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Kabbalah per Principianti, “Yom Kipur” – 15.09.10

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Yom Kipur
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I Kabbalisti sui Kabbalisti, Parte 6

Cari amici, per favore, fate le vostre domande sui frammenti degli scritti dei grandi kabbalisti. Prometto di rispondere. I commenti tra parentesi sono miei.

Chi è un kabbalista?

Secondo questo, si capisce da sé il beneficio (l’attributo speciale e la saggezza, il cuore e la mente) dell’uomo che è stato nuovamente ricompensato con la Dvekut con Lui. Ciò significa che lui è stato ricompensato con l’equivalenza della forma con il Creatore per mezzo della forza della Torah (la Luce della correzione) e delle Mitzvot, che sono opposte al desiderio (egoista) di ricevere che è stato impresso in lui, tanto che lo ha separato da Atzmuto (il bene e la dazione assoluta) e lo ha trasformato (specificamente il suo ego) in un desiderio di dare.

E tutti i suoi atti sono solamente per dare e beneficiare il prossimo (con il quale è simile al Creatore) posto che lui ha uguagliato la sua forma con il Creatore. In realtà troviamo una somiglianza con lo stesso organo, che una volta è stato tagliato dal corpo e che è ritornato nuovamente ad esso, che ritorna a conoscere i pensieri di tutto il corpo un’altra volta, così come ha fatto prima della separazione del corpo.

Anche l’anima (il punto nel cuore di tutti, l’aspirazione al Creatore dopo che si risveglia in una persona) è così, dopo aver acquisito (correggendosi mediante la Luce) l’equivalenza con Lui, (ha acquisito l’attributo della dazione invece della sua inerente qualità di ricevere) torna a conoscere i Suoi Pensieri (così come conosce i propri, poiché ha ottenuto l’adesione con Lui) ancora una volta, così come li conosceva prima che fosse separata da Lui, a causa della (rivelazione) differenza della forma del desiderio di ricevere (che è opposto alle qualità della Luce, il Creatore).

Allora si conferma lo scritto nel verso “Conosci Dio tuo padre”, perché allora meriti di conoscere la perfezione, che è la conoscenza della Divinità e meriti anche tutti i segreti della Torah, poiché i Suoi Pensieri sono i segreti della Torah (i segreti si riferiscono ai Pensieri ed ai desideri del Creatore perché sono nascosti alla persona a causa della disparità della forma e vengono raggiunti nella misura in cui la persona diventa simile al Creatore).

Baal HaSulam, Articolo per la conclusione dello Zohar

Lezione quotidiana di Kabbalah – 15.09.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 5
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “VaYechi”(E Giacobbe visse nella terra d’Egitto) Punto 285, Lez. 18
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Punto 90
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Scritti di Rabash, Dargot haSulam, Lezione riguardo a Yom Kipur
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Due uccelli ascoltarono un araldo

Lo Zohar, Capitolo VaYechi (E Giacobbe visse), Articolo 136: Un uccello esce verso il sud, la destra, quello che esce da una scintilla di Chokhmà. Ugualmente, un uccello esce verso il nord, la sinistra, quello che esce da una scintilla di Binà. Uno esce all’alba, da Chokhmà ed uno, quando il giorno finisce, all’imbrunire, dopo il mezzogiorno, da Binà. Ognuno chiama e dichiara ciò che ha ascoltato dall’araldo … dall’illuminazione del Zivug di mezzanotte, chiamato “un araldo”.

Questo testo parla degli stati interiori di una persona, quando analizza se stessa e passa attraverso diversi processi di discernimento delle tre linee nel suo interno. Esamina fino a che punto è in equilibrio con la destra, la sinistra e la linea di mezzo.

Il “giorno” e la “notte” non vengono da fuori. Siamo sempre nella Luce ed i nostri Kelim si dividono in molteplici tipi, nei quali percepiamo la destra, la sinistra e la linea di mezzo, così come l’alto e il basso, tutte le direzioni ed i tempi. La divisione in Kelim interni ed esterni ci da la sensazione di distanza e spazio, vicinanza e lontananza e la classificazione dei desideri in “radice, anima, corpo, coperture e casa”.

Tutte queste peculiarità, così come il giorno, la notte, la mattina, la sera e le diverse ore, sono processi che avvengono nel nostro desiderio. Di fatto, il desiderio è la sola cosa che possediamo. Dividendoli in diversi tipi e sviluppandoli costantemente per noi, il desiderio ci da la sensazione dei cambiamenti che avvengono nel tempo, nello spazio e negli stati che sorgono.

Li classifichiamo come quattro tipi di percezione: mondo, anno, anima ed esistenza della realtà. Tutte queste modifiche avvengono dentro di noi come risultato della nostra correzione, poiché tutto tranne noi, rimane in una quiete assoluta. Solo le Reshimot continuano a svilupparsi “a suo tempo” (Beito) o Ahishena, quando cominciamo ad accelerare questo processo per affrettare il tempo.

Di conseguenza, gli uccelli che volarono, la notte, il giorno, la mattina, l’imbrunire, tutti i piani, come radice, anima, corpo, coperture, dimora e l’esistenza della realtà, si percepiscono all’interno della persona, nel suo desiderio. Tuttavia, credo di essere circondato da un mondo pieno di persone, che tutto gira e la vita continua. Però solo una cosa è alla mia portata: i passi che farò verso la percezione corretta della realtà.

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31 Agosto 2010 sullo Zohar)