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L’importanza della divulgazione della scienza della Kabbalah, parte 1

Baal HaSulam, La prefazione al libro Panim Meirot:

La nostra liberazione dalle sofferenze e l’arrivo del Messia significano la rivelazione del Creatore, come è detto: “E non verrà insegnato di più ad un uno rispetto ad un altro riguardo al Creatore perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande”.

Quando i figli di Israele troveranno la ragione perfetta si riempiranno con essa e la diffonderanno a tutti i popoli del mondo attraverso le frontiere di Israele, come è detto: “Si riempirà la terra con la conoscenza del Creatore e fluiranno al Creatore ed ai suoi beni”.

Per questo è detto nel libro dello Zohar: “Grazie a questo libro, usciranno i figli di Israele dall’esilio”. Allora otterremo la liberazione definitiva solo attraverso la divulgazione di massa della scienza della Kabbalah. È detto dai saggi: “La Sua Luce riporta alla Fonte”; cioè, solamente la Luce contenuta nel libro è capace di riportare la persona alla sua Fonte.

Per questo, per prima cosa, dobbiamo diffondere la scienza della Kabbalah alle masse affinché arrivi il Messia, il Liberatore. La divulgazione della scienza della Kabbalah e l’arrivo del Messia dipendono l’una dall’altro. Per questo dobbiamo fondare scuole e scrivere libri, per accelerare la divulgazione della scienza al popolo.

Le azioni del Creatore sono le leggi della Natura e non possono essere un inganno. Per questo i saggi hanno detto: “Se non ci riescono da soli, le sofferenze li aiuteranno”. Il che non lo farà la ragione, lo farà il tempo; cioè, esiste un cammino di sofferenze che li aiuta a separarsi dal vassoio del cibo animale, per salire lungo la scala della perfezione.

Lezione quotidiana di Kabbalah – 05.05.2010

Preparazione alla Lezione:  Shamati 103
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Il Libro dello Zohar, Capitolo “VaEra”, Articolo 157
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 128, Lezione 39
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Rav Yehuda Ashlag “Matan Torah (Il Dono della Torah)” Lezione 7
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Mancano solo tre giorni al congresso di New York 2010 sullo Zohar

Domanda: Nel giro di alcuni giorni comincerà il Congresso di Kabbalah negli Stati Uniti d’America.

In relazione a ciò, molti hanno scritto sugli ostacoli che all’improvviso interferiscono con il viaggio, ed anche sulla loro paura e su un’imprevista mancanza di desiderio di venire al congresso. Cosa dovremmo fare a riguardo?

Risposta: Credo che se qualcuno ha la possibilità di venire al nostro incontro, non esiste nessuna ragione che lo possa trattenere.

Anche se deve spendere dei soldi e sacrificare le sue vacanze; ma non posso immaginare che possa essere più importante di trascorrere insieme alcuni giorni. Questo è un investimento del tutto spirituale. Non capiamo fino a che punto questa connessione tra le persone contribuisca al nostro avanzamento. Capisco che adesso ci pesa il cuore e ci si aggiunge l’egoismo, ma questo è bene. Questo è esattamente lo stato nel quale dobbiamo agire.

Per questo la persona deve realizzare un calcolo sulla ragione per la quale non può venire. In questo si trova il suo libero arbitrio: avanzare o non avanzare nella spiritualità. Si potrebbe capire la sua assenza solo a condizione che sia chiusa in un carcere e non possa uscire.

Mi chiedono: E se sto studiando la Kabbalah solo da circa tre settimane e non ho un gruppo vicino, non è troppo presto per andare ad un congresso? Anche se la persona sente parlare per la prima volta della Kabbalah, in relazione alla realizzazione di questo congresso, ha senso venire.

Chi sa cosa ci succederà domani? Per lo meno potrà guadagnare qualcosa nella sua vita, mentre le viene data ancora questa possibilità …

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Perché affrettarsi ad uscire dall’Egitto?

Domanda: Non è chiaro perché l’uscita dall’Egitto fu così affrettata. Quando tempo richiede la preparazione della pasta di pane: 20 minuti? Non potevano aspettare? Perché tanta fretta?

Risposta: Fretta significa che il seguente stato si scopre all’improvviso, non nell’ordine dei gradini. Non posso prevederlo in anticipo ed aspettare.

A causa del mio stato, non posso sapere se ciò accadrà in un minuto. La chiamiamo “urgenza”, “fretta”.

L’uscita dall’Egitto è simile alla nascita, si sviluppa grazie ad una forza esterna. L’inferiore non determina niente.

Egli si sforzava, studiava, seguiva i consigli dei cabalisti nella divulgazione della Kabbalah, nell’unione con gli amici, arrivò al punto culminante del desiderio di raggiungere il Mondo Superiore …

È scritto che la liberazione arriva all’improvviso, “quando non la aspetti per niente”, quando i pensieri della gente non sono preparati in assoluto al suo arrivo. Arriva nella generazione totalmente disillusa, quando l’uomo ha perso la speranza ed ha alzato le mani.

L’uscita dall’Egitto è la scoperta della Luce GaR di Hokhmà. Per uscire dall’Egitto, l’anima deve raggiungere con un salto, lo stato di Gadlut Bet (lo stato maggiore 2) dallo stato di Katnut Alef (lo stato piccolo 1), saltando i gradini Katnut AlefGadlut AlefKatnut Bet – Gadlut Bet.

Questa si chiama “fretta”. Ti tirano fuori e vedi il nuovo mondo.