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Il nostro mondo è un’allucinazione persistente

Domanda: Cos’è un’allucinazione secondo te?

Risposta: Gli uomini hanno molti disturbi cerebrali, tra cui questo.

La Kabbalah è materialismo puro. Dal punto di vista della Kabbalah, esiste solo ciò che percepiamo nel nostro desiderio in una forma assolutamente chiara e misurata. Tutto il resto sono correnti vaganti che possono provocare ogni sorta di stato nel nostro cervello, nel nostro desiderio, comprese le allucinazioni, ma non hanno alcuna realtà.

Oggi non sappiamo cosa significhi “realtà” perché viviamo in un mondo irreale. Secondo la Kabbalah, tutto il nostro mondo è un’illusione.

Non c’è da stupirsi se si dice che il nostro mondo è inventato da noi, che appare nella nostra immaginazione. Infatti, tutto ciò che esiste in natura esiste solo nella qualità del dare, nella reciprocità, nella piena regolazione e in equilibrio. E noi, esseri umani, siamo in uno stato di squilibrio.

In altre parole, la natura inanimata, vegetale, animale e spirituale è in equilibrio. Solo noi uomini, al di fuori di tutto questo stato smisurato, siamo in disequilibrio e quindi, sentiamo noi stessi e il mondo circostante in uno stato sbagliato, distorto e minaccioso. In effetti, non capiamo dove siamo e cosa ci sta accadendo.

E quando realizziamo veramente il mondo in somiglianza alla qualità del dare, allora iniziamo a capire che abbiamo visto il mondo che è stato immaginato da noi e che è sorto nella nostra immaginazione falsa e distorta. Ma per quanto riguarda il nostro stato, quando percepiamo il nostro mondo in modo puramente egoistico, questa distorsione è permanente.

Sembra come se avessimo, ad esempio, un qualche problema nel nostro computer che è permanente. Si sa che esiste e si può in qualche modo sopportarlo, continuare a lavorare e persino tenerne conto. Lo stesso vale per noi per quanto riguarda tutti i tipi di allucinazioni, visioni e così via.

Pertanto, il nostro stato egoistico è stabile, perché percepiamo noi stessi e il mondo nel desiderio di essere riempiti e pensiamo solo a noi stessi. Questo stato è concreto, dipendente dalla materia e reale in relazione a noi.

Le allucinazioni sono correnti completamente arbitrarie che vagano nel cervello, e non possiamo tenerne conto.

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata. Un’allucinazione” 20/8/11

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Che cosa definisce il nostro attuale periodo ?

Siamo in una nuova era di transizione.

Nel corso delle generazioni, l’ego umano, il desiderio di godere a spese degli altri e della natura, si è sviluppato fino al punto in cui non riusciamo più a soddisfare noi stessi,  stiamo raggiungendo uno stato di impotenza nel continuare a cercare di soddisfarci con gli stessi mezzi egoistici.

Viviamo più problemi e crisi su tutti i livelli come mai prima d’ora, con un aumento della depressione, della solitudine, dell’ansia, dello stress, dei problemi di salute mentale, dell’abuso di droghe, dei tassi di divorzio e dei tassi di suicidio, solo per citarne alcuni.

Il nostro modus operandi egoistico del passato si scontra con un nuovo mondo globalmente interconnesso e interdipendente e scopriamo che tutto ciò che abbiamo fatto nei millenni non riesce a soddisfarci oggi. Abbiamo raggiunto la saturazione. Allo stesso modo, non sappiamo come progredire ulteriormente.

Chiaramente, c’è ancora gente che afferma che sia possibile risolvere i problemi attuali con il denaro, potere e vari altri mezzi scientifici o tecnologici. Tuttavia, vedremo che non ci aiuterà nessuna soluzione proposta, poiché nessuna prende in considerazione la radice del problema: che siamo noi a dover cambiare. In altre parole, le nostre connessioni egoistiche, da persona a persona, da gruppo a gruppo, da nazione a nazione, devono diventare altruistiche, in modo da poter vivere le relazioni in armonia, pace e felicità.

