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I Kabbalisti sui Kabbalisti, Parte 1

Cari amici, per favore fate le vostre domande sui frammenti degli scritti dei grandi kabbalisti. Prometto di rispondervi. I commenti tra parentesi sono miei.

Chi è un kabbalista?

Tuttavia, i kabbalisti che raggiungono (nelle loro sensazioni e nella mente) i gradi superiori (più elevati dei raggiungimenti all’interno dei cinque sensi fisici), raggiungono tutto (tutto l’universo) in una misura completa (inclusa la parte nascosta per le persone) e sono meritevoli del raggiungimento di questi livelli nel loro interiore, che (e specificamente questo raggiungimento) si chiama “un’anima”.

Baal HaSulam, Il segreto del concepimento è la nascita

Colui che riceve abbondanza dal Creatore si inorgoglisce delle ghirlande del Creatore (frutto della creazione). E colui che è stato meritevole nell’ora dell’azione (la correzione di se stesso) sente che anche il Creatore si sente orgoglioso di lui, nel trovarlo disposto (nella sua somiglianza con il Creatore) a ricevere l’abbondanza (la Luce dell’amore e della dazione), si chiama un kabbalista (colui che riceve il benessere preparato dal Creatore).

Baal HaSulam, Pri Hacham, Igrot (Lettere), Lettera 46

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Cerca di realizzare il lavoro per conto tuo

Domanda: E’ possibile procedere sempre mediante “la fede al di sopra della ragione”?

Risposta: Chiaro che no. Tuttavia, i kabbalisti non discutono se possono o meno procedere in questa maniera; dobbiamo semplicemente farlo! Quando non possiamo, chiediamo aiuto ed il Creatore fa questo lavoro per noi. Tutto il lavoro è fatto dal Creatore, non dalla persona. Ma abbiamo bisogno di chiedergli di compierlo.

Una persona deve arrivare fino alla fine cercando di realizzare il lavoro per conto proprio. Anche se sa dal principio che è condannata a fallire cercando di ottenere la meta usando la sua forza, anche così deve farlo. Mediante ciò, scopre che il lavoro sarà fatto dal Creatore e saprà come chiederglielo.

Esisto sempre in un processo nel quale mi muovo lungo una linea retta dal punto iniziale (attuale) verso la meta finale, alla quale devo arrivare con qualsiasi mezzo. Il punto finale è la dazione, l’amore per il Creatore e per gli esseri creati, la fede al di sopra della ragione e la dazione al di sopra della ricezione. Ho bisogno di lasciare il punto iniziale ed arrivare al punto finale e nel cammino ho quanto segue:

La prima parte: fa tutto quello che è in tuo potere! Questa è la prima e più importante cosa.
La seconda parte: una completa delusione della mia forza.
La terza parte: capire che solo il Creatore può salvarmi.
La quarta parte: quando comincio a lavorare insieme a Lui in dazione (Chafetz Chesed) ed amore.

Ma quando sono ancora solo al principio, devo confidare nella mia forza e sapere che senza dubbio, arriverò alla fine. Non posso incrociare le braccia ed aspettare l’azione dall’Alto. Se non mi sforzo nella misura in cui posso durante la prima tappa, se non faccio tutto il possibile, allora non arriverò mai alla disperazione ed a capire la mia mancanza di potere. Ciò significa che non mi renderò mai conto che richiedo l’aiuto del Creatore. Se è così, come posso risvegliare la Luce che Riforma?

Le tappe si mostrano una dietro l’altra e lo stato attuale determina e costruisce la prossima. Una persona non sa esattamente dove si trova e cosa la aspetta nella tappa successiva, nel prossimo momento. Tuttavia, tutto l’avanzamento è compiuto a causa della pressione che esercita.

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 30 Agosto 2010 sull’articolo, Quando una persona conosce cosa è il timore di Dio)

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