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Esiste un modo specifico in cui dovremmo sentire l’amore?

Mutuo, reciproco e totale tra tutte le persone del mondo.

Questo perché l’amore è la forza che ci unisce e ci lega insieme nello stato totale ed eterno di una sola anima, di cui noi tutti siamo parte.

Come possiamo sentire questo amore reciproco tra noi come una sola anima?

Possiamo sentire l’amore reciproco quando siamo connessi, quando sentiamo una connessione comune tra noi e quando proviamo a soddisfarci a vicenda attraverso tale connessione.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Ti piace la Natura? Perché?

Amo moltissimo la natura, soprattutto quella inanimata e vegetativa. Mi piace camminare in montagna, nei campi e nei boschi. Quando cammino in questi luoghi provo un senso di bontà, gradevolezza e calma.

Percepisco la natura come armonia divina. Nel nostro mondo, tuttavia,indeboliamo i livelli animato e vegetativo della natura. Ma in linea di principio possiamo ancora vedere armonia, accordo, complementarità e reciprocità in tutta la natura. Tali fenomeni provocano sentimenti corrispondenti in un cabalista.

La saggezza della Kabbalah evidenzia l’armonia della natura e descrive come dovremmo mirare alla stessa armonia nelle connessioni umane. Raggiungendo connessioni armoniose tra tutti noi a livello umano, ci equilibriamo con la natura e arriviamo a sperimentare la piena armonia e pace che esiste in natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

La Kabbalah: la scienza del dare

Domanda: Per molti anni abbiamo attraversato uno sviluppo inconscio durante il quale il nostro desiderio di essere riempiti, di ricevere piacere, si è costantemente evoluto. E cos’è lo sviluppo cosciente?

Risposta: Lo sviluppo cosciente è quando cominciamo a capire che non possiamo vivere solo con il desiderio di godere, di essere riempiti. Oltre al desiderio di ricevere, vogliamo anche essere nel desiderio di dare. E qui sorge il problema: Come possiamo svilupparci nel desiderio di dare?

Qui ci viene in aiuto la Saggezza della kabbalah. Attraverso lo studio diventa chiaro come sviluppare questo in noi stessi.

La scienza del dare è la Saggezza della kabbalah. È in contraddizione con tutte le scienze, i metodi, e le teorie che, senza eccezione, si occupano solo del desiderio di ricevere, su cui si basa l’intera natura del nostro mondo.

 

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Dalla “Prefazione alla Saggezza della kabbalah” di KabTV’s 27/8/23

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Ascoltaci, popolo!

Commento: Nel corso dell’intera storia dell’umanità si sono verificate una serie di crisi in cui sembrava che tutto stesse per crollare.

La mia risposta: Si trattava di vere e proprie crisi? Si trattava della solita sporca lotta politica e nulla più!

Ma ora, la natura ci sta forzando a cambiare. La natura! Dove puoi andare se è la natura a causare le crisi attuali? Non siamo stati noi a provocarle.

Quando ne parlai molti anni fa, tutti risero. Ho incontrato i premi Nobel per l’economia che sono rimasti sorpresi: “Quale crisi? Tutto va bene. Non ci possono essere crisi, ma solo progressi. Ci sono alti e bassi, c’è una strada pianeggiante che poi diventa po’ accidentata, perché è così che si sviluppa l’umanità. Ma va  sempre nella stessa direzione. Tutto andrà bene”.

Allora gli risposi: “Come potete dire questo? Guardate cosa sta succedendo nel mondo!”. “Cosa sta succedendo nel mondo? Sono stati normali. A volte peggiorano, a volte migliorano, proprio come nella vita ordinaria”, e questo è tutto. E questo fino a quando la crisi non è maturata e gli è esplosa in faccia.

Perciò l’umanità si muove solo attraverso i  colpi, spinta verso la felicità con un bastone perché la gente difficilmente ci sente.

 

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Da KabTV’s “Ho ricevuto una chiamata. La crisi come processo naturale” 3/9/11

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Prima il desiderio, poi la consapevolezza

Nel nostro mondo ci sentiamo indipendenti perché non abbiamo un senso di connessione con la forza che risplende dall’alto e in relazione alla quale tutto è costruito molto semplicemente. Ognuno ha la propria posizione rispetto ad essa e in ogni momento vuole cambiare il suo stato. Di conseguenza, lo cambia secondo lo schema generale. Cioè, tutto esiste secondo un ordine così definito, chiaro e rigoroso che non c’è bisogno di calcolare nulla in anticipo o di fare qualcosa.

