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Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah – 20.02.2011

Lezione virtuale – Nozioni di base di Kabbalah
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Sul Libro dello Zohar e sul Commentario Sulam

I segreti della Torà nel Libro dello Zohar occupano il livello dei 125 gradi dell’ integrità

A Rashbi e alla sua generazione, gli autori dello Zohar, furono concessi i 125 gradi dell’integrità, a prescindere dal fatto che questo fu prima dei giorni del Messia. Si diceva di lui e dei suoi discepoli: “Un saggio è preferibile ad un profeta”. Pertanto, spesso troviamo nello Zohar che non ci sarà nessuna generazione come quella di Rashbi fino alla generazione del Re Messia. Per questo la loro composizione ha avuto un tale impatto sul mondo, visto che i segreti della Torà in essa occupano il livello di tutti i 125 gradi.
-Baal HaSulam “Un discorso per conclusione dello Zohar”

Il Commentario Sulam (Scala) è un’interpretazione completa di tutte le parole dello Zohar

Però nella nostra generazione siamo stati ricompensati con il commentario Sulam (Scala), che è un’interpretazione completa di tutte le parole dello Zohar. D’altra parte, non solo non lascia un argomento poco chiaro nella totalità dello Zohar senza interpretazione, ma i chiarimenti si basano su un’analisi integra, che qualsiasi studente intermedio può capire.
-Baal HaSulam, “Un discorso per la conclusione dello Zohar”

Il Commentario Sulam del Libro dello Zohar è più di una Scala che aiuta chi lo esamina ad ascendere all’altezza degli argomenti

La profondità della saggezza del sacro Libro dello Zohar è chiusa ed ingabbiata dietro migliaia di lucchetti, ed il nostro linguaggio umano è troppo povero per fornirci espressioni sufficienti ed affidabili per interpretare con questa finalità qualche cosa in questo libro. Inoltre, l’interpretazione che ho fatto non è più di una scala che aiuta chi lo esamina ad elevarsi all’altezza di questi argomenti e ad esaminare le parole del libro stesso.
-Baal HaSulam, “Prefazione del Libro dello Zohar”

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Uniamoci e diventiamo un cuore spirituale

Domanda: Mentalmente, tutti credono di essere pronti e disposti ad unirsi agli altri, ma quando arriva il momento di rendere reale questo desiderio, falliamo.

Risposta: Fallite in una sola cosa: ognuno di voi, separatamente, è pronto ad unirsi, ma uniti non lo siete. L’ esilio in Egitto è diverso dagli altri. Perché entrarono in Egitto attraverso Giuseppe? Fu Giuseppe (dalla parola ebraica “Osef”, “riunisce”) perché lui è la somma di tutte le forze e dei fondamenti.

Il male è impossibile da evidenziare, anche se tutti sono disposti a farlo. Per riuscire in questo, si deve realizzare una condizione: bisogna avere il desiderio di unirsi. I fratelli di Giuseppe erano giusti ed ognuno di loro desiderava servire il Creatore, ma non erano disposti ad unirsi. Non erano d’ accordo ad unirsi con Giuseppe che è il terreno per questo.

Quando però si videro obbligati ad entrare in Egitto con l’ aiuto di Giuseppe, cominciarono a vedere quanto odiavano e quanto si indebolivano con l’ idea dell’ unità. L’ esilio stesso fu la rivelazione dell’ odio verso l’ unione. Solo quando questo odio raggiunge la sua piena forza ed una persona comincia a sentire il suo governo su se stessa (il che significa che da un lato è subordinata al Faraone, ma dall’ altro soffre profondamente a causa di questo ed è incapace di ottenere qualsiasi cosa), si produce l’ avanzamento.

Tutto questo, però, ha luogo grazie allo sforzo di unirsi, dopo essersi elevati al di sopra del proprio desiderio di non farlo. In questo modo, superarono l’esilio. In quanto a noi, stiamo gironzolando sulla frontiera dell’ Egitto. L’ aspirazione di essere uno, si manifesta in un comune interesse interiore, quando tutto il mondo pensa e si preoccupa della nostra unione interiore.

Come risultato, sentiamo che c’ è qualcosa tra di noi che ci connette e che tutti diventeremo un solo cuore. In questo punto, siamo un cuore spirituale, un desiderio spirituale, nel quale siamo connessi al Creatore ed abbiamo bisogno della Luce che si unirà a noi affinché dal nostro desiderio comune realizziamo gli atti di dazione al Creatore.
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(Dal discorso sul lavoro spirituale del 17.12.2010)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 20.02.2011

Scritti di Rabash, Articolo 29
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Il Libro dello Zohar: Punto 225, Art. “Il Settimo Comandamento”, Punto 228, Art. “L’ ottavo Comandamento”, Lezione 3
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 82, Lez. 48
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Introduzione al Libro Panim Meirot uMasbirot, Lezione 4
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L’ intenzione corretta rivela il mondo

Domanda: Stiamo facendo l’ offerta corretta per il Tabernacolo, oppure è il Creatore che lo costruisce, sistemando pezzo per pezzo? E chi è l’architetto?

