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Lo “Stimolatore” è La Spiritualità

Lo “stimolatore” è la spiritualità, perché significa che stiamo costruendo qualcosa tra noi con il desiderio di generare uno stato comune spirituale. Questo stato esiste fuori di noi, come un punto esterno di legame tra noi, con il quale posso costantemente connettermi, mantenere la connessione e contribuire a tutto ciò che posso. Riceverò allora la forza spirituale, la vita che emana da lì.

Di conseguenza, lo stimolatore è una qualità spirituale come Binà. Questa è la maniera esatta con la quale dobbiamo relazionarci ad esso. È per questo che dobbiamo trasformare questo spazio virtuale nel nostro spazio interiore spirituale. Dobbiamo mettere lì tutte le nostre aspirazioni, le speranze e le preoccupazioni. Non sapete cosa è un gruppo ed in cosa risiede la garanzia mutua? Si trovano lì! Deposita tutto lì, in questa “buca”. Se tutti noi riuniamo tutti i nostri sforzi ed aspirazioni per la spiritualità in questo spazio unico e riceviamo la vita spirituale solo da lì, allora questo è esattamente ciò di cui necessitiamo.

Questo spazio è virtuale nel senso esteriore, ma nel senso interiore è il luogo nel quale si concentrano tutti i nostri desideri, aspirazioni ed intenzioni. Grazie a questo lo spazio è spirituale ed il Creatore si rivela dentro di esso. Noi stessi costruiamo il Creatore; Egli non è al di fuori di noi. Tutto questo è estremamente trascendente. È arrivato il momento in cui cominciamo a realizzare un lavoro pratico molto serio.

La questione è: la persona considera che lo “stimolatore” è la cosa più importante nella sua vita, allo stesso modo della spiritualità? Desidera ricevere ispirazione da lì invece che da un altro luogo? In caso affermativo, allora l’ispirazione che sente è la spiritualità perché sta ricevendo l’impressione della connessione tra noi che è rappresentata in questo stimolatore. Alla fine dei conti, dobbiamo vederlo come il punto in cui si concentrano le nostre preoccupazioni in comune e la fonte della vita per tutti.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.09.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Art. 09
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “VaYechi”(E Giacobbe visse nella terra d’Egitto) Punto 349, Lez. 21
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Punto 96
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Baal Sulam: “600.000 Anime”
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La scala per l’infinito

Lo Zohar ci parla del Mondo Superiore che riveliamo dentro di noi. Tutto ciò che è descritto in questo libro avviene dentro di noi. Infatti, percepiamo il nostro mondo alla stessa maniera. La differenza tra i mondi o percezioni, è che percepiamo questo mondo individualmente, dentro il nostro egoismo, mentre il Mondo Superiore viene percepito collettivamente, all’interno delle nostre relazioni e delle connessioni tra di noi.

La connessione attraverso la dazione mutua e l’amore viene chiamata anima, e quello che percepiamo in quest’anima è chiamato il mondo spirituale. Realizzando le correzioni in noi, correggiamo la connessione inizialmente frammentata (Kli) e così riveliamo le qualità differenti della connessione di cui parla lo Zohar. La connessione comune di tutte le parti dell’anima o creazione è chiamata il Creatore. Tutto il mondo spirituale comprende diversi tipi di connessioni che sono chiamate Abramo, Isacco, Giacobbe, diversi angeli, come pure gli oggetti inanimati, vegetali, animati e spirituali. Questi sono tutti rivelati nelle connessioni.

Oggi percepiamo il nostro mondo e pensiamo che esista per conto suo. Tuttavia, questa è un’illusione. La verità è che percepiamo un tipo di connessione tra di noi che chiamiamo con questo nome. L’ultimo o più basso livello di connessione tra le parti dell’anima (le anime particolari) procura la sensazione di una cattiva connessione che viene chiamata “questo mondo”. Quando raggiungiamo la connessione assoluta di tutte le parti dell’universo, questa connessione viene chiamata il Mondo dell’Infinito, perché è una connessione illimitata senza nessun limite circoscritto. Esso è invece al di là dello spazio e del tempo.

Tra la piena connessione nel Mondo dell’Infinito e la completa assenza di connessione in questo mondo, ci sono cinque livelli di connessione o cinque mondi chiamati Adam Kadmon, Atzilut, Berià, Yetzirà e Assiyà. Noi esistiamo effettivamente in una sola realtà che è il Mondo dell’Infinito, ma la nostra percezione di esso, dipende dalla nostra attitudine verso la connessione. Questo implica 1) egoismo o ricezione e 2) dazione o amore. La nostra vita è una sensazione della qualità della connessione tra le parti della realtà.

Se vogliamo rivelare il vero mondo e capirlo, raggiungerlo e gioirne, dobbiamo provare a vedere noi stessi più connessi mentre leggiamo Il Libro dello Zohar. Allora cominceremo a rivelare una connessione più grande ed il Mondo Superiore. Questo metodo di rivelare il Mondo Superiore è chiamato “Faremo e ascolteremo” (Naase ve Nishma).

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18/08/2010, Lo Zohar).

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