Il calcolo è solo relativo all’uomo: quanto bene desidera avanzare o meno nelle sue sensazioni soggettive, e niente di più. Tutto è molto semplice.

Tutto nasce solo dalle sensazioni. Prima viene il desiderio e poi la consapevolezza di ciò che si sente in esso. Il desiderio può essere tale che non senti ancora nulla in esso. Poi appaiono alcune sensazioni.

Sebbene il desiderio abbia già un qualche tipo di realizzazione, un qualche tipo di informazione sensoriale, forse non lo senti ancora, è sotto la soglia della tua sensibilità. Poi inizi a percepirlo come piacevole o spiacevole, e quindi a renderti conto: è piacevole o no, quali sono le conseguenze causali, e così via.

In altre parole, la consapevolezza nasce molto più tardi della sensazione. Pertanto, la Saggezza della kabbalah parla del modo in cui raggiungere, rivelare e iniziare a sentire ogni cosa, e poi, in accordo con questo,  inizierai a comprendere.

 

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Da “I Got a Call” di KabTV. Il mondo attraverso gli occhi del Creatore 10/11/11

Conoscenza e consapevolezza
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Quali sono i più grandi problemi del mondo in questo momento e come risolverli?

Il nostro problema principale è quando cerchiamo di realizzare egoisticamente noi stessi a scapito degli altri, quando godiamo ignorando completamente le altre persone e il sistema della natura in cui esistiamo.

Dobbiamo capire che viviamo in un unico  sistema naturale. Ognuno di noi è profondamente integrato con tutti e tutto, compresi i minerali, le piante, i funghi, il regno animale e tutte le persone del mondo.

Se ci muoviamo con il pilota automatico e seguiamo ciecamente il richiamo del nostro desiderio egoistico di fare tutto ciò che ci pare, senza curarci degli altri, facciamo molto male a noi stessi e alla natura.

Se consideriamo il benessere di tutte le persone nel mondo, allora le nostre azioni si allineano con la totalità. Questo è il cambiamento chiave che dobbiamo compiere per risolvere tutti i nostri problemi.

Come possiamo realizzare questo cambiamento? È una questione di educazione.

L’educazione non è solo l’apprendimento che riceviamo nelle scuole, nei college, nelle università e così via, ma veniamo educati da ogni influenza e da ogni esempio che riceviamo dalla società. Dobbiamo quindi migliorare i valori con cui ci facciamo influenzare dalle nostre società, promuovendo, fornendo esempi e insegnando la necessità di passare dalla preoccupazione per se stessi alla preoccupazione per gli altri.

Quando ci relazioniamo positivamente con gli altri in questo modo, il meccanismo  della nostra vita funziona in equilibrio con la natura. Potremo sperimentare in questo modo tutto il piacere, la gioia, la felicità e l’appagamento che esiste in natura e  non causeremo mai più danni a noi stessi.

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Perché Dio è arrabbiato con me?

Non esiste che Dio si arrabbi con te.

Alcuni scritti della Torah possono essere interpretati in modo errato perché parlano nel linguaggio degli esseri umani, ma la forza superiore non ha rabbia. È al di sopra delle emozioni umane. È più corretto pensare a Dio come a un sistema che sa in anticipo tutto ciò che accadrà.

I fenomeni negativi che entrano nelle nostre vite come disastri naturali e le pandemie, non provengono da alcuna rabbia di Dio. Vengono invece per insegnarci a comprendere meglio il sistema in cui esistiamo e a organizzarci in equilibrio con esso: a diventare connessi in modo integrale come il sistema.

Come possiamo dare per certo che il non essere in equilibrio con la natura come un sistema integrale è il motivo per cui le disgrazie  ci colpiscono?

Noi vediamo come la natura è un sistema interconnesso e interdipendente, e l’essere umano è l’unica parte di questo sistema che ha libera scelta. Solo noi possiamo spingere la natura fuori dalla sua connessione equilibrata.

Come si fa questo lavoro?

Noi umani siamo stati creati con i nostri desideri egoistici di godere di noi stessi a spese degli altri e della natura. Questa inclinazione è chiamata “male” o “cattiva” per la sua opposizione al funzionamento del sistema.