L’incontro tra l’ego umano e il mondo globalmente interconnesso e interdipendente porta a un numero crescente di problemi,  quindi è proprio questo punto di connessione umana che dobbiamo aggiustare.

Scopriamo quanto siamo strettamente connessi, ma continuiamo a relazionarci a questo stato in maniera egoistica, in termini di “cosa posso guadagnare?”. Di conseguenza sentiamo la nostra crescente connessione come un grande peso.

Come esseri umani, siamo il più alto dei molti elementi della natura e, di conseguenza, la nostra civiltà deve trovare una sorta di soluzione per attuare le nostre connessioni in modo positivo. Così facendo, risolveremo ogni problema, ma senza una soluzione che ci connetta tutti insieme armoniosamente, non potremo risolvere alcunché.

Possiamo paragonare l’umanità a un unico organismo, di cui ognuno di noi è una cellula. Quando le cellule considerano il loro tornaconto a spese delle altre cellule, l’organismo collassa. Scopriamo così, all’improvviso, che l’umanità si comporta come parti scollegate e discordanti di un organismo. Ora la domanda è: come possiamo connetterci positivamente? Qual è il metodo che può riunirci in armonia?

L’apprendimento che arricchisce la connessione dovrebbe essere il nostro impegno principale oggi, per comprendere al meglio la nostra attuale era di transizione. È giunto il momento di elevare l’umanità a un livello superiore di coscienza, di sentirci tutti come una grande famiglia globale. Dobbiamo aprire le nostre menti e i nostri cuori a questa percezione.

Se raggiungeremo connessioni positive tra di noi, trascendendo il nostro ego, condividendo il dolore degli altri e trasformandoci volontariamente in un mezzo per aiutarli, scopriremo che la qualità divina dell’amore e della dazione entrerà nella nostra esistenza e ci guiderà verso lo stato più elevato della vita.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

Che cos’è un’ esperienza spirituale?

Immagina di svegliarti al buio. Non capisci, non sai e non senti nulla.

Poi piano piano inizi la tua consueta attività mattutina, esci di casa, ti incammini per la strada ed entri nel mondo.

Scorri le notizie, ascolti la radio e parli con la gente.

Così facendo, gradualmente entri nel mondo in cui vivi, allontanandoti dal sonno.

È simile a quando entriamo nel mondo spirituale: riceviamo informazioni, sensazioni, interazioni e tutto ciò che esiste in quel mondo.

Percepiamo un’immensa quantità di energia e di informazioni, il presente, il passato e il futuro, e come tutte le parti del vasto sistema spirituale agiscano all’unisono in modo armonioso.

Noi ci incorporiamo in tale sistema quanto più possiamo, con la nostra mente e la nostra anima, e il sistema ci sintonizza su se stesso.

Noi, come piccoli elementi di un sistema enorme, desideriamo incorporarci in esso e questo agisce su di noi, trasformandoci in sue parti integranti.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Cosa pensi in merito alla evoluzione dell’umanità e a quanto lontano può arrivare l’umanità?

Il processo di evoluzione  a cui siamo sottoposti è  relazionato alla nostra capacità di adattarci ai mondi superiori, ovvero, per  dirigerci a uno stato di connessione armoniosa “come un solo uomo con un unico cuore”, un’unica umanità che funziona come un unico sistema.

Noi esistiamo in un sistema integrale con una interconnessione e interdipendenza tra le sue parti.

Nel processo, noi abbiamo bisogno di sperimentare che siamo schiavi della nostra natura umana  egoistica, che ci fa desiderare di essere felici a spese degli altri e della natura, fino a raggiungere uno stato di libertà da questa schiavitù nei confronti dell’egoismo.

Qual è  quel luogo di libertà?

È un luogo in cui si scopre l’integralità, una connessione profonda da un capo all’altro della natura, che emerge dal desiderio della forza superiore di amare e di donare.

