sbagliato nelle persone che ci vivono: sono loro la causa del “malfunzionamento” della Terra e sono loro che devono essere riparati. Qualsiasi altra idea è inutile,  uno spreco di tempo che creerà ulteriori danni al pianeta. 

L’inquinamento dell’acqua, del suolo e dell’aria della Terra e l’esaurimento delle sue risorse sono solo due forme di sfruttamento su innumerevoli, che la razza umana sta attuando ovunque. Infliggiamo lo stesso livello di danno alla nostra stessa specie, a nazioni e gruppi etnici svantaggiati, così come ad altri animali, uccelli e pesci. In effetti, causiamo danni ovunque andiamo e qualunque cosa facciamo.

La base di tutte le nostre relazioni è l’interesse personale. Tale base detta solo due atteggiamenti verso tutto ciò che ci circonda: usarlo o fuggirlo. In effetti, è uno stato di guerra costante di cui siamo per lo più inconsapevoli, salvo rari momenti di sincerità con noi stessi.

Dato che questa è la nostra unica motivazione, stiamo danneggiando non solo la terra, ma ogni sfera di coinvolgimento umano.  Per comprendere il danno causato dal  nostro atteggiamento egocentrico, basta pensare alle cellule cancerogene.  Queste cellule solitarie crescono senza considerare le cellule che le circondano, afferrano i vasi sanguigni e prendono più nutrienti e ossigeno possibile, “affamando” di conseguenza le cellule che le circondano, uccidendo gli organi dove crescono.  Dopo, “migrano” ad altri organi e infliggono lo stesso danno anche lì fino a quando il corpo muore insieme al cancro. 

Ci siamo già “metastatizzati” in tutto il pianeta. Abbiamo contaminato ogni cosa, luogo e impegno con il nostro atteggiamento maligno,  ora stiamo cominciando a renderci conto che stiamo per morire insieme al nostro pianeta.

Ma concentrarsi su un sintomo, anche uno così doloroso come il cambiamento climatico, non curerà il cancro, che è il nostro ego. Per curare il nostro ego, dobbiamo accettare la diagnosi che il nostro ego è il problema e decidere di combatterlo  fianco a fianco. Se il principe William e altri personaggi di spicco cominciassero a sollecitare l’unità tra tutte le persone, per superare le nostre differenze e instaurare  considerazione e  rispetto tra tutti, vedremmo un vero cambiamento per il meglio. Siamo un unico sistema completo, proprio come lo sono i nostri corpi.

Dunque, finché conserviamo la cultura del “Io! Io! Io!” non cambierà nulla. Se non accettiamo che dobbiamo imparare a prenderci cura degli altri e sviluppare la responsabilità reciproca piuttosto che la responsabilità per noi stessi, allora è meglio prepararsi al peggio.

Didascalia foto:
Il principe William sul palco, durante la prima cerimonia dei premi Earthshot all’Alexandra Palace di Londra, Gran Bretagna 17 ottobre 2021. Foto scattata il 17 ottobre 2021. Yui Mok/Pool via REUTERS

Due nazioni in un solo paese. Praticamente impossibile

È molto doloroso vedere quello che sta succedendo in Libano in questi giorni: religioni diverse e di fatto nazioni diverse, che rivendicano la sovranità sullo stesso piccolo pezzo di terra e si odiano a morte. Il Libano è la prova che due nazioni non possono condividere un paese. La storia lo ha dimostrato e ora, purtroppo, il Libano lo sta dimostrando di nuovo.

Non è che la convivenza sia impossibile, ma il fatto è che nessuno lo vuole fare dato che richiede di innalzarsi al di sopra del proprio ego e la gente preferisce morire piuttosto che abbandonare il proprio egoismo.  

Per questa ragione, un paese può mantenere una stabilità relativa soltanto se è presente una sola nazione e si possa vivere insieme come una grande famiglia o clan.  Se esiste un senso di parentela, la gente accetterà di fare delle concessioni. Altrimenti non concederà nulla. 

Ci sono problemi persino nei paesi omogenei.  Comunisti, socialisti, capitalisti, e ogni genere di “isti” e “ismi” hanno i loro disaccordi, ma se hanno un’unica origine, troveranno modo di andare d’accordo, o almeno fare pace dopo uno scontro.  In assenza di un’ascendenza comune, non ci sarà alcuna base per  la riconciliazione, e la disintegrazione sarà una certezza.