Pur partendo da questa opposizione alla forma connessa della natura, dobbiamo equilibrarci con la natura entrando in relazioni positive, gentili e premurose con gli altri.

Se non ci muoviamo per passare da una connessione negativa con gli altri, in cui desideriamo beneficiare noi stessi a spese degli altri, a una connessione positiva in cui desideriamo beneficiare e servire gli altri, allora invitiamo vari errori e risposte negative ad accumularsi nel sistema, che reagisce di conseguenza. Riempiamo il sistema di un numero sempre maggiore di deviazioni e il sistema si ripercuote su di noi. La sua risposta si rivolge alle connessioni negative che abbiamo inserito in esso, e tale risposta è finalizzata proprio a correggerci, ossia a spostarci da relazioni negative a relazioni positive tra di noi.

È importante sottolineare che questo unico sistema della natura, Dio o la forza superiore – che sono una cosa sola, ossia, un’unica forza d’amore e di dazione – si relaziona con noi in base a come ci relazioniamo tra di noi, e non solo in base a come ci relazioniamo con il sistema nei suoi livelli immobile, vegetativo e animato. Pertanto, in qualsiasi modo possiate pensare a questo sistema, che sia Dio, il Creatore, la forza superiore o la natura, esso ha la stessa richiesta nei vostri confronti: che vi relazioniate positivamente con le altre persone.

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Quali sono i fatti meno conosciuti su Alfred Nobel?

Dopo la scomparsa di Alfred Nobel, avvenuta a Sanremo il 10 dicembre del 1896, l’istituzione inaspettata di un premio speciale per la pace a suo nome ha suscitato un immenso interesse. Alfred Nobel riscrisse il suo testamento per  donare più del novanta per cento dei guadagni della sua vita al fine di creare un simbolo di rispetto e di onore per coloro che hanno contribuito alla pace e al miglioramento dell’umanità, il simbolo che oggi è conosciuto come Premio Nobel per la Pace.

Nel frattempo la sua reputazione era strettamente legata alle invenzioni di distruzione di massa progettate per la guerra, la più nota delle quali era la dinamite. Infatti, oltre a sviluppare razzi, cannoni e polvere da sparo, volle creare una macchina così potente da rendere impossibile la guerra per i suoi effetti devastanti.  

Egli credeva che il potere distruttivo delle armi potesse potenzialmente porre fine alla guerra più rapidamente della  pace.

Nobel non visse abbastanza a lungo da assistere alla Prima e Seconda Guerra Mondiale, dove le sue teorie furono smentite radicalmente. Eppure non si può fare a meno di chiedersi cosa possa essere successo al termine della sua vita per indurlo a investire così tanto in una causa di pace. 

Alcuni sostengono che la fitta corrispondenza intrattenuta per  molti anni da Nobel con la pacifista austriaca, Bertha von Suttner, famosa per il suo romanzo contro la guerra: “Deponete le Armi”, permise a Nobel di approfondire il suo pensiero riguardo la guerra e la pace, plasmando le proprie convinzioni e influenzando l’istituzione del premio per la pace che prese il suo nome.

Altri, come Albert Einstein, asserivano che Nobel volesse riabilitare il suo nome e alleviare la sua colpa istituendo il Premio per la Pace. In effetti Nobel riscrisse il suo testamento subito dopo che suo fratello Ludvig morì nel 1888 e un giornalista francese pubblicò per sbaglio un necrologio di Nobel che lo definiva  come un “mercante di morte che fece una fortuna trovando il modo di uccidere più persone in modo più rapido che mai”.

Anche se possiamo fare solo congetture sulle sue motivazioni, vediamo come nel nostro mondo l’opinione pubblica possa essere facilmente comprata. Oggi,  molte persone conoscono Alfred Nobel solo per il suo contributo alla pace, e l’oscurità del suo passato è ampiamente trascurata.

Purtroppo, i soldi contano e, se ci si può permettere di sborsare qualche milione di dollari, l’opinione pubblica può cambiare in meglio. Allo stesso modo, anche i mass media vengono comprati.