La forza superiore dell’amore e del dono ci guida e si relaziona con noi come un’unica entità e ci conduce a uno stadio in cui ci concederà una connessione reciproca, in cui ognuno di noi considererà principalmente il beneficio degli altri e dell’intero sistema in cui esistiamo. 

In altre parole, dal vivere  al servizio dei nostri desideri egoistici, in cui   siamo attualmente bloccati, ci sviluppiamo attraverso varie crisi su scala personale, sociale e globale, attraverso le quali otteniamo gradualmente la possibilità di uscire dalla rete egoistica che ci controlla e di entrare in una nuova rete altruistica di connessioni.

Perché abbiamo bisogno di sopportare varie crisi per uscire dal nostro ego?

Perché l’ego umano è molto crudele e noi non siamo in grado di elevarci al di sopra di esso con le nostre forze. Ossia, ci manca la capacità di convincerci che vale la pena essere positivi, gentili e amorevoli con gli altri in tutto il pianeta. Ciò è semplicemente impossibile, posto che la  nostra natura egoistica ci spinge costantemente nella direzione opposta: quella di trarre vantaggio da noi stessi a spese degli altri e della natura.

Perciò, per mostrarci come i nostri atteggiamenti egoistici ci fanno soffrire, la natura ci invia varie crisi che ci obbligano ad affrontare la nostra connessione e la necessità di realizzarla positivamente. Di conseguenza, ci rendiamo conto che non abbiamo altra scelta se non quella di correggere i nostri atteggiamenti reciproci, da egoistici ad altruistici.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Quando è che l´avere un ego diventa un problema?

L’ego è il desiderio di godere a spese degli altri e il suo problema sta proprio nel fatto che ci fa pensare e agire a spese degli altri.

Ci impedisce di vedere come siamo un tutt’uno con tutte le persone del mondo, così come con le parti inanimata, vegetale e animale della natura.

Al di fuori della percezione egoistica della realtà che il nostro ego ci dà, viviamo in una realtà in cui siamo tutti parti di un unico sistema interconnesso e interdipendente. In questo sistema, l’ego ci fa pensare e agire senza considerarci parti di un intero sistema.

I problemi e le crisi proliferano nel nostro mondo quando il nostro approccio egoistico alla vita continua a crescere, mentre noi diventiamo sempre più interconnessi e interdipendenti.

Al contrario, se pensiamo e agiamo a beneficio dell’intero sistema, se consideriamo il beneficio degli altri e della natura in ogni nostra mossa, allora entreremo in equilibrio con la natura.

Quando raggiungeremo l’equilibrio con la natura, sperimenteremo un importante miglioramento della vita: da una vita di crescenti problemi e crisi, a una vita di armonia e pace.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Cosa significa realmente “Il prossimo anno a Gerusalemme”?

“L’anno prossimo a Gerusalemme” è una parte ottimistica alla fine dell’Haggadah pasquale, e significa che raggiungeremo un desiderio che include in sé tutti i desideri dell’umanità. In altre parole, ovunque andremo, sentiremo il bisogno di connetterci positivamente con tutti al di sopra delle pulsioni divisive dell’ego.

In tal modo, arriviamo a uno stato in cui la forza superiore si rivela a noi, come è scritto: “poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande di loro” (Geremia 31:33). Allora costruiamo un sistema di connessione tra di noi, che è chiamato “la casa del Signore”, di cui è scritto: “E la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli” (Isaia 56:7).

Questo è il significato di noi che costruiamo una rete di connessioni da qualità diversa, dove la forza generale superiore dell’amore e della dazione riempie, crea e sostiene il sistema in cui esistiamo.

Tale sarà il nostro stato futuro.

Se puntiamo alla direzione di connetterci positivamente gli uni con gli altri al di sopra delle nostre pulsioni egoistiche, e specialmente se lo facciamo insieme, allora raggiungeremo il sincero desiderio di connetterci descritto dalle parole “il prossimo anno a Gerusalemme”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Qual è il futuro del denaro?

