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Il padre del popolo che aspira alla spiritualità

Lo Zohar, capitolo Vaiera, punto 360: “Egli protegge i piedi dei Suoi santi”.

Scrive, “I Suoi santi”, senza una Yud (in ebraico), il che significa un santo, Abramo con il quale il Creatore andava sempre affinché gli altri non potessero danneggiarlo.

Però i malvagi sono zittiti nell’oscurità”. Questi sono gli angeli ai quali il Creatore diede la morte nella notte in cui Abramo li inseguiva.

L’attributo di Chesed (Abramo) è la base del resto delle correzioni. È il primo attributo che si rivela nell’egoismo che si sta correggendo.

Per questo lo consideriamo “il padre del popolo di Israele”, il padre (la base) del popolo di Israele (di tutte le altre correzioni che portano l’essere umano al Creatore).

Lezioni dal Congresso Mondiale dello Zohar – 07.05.2010

Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 1
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Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 2
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Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 3
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Congresso Mondiale dello Zohar, Lezione 4
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Spostandosi da uno schermo all’altro

La Kabbalah ci parla con parole conosciute, le quali hanno un’interpretazione tanto materiale quanto spirituale.

Quando cominciamo a studiare la scienza della Kabbalah, immaginiamo tutto ciò che ci racconta in immagini di questo mondo.

Dopo cominciamo a pensare che essa ci parli della spiritualità così come la immaginiamo noi; però questa non è ancora la spiritualità, questa è solo la mia immaginazione su di essa: immagino i disegni e le differenti immagini.

Non è facile per l’essere umano passare alla percezione della spiritualità solo attraverso le qualità e le proprietà per le quali non esiste il tempo, il movimento e lo spazio.

Egli non può immaginarla in questo modo e per questo disegna, per se stesso, differenti immagini e personaggi, ed in questo modo passa da uno schermo all’altro, come nel computer, fino a che corregge la sua percezione;

però il vocabolario dei termini è lo stesso. Ho mille schermi che cambiano, come nel programma “Windows” che si descrivono con le stesse parole, ma solo le immagini cambiano tutto il tempo.

Al principio immagini ogni termine come qualcosa di materiale, dopo sempre di più in maniera spirituale.

Invece del “braccio”, della “gamba”, degli “abbracci del lato sinistro”, degli “abbracci del lato destro”, del “Rosh (testa)”, “Toch (torso)”, cominci ad immaginare le qualità che non hanno nessuna forma materiale.

Anche nel mondo materiale, la fisica quantistica dice che non esistono particelle “solide”: elettroni, protoni,fermioni. Tutto è esteso. Sono alcune nubi di elettroni che scompaiono e che sono più vicine al concetto della qualità;

però i nomi sono gli stessi perchè non possiamo prendere altre denominazioni, sono le uniche che esistono nel nostro mondo.

Perchè dobbiamo essere così meticolosi e non possiamo cambiare neppure una sola parola? Perchè questa parola dal suo ramo materiale mira all’elevata radice spirituale.

Se cambiamo le parole, confondiamo le connessioni tra le radici ed i rami, e questa non sarà più una scienza.

Immginate se nella scienza della chimica cambiassimo le denominazioni delle sostanze e dopo cominciassimo a mescolarle secondo la formula per creare una reazione. Riceveremmo una sostanza totalmente diversa.

Per questo conserviamo lo stesso linguaggio e cerchiamo di avvicinare la sua percezione ad una forma più avanzata e realmente spirituale.

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