Mi ricordo come nel 2006, parlai al World Spirit Forum ad Arosa, dove alcuni dei maggiori pacifisti di tutto il mondo si riunirono con la speranza di creare un cambiamento positivo. Mi espressi allora dicendo che l’opinione pubblica ha il potere di determinare qualsiasi cosa. Se noi creiamo un’opinione pubblica che onora solo chi si impegna nel restituire alla società e a compiere buone azioni, il mondo inizierà lentamente a cambiare.

Tutti ascoltarono con attenzione e  furono d’accordo. A quel tempo, avevo ancora la speranza che il mondo potesse cambiare, ma oggi quelle parole sembrano ingenue.

Da allora, il mondo si è ulteriormente deteriorato. L’umanità è stata consumata dall’enorme e smisurato ego umano. Ci stiamo dirigendo rapidamente verso un vicolo cieco.

I problemi continueranno ad aggravarsi. Dovremo affrontare crisi così terribili che  perderemo tutto ciò che abbiamo, persino  i nostri figli e nipoti, per cercare un’altra strada? Dipende da noi. 

Le persone devono rendersi conto della necessità di un serio cambiamento. Il cambiamento arriverà comunque dall’alto del nostro ragionamento e del nostro intelletto,  ma solo quando saremo pronti a farlo. Quando vedremo avvicinarsi il vicolo cieco e prenderemo la decisione di cambiare i nostri modi egoistici, la salvezza arriverà. 

Spero ancora che possa avvenire in modo rapido e senza ostacoli, ed è uno dei motivi  principali per cui investo così tanto nell’insegnamento e nella diffusione della saggezza della connessione. Se Alfred Nobel ha cambiato idea, anche altri lo possono fare.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Si può definire la spiritualità in una frase? Quali sono gli esempi pratici della sua presenza nella nostra vita quotidiana?

La spiritualità è il raggiungimento della qualità dell’amore e del desiderio di dare al di sopra dei nostri desideri egoistici.

Fino al momento della prima rivelazione, dove attraversiamo le barriere tra il nostro mondo e il mondo spirituale e incontriamo la forza dell’amore e del desiderio di dare,  non abbiamo un esempio di spiritualità.

Dopo questa rivelazione,  la nostra esperienza, ci fa percepire una nuova realtà spirituale, invece di fidarci delle parole di qualcun altro.

Finchè non  raggiungiamo dentro di noi un adeguato desiderio spirituale, chiamato un “Kli” (vaso) spirituale e non entriamo in contatto diretto con la forza spirituale dell’amore e del desiderio di dare, non abbiamo esempi o prove di spiritualità.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

La verità è sempre nuova

Domanda: Cos’è la verità, se secondo la Cabala tutti vivono in un’illusione?

Risposta: La verità è ciò che nel mio stato attuale mi sembra vero oggi, perché coincide con il mio sentimento, la mia percezione, la mia comprensione e con ciò a cui sono abituato e che conosco. Al momento, questo si inserisce chiaramente nella mia matrice interna, e quindi, è vero per me.

L’unica domanda è: capisco che si tratta di me stesso? Allora esisto normalmente in piani chiari.

Supponiamo che la meccanica newtoniana esista in alcuni piani. Esiste anche la meccanica di Einstein, e la geometria di Lobachevsky, Riemann ed Euclide. Cioè, tutto è relativo. Non c’è nulla di assoluto in natura, perché tutto nasce da un individuo che percepisce il mondo a modo suo. E sebbene sia stato creato in questo modo, cambiando, percepisce comunque il mondo in modo diverso, e quindi le verità cambiano di secolo in secolo.

Per esempio, quando fu inventata l’automobile, tutti dicevano che praticamente non poteva funzionare a una velocità superiore ai 10 km all’ora, perché l’uomo avrebbe provato sensazioni cerebrali che lo avrebbero fatto impazzire. Questo dimostra come percepiamo tutto in modo relativo.

Niente è assoluto. Faccio spesso l’esempio del mio maestro RABASH. Quando vedi un aereo o un qualche tipo di uccello volare nel cielo, come fai a sapere se è lungo 20 cm o mezzo metro?! O magari è lungo 200 metri, ma da lontano ti sembra piccolo. Pertanto, finché non l’hai misurato, finché non l’hai raggiunto con precisione o finché non hai misure specifiche e assolute in relazione a te, non puoi parlare di questo o di qualsiasi altra cosa. E anche quando misuri, misuri tutto in relazione a te stesso.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Dov’è la verità”? 37/8/11

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