Nonostante l’evidente mancanza di speranza, le nazioni stanno migrando a milioni. Dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina, milioni di persone attraversano a piedi le frontiere e i continenti in cerca di un futuro migliore. La fusione delle nazioni sta avvenendo indipendentemente dalle probabilità. Quindi, se vogliamo evitare un enorme scontro in Europa e negli USA, dobbiamo imparare a innalzarci al di sopra dei nostri ego e generare fratellanza dove non esiste ancora.

Chiaramente, è un processo lungo e delicato, ma è imperativo per la sopravvivenza dell’umanità. Dato che stiamo già vivendo insieme, senza imparare a farlo con successo, ci distruggeremo e distruggeremo i nostri paesi.

Eviteremo la catastrofe solo se ci sarà un ampio consenso per superare le nostre differenze e formare una nuova identità comune che tutti possiamo adottare. Le radici del cataclisma sono state seminate, i germogli sono spuntati, ma la tempesta non è ancora iniziata. Spetta a tutti prendere una decisione comune per disperdere le nuvole di odio e salvarci dal diluvio.  C’è ancora tempo, ma solo qualche anno, al massimo.

Quando non c’è alcun sostegno nella società

Domanda: Come possiamo allevare una persona in modo che essa sia semplicemente buona? A scuola hanno cercato di instillarci principi etici e morali, ma vediamo che non funziona.

Risposta: I nostri sistemi sociali ed educativi non funzionano poichè non hanno il sostegno della società.  Quando una società diventa più aperta, la gente si allontana tra di loro. Prendiamo l’esempio molto vivido, della Cina.  Una volta era una società chiusa con le proprie leggi, diverse da quelle del resto del mondo.

Ora la società cinese è aperta, e sta iniziando a diffondersi.  Non c’è alcuna connessione.  Non importa quanto si impegnano, non riescono a stare insieme per molto.  A maggior ragione,si tratta di un popolo molto variegato e dalle molte sfaccettature.

Non puoi identificarti con un numero elevato di persone che sono così diverse, incomprensibili e inconcepibili rispetto ai tuoi sentimenti.  Quando si tratta di milioni di persone, è impossibile.

 

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Dalla trasmissione KabTV  “Spiritual States” 6/25/21

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È ora di spostarci da InterNet a InnerNet

Sono passati pochi più di trent’anni da quando internet è disponibile a tutti.  È stato detto che, dall’invenzione della ruota, nessuna tecnologia ha rivoluzionato la nostra vita così velocemente e così profondamente come internet.  Nessuna delle cose che diamo per scontate oggi sarebbe  stata possibile senza. 

Eppure internet non ci ha resi più felici. Quindi, dopo trent’anni di tentativi di trovare la felicità nelle connessioni virtuali tra di noi, è arrivata l’ora di avanzare.  È arrivato il momento di spostarci dall’inter-net all’inner-net, una rete di cuori che si sentono a vicenda e si prendono cura l’uno dell’altro. 

Quando  internet ha fatto la sua comparsa, ci è stato promesso che avrebbe liberato l’umanità dalle catene del luogo fisico, che ci avrebbe portato a terre lontane e luoghi esotici dalla comodità del nostro desktop. Ci ha promesso che avrebbe unito persone di tutto il mondo, aiutato a fare amicizie in ogni parte del globo  e colmato il divario tra nazioni e civiltà. 

In realtà, ora siamo più soli che mai  e tanti dei nostri amici fisici si sono dissolti in un universo virtuale.  Grazie a internet, è molto più semplice comunicare, ma fin troppo spesso  la comunicazione è usata in maniera prepotente, per  il traffico sessuale e di schiavi, per censurare pensieri (paradossalmente), intimidire e semplicemente per vendere cose che probabilmente non servono. 

Non è colpa di internet. Pensavamo che avrebbe migliorato la vita, ma abbiamo instillato in esso la ragione che ci rende tristi fin dall’inizio: la nostra natura maligna.  Internet non è né un bene né un male; è semplicemente un riflesso di chi siamo.  Dato che siamo maligni, ogni cosa che creiamo ci si rivolta contro e, alla fine, ci danneggia.  L’unica soluzione possibile è di cambiare la nostra cattiva natura, e in fretta. 

Non consiglierei di evitare internet.  Io stesso lo uso sempre. Infatti ho capito subito il suo grande potenziale positivo appena l’ho usato. Quattro anni dopo che è stato reso disponibile, ho creato il mio primo sito internet per insegnare come riunire i cuori delle persone attraverso la saggezza della Kabbalah.

