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Sul linguaggio del libro dello Zohar

Lo Zohar, capitolo Tazria, punto 162: un solo testimone non si presenterà contro un uomo a conto di qualsiasi iniquità o qualunque peccato … sull’evidenza dei testimoni.

È necessario prendere in considerazione che il linguaggio dello Zohar non sempre è chiaro perché abbiamo ricevuto questo libro, mettendo insieme quelle pagine che erano rimaste.

A volte mancano alcune parti o ci sono delle frasi incomplete.

Baal HaSulam completa lo scritto e dice che in un posto o nell’altro manca del testo o che una parte non si connette ad un’altra e che probabilmente, appartiene ad un’altra parte.

Certamente non abbiamo cambiato niente del libro, ma nel testo si vede che lo hanno composto con ciò che è stato possibile mettere insieme.

Ciò che ci è rimasto del libro dello Zohar è una parte molto piccola dello scritto originale.

Dall’altro lato, dobbiamo capire che questo non sminuisce la forza del libro che è capace di portarci la Luce.

Se il libro è rimasto così e ci è stato dato così, significa che è ciò che è necessario per la correzione delle nostre anime.

Il linguaggio del libro non è sempre chiaro. In alcune parti ci sono alcuni pezzi delle frasi; ma proprio questo ci segnala l’autenticità del testo.

Figlio significa “comprensione”

Isacco è la forza che cresce davanti ad Abramo e serve come “aiuto contro di lui”.

Allora, la persona comincia a rivelare che lo spirituale non è semplicemente una sola forza. Prima la persona non capiva come potessero esistere due opinioni opposte ed ambedue essere nella ragione.

Non capiva che la verità si chiarisce proprio nello scontro e nel confronto perché pensava che tutto fosse chiaramente determinato ed univoco.

Adesso, lavorando con la sua qualità di Isacco e correggendola, la persona comincia a capire che tutto non è così univoco come pensava nel suo egoismo, quando vedeva solo il suo desiderio di gioire ed il piacere contro di lui.

Adesso la persona vede che la linea sinistra e la linea destra possono avere ragione, essere ugualmente sacre ed ambedue aiutare nell’avanzamento.

Ambedue possono essere opposte, ma nella creazione c’è posto per entrambe ed entrambe sono connesse al Creatore.

L’uomo include entrambe le qualità in se stesso. Grazie alla sua qualità di ricezione, egli resta come il creato che esiste separatamente dal Creatore. Al di sopra della qualità di ricezione, c’è la qualità della dazione che l’uomo ha adottato dal Creatore.

Per questo, egli avrà sempre il confronto interno tra queste due forze.

Solo creando Isacco, Abramo comincia a capire la sua vera posizione in relazione al Creatore. Per qualcosa figlio (Ben) significa “comprensione” (Lehavin), Binà, cioè un nuovo gradino.

Contare sull’uscita dall’Egitto è un comandamento

Lo Zohar, capitolo Bo, punto 179: il comandamento che segue tratta della lode dell’esodo dall’Egitto, che è obbligatorio per l’uomo per sempre.

Ogni uomo che racconta la storia dell’esodo dall’Egitto e si diletta con questa storia, si rallegrerà con la Divinità (che è la gioia in tutte le direzioni) nel prossimo mondo.

Questo è un uomo che si diletta con il suo padrone ed il Creatore si diletta con questa sua storia.

Il comandamento è l’ordine del Creatore, una legge della Natura, un obbligo dell’essere umano.

Il Creatore è la Natura. In Natura è stabilito che dopo la nostra uscita dall’egoismo verso la qualità della dazione, dobbiamo “contare” sull’uscita dall’Egitto. Contare significa controllare, conoscere, capire, ricercare, percepire in tutta la sua profondità la Luce che ci influenza, i processi che il nostro desiderio di ricevere piacere ha attraversato e come abbiamo partecipato all’azione della Luce: inconsciamente, automaticamente o indipendentemente.

Senza la comprensione, in tutta la sua profondità, del processo che ci è capitato, non possiamo arrivare alla percezione del Creatore.

È impossibile saltare da uno stato non corretto ad uno corretto. Fino a che non capiremo la creazione, non capiremo il Creatore e non diventeremo simili a Lui.

Da me (correggendo me stesso) Lo percepisco (dentro di me, Borè=Bo-Rè, raggiungo e percepisco nel mio movimento interiore, nel mio cambiamento).

Nel nostro punto nero della creazione, creato “dal niente”, dobbiamo ripetere tutte le azioni della Luce affinché ciò ci riempia, però deve riempirci nella percezione, nella conoscenza, nella sensazione.

Per questo, ci è stato dato questo ordine: percepire in profondità tutto il processo che ha luogo nel desiderio egoista fino a raggiungere la dazione, cioè “contare” sull’uscita dall’Egitto.

