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Uniamoci al Cuore del Mondo

Una domanda che ho ricevuto: Il Convegno Mondiale Zohar avrà inizio a New York tra soli due giorni, e sembra che tutto vi sia già stato detto, come il modo per prepararsi e cosa accadrà lì. Eppure, potreste fornire alcune indicazioni di sintesi finale?

La mia risposta: La sintesi è di raggiungere una connessione tra i nostri cuori. Questa è l’unica cosa che dobbiamo correggere e questa deve essere la cosa più importante per noi.

Non ci si deve preoccupare di essere in grado di vedere e ascoltare tutto, o non essere in grado di capire tutto. La cosa più importante è il tuo cuore: è necessario preoccuparsi del collegamento con tutti gli altri desideri simili delle persone che partecipano a questa assemblea mondiale.

Al convegno saranno presenti più di mille persone, e saranno affiancati da centinaia di migliaia in tutto il mondo. Se questi cuori desiderano di unirsi in un unico desiderio cioè quello di raggiungere la rivelazione del Creatore, per raggiungere conferimento e l’amore attraverso la loro unità, allora accadrà! Questo obiettivo è raggiungibile e può essere realizzato, e ciò avverrà in un modo o nell’altro in un futuro molto prossimo.

Negli anni precedenti non ho parlato di amore e unità, ma adesso siamo già alle soglie del rivelare il Creatore in modo pratico, la qualità della dazione e di amore, nel nostro mondo. Pertanto entreremo a questo convegno con speranze di successo.

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Una domanda che ho ricevuto: Il convegno mondiale Zohar partirà tra un paio di giorni. In relazione a questo, molte persone ci scrivono su vari ostacoli che impediscono loro di venire, e circa la loro paura e la riluttanza improvvisa ad arrivare. Cosa si può fare a riguardo?

La mia risposta: Se una persona ha l’opportunità di venire al nostro incontro, nessuna ragione dovrebbero impedirgli di farlo. Uno dovrebbe venire anche se si tratta di spendere una somma considerevole di denaro o di sacrificare tempo di vacanza. Non riesco a immaginare che cosa potrebbe essere più importante che passare qualche giorno insieme: E ‘un investimento puramente spirituale.

Noi non ci rendiamo conto di come tale unificazione tra la gente faccia avanzare il nostro progresso spirituale. Ora stiamo vivendo la “durezza di cuore”, e stiamo ricevendo una porzione supplementare di egoismo. E questo è grande! Questo è appunto lo stato in cui dobbiamo agire.

Ecco perché si deve essere consapevoli del motivo per cui egli non può venire. Qui sta la sua libera scelta per avanzare spiritualmente o meno. Solo se qualcuno è rinchiuso in una prigione e non può uscirne, allora è possibile capire il suo non venire.

La gente mi chiede: “E se ho studiato la Kabbalah solo per 2-3 settimane e non c’è un gruppo vicino, non è troppo presto per me venire?”. Può venire anche se una persona incontra la Kabbalah semplicemente informandosi sul nostro convegno. Chi sa cosa ne sarà di lui domani? Forse riuscirà a ottenere qualcosa di questa vita.

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L’esilio è creato dal Creatore

Lo Zohar, capitolo Shemot, punto 59: … Il Creatore non ha mai abbandonato Israele nell’esilio, prima che Lui ha messo la Sua divinità con loro.

È ancora di più con Giacobbe, che quando lui discese in esilio, il Creatore e la Sua Divinità e i superiori supremi e le Merkavot, tutti discendono con Giacobbe … Questa è la condotta del Creatore in tutti gli esili …

Cosa significa “La Sua Divinità discende con il popolo di Israele in esilio?” Pensiamo che ci sia qualcosa in cui il Creatore non agisca; però esiste solo una forza che funziona in tutta la creazione ed in noi: il Creatore o la Luce.

L’esilio è uno stato speciale del desiderio (della creazione) che la Luce crea particolarmente per abbassarlo, per allontanarlo da Sé e creare in esso il desiderio per Lei.

La Luce determina esattamente tutti gli stati dell’esilio, tutti i problemi che si riveleranno nel desiderio di ricevere, tutte le vacuità, tutte le disgrazie.

L’opposto della Luce (del Creatore) funziona nell’esilio come è detto: “Ho indurito il cuore del Faraone”. Il Creatore fece anche il diluvio ecc …

Poiché “Non c’è nessuno a parte Lui”. L’esilio è una forma dell’influenza della Luce (del Creatore) attraverso la sua parte inversa, in un modo accuratamente misurato, esatto, in tutte le qualità, contro ogni desiderio, in tutte le connessioni tra di esse.

Per questo, senza dubbio, il Creatore (la Luce) si trova in esilio insieme al popolo, influenzandolo ed appoggiandolo sempre.

Egli stesso crea questo esilio attraverso la sua parte inversa ed oscura, come è detto dal re Davide: “Mi hai spinto da dietro e davanti (attraverso la Luce e l’oscurità)”.

Quando la Luce non richiede più di influenzare attraverso la parte opposta (attraverso l’oscurità), quando stimola sufficientemente il desiderio (Kli) e questo aspira realmente alla parte illuminata (verso la dazione), la Luce attrae il Kli dall’esilio verso la liberazione;

però solo la Luce è l’unica forza che agisce da dietro e davanti e per questo tutto l’esilio è la preparazione alla nostra liberazione.