Anche se mi sono reso conto fin dall’inizio dell’enorme potenziale commerciale di internet, ho fatto sì che il contenuto autentico del mio sito fosse disponibile a tutti, gratuitamente. Negli anni, e con l’aiuto dei miei studenti e amici, abbiamo costruito il nostro sito internet, di gran lunga il grande sito di contenuti sulla saggezza della Kabbalah, in cui tutto il contenuto (testi, audio e video) sono ancora gratuiti per tutti. Traduciamo tutti i contenuti che possiamo in decine di lingue, comprese le lezioni dal vivo e le lezioni quotidiane, e li offriamo a costo zero. 

Non abbiamo alcun interesse a controllare internet; ci sforziamo di costruire una rete interiore: una rete di cuori collegati dalla cura reciproca e dall’empatia. Al mondo serve questo: è l’unica cura per le molteplici crisi attuali. Tuttavia, possiamo somministrare questa cura soltanto agli altri.  Non possiamo curare noi stessi con l’amore: ci vogliono almeno due persone e, di solito, anche di più. 

Evidentemente, nessun regolamento aiuta a colmare l’odio che trasuda dai dispositivi mobili e dai computer attuali.  Il relativo anonimato di internet aiuta a esporre la nostra natura più di quanto oseremmo esporla in un ambiente fisico, così esplode la brutta realtà, e possiamo finalmente riconoscerla. 

Se non fosse per questa consapevolezza, non crederemmo mai che questa sia la vera natura dell’umanità.  Ora che abbiamo messo uno specchio digitale nella profondità dei nostri cuori, vediamo cosa c’è lì, nell’oscurità.  È come dicono gli scritti sulla natura umana: “Ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male” (Gen.6:5).

Quindi, ora che siamo diventati interconnessi, è ora di diventare inner-connessi. È ora di rendersi conto che siamo tutti dipendenti gli uni dagli altri  e che, se non mettiamo l’unione come nostra prima priorità, ci infliggeremo danni irreparabili

Se siamo ancora qui, e se possiamo ancora scrivere e parlarne, significa che non è troppo tardi per rimediare. Più di ogni altra cosa, dovremmo essere grati a internet per averci mostrato il nostro vero essere. Ora dovremmo rimboccarci le maniche e metterci al lavoro per riparare i nostri legami umani spezzati.

Perché sono nati bambini malati

Commento: Da una lettera a te: “ Ho un figlio con sindrome di Down. Per favore, dicci, come tratta la kabbalah queste persone? Nella medicina moderna, questo è uno sbaglio della natura. Ma il Creatore non commette errori.”

Risposta: No, il Creatore, non commette errori, e questo è, certamente, naturale. Non possiamo determinare la causa di questo modello. Ma in generale, è naturale, e dobbiamo accettarlo non come un errore, ma come l’azione corretta del Creatore e cercare di non deluderlo in questo. Quello che otteniamo da un tale paziente nella nostra cerchia ristretta, è che ci prendiamo cura di lui, lo aiutiamo, e ci assicuriamo che questo bambino non si senta difettoso.

Domanda: Questo è dato specialmente dal Creatore?

Risposta: Si.

Domanda: E’ più per i genitori e per gli altri che per il bambino?

Risposta: certo. Questa è una correzione dell’anima.

 

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Dal “News with Dr. Michael Laitman” di KabTV 7/1/21

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Il motore della storia

Nel corso di miliardi di anni l’universo si è evoluto da un minuscolo puntino ad una struttura gigantesca la cui vastità non può essere percepita da alcun essere umano. Circa 4 miliardi di anni fa, su un minuscolo pianeta nel mezzo del vasto universo, cominciò a svilupparsi la vita. Nel susseguirsi degli eoni, la vita si è evoluta dolcemente nel suo corso, generando minerali, piante e animali. Non esisteva un motivo apparente per questo processo, ma proseguì sviluppando creazioni sempre più complesse.

Solo di recente, negli ultimi 5000 anni circa, la ragione si è manifestata: l’universo si è evoluto verso la creazione dell’uomo, che esiste per evolversi e diventare come l’artefice dell’universo e dunque completare il cerchio della creazione, dall’artefice, all’uomo, all’artefice. 

Inizialmente lo scopo della creazione era conosciuto a pochi, ma essi svilupparono modi per spiegarlo alla moltitudine.  La saggezza che quei pochi appresero divenne nota come la saggezza della Kabbalah, che significa ricezione, dal momento che insegna come ricevere la conoscenza fondamentale, quella del creatore dell’universo. 

