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Prima della lettura del libro dello Zohar

Prima della lettura del libro dello Zohar dobbiamo avere una tale disposizione da sentire che siamo nel gruppo.

Perché allora siamo simili alle qualità dello stesso gruppo di cabalisti che scrissero lo Zohar e possiamo capire con maggiore facilità ciò che essi desiderano trasmetterci.

La comprensione arriva come risultato dell’influenza della Luce. Questa influisce su di noi, dalla connessione tra le anime dei dieci cabalisti che erano nello stato della correzione finale, cioè, nella connessione corretta tra loro.

Per questo, quando corressero le connessioni tra loro fino ad un tale livello in cui nessuno di loro aveva neppure un solo desiderio di ricevere non corretto, rivelarono tra loro la Luce Superiore che viene denominata “Lo Zohar”. È la Luce che proviene dal Rosh (testa) di Arich Anpin, la Luce dell’Infinito.

Per questo, se cerchiamo di acquisire la stessa attitudine tra noi, come quella che avevano gli autori del libro dello Zohar, attraiamo la Luce dallo stesso stato che essi raggiunsero.

Questa Luce può anche creare una connessione tra noi, come è scritto: “Chi crea il mondo in alto, farà il mondo in noi”. Proprio questo dobbiamo aspettarci dalla lettura del libro dello Zohar.

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Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 8
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Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 9
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Il tempio che sta nel tuo cuore

Domanda: Perché, per il processo della correzione, fu necessario passare per la distruzione dei due Templi?

Risposta: Il vaso spirituale corretto deve “ricevere per la dazione”; però, per prima cosa, bisogna raggiungere la correzione dell’intenzione (cioè, dare) e dopo “ricevere per la dazione”.

Per questo, la distruzione dello stato perfetto – “Mondo dell’Infinito” creato dal Creatore – avvenne in due tappe: dalla “ricezione per la dazione” alla “dazione per la dazione”. Nella distruzione del primo Tempio, persero la Luce di Chaya. Dopo, nella distruzione del secondo Tempio – nella discesa dalla “dazione per la dazione” alla “ricezione per se stessi”, cioè,ricezione per i desideri impuri, Klipot – persero la Luce di Neshamà. Così ci troviamo nel nostro mondo.

Con questo, è creato per noi il campo di lavoro: ricostruire il Tempio e, siccome lo facciamo noi stessi, ci scopriamo nella Luce di Yechidà.

Allo stesso modo avviene la costruzione terrena del Tempio. Per questo, come nei Templi precedenti, per prima cosa dobbiamo raggiungere il gradino spirituale dentro di noi e dopo, finalmente, costruire il Tempio terreno.

Anche se resta la domanda: dovremo realmente costruirlo nel mondo materiale? Perché è stato detto che, non appena il nostro mondo raggiungerà la completa correzione, questo mondo immaginario (Olam Ha-Medume) scomparirà dalla nostra immaginazione. Nelle nostre qualità corrette, percepiremo solo il Mondo Spirituale.

In ogni caso, anche se il Terzo Tempio fosse costruito di pietra, sarà una realtà solo dopo che lo avremo costruito nel nostro cuore, come avvenne con il Primo ed il Secondo Tempio. Per questo, dobbiamo concentrare tutta la nostra attenzione sulla correzione del cuore.

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