Risposta: E’ chiaro che non capiamo il nostro lavoro, come un bambino di due anni che cresce senza sapere cosa diventerà quando ne avrà tre. Non pianifica il processo della sua crescita e non si può formare solo all’ età di tre anni. Allo stesso modo, facciamo una Menorà (un candelabro con sette bracci) lanciando un pezzo d’ oro nel fuoco e dopo lasciamo che sorga per conto proprio. Però, come avviene “per conto proprio”?

Il fatto è che non puoi fare niente da solo. Se prepari l’ intenzione (non l’ azione ma unicamente l’ intenzione), se le integri la linea di mezzo, allora la Luce darà alla tua materia proprio la forma che deve assumere. Questa materia non può prendere altra forma. In altre parole, ha già questa forma, devi solamente rivelarla facendo in modo che la tua intenzione ti riveli questa immagine.

Entri in un mondo che è stato preparato in anticipo. Rivelando i “fiori”, la “Menorà”, la “tavola”, “l’ onyx e le altre pietre”, riveli quello che già esiste. Sei tu che stai rinnovando la tua percezione. Tu la riveli; si rivela a te e dentro di te. Costruisci la tua visione, la tua percezione, la tua comprensione e la tua accettazione. Secondo la misura della tua accettazione, non vedi la forma esterna, ma vedi che tutto è dentro di te. La tua visione diventa interna.

Adesso quello che vedi ti sembra esterno, ma nella spiritualità vedi che tutto è all’ interno. In quel momento la tua percezione sarà autentica. Non avrai più l’ illusione che hai adesso, all’ interno della quale ti sembra che il mondo esista al di fuori di te, che esistete tu ed il mondo.

Nella spiritualità, questa falsità non esiste, senti che tutto si trova dentro di te, all’ interno dell’ anima, con la quale ti identifichi.
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(Dalla lezione sulla porzione settimanale della Torà del 04.02.2011)

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Come chiedere

Domanda: Come so che la mia richiesta al Creatore viene dal posto corretto? Sono realmente lì dove è permesso chiedere?

Risposta: La mia richiesta è valida se sento che è contraria al mio desiderio, se posso elevarmi al di sopra di esso e chiedere dal profondo del mio cuore, e se posso beneficiare dell’ azione che è contraria al mio desiderio iniziale.

L’ accoppiamento di colpo (Zivùg di Hakaà) avviene nello stato in cui, internamente sento che voglio compiacermi, però al di sopra di questo, sento che la mia azione si oppone a questo desiderio. Beneficio della mia abilità di resistergli. Dopo, questo piacere, non è per me, è come se mi rifiutassi di rubare. Ciò che importa qui è fino a che grado mi associo con gli amici e attraverso di loro, con il Creatore.

Se sono disposto ad organizzare un’azione interna, allora sono vicino all’ atto della dazione e questo è ciò che mi da soddisfazione, la quale non è certamente diretta a me.
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(Dalla 1°parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 04.02.2011, Scritti del Rabash)

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La trasformazione del cuore: un colpo dopo l’ altro

Domanda: Cosa sta succedendo all’ Unione Europea? Un mese fa sembrava che un collasso fosse inevitabile, mentre adesso tutto sembra a posto?

Risposta: Infatti è proprio così, e si ripeterà molte altre volte. Ci si sentirà come se un collasso fosse imminente, e poi sembrerà che tutto si stia mettendo a posto. Solo attraverso questo graduale sviluppo compiuto passo dopo passo arriveremo alla consapevolezza che dobbiamo cambiare.

In linea generale, è necessario capire che lo scopo della natura non è quello di eliminarci. Il collasso di cui si parla deve essere interiore. Deve avvenire nelle nostre coscienze, nella nostra consapevolezza di quanto sia sbagliato il modo in cui trattiamo noi stessi ed il mondo. Non consiste nel fatto di venire colpiti da un uragano, da uno tsunami, da un terremoto, dall’ eruzione di un vulcano o da un freddo glaciale.