Come si è evoluta la saggezza, così si è evoluta l’umanità. Quando Abraham (Abramo) arrivò e sviluppò la sua saggezza, scrive Maimonide in Mishneh Torah, la trascrisse in libri come Il Libro della Creazione ed altri libri che non arrivarono al nostro tempo. Tuttavia, i suoi insegnamenti raggiunsero innumerevoli persone nella sua patria Babilonia, Canaan, Egitto e altrove nel Vicino Oriente.  Il suo insegnamento era semplice: sii gentile e prenditi cura del prossimo e scoprirai il segreto del creatore dell’universo o, come lo raffigurò Maimonide, “il capo della capitale”.

Mentre Abraham (Abramo) insegnava, Babilonia attraversava una profonda crisi sociale e la sua gente divenne arrogante ed estraniata l’una dall’altra. Il libro Pirkey de Rabbi Eliezer descrive lo stupore di Abramo nell’osservare i costruttori della torre di Babele: “Abramo, figlio di Terah, andò a vederli costruire la città e la torre”. 

 Provò a parlare loro dei benefici del prendersi cura dell’alienazione “ma essi detestano le sue parole”, dice il libro. Eppure, quando “desiderarono parlare la lingua dell’altro” come in precedenza, quando erano ancora uniti, “non compresero la lingua dell’altro. Cosa fecero?” domanda il libro, “presero ognuno la propria spada e combatterono fino alla morte. Infatti,” conclude il testo, “mezzo mondo morì di spada”.

Più tardi, le cronache del popolo d’Israele in Egitto raccontano la storia della lotta di Mosè per unire il popolo d’Israele, redimerlo dall’Egitto e insegnargli la saggezza di Abramo. Come Abramo, Mosè non intendeva tenere la saggezza per il solo popolo di Israele. Voleva che il mondo intero ne beneficiasse. Nel suo commentario alla Torah, il grande Ramchal scrisse, “Mosè sperava di completare la correzione del mondo a quel tempo. Per questo prese una moltitudine mista, perché pensava che questa sarebbe stata la correzione del mondo…Tuttavia, non  non ci riuscì a causa della corruzione che si manifestò durante il percorso”. 

Altri eventi storici furono punti chiave nello sviluppo della saggezza della Kabbalah. La scrittura de Il libro dello Zohar cominciò subito dopo la distruzione del Secondo Tempio, quando il popolo ebraico iniziò il suo esilio di due millenni, ed il Cristianesimo non era che una fede nascente. Una lunga storia di persecuzione e oppressione stava per cominciare e la caduta di Roma era vicina, insieme alla cultura ellenistica che pose fine alla sovranità ebraica nella terra d’Israele. 

Per oltre un millennio, Il libro dello Zohar fu celato. Verso la fine del XII secolo riapparse ed una nuova era ebbe inizio. Il Medioevo stava volgendo al termine quando un giovane kabbalista chiamato Isaac Luria, proveniente da Safed, a Nord di Israele, a metà del XVI secolo cominciò ad insegnare la Kabbalah come nessun altro fece prima. Circa nello stesso periodo, nuove idee si stavano diffondendo in tutta Europa: il Rinascimento stava prendendo piede, e la Riforma luterana stava cambiando l’autorità della Chiesa Cattolica.

Gli insegnamenti di Isaac Luria, divenuto noto come ARI, rimasero nell’ombra per secoli e solo pochissimi ne erano a conoscenza. Fu solo nel XX secolo che la saggezza della Kabbalah divenne più accessibile. Negli anni ‘40 e ‘50 un kabbalista chiamato Yehuda Ashlag spiegò nel dettaglio gli insegnamenti dell’ARI nella raccolta di sei volumi Lo studio delle dieci Sefirot, come anche Il Libro dello Zoahr nel suo commentario Sulam (Scala). Come in precedenza, gli anni in cui Ashlag, che divenne noto come Baal HaSulam, lavorò sul suo commentario furono anni cruciali per l’umanità. Ai tempi di Ashlag, tre grandi ideologie si fronteggiavano per il dominio del mondo: capitalismo, comunismo, nazismo. Il risultato di questo scontro fu la seconda guerra mondiale con tutte le sue terribili conseguenze.

Gli insegnamenti del Baal HaSulam, malgrado tutta la loro relativa chiarezza, rispetto ai suoi predecessori, non sono ancora diventati noti in lungo e in largo come lui desiderava. Come disse, la generazione non è ancora pronta per questo. 