Oggigiorno abbiamo bisogno di denaro per sentirci al sicuro e, in pratica, il denaro agisce da connettore: io do del denaro a te, tu lo dai a me e ognuno guadagna dall’altro, ottenendo un guadagno a spese l’uno dell’altro.

È una fotocopia delle nostre attitudini verso gli altri:quello che noi vogliamo dagli altri viene espresso con l’ammontare di banconote che ci scambiamo. 

Noi incontriamo un datore di lavoro, lavoriamo per lui e veniamo pagati. Questo tipo di relazione la troviamo non solo nel lavoro, ma in tutta la società, anche tra marito e moglie. Esprimiamo le nostre relazioni in una specie di equivalenza con il denaro poiché vogliamo ricevere qualcosa dagli altri in continuazione. Perciò, oggi il denaro rappresenta l’equivalente dei nostri sforzi egoici, con i quali desideriamo soddisfazione a spese degli altri, desiderando ottenere un determinato pagamento per i nostri sforzi.

Alla fine, il denaro mostrerà il suo fallimento e la sua incapacità di connetterci al livello egoistico e allora dovremo convertirlo in un connettore di relazioni altruistiche. E finalmente, ad un certo punto, saremo in grado di misurare gli sforzi altruistici in termini monetari; ad esempio, come quantità del nostro dare l’un l’altro.

In altre parole, il cambiamento dalle relazioni egoistiche alle relazioni altruistiche non richiede una grande rivoluzione nel cambiare il sistema corrente. Abbiamo solo bisogno di cambiare la nostra attitudine e discutere di come migliorare la qualità delle nostre relazioni.

Allo stesso tempo, il cambiamento dalle relazioni egoistiche a quelle altruistiche è un grande cambiamento poiché otterremo un’aggiunta di anima; ad esempio, la qualità del dare. In questa anima, la qualità del dare, inizieremo a percepire di vivere ad un più alto livello di esistenza: il mondo spirituale, dove percepiremo eternità e perfezione. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

Come posso superare velocemente lo stress?

Il modo migliore per superare lo stress è gestirlo in un ambiente di gruppo.

Quando facciamo parte di un gruppo solidale e incoraggiante che inizia subito a discutere la causa dello stress e come affrontarlo, offrendo empatia e consigli, possiamo superare lo stress.

Questa è l’unica vera soluzione allo stress, perché è davvero una soluzione. Non è una semplice fuga, né un mezzo per rimandare lo stress a dopo, ma è un modo di lavorare insieme agli altri per costruire comprensione, consapevolezza e un approccio direttamente in relazione alla causa dello stress.

La deliberazione di gruppo sul problema significa che gli altri comprendono lo stato della persona che sta vivendo lo stress e di conseguenza lo accettano su di sé. Se affrontiamo una circostanza stressante in un contesto di discussione di gruppo, capiamo che gli altri hanno accettato il problema e questo ci dà la forza necessaria per superare lo stress.

Inoltre, arriviamo a pensare di aver ricevuto lo stato di stress proprio per trasmetterlo agli altri. Impegnandoci insieme agli altri e riparando la causa dello stress, rafforziamo il legame generale del gruppo. Allo stesso modo, tutti i membri del gruppo traggono vantaggio dal legame più forte che ne deriva.

Possiamo paragonare questo approccio di gruppo alla risoluzione dello stress come il modo in cui un organo infetto inizia a inviare un allarme, come un SOS, al corpo che lo ospita, il quale viene immediatamente in aiuto e si fa carico di compensare il problema dell’organo. Trasferendo il problema al resto dell’organismo, il singolo organo acquista la forza di ripristinare la propria salute e anche l’immunità generale dell’organismo aumenta. Questo è il principio in base al quale possiamo veramente risolvere la causa di qualsiasi stress.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Dove possiamo essere liberi?

Siamo controllati dalle leggi della natura.