Tutto questo può servire solamente per spingerci fuori dal nostro pantano, per elevarci, e per costringerci ad iniziare a pensare. Infatti, questi continui avvenimenti – un colpo improvviso ed il suo indietreggiamento fino all’ arrivo del colpo successivo, poi un altro colpo ed il suo indietreggiamento – spingono gradualmente una persona ad uscire da se stesso.

Ad ogni nuovo avvenimento, noi pensiamo che sia tutto come prima, ma in realtà non è così. Ogni nuova volta, noi lavoriamo su di un altro aspetto dell’ egoismo, una sua parte più grande. Un primo colpo all’ ego, un secondo, ed un terzo, ma noi non sentiamo la differenza e non ci rendiamo conto che ogni volta il nostro egoismo lavora ad un livello completamente nuovo.

L’ egoismo è diverso, e fino a quando non raggiunge il suo ultimissimo stato, niente cambierà. Questa è la ragione per cui abbiamo bisogno di subire tanti piccoli colpi.

Ne abbiamo già vissuti molti mentre siamo discesi dal mondo dell’ Infinito nel nostro mondo attraversando i 125 gradini spirituali. Questi gradini contengono milioni di azioni ed eventi differenti che noi dobbiamo sperimentare nel nostro mondo. E ci dobbiamo lavorare nel corso delle nostre incarnazioni, in queste vite.

Niente è affidato al caso; niente avviene all’ improvviso, saltando i gradini spirituali o scavalcando gli stati spirituali. Dobbiamo ingoiare ogni pillola, il che rappresenta il solo modo per imparare. Non ci sono altre possibilità
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(Dalla seconda lezione del Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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La vita sembrerà meravigliosa

Nel mondo spirituale il movimento è chiaro, sequenziale e graduale. Se non avverto la sensazione della fame, del desiderio per il livello successivo, allora non ho il Kli (il vaso o la qualità) per poter sentire questo desiderio, e quindi non lo avverto.

E’ richiesta una linea da superare. Devo salire dal mio stato attuale, dal desiderio n° 1, verso lo stato successivo, il desiderio n° 2. Se sono salito al livello successivo, al desiderio n° 2, allora incomincio a percepire la fonte della Luce che si trova lì.

Ma se ancora non ho conseguito questo desiderio e mi trovo da qualche parte a metà strada, in uno dei 10 livelli intermedi (chiamati le 10 Sefirot), allora non percepisco il livello successivo. Devo raggiungere proprio l’ ultimo livello, e solo dopo che lo avrò oltrepassato incomincerò a percepire quello successivo. Si tratta di un preciso metodo corpuscolare dove tutto viene distribuito attraverso dei livelli proprio come lo sono le particelle quantistiche in un atomo. E noi non possiamo farci niente.

Perciò, c’ è uno stato intermedio tra il mio desiderio iniziale  (nel quale ho sentito un certo tipo di appagamento che mi è sembrato come un sole che brilla) ed il mio secondo desiderio.

Questo stato intermedio è percepito in pratica come vuoto, fame e sofferenza. Ma se mi renderò conto di stare avanzando, e che questo è un processo cumulativo che terminerà e che raggiungerò la felicità e l’appagamento, allora anche questo processo mi sembrerà necessario per farmi conseguire un nuovo desiderio, e quindi mi guiderà in avanti nel modo corretto.

Le sensazioni degli stati negativi, della confusione, dell’ oscurità, e del vuoto, mi guidano in avanti, e mi aiutano ad avanzare più velocemente. Se sentissi qualche forma di piacere o di appagamento in questi stati, allora verrei spinto lontano da questi stessi stati contro la mia volontà e sarebbe per me molto difficile avanzare. Non mi sentirei invogliato ad andare avanti dal bene e da tutte le cose belle perché il mio egoismo mi costringerebbe immediatamente a sedermi e a rilassarmi.

Perciò, dobbiamo relazionarci alla sofferenza nel modo giusto, comprendere la natura dello scopo che intende conseguire, e sapere come usarla correttamente. Non appena la connetto al giusto scopo, questa sofferenza si trasforma in un anticipo del meraviglioso appagamento che sta per arrivare.

Se imparo questo metodo, la vita sembrerà meravigliosa.
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(Dalla 1a. lezione al Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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Russia ed Europa in cammino verso la spiritualità

Per essere in equilibrio con la natura, è necessario consumare in modo intelligente, cioè nella misura in cui ci serve, in base ai bisogni di ognuno di noi. Baal HaSulam ne scrive nel suo articolo “La pace nel mondo” ed in altri articoli.

Questo modo di comportarsi non può comunque essere imposto con il terrore. Lo si può fare solamente attraverso l’ educazione! Tuttavia, ai loro tempi, i rivoluzionari russi presero un strada diversa, staccandosi dal principio dell’ educazione.

