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Entrando nel mondo spirituale

Lo Zohar ci parla del sistema superiore che include tutti noi. Tuttavia, non è necessario spiegarlo nei minimi particolari perché dobbiamo semplicemente ascoltare la storia ed attendere di esserne influenzati. Successivamente, il quadro si fa chiaro come se emergesse dalla nebbia. È come un bambino che prende dimestichezza con il mondo, apprendendo le cose nuove intorno a lui, come sono collegate e come interagire con esse.

Similmente, noi cresciamo in modo naturale nel nuovo mondo. Ora siamo diretti verso quel mondo e la sua visione inizia ad essere più chiara. Prima iniziamo a “sentire” qualcosa e dopo incominciamo a riconoscere questi suoni. Questo è il modo in cui entriamo nelle sensazioni del mondo spirituale.

Pertanto, non ha senso spiegare un sacco di cose visto che la spiritualità deve essere rivelata attraverso le sensazioni nel desiderio piuttosto che nella mente. Invece di studiare la spiritualità teoricamente ed esserne soddisfatti, noi dobbiamo entrare nel mondo spirituale.

Lezione quotidiana di Kabbalah – 04.05.2010

Preparazione alla Lezione: Shamati 137
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Il Libro dello Zohar, Capitolo “VaEra”, Articolo 128
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 122, Lezione 38
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Rav Yehuda Ashlag “Matan Torah (Il Dono della Torah)” Lezione 6
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Noi causiamo i nostri danni

Lo Zohar, capitolo “Chayei Sarah (la vita di Sara)”, Item 41: Tali sono le vie del creatore. Se Egli concede il benessere ad una persona lo fa per sostenere il mondo e far rispettare i Suoi comandamenti. Se la persona considera il suo benessere come parte del suo orgoglio sarà colpito dalle conseguenze negative, infatti è scritto, ” Il benessere conservato per il possessore è per il suo male”.

…In modo analogo, quando il Creatore diede loro la bellezza del bene superiore di Adam ha Rishon, Egli lo concesse allo scopo di far rispettare il Suoi comandamenti e che fosse fatta la Sua volontà. Essi non lo fecero ma furono orgogliosi e per questo motivo furono colpiti nella stessa bellezza nella quale furono benedetti.

Pertanto, quando una persona grida “perchè il Creatore mi tratta in questa maniera?” deve capire che la persona stessa è la fonte del danno. Siamo noi stessi a causare i colpi a cui siamo sottoposti per non aver utilizzato in modo corretto le opportunità di ripresa offerte dal Creatore. Noi inciampiamo in queste opportunità, cadiamo e infine abbattiamo noi stessi. Questo è ciò che ci dice lo Zohar, “Essi furono colpiti nella stessa bellezza nella quale furono benedetti.”