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Il tempo stretto in un punto

Ho ricevuto una domanda: Se la storia umana esiste solamente nella nostra percezione, allora perché è cosi lunga?

La mia risposta: Non è lunga, perché in realtà – non esiste il tempo. Il tempo è un reshimot che crea questo film dentro di te.

Una volta che ti colleghi a tutti gli altri, comprimerai cosi tanto il tempo, che le azioni succederanno molto veloci, una dopo l’altra. Tu puoi percepire il tempo come una stella che esiste per milioni di anni oppure come un insetto che vive soltanto alcune ore e dopo muore; tutto dipende dalla tua sensazione del tempo.

Noi sentiamo il tempo solamente perché il nostro egoismo si accende, stirando il tempo tra le azioni, tra i reshimot. Se non fosse per il nostro egoismo, le reshimot si manifesterebbero al istante, senza intervalli, e tutto sarebbe compresso in un punto.

Sull’orlo tra l’oscurità e la Luce

Quando costruiamo il vaso della nostra anima comune (Kli) per la correzione a causa della Luce, il livello della connessione tra noi ha quattro tappe.

Solo quando raggiungiamo l’ultima tappa, riveliamo tutta la creazione in tutta la sua profondità, dall’inizio alla fine e dalla fine all’inizio.

Tutto questo si rivela nella profondità della connessione tra le anime. Come risultato della frammentazione è apparsa la possibilità della rivelazione.

Eravamo connessi anche prima della frammentazione dell’anima comune, però in questa connessione non c’era la rivelazione, la comprensione, la sensazione dell’essenza della creazione.

Dopo la frammentazione, si è rivelata la rottura tra le parti della realtà, cioè tra le anime.

Adesso, unendo tutte le anime, riveliamo le cinque tappe dell’Aviut (lo spessore del desiderio) della connessione tra noi e le correggiamo. Allora, lo stesso Aviut diventa Zakut (la purezza del desiderio).

Invece della connessione naturale tra noi prima della frammentazione che esisteva a causa della Luce, adesso la nostra connessione esiste in base alla rivelazione delle contraddizioni e dell’odio tra noi e della correzione di questo.

Risulta che raggiungiamo la rivelazione nella manifestazione dell’odio e nella connessione tra noi al di sopra dell’odio.

Allora, possiamo sentire l’oscurità dell’abisso che esiste tra noi in tutta la sua profondità, nella quarta tappa del desiderio (Aviut). Possiamo anche sentire la connessione, l’amore e la Luce che invitiamo dall’alto, cioè, la purezza dei nostri desideri (Zakut).

Questo abisso tra l’oscurità e la Luce che si manifesta nella connessione tra noi, si chiama rivelazione dello spirituale, del Creatore, della creazione. Lì raggiungiamo la autorealizzazione.