Chi sono Abramo ed Isacco dentro di me?

Abramo è la prima qualità spirituale che una persona rivela in sé.

È la qualità principale della dazione, “Chafetz Chesed” (colui che desidera la pietà) sulla quale si basa tutto;

però quando Abramo “arriva alla vecchiaia”, cioè, quando questo gradino si realizza totalmente in una persona, dentro di lei si rivela un nuovo stato, un nuovo gradino, come se fosse opposto in base al gradino anteriore.

Nello stato anteriore (Abramo) la persona saliva tutto il tempo al di sopra del suo desiderio anteriore, usciva dalla sua Babilonia e si allontanava da tutte le forze ed i desideri dei suoi abitanti, i quali idolatravano altri dei;

però, alla fine quando una persona esce da lì, all’improvviso si rivela un nuovo gradino.
Allora, la persona rivela in sé un desiderio come se riportasse se stessa in quello stato dal quale era già uscita!

Ma è solo la sua percezione perché si tratta di un gradino totalmente nuovo al di sopra del quale dovrà crescere .

Si rivela un desiderio dal lato opposto di Abramo, dal lato “sinistro”. Tuttavia, è suo “figlio”, cioè la conseguenza di Abramo.

In questa maniera nasce Isacco, la linea sinistra, Binà, Gevurà (il superamento), la fonte di tutte le forze impure del lato sinistro (Klipot).

Lo Zohar cambia il centro della nostra attenzione

Rabbi Nachman di Breslov disse: “Molte sono le lacrime che una persona versa su Il Libro dello Zohar fino a quando essa diventa degna di comprenderlo.” Quando penso al desiderio corretto, immagino che sia tutta opera mia. Non ci sono altre persone, sono tutti, in realtà, dentro di me. Sono tutti me! Quindi, quando leggo lo Zohar dovrei immaginare che tutto accade dentro di me. Ho letto di montagne, cime, un flusso che esce dal giardino dell’Eden, il superiore o l’inferiore, la corporeità o la spiritualità, il faraone, Mosè, Abramo, uomini e donne che si sposano e danno alla luce bambini, ma tutto questo accade dentro di me , nel mio desiderio. Non c’è niente altro.

In questo modo mi viene detto circa i diversi fenomeni che si svolgono dentro il mio desiderio. Lo Zohar mi dice ciò che accade dentro di me, in questo intero, enorme vaso di desiderio, che è fatto di tutti. Nulla esiste al di fuori di esso; tutta la realtà è in me.

Allora, dove è il Creatore? Egli è anche dentro di me! Se riesco a raggiungere un senso di unione, di dare, e l’amore tra tutte le Sue parti all’interno di questo desiderio, allora vorrà dire che ho rivelato il Creatore. Il Creatore si chiama “Bo-Re” – “Vieni e vedi”. Questo accade nel desiderio, dove si trova la Luce. La luce è percepita solo nel desiderio.

Quanto più si tenta di modificare la visione in questo modo, più facile sarà. Abbiamo semplicemente bisogno di toglierci gli occhiali attraverso cui vediamo il nostro mondo e cominciare a guardare da un diverso punto di vista. Poi improvvisamente si rivela che la realtà è in realtà completamente diversa da quella cui siamo abituati. Abbiamo solo bisogno di rimuovere la regolare immagine del mondo che la blocca.

Lo Zohar è volutamente scritto in un linguaggio che sembra parlare del nostro mondo, come se ci parla di una famiglia, come Abramo, Isacco e Giacobbe, o di una nazione che esce dall’Egitto, e altre cose. E spiega questo a noi di proposito, affinché noi smettiamo di concentrare su questo mondo, la nostra percezione abituale, ad un altro tipo di messa a fuoco che è più interna. Allora vedremo che tutto accade dentro di noi.

La persona è un piccolo mondo. Capire questo è la condizione per la comprensione della spiritualità.

L’amore è la forza motrice che si trova dietro a tutto

Una domanda che ho ricevuto: Che cosa c’è di così speciale nel Libro dello Zohar che suscita reazioni così potenti dentro di noi?

La mia risposta: Non è un libro, è un meccanismo in cui noi spingiamo i tasti senza rendercene conto. Inoltre, studiamo Il Libro dello Zohar insieme in un grande gruppo di persone in tutto il mondo. Siamo molto diversi l’uno dall’altro, ma tutti vogliamo la stessa cosa. Per questo motivo, premiamo questi pulsanti in maniera molto potente, semplicemente non ce ne rendiamo conto.

Un bambino che piange non capisce quale fermento sta causando in casa. Gli adulti non possono ignorare il pianto di un bambino, esso provoca una grande confusione dentro di noi. Si può dire ad un bambino di età superiore di andare in camera sua e non darci fastidio. Tuttavia, con un bambino di un mese di età, non possiamo agire in questo modo. Noi ci agitiamo intorno a lui e impazziamo di preoccupazione. Questo è il tipo di preoccupazione che portiamo alla Forza superiore e questo è il modo in cui ci colpisce il Libro dello Zohar.

