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Chi sono Abramo ed Isacco dentro di me?

Abramo è la prima qualità spirituale che una persona rivela in sé.

È la qualità principale della dazione, “Chafetz Chesed” (colui che desidera la pietà) sulla quale si basa tutto;

però quando Abramo “arriva alla vecchiaia”, cioè, quando questo gradino si realizza totalmente in una persona, dentro di lei si rivela un nuovo stato, un nuovo gradino, come se fosse opposto in base al gradino anteriore.

Nello stato anteriore (Abramo) la persona saliva tutto il tempo al di sopra del suo desiderio anteriore, usciva dalla sua Babilonia e si allontanava da tutte le forze ed i desideri dei suoi abitanti, i quali idolatravano altri dei;

però, alla fine quando una persona esce da lì, all’improvviso si rivela un nuovo gradino.
Allora, la persona rivela in sé un desiderio come se riportasse se stessa in quello stato dal quale era già uscita!

Ma è solo la sua percezione perché si tratta di un gradino totalmente nuovo al di sopra del quale dovrà crescere .

Si rivela un desiderio dal lato opposto di Abramo, dal lato “sinistro”. Tuttavia, è suo “figlio”, cioè la conseguenza di Abramo.

In questa maniera nasce Isacco, la linea sinistra, Binà, Gevurà (il superamento), la fonte di tutte le forze impure del lato sinistro (Klipot).

Lo Zohar cambia il centro della nostra attenzione

Rabbi Nachman di Breslov disse: “Molte sono le lacrime che una persona versa su Il Libro dello Zohar fino a quando essa diventa degna di comprenderlo.” Quando penso al desiderio corretto, immagino che sia tutta opera mia. Non ci sono altre persone, sono tutti, in realtà, dentro di me. Sono tutti me! Quindi, quando leggo lo Zohar dovrei immaginare che tutto accade dentro di me. Ho letto di montagne, cime, un flusso che esce dal giardino dell’Eden, il superiore o l’inferiore, la corporeità o la spiritualità, il faraone, Mosè, Abramo, uomini e donne che si sposano e danno alla luce bambini, ma tutto questo accade dentro di me , nel mio desiderio. Non c’è niente altro.

In questo modo mi viene detto circa i diversi fenomeni che si svolgono dentro il mio desiderio. Lo Zohar mi dice ciò che accade dentro di me, in questo intero, enorme vaso di desiderio, che è fatto di tutti. Nulla esiste al di fuori di esso; tutta la realtà è in me.

Allora, dove è il Creatore? Egli è anche dentro di me! Se riesco a raggiungere un senso di unione, di dare, e l’amore tra tutte le Sue parti all’interno di questo desiderio, allora vorrà dire che ho rivelato il Creatore. Il Creatore si chiama “Bo-Re” – “Vieni e vedi”. Questo accade nel desiderio, dove si trova la Luce. La luce è percepita solo nel desiderio.

Quanto più si tenta di modificare la visione in questo modo, più facile sarà. Abbiamo semplicemente bisogno di toglierci gli occhiali attraverso cui vediamo il nostro mondo e cominciare a guardare da un diverso punto di vista. Poi improvvisamente si rivela che la realtà è in realtà completamente diversa da quella cui siamo abituati. Abbiamo solo bisogno di rimuovere la regolare immagine del mondo che la blocca.

Lo Zohar è volutamente scritto in un linguaggio che sembra parlare del nostro mondo, come se ci parla di una famiglia, come Abramo, Isacco e Giacobbe, o di una nazione che esce dall’Egitto, e altre cose. E spiega questo a noi di proposito, affinché noi smettiamo di concentrare su questo mondo, la nostra percezione abituale, ad un altro tipo di messa a fuoco che è più interna. Allora vedremo che tutto accade dentro di noi.

La persona è un piccolo mondo. Capire questo è la condizione per la comprensione della spiritualità.