Esiste una forza generale della natura, da cui si dipartono due forze opposte: la dazione e la ricezione.

Noi esistiamo tra queste forze, ed entrambe queste qualità agiscono su di noi. 

Sorge quindi la domanda: Come ci sviluppiamo sotto l’influenza di queste forze? Dove agiamo? Dove siamo liberi? Come accumuliamo e correliamo queste due forze in noi stessi? Come possiamo costruire noi stessi a partire da esse?

Queste sono le domande che la saggezza della Kabbalah si pone: come ricevere queste due forze in un equilibrio ottimale e, con il loro aiuto, plasmare noi stessi in modo da assomigliare alle leggi stesse della natura, per innalzarci e raggiungere l’equivalenza di forma con la forza di dazione della natura. Queste stesse leggi ci hanno dato la possibilità di controllare l’andamento del nostro progresso nell’accettarle su di noi.

È questo lo scopo del libero arbitrio.

Come potremmo agire se non avessimo il libero arbitrio? Chi saremmo? Saremmo semplicemente come dei robot, sempre sotto controllo? 

Fino ad ora, siamo sempre stati sotto controllo. Che cosa significa? 

La natura ci inietta una goccia di egoismo, il desiderio di godere a spese degli altri,  poi lo fa un po’ di più,  un po’ di più ancora e noi riceviamo l’impulso a muoverci verso ogni tipo di obiettivo egoistico. Più il nostro egoismo si gonfia, più diventiamo disposti a muoverci per guadagnare sempre di più a spese degli altri. La natura ci spreme costantemente la siringa fino a quando non ci infonde l’intera quantità di egoismo.

La nostra epoca è caratterizzata dal fatto che la siringa dell’egoismo è stata completamente iniettata in noi,  non c’è più egoismo da iniettare. Per questo non abbiamo più un posto dove scappare.

Come usciamo da questa situazione? Cosa facciamo?

Inoltre, l’egoismo è diventato globale e integrale. All’inizio ci sentivamo bene perché avevamo raggiunto connessioni egoistiche globali nel mondo e pensavamo che tutto sarebbe andato bene. Tuttavia, quando tali connessioni hanno iniziato a dipendere da tutti, è emerso che siamo l’opposto della natura.

In questo momento ci troviamo di fronte a un grande dilemma e dobbiamo capire cosa fare. Se il nostro egoismo gonfiato e le nostre connessioni globali sempre più strette ci portano a problemi crescenti in tutto il mondo, oggi abbiamo bisogno di una nuova forma di educazione che arricchisca le connessioni e che sia in grado di guidarci su come trasformare  le nostre interazioni egoistiche in altruistiche. Questa è la chiave per la transizione verso un mondo armonioso e pacifico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Quali film vorreste vedere realizzati?

Non ho mai visto un film simile prima d’ora. Sarebbe un film che porta i suoi spettatori a seri cambiamenti interiori.
Potremmo entrare nel film come persone che pensano solo a se stesse, che non hanno un solo pensiero per gli altri. O se potessimo pensare agli altri, sarebbe solo per ottenere qualcosa da loro. Siamo così per natura.

Da questo stato, dovremmo iniziare a capire che trovare la felicità negli altri è di primaria importanza. Per subire una tale trasformazione, dobbiamo cambiare la natura umana.

Che cosa significa sentire la nostra felicità negli altri? Significa che quando gli altri stanno bene, stiamo bene anche noi. 

Come può essere possibile uno stato del genere? Al contrario, attualmente ci sentiamo bene quando stiamo meglio degli altri. Di conseguenza, in un modo o nell’altro, cerchiamo di sminuire gli altri affinché diventino inferiori a noi. Dobbiamo quindi raggiungere l’opposto: elevare gli altri al di sopra di noi stessi.

Se ci fosse un film capace di indirizzare i suoi spettatori verso tale scopo, sarei favorevole.

Ma sarebbe un flop. Nessuno ne sarebbe entusiasta.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.