In realtà, non è il libro stesso, ma tutto il sistema dell ‘universo che si attiva quando una persona studia questo libro. Il desiderio di rivelare la spiritualità è come il pianto di un bambino che sveglia il padre (Aba), la madre (Ima), i vicini, e il mondo intero. Costringe le fabbriche a lavorare per lui al fine di produrre cibo, pannolini, e tutto ciò di cui un bambino ha bisogno. Il bambino sa ciò che sta facendo? No, non lo sa, ma basta guardare quante cose tutto il mondo produce per i bambini.

Nel mondo spirituale, funziona allo stesso modo. Tutto è messo in marcia con l’amore. Non capiamo che si attiva un intero sistema che di conseguenza ci influenza . Tuttavia, questo non avviene secondo le nostre richieste infantili ed egoistiche. Invece, ci insegna, con dolcezza, con grande bontà, e ci aiuta ad avanzare verso il dare.

Una persona esiste tra due forze. La sua forza egoistica è al di sotto e la forza della luce circostante è al di sopra. Queste due forze lo spingono da entrambe le direzioni ed essa si sente come se fosse bloccata tra cielo e terra. Con l’apertura de Lo Zohar, egli entra in un sistema completamente diverso – quello della forza superiore, e si muove in anticipo dal percorso della Torah, che è il sentiero della Luce.

Fino a questo punto, una persona si è sviluppata secondo le sue necessità attraverso il processo di evoluzione, proprio come il resto della natura. Il suo desiderio di godere era sempre la ricerca di un posto migliore e di una fuga dai colpi. Tuttavia, egli non stava avanzando verso il Creatore, era semplicemente in cerca di un angolo più confortevole. Questo era il nostro modo di svilupparci fino ad oggi, mentre ora stiamo attirando su noi stessi una forza completamente diversa dall’Alto.

Sentenze del corpo e dell’anima

Lo Zohar, Capitolo “Metzorah (Il Lebbroso,)” Articolo 10: Quando per l’anima arriva il momento di separarsi dal corpo, l’anima non si allontana dal corpo prima che la Divinità compaia dinanzi ad essa. Poi, l’anima, a causa della gioia e della simpatia della Divinità, si allontana dal corpo verso di essa. Se la persona è giusta, si connette con la Divinità e aderisce ad essa.

Ciò significa che quando una persona sale a un livello superiore, lo stato precedente sfuma.

In caso contrario, la Divinità lo lascia e l’anima rimane e cammina e piange per la separazione dal corpo.

Allegoria: Quando il gatto non lascia il fuoco, affila il coltello e il gatto ti seguirà perché penserà che si sta per tagliare la carne. Si parte, quindi, con il fuoco. Anche in questo caso, quando l’anima non vuole lasciare il corpo, la divinità appare prima all’anima e viene verso di essa e si allontana dal corpo.

Allo scopo di salire ad un nuovo livello, una persona deve essere spinto da una causa indiretta. È scritto: “Tu sali verso la santità, ma non scendi mai.” Ci sono diversi modi di avanzare. Un nuovo stato emerge solo dopo che viene rivelato un nuovo desiderio non corretto. Questo fa sì che sia la luce a scomparire, dato che è costretta a lasciare il desiderio.

Se una persona ha raggiunto lo stato di perfezione, (lo stato di Hafetz Hesed, dove non si desidera nulla per se stessi), o se una persona ha un’intenzione per il piacere di dare, allora come può lasciare questo stato e iniziare a donare meno? Essa deve fare questo per ascendere ad un nuovo livello, perché una persona deve separarsi completamente dallo stato precedente. Deve rinascere in un nuovo stato da zero. Come è possibile? Una persona non è in grado di farlo per conto suo. Per lui, significa dover cadere. Egli è semplicemente incapace di allontanarsi dalla perfezione, dicendo: “io do a tutti, allora che altro vuoi da me? Non riesco a smettere di dare”.

Pertanto, deve intervenire una forza supplementare. Ad esempio, supponiamo che una madre stia avendo un problema cronico di alimentazione del suo bambino. Un medico esamina il bambino e le dice: «Vostro figlio ha un disturbo di stomaco e non deve mangiare per due giorni.” Il medico deve usare il suo potere per influenzare la madre a smettere di dare. Allo stesso modo, ci deve essere un ulteriore elemento che richiama una persona lontano dalla perfezione, che è la stessa morte.

L’educazione alla luce della Kabbalah

Una domanda che ho ricevuto: Non è ora di aprire una scuola basata sui principi della Scienza della Kabbalah?

