Mancano solo tre giorni al congresso di New York 2010 sullo Zohar

Domanda: Nel giro di alcuni giorni comincerà il Congresso di Kabbalah negli Stati Uniti d’America.

In relazione a ciò, molti hanno scritto sugli ostacoli che all’improvviso interferiscono con il viaggio, ed anche sulla loro paura e su un’imprevista mancanza di desiderio di venire al congresso. Cosa dovremmo fare a riguardo?

Risposta: Credo che se qualcuno ha la possibilità di venire al nostro incontro, non esiste nessuna ragione che lo possa trattenere.

Anche se deve spendere dei soldi e sacrificare le sue vacanze; ma non posso immaginare che possa essere più importante di trascorrere insieme alcuni giorni. Questo è un investimento del tutto spirituale. Non capiamo fino a che punto questa connessione tra le persone contribuisca al nostro avanzamento. Capisco che adesso ci pesa il cuore e ci si aggiunge l’egoismo, ma questo è bene. Questo è esattamente lo stato nel quale dobbiamo agire.

Per questo la persona deve realizzare un calcolo sulla ragione per la quale non può venire. In questo si trova il suo libero arbitrio: avanzare o non avanzare nella spiritualità. Si potrebbe capire la sua assenza solo a condizione che sia chiusa in un carcere e non possa uscire.

Mi chiedono: E se sto studiando la Kabbalah solo da circa tre settimane e non ho un gruppo vicino, non è troppo presto per andare ad un congresso? Anche se la persona sente parlare per la prima volta della Kabbalah, in relazione alla realizzazione di questo congresso, ha senso venire.

Chi sa cosa ci succederà domani? Per lo meno potrà guadagnare qualcosa nella sua vita, mentre le viene data ancora questa possibilità …

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