Inoltre, loro agivano in un paese sottosviluppato, con la popolazione più sottosviluppata che c’era e che fino ad oggi è stata abituata a vivere in condizioni praticamente feudali. Oggi, la popolazione della Russia, che è di buon cuore e gentile, si trova bene con le condizioni feudali nelle quali il paese si trova. Non è un paese capitalista, ma un paese feudale con i suoi costumi, la sua struttura, la sua corruzione, e tutte le sue relazioni sociali. Si tratta di un regime feudale.

Noi potremmo dire, “Ma come può essere? Questo regime in una società moderna? Non è passato da un po’? Nell’ occidente, il feudalismo non è esitito per 300 anni?”. Vero, in occidente è esistito per 300 anni, ma in Russia esiste ancora. Vale a dire, ad ogni persona va bene così. Gli uomini non si sono ancora sviluppati al di sopra di quel livello.

Solo una piccola parte della popolazione, circa il 10-20% non riesce a tollerare queste condizioni, mentre per tutti gli altri la vita va bene così. A questi ultimi non importa di avere un padrone, di doversi sottomettere a qualcuno senza una legge o un ordine, che ogni cosa possa essere comperata e venduta, e che i ricchi siano potenti ed abbiano ragione. Alla gente va bene così! Questa è la ragione per cui la popolazione è vista ancora al livello sociale feudale di sviluppo.

Marx non aveva assolutamente previsto che questo paese avrebbe provato a mettere in pratica questa idea. Egli sviluppò i principi della Kabbalah sotto forma di leggi economiche. Ma l’ egoismo della società post-sovietica è completamente diverso. Questo egoismo è ancora feudale e non è ancora pronto per un serio sviluppo.

Ad ogni modo, quando lavoriamo in Russia con ogni persona individualmente o con dei gruppi, vediamo dei risultati sorprendenti perché gli uomini hanno il punto nel cuore. Sono molto recettivi e sanno cosa vogliono raggiungere.

La domanda è: sarà capace la società di capire che si deve unire, però non con le leggi che sono state prodotte dal regime Sovietico? L’ unione deve avvenire attraverso delle leggi dove tutti gli uomini siano riconosciuti uguali, consapevoli, e consapevolmente vogliano unirsi. Il popolo della Russia non è abituato ad unirsi consapevolmente. Ci arriveranno, lo sapranno fare? Questa, in fondo, è la domanda.

Perciò, i nostri gruppi in Russia ci sono molto cari. Io conosco personalmente questa nazione molto bene poiché sono cresciuto là e la mia lingua madre è il russo. Ma possiamo guardare alla Russia come al paese che avrà la capacità di mettere in pratica i principi della Kabbalah? Questo è qualcosa che non so.

Invece in Europa, nonostante il fatto che gli uomini sono molto diversi dai Russi, tutto quello che devono fare è superare una certa opposizione esterna, una specie di involucro o di guscio. Dopo di che, non appena questa idea penetra nei pensieri degli uomini, essi si rendono conto che è vero e capiscono di essere in grado di metterla in pratica dentro di loro attraverso il loro sviluppo.

In Russia è facile avvicinarsi ad una persona. Mentre in Europa è molto più difficile! Tuttavia penso che se penetriamo negli uomini in Europa, essi troveranno dentro loro stessi la forza e la capacità di sé per unirsi. La coscienza del loro collettivismo si manifesterà.

Invece, in Russia, il collettivismo non si manifesta nonostante questo. Qui la società non è sviluppata in senso collettivo. Penso che non sia ancora in grado di farlo.

Ad ogni modo, anche in presenza di tutte queste supposizioni, noi dobbiamo sviluppare la Kabbalah e divulgarla ovunque. Naturalmente, c’ è un grande limite nei paesi che un tempo erano comunisti. Ma questo non ci deve fermare. Non dovremmo mai pensare a dove può essere più facile e dove più difficile, al perché e al come. Dobbiamo lavorare, e questo è tutto.

Io non faccio mai dei calcoli. Noi non sappiamo cosa sia meglio e cosa peggio, e come il tutto succede.
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(Dalla Terza lezione tenuta al Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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Una ricetta per la felicità? Grazie, anzi no!

Domanda: Può la Kabbalah aiutare una persona a trovare la reciproca comprensione tra uomo e donna o aggiustare le relazioni nelle famiglie o al lavoro?