Ora lo è. Noi siamo la prima generazione che sta iniziando ad attuare i principi che Abraham (Abramo) aveva insegnato e che Mosè desiderava diffondere nel mondo. Nella nostra generazione la saggezza della Kabbalah, la saggezza che insegna come il mondo è stato creato, come opera e come possiamo diventare come il suo creatore, viene insegnata in tutto il mondo e tutti sono i benvenuti. Chiunque può leggere i libri, guardare le lezioni, praticare il metodo con gli altri e raggiungere ciò che la saggezza consente.

Il motore della storia, che ha guidato ogni processo dalla notte dei tempi, è ora accessibile a tutti, come un programma a codice aperto,  che chiunque può avere ed apprendere. I testi sono stati tradotti in dozzine di lingue, le lezioni sono accessibili gratuitamente online, e le persone curiose di tutto il mondo si stanno avvicinando ai principi di Abramo: sii gentile e prenditi cura del prossimo, e scoprirai il segreto dell’artefice dell’universo, o come lo definì Maimonide, “Il capo della capitale”.

Adeguarsi al programma della Natura

Commento: i giovani, quando lasciano la scuola, entrano in un nuovo mondo e ciò che gli viene offerto non lo vogliono, ma null’altro gli viene offerto.

La mia Risposta: Il nostro è il mondo dell’egoismo. Le persone esercitano un potere egoico sugli altri e ciò avviene con la forza. Non possiamo farci nulla. Il potere non si domanda ciò che è buono o cattivo, ciò che si può fare e ciò che non si può. Se può vincere si realizza immediatamente.

Sono comprensibili le tante direzioni che i giovani prendono per il loro desiderio di vivere al posto degli altri. Ma devono capire che tutto dipende da quanto sono preparati a ciò.

Per modificare la società in Iran ad esempio, o scrivere un libro in Cina o fare qualsiasi altra cosa in giro per il mondo, occorre comprendere i fondamenti della legge della natura e come ci influenza, visto che non possiamo agire in contrapposizione ad essa.

Per migliaia e migliaia di anni l’umanità ha provato a seguire il cammino che si era costruita credendo che fosse quello giusto, In realtà ha sempre sbagliato. Ogni volta che ha cambiato percorso ha sempre sbagliato, come un gruppo di piccoli uomini in un’immensa foresta. Questa è la condizione in cui ci troviamo.

Ma ora ci è stata rivelata la saggezza della Kabbalah che ci chiarisce le leggi, il piano e l’obiettivo dell’evoluzione del mondo. Va quindi studiata e dobbiamo conformarci ad essa, non il contrario, se vogliamo che ci venga rivelato il piano. Poiché questo è il piano della natura e noi non possiamo distruggere la natura, sarà lei a farlo se necessario.

Una volta diventati profondi conoscitori del piano sentiremo il bisogno di conformarci ad esso così da evolverci grazie ad esso. Ci sentiremo più vicini alla natura e capiremo che direzione prendere nella vita e come questa ci può cambiare.

Agire nella stessa direzione della natura ci influenza, questo è lo stato corretto che ci fa sentire a nostro agio. E’ questo che dovrebbe essere insegnato.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Integral World” 13/7/18

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Un viaggio tanto atteso

Domanda: Airbnb, società che prenota alloggi in tutto il mondo, ha pubblicato un report con le previsioni per il mercato dei viaggi per il 2021. Credono che i viaggi d’affari non torneranno. Inoltre le persone viaggeranno spesso in auto e non lontano da casa. Il cinquantadue percento preferirebbe lasciare i telefoni a casa. I turisti non vogliono perdere tempo sulle foto e pubblicarle sui social network, non sono interessati e, inoltre, in modo che nessuno si possa connettere con loro.

Allo stesso tempo, la maggioranza dei turisti è di nuovo pronta per nuovi viaggi, e il 54% ha già prenotato i biglietti o sta programmando un tour oggi.

La prima domanda è questa: come si spiega la voglia di viaggiare anche se siamo minacciati da contagio? Non abbiamo imparato la lezione dal coronavirus?

Risposta: Il fatto è che non viviamo semplicemente perché esistiamo, come i gatti che si sdraiano al sole e si crogiolano. Viviamo ancora di appagamento.E poi compro un biglietto per qualche luogo, forse non lontano, ma all’estero, dove qualcosa è nuovo, diverso, ed ho una sensazione diversa, e sto viaggiando.

