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La Kabbalah ha dato luogo a tutte le scienze

Domanda: Mi piacerebbe chiedere degli scienziati che hanno scoperto la Kabbalah attraverso la scienza esterna.

Risposta: Nel corso di migliaia di anni, molti scienziati come Platone ed Aristotele, arrivarono alla Kabbalah. Non possiamo neppure immaginare fino a che punto tutti gli scienziati antichi fossero connessi tra loro e conoscessero la Kabbalah.

Newton imparò l’ ebraico per studiare la Kabbalah, ha intere opere ed articoli basata su di essa. La Kabbalah non è una scienza antica, obsoleta. In verità, è una scienza ben conosciuta, ad eccezione degli ultimi cento anni, quando invece di far fronte alla vera scienza, gli scienziati si sono impegnati nella tecnologia.

Alcuni scienziati raggiunsero la Kabbalah a causa del fatto che studiarono dagli antichi kabbalisti. Ciò è particolarmente vero per quelli che vissero tra l’800 A.C. e l’ era volgare. Durante questi 700-800 anni, molti scienziati “esteriori” andarono dai kabbalisti per studiare. Fu allora che nacquero la filosofia e tutte le altre scienze.

Gli scienziati del Medioevo arrivarono a questa per conto proprio. Loro non avevano la realizzazione pratica della Kabbalah, ma sentirono quello che era in realtà questa saggezza; non avevano nessuno dal quale imparare perché a quel tempo tutto era nascosto. Dal 16° secolo D.C. in avanti, la Kabbalah cominciò ad essere rivelata ancora una volta.

Sappiamo che il Ramchal, un grande kabbalista del 16° secolo, aprì dei centri di Kabbalah in tutta l’ Europa. Parallelamente a lui, un grande kabbalista, Abraham Abulafia, “solcò” letteralmente tutta l’ Europa con la diffusione della Kabbalah e la insegnò anche al Papa romano. Andarono in tutte le direzioni per accelerare il processo della correzione.

Tuttavia, questi scienziati “esteriori” conseguirono tutto in gran parte attraverso i loro sforzi. A loro giudizio la Kabbalah è una fonte di conoscenza generale, ma non più di questo. Anche se nelle loro opere possiamo vedere l’ ammirazione genuina verso la Kabbalah, non sento che l’ hanno realizzata interiormente. Comunque, ciò che hanno fatto è una grande impresa.
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(Dalla 3° lezione del Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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Dove comincia l’ essere umano?

Ogni persona sperimenta il suo desiderio individuale che cerca di riempire. Ci sono persone che resistono ai desideri, ma anche loro sono governate dal Creatore. È Lui ad effettuare tutti i movimenti, come con i pezzi di una scacchiera.

Non abbiamo libero arbitrio, quindi non ha senso etichettare una persona come buona o malvagia, e non si devono aspettare né le conseguenze o i commenti rispetto alle azioni: né il cielo, né l’ inferno, né qualsiasi altra cosa. È scritto nel Libro dello Zohar: “Tutti noi siamo come animali”.

In verità, dove è il tuo libero arbitrio? Se hai l’ illusione che si trova qui, è dovuto chiaramente al fatto che non ti accorgi che lo desideri. Il Creatore, con tutta l’ intenzione, introduce in te queste istruzioni, determinati segnali di controllo che ti creano l’ illusione delle azioni libere e nient’ altro. Di conseguenza, realizzare che “Non c’ è nessuno tranne Lui” significa rendersi conto che siamo nient’ altro che ruote dentate