Risposta: No, non si può creare una bella vita per se stessi in questo mondo con l’ aiuto della scienza della Kabbalah. Una vita bella giunge come risultato dell’ utilizzo di tutta la negatività che ci viene rivelata al fine di ottenere l’ amore per il prossimo e l’ amore per il Creatore. Allora i desideri nei quali ci sentiamo male non si manifesteranno più in noi. La scienza della Kabbalah non mente alle persone! Non si tratta di psicologia o di ciarlataneria; non è misticismo o l’utilizzo di strumenti magici per migliorare le nostre vite!

La Kabbalah dice che il male che ci viene rivelato ha uno scopo da raggiungere. Serve a spingerci verso la correzione. Non si devono annullare i desideri nei quali ci sentiamo male ma, invece, dobbiamo ammettere che questi desideri sono il male perché provocano il nostro odio verso il prossimo, e quando correggeremo l’ odio con l’ amore, saremo in grado di godere dell’ amore per il prossimo e allora i desideri negativi non ci verranno più rivelati.

Se si vuole creare una famiglia o si è già sposati o fidanzati e ci sono dei dissapori, dell’ animosità o delle incomprensioni tra la coppia, queste incomprensioni non si possono correggere senza aver corretto il nostro atteggiamento verso la creazione ed il Creatore. Il Creatore è in mezzo: “Marito e moglie, e la Shechina tra loro”

Per il momento la Shechina è ancora in esilio. Viene rivelata come una forza negativa e dannosa, la forza dell’ odio reciproco che ci mette gli uni contro gli altri. Il Creatore fa così di proposito in modo da non farci connettere al precedente livello animale, al modo in cui l’ animale femmina di unisce all’ animale maschio al fine di procreare, ma per provocare l’ unione di due anime in un’ anima sola e rivelare la forza comune della dazione che ci connette insieme.

Se siamo capaci di correggere le relazioni in questo modo, diventeremo veramente una famiglia. Altrimenti non saremo in grado di farlo. La Kabbalah non ci dà spinte, soluzioni, o medicine per il nostro stato attuale, ma ci eleva in un nuovo stato dove saremo capaci di essere felici, avere successo e sentirci perfetti.

Tutta la sofferenza, i problemi, ed i colpi sono presenti nel nostro mondo non per portare pace e perfezione al mondo stesso, ma per elevarci al di sopra del nostro mondo. Altrimenti è uguale alla costruzione del regime comunista russo. Se facciamo qualcosa non per il bene del Creatore, cioè non per raggiungere la dazione assoluta, allora non conquisteremo niente.

Io mi sento male, ho dei problemi con la mia famiglia, al lavoro, con i miei figli, con la salute, e voglio avere successo in tutti questi campi. La Kabbalah dice che mi sentirò bene? Allora va bene, sono d’accordo a studiare la Kabbalah! Per farlo devo donare agli altri? Allora sono anche disposto a donare agli altri – qualsiasi cosa pur di sentirmi bene.

Questo è ciò che si chiama Lo Lishma (non per il bene del Creatore). Questo significa che conosciamo il metodo e che vogliamo metterlo in pratica per il bene di tutti in modo che anche noi ci sentiremo bene. Ora tutto dipende in quale proporzione siamo disposti a donare agli altri per migliorare il nostro stato.

All’ inizio è l’1% per gli altri ed il 99% per noi. Poi è l’opposto: il 99% per gli altri e l’1% per noi finché non acquistiamo la forza che rende capaci di non volere nulla per noi stessi. “Non mi interessa cosa mi succede, voglio donare agli altri.” Questo è ciò che si chiama “donare per il bene della dazione.”

Così facendo, non saremo mai capaci di ritornare ad una vera vita materiale di successo. Tutti i metodi che dicono di poter raggiungere questa condizione di vita stanno mentendo, e la Kabbalah ci dice fin dal principio che questo è impossibile perché tutto il male che c’è in questa vita esiste per elevarci ad un nuovo livello.

Perciò, se applichiamo la scienza della Kabbalah per migliorare questa vita e incominciamo a vendere dell’acqua benedetta o i fili rossi, allora diventerà un veleno mortale. Dobbiamo comprendere che la ragione dello stato generale in cui si trova il mondo sta nella necessità di elevarci, non di migliorare la nostra situazione. Questa è la differenza tra la Kabbalah e gli altri metodi.

Quindi, se qualcuno vi promette una bella vita in questo mondo, o la salute o la felicità nella vostra vita personale, non credeteci – è una bugia e va contro la natura! La natura desidera elevarci al livello “umano”. E quando si aspira a questo stato, tutto arriva al posto giusto nel modo più sorprendente possibile!
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(Dalla 4 parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 24.01.2011 “L’ essenza della saggezza della Kabbalah.”)

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