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Lezione quotidiana di Kabbalah– 28.04.2010

Preparazione alla lezione, Shamati n. 235 “Guardare di nuovo nel Libro”
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Il Libro dello Zohar – Selezioni, capitolo “Korah,” articolo 44
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Beit Shaar HaKavanot, articolo 108, lezione 35
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Rav Yehuda Ashlag “Il Dono della Torah,” lezione 3
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La vita su un vulcano ardente

Una domanda che ho ricevuto: Prima c’è stato un terremoto in Cina, poi un incidente aereo, e ora tutti parlano del vulcano in eruzione in Islanda che ha lasciato l’intera Europa coperto di cenere vulcanica. C’è la sensazione che siamo entrati in una striscia di catastrofi globali.

La mia risposta:Tsunami, terremoti ed eruzioni vulcaniche sono fenomeni naturali. Tuttavia, tutto ciò che accade dipende dagli esseri umani o piuttosto, dal nostro allineamento con il Creatore, dal nostro equilibrio con la natura. Dato che stiamo diventando sempre più egoisti, stiamo interrompendo sempre di più l’equilibrio delle forze della natura. Per questo motivo sentiamo in noi e su di noi l’influenza negativa della natura.

Sono sconosciute le conseguenze dello squilibrio delle forze spirituali che noi creiamo. La nostra opposizione alla natura, il Creatore, si rivela in tutti i livelli (inanimato, vegetale, animare e parlante) della natura. L’eruzione può essere ovunque perché stiamo vivendo su un vulcano ardente. Il nostro pianeta è una palla di fuoco coperto da un sottile strato di crosta terrestre, all’interno c’è un vulcano ardente.

Questi eventi sono un lieve accenno al fatto che non ci stiamo prendendo cura della nostra casa, la Terra. L’uomo ha bisogno di riportare in equilibrio le forze della natura. La scienza della Kabbalah ci rivela come farlo.

Tuttavia, al momento attuale, l’umanità non vuole rendersi conto che tutto quello che sta succedendo è una conseguenza delle nostre proprie qualità e che tutto dipende da noi. Se si intensifica il nostro squilibrio con la natura, si verificheranno problemi più gravi.

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Sei preparato per la fuga?

Lavoriamo e ci prepariamo per l’elevazione al gradino spirituale, però possiamo solo realizzare gli sforzi.

L’azione stessa la fa la Luce. Non ho le forze per elevarmi al di sopra di me! Non posso prendermi per i capelli e tirarmi fuori della palude egoista.

Il risultato di tutto il nostro lavoro si chiama “Ha realizzato gli sforzi e ci è riuscito”, poiché avviene un’azione della Luce Superiore.

L’uscita dall’Egitto si realizza grazie al “risveglio dall’alto”, a causa della rivelazione di una Luce molto grande, GAR de Hokhmà.

Questa Luce si chiama l’oscurità egizia, poiché la Luce si rivela però non abbiamo nessun rivestimento di Hassadim per questa Luce, senza il quale non possiamo sentirla.

Per questo si chiama notte e non giorno. Non parliamo di ascesa lungo i gradini spirituali ma di fuga, di salto. Pesach proviene dalla parola “saltare” (Pasach).

Questa elevazione avviene nella persona come un impulso al di fuori del tempo, del movimento, dello spazio e di qualsiasi apprezzamento umano;

Poiché, tutto avviene a causa della forza che influenza dall’alto. Per questo dobbiamo essere preparati per questa uscita.

Questa avviene improvvisamente. Un istante prima che ciò avvenga la persona non è capace di immaginare questo stato. Quando si trova direttamente prima dell’uscita dall’Egitto, allora avviene.

L’uscita avviene in maniera non pianificata … Sul passaggio stesso è detto che quando il Creatore lo fa con noi, ci troviamo come in un sogno …

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