La mia risposta: Certamente, è necessario creare un sistema educazionale fondato sui principi della scienza della Kabbalah. Anche gli argomenti generali possono essere insegnati alla luce della Kabbalah. Fisica, chimica, matematica e tutte le altre materie possono essere insegnate non semplicemente, come sono, sulla base dei risultati della ricerca nel nostro mondo, ma anche come spiegazione della discesa della Forza Superiore nel nostro mondo, che forma questo mondo e le sue leggi.

I principi della scienza della Kabbalah potrebbero aiutarci a capire come ogni cosa è originata dalle Radici Superiori. Con la biologia, potresti spiegare che tutto arriva dal desiderio di godere e che la materia si sviluppa in base a un programma dei livelli inanimato, vegetale, animato ed umano. Con la fisica, potresti studiare i desideri che si manifestano nelle leggi delle particelle elementari e dei corpi solidi. Con l’astronomia e la geografia, potresti spiegare perchè l’intero sistema astronomico (che è il sistema solare, la Terra e via di seguito) fu formato. Tutta la storia del genere umano potrebbe essere spiegata dallo sviluppo del desiderio primordiale dell’uomo, il suo sviluppo egoistico, fino alla sua futura correzione. La scienza della Kabbalah fornisce una fondamenta per ogni aspetto dell’osservazione del nostro mondo.

Nel lavoro spirituale la preparazione determina ogni cosa

Una domanda che ho ricevuto: Il 16 Marzo 2010 ci sarà un evento di preparazione per il mini Congresso dedicato a Pasqua. Questa preparazione è realmente necessaria considerando che il Congresso durerà solo quattro ore? Non possiamo semplicemente venire e sperimentare tutto lì?

La mia risposta: Di fatto è proprio il contrario: se mi stessi preparando per un Congresso di tre giorni come quello che si è svolto in Febbraio, allora non avrei bisogno di fare una grande preparazione perché avrei abbastanza tempo durante il Congresso per prepararmi. Ad esempio, dedicherei la prima mezza giornata alla preparazione e quindi avrei tempo per assorbire tutto nei due giorni seguenti.

Tuttavia, se arrivo solo per quattro ore e non mi sono preparato in anticipo, allora quelle quattro ore voleranno via senza portarmi alcun beneficio. Quindi, più breve è il prossimo evento e tanto più meticolosamente ci dovremo preparare per esso.

Ti consiglio vivamente di andare sul sito dedicato al mini Congresso e di familiarizzare con quello che succederà la, così come cominciare a pensarci in anticipo. Ogni cosa dipende dalla preparazione; durante un evento in corso non sarà più possibile cambiare nulla. Quindi, la cosa più importante e come ci prepariamo per esso.
La stessa cosa si applica al nostro lavoro spirituale. Prima che una persona attraversi il Machsom ed entri nel mondo spirituale, tutto il suo lavoro consiste nel prepararsi per questo passaggio. Non potrà avvenire finché non completerà la preparazione.

Tutto il lavoro difficile e faticoso che ci porta a soffrire nella “schiavitù Egiziana” è necessario per prepararci per la fuga, e la fuga ha luogo solamente una volt ache la preparazione è totalmente completa.

Il miracolo dell’esilio dall’Egitto

Lo Zohar, capitolo Bo, punto 121: è scritto, “che ti ha portato fuori dal paese d’Egitto”. “Ricordati di questo giorno nel quale sei uscito dall’Egitto”.

Ti ha portato fuori dall’Egitto, con la Sua presenza e con la Sua grande forza”. “Il Signore ti ha portato fuori da questo”. Cinquanta volte si menziona l’esodo dall’Egitto nella Torà.

Cinquanta è un gradino completo, 10 Sefirot di Malchut e 40 Sefirot di Binà, tutte unite. Tutta Malchut deve ascendere da sé in tutto il gradino completo.

L’uomo deve sentire queste due forze dentro di sé, una davanti all’altra.

Per questo, la liberazione non verrà prima di finire l’esilio, raggiungendo un’orribile sensazione di non avere forze per uscire dal nostro egoismo; ed unito a questo, dobbiamo semplicemente fare questo!

Quando sentiremo questa opposizione, con tutta la sua forza, si apriranno le acque del Mare Finale e lo attraverseremo.

L’uomo non sa come si rivela. Questo viene chiamato miracolo. Lo provoca lo stesso uomo, quando si trova in un vicolo cieco.

Da un lato, l’uomo non capisce come può uscire: egli non ha nessun potere e nessuna forza.

Non capisce neppure che possa esistere una Forza Superiore che potrebbe cambiare la sua natura. Dall’altro lato, si rivela questa forza che si trova al di sopra della natura.

Ciò accade solo come un miracolo, cioè, al di sopra di questo stato, di questa natura che si chiama “Egitto” e che forma tutta l’essenza umana.

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