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L’analisi del proprio egoismo

Inizialmente nel mondo delle Nekudim, Malchut si connette a Binà, creando il piccolo stato (Katnut). Poi Binà si connette a Malchut dandole la forza attraverso la quale Malchut sembra raggiungere il grande stato (Gadlut). Questa azione è compiuta da Aba ve Ima del mondo delle Nekudim. Tuttavia, c’è un desiderio in Malchut chiamato “Malchut de Malchut”, che non è capace di includere le qualità di Binà in sé e resta semplicemente Malchut. Quindi, c’è una ragione per la frammentazione e in ogni particella e desiderio c’è una parte di questo desiderio chiamata “il cuore di pietra” (Dalet de-Dalet), che è incapace di mescolarsi a Binà.

L’innalzamento della Seconda Restrizione (TzimTzum Bet) ha portato alla rivelazione dei desideri che sono incapaci di accettare Binà (la dazione). È ancora impossibile sapere anzitempo che Malchut include desideri che resteranno sempre egoistici poiché essi possono essere rivelati solo dalla frammentazione! Perciò, il mondo di Atzilut appare dopo la frammentazione e sa già cosa selezionare per le correzioni: Binà in Malchut, Malchut in Binà, e la semplice Binà, così come sa di non usare la semplice Malchut. In breve, tutta questa conoscenza viene grazie alla frammentazione.

Così sul nostro cammino verso l’alto, abbiamo bisogno di ricevere un’impressione dalla frammentazione. Ciò significa che noi stiamo rivolgendo lo sguardo all’indietro, ma vediamo che siamo deboli. Cerchiamo di unirci con gli altri, di donare loro e di amarli mentre accettiamo il loro amore, ma vediamo che ne siamo incapaci. Dobbiamo rivelare questa qualità dentro di noi e ciò significa che alla fine riveliamo quella vera parte di Malchut che è incapace di includere Binà all’interno. Cioè quando una persona si deprime e piange, in ciò risiede il punto dal quale viene la correzione.

Effettivamente, tutto il resto è facilmente corretto. La cosa principale è separare Malchut de-Malchut dal resto dei desideri che possono essere corretti. La nostra analisi e separazione deve essere fatta prima di tutto il resto. In questo modo, correggiamo le parti che possono essere corrette.

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Suonando l’arpa di Re Davide

Lo Zohar, Capitolo “BaHar (Sul Monte Sinai), “Articolo 3: A mezzanotte, un vento del nord si risveglia ed una fiamma di fuoco appare dall’altare più basso, Malchut. Poi gli ingressi si aprono e il basso Dinim, Dinim de Nukva, si raccoglie nei loro buchi e quella fiamma cammina e vaga, e gli ingressi del Giardino dell’Eden si aprono. Alla fine, quella fiamma giunge e si divide in diverse parti del mondo ed entra sotto le ali di quel gallo, ed esso chiama.

Le correzioni più speciali vengono compiute nello stato chiamato “notte”, quando una persona sente l’oscurità, la mancanza di forza o di interesse, quando la spiritualità non la attrae molto, è stanca, vuole dimenticare tutto ed addormentarsi, ed è stufa di tutto, in breve, quando non sente l’importanza dello scopo spirituale.

Il lavoro della “notte” è cruciale. È scritto che Re Davide “si svegliò” a “mezzanotte” e raccolse su di sé il “vento del nord”, i grandi poteri restrittivi della sopraffazione e della correzione dell’egoismo (“Gevurot” e “Dinim”). Usando proprio questi spiacevoli poteri del “nord” egli “suonò l’arpa” ed in questo modo accolse “l’alba”, che è la manifestazione della Luce nell’anima.

Durante tutto il lavoro della “notte” egli stava portando se stesso allo stato in cui stava ritornando ai molti desideri (Kelim) nei quali egli sentì l’oscurità, la mancanza di potere e la separazione dal Creatore; egli “pianse e strillò” nei desideri o “vasi” per la Luce. Ciò provocò “il mattino”.

Nella spiritualità, non c’è il mattino, la sera o il pomeriggio. Noi percepiamo l’intera realtà all’interno del nostro desiderio. Ecco perché riveliamo la “Luce” nel nostro desiderio corretto che precedentemente era buio e vuoto. Allora la Luce di Hassadim brilla in esso e ciò è chiamato “giorno”. Quando la Luce di Hassadim non può brillare, vuol dire che non abbiamo l’intenzione di dare e ciò è chiamata “notte”.