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Uno spirito di ambulanza

Domanda: Gli uomini contano su un gruppo che li appoggia in qualunque stato; ma cosa deve fare una donna quando sperimenta una discesa? Dove può ottenere l’energia per vincere la crescita dell’egoismo che ha provocato la discesa spirituale, facendo in modo che essa si senta indifferente, triste e carente della grandezza dello scopo o della dazione?

Risposta: Le persone mi hanno esposto questa domanda per molti anni ed in ogni lezione per le donne. Adesso esiste una risposta pratica ed effettiva: il nostro simulatore spirituale che stiamo costruendo insieme.

Le donne devono partecipare allo stesso modo degli uomini, perché tutti i nostri desideri si riuniscano dentro un Kli o desiderio in comune. La sua grandezza determinerà il nostro diritto a rivelare la Luce del Creatore.

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Il ballo è il lavoro interno più serio

Esistono azioni durante le nostre riunioni nelle quali dobbiamo rinunciare alla nostra critica ed unirci semplicemente con tutti. Come posso farlo? Posso farlo proprio saltando e cantando insieme a tutti come un bambino, annullandomi.

Questa attitudine mi connette allo stato generale, dandomi la capacità di uscire dalla mie limitazioni e sentire un “vento spirituale”! Può sembrare come se questo tipo di comportamento fosse imprudente, ma ci sembra così solo perché non riconosciamo la spiritualità in esso. Perché è la Luce dell’Infinito! Non siamo capaci di vedere in esso con i nostri strumenti di percezione. Per questo ci sembra senza vita ed inanimato (Nefesh). Tuttavia, se siamo capaci o meno di vedere tutta la Luce spirituale di NaRaNChaY in esso, dipende del tutto dal nostro Kli.

Tutto ciò che viene dall’unità, anche il più piccolo gesto, è perfezione. Per tanto, è proprio in questa maniera, attraverso il ballo mutuo, quando salti insieme agli altri, che abbiamo l’opportunità di percepire una sensazione spirituale. Queste danze sono arrivate a noi dai grandi kabbalisti, specialmente il Baal Shem Tov. Anche il Rabash faceva ballare noi, i suoi studenti, in questa maniera. Non è solo imprudenza; dentro il ballo c’è un pensiero serio e un lavoro tremendo. All’inizio non lo vuoi e si alternano in te, con molta frequenza, pensieri “a favore” oppure “contrari”, evocando dubbi orribili. Intanto, continui a saltare.

Non è neanche meditazione perché non ti disconnetti dalla realtà. Sei sempre davanti alla domanda: cosa sto facendo e perché? Cosa mi da questo, chi mi fare questo e con chi sto saltando, perché ci connette? Attraversi tutto il lavoro interno dal principio alla fine, mentre stai ballando.

La danza ti forza ad andare attraverso tutti i differenti pensieri che le sono contrari! Questi pensieri sono contrari all’unità, che non vuoi. La tua mente combatte sempre contro questo e ti vedi forzato a fare discernimenti.

Per questo la danza diventa un arduo lavoro interiore. Ne esci semplicemente esausto, vuoto di energia; e non perché hai saltato, ma perché hai attraversato tanti discernimenti interiori. Stai ballando dentro di te, nelle tue ascese e discese interiori. Il fatto che stai saltando esternamente, è lì allo stesso tempo solo per risvegliare questi stati interiori in te.

Stai saltando esternamente, elevandoti e cadendo, mentre in te c’è un gran quantità di altre ascese e discese che si susseguono simultaneamente. Questa è la cosa più importante! Senza le azioni esterne non saresti capace di fare le azioni interne. Una cosa non succede senza l’altra. Per questo la danza diventa un mezzo unico per lavorare. Per questo il Baal Shem Tov ed i primi Ebrei Chassidici, che erano kabbalisti, insegnarono queste tradizioni.

(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12 Agosto 2010, sulla lezione, Il ruolo della nazione.

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