Domanda: E il coronavirus non può fermarlo? Vive in una persona?

Risposta: Vive nella persona. Penso che le persone cominceranno a viaggiare dopotutto. Sarà possibile viaggiare in alcuni paesi, e forse in tutti. E si  uscirà da questo stato.

Senza viaggio, non c’è modo di rinnovarsi. Quando entri in un ambiente sconosciuto, diventi un bambino. E questo stato di incuria, sorpresa e scoperta è molto importante per una persona. Inoltre, se è già in età avanzata (vecchio come un piccolo bambino), allora è molto importante per lui, si sta rinnovando.

Domanda: Tu sei come un bambino quando viaggi?

Risposta: Sicuro. Oggi andremo lì, poi andremo qui e faremo qualcos’altro! Questo infantilismo che si risveglia in noi, una sorta di spensieratezza, è proprio ciò che ci attrae.

Domanda: Ma se possiamo viaggiare nel nostro mondo interiore, vedremo un mondo luminoso lì?

Risposta: In questo vedremo tutto! Vedremo la cosa più importante: la causa e l’effetto di tutto ciò che accade. Sono un grande ottimista. Accadrà e succederà molto rapidamente, e lo vedrò insieme a tutta l’umanità.

Verremo a scoprire tutta la profondità della natura nella sua vera forma. Vedremo tutte le cause e gli effetti, tutto ciò che accade, tutto ciò che produciamo in natura, quali reazioni risvegliamo e perché. In generale, vedremo tutto di fronte a noi, tutti i mondi immensi, e tutto questo sarà nella nostra realizzazione.

Questo è precisamente l’appagamento interiore di una persona, sopra di questo non c’è nulla, non c’è niente di più completo di questo, e questo cattura una persona così tanto che non ha più bisogno di niente. Questa non è una restrizione o una sosta lungo la strada, è davvero tutto quello per cui una persona è stata creata.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman” 2/8/21

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Due generi di percezione

Domanda: Nella vita dell’uomo qual è lo scopo del cervello?

Risposta: La scienza della Kabbalah dice che l’uomo,  nella sua percezione del mondo, consiste di due componenti: il desiderio e la mente. Il più importante è il desiderio.

I nostri desideri possono essere egoistici, per esempio mirati completamente alla rivelazione di se stessi e del mondo proprio in una modalità egoistica, in termini di benessere personale. Essi possono essere anche altruistici, cioè, opposti all’egoismo. Tuttavia, i desideri altruistici inizialmente  non esistono in natura, hanno bisogno di essere acquisiti. Quando entriamo al di sopra dell’area egoistica della nostra percezione naturale, noi esaminiamo questo, possiamo dire, indipendentemente da noi stessi.

Comunque, questa indipendenza è relativa poiché siamo noi stessi che in ogni caso  stiamo esaminando. Ma questa ricerca è completamente diversa quando parliamo di ciò che esiste al di fuori dell’uomo, di come egli può ottenerla e usarla.

Così, ci sono due generi di percezioni: nell’egoismo e nella qualità del dare e dell’amare gli altri quando un uomo, come se da se stesso, emozionalmente trasmigrasse negli altri. Come conseguenza egli sente il mondo fuori da sé.   Questi due tipi di  sensazioni vengono studiate dalla Kabbalah.

Il nostro cervello è proprio uno strumento ausiliario. Ci aiuta a connettere le immagini del mondo, sia egoisticamente sia altruisticamente, ci coadiuva ad esplorarle e ci orienta verso questo.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Together about Important Things” 2/9/18

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Sostituzione della vecchia generazione

Domanda: Il modo di salire al di sopra della nostra stessa natura, accade attraverso una riorganizzazione politica, oppure attraverso una maggior etica e morale? Quale di queste dovrebbe essere la prima, e quale la seconda? Oppure la consapevolezza etica e morale significa un cambiamento degli strumenti politici, e quindi nell’apparenza dei politici, di quelli che capiranno questo cambiamento e si sposteranno in avanti?

Risposta: Io penso che i politici moderni, scienziati e leader non saranno nemmeno capaci di capire questo, nemmeno di realizzarlo. Non saranno nemmeno in grado di partecipare al cambiamento della società. Queste sono le persone sbagliate, la generazione sbagliata. Una nuova generazione deve nascere. Sta già crescendo lentamente attraverso i bambini di queste stesse persone.
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Da “Algorithms Instead of People” di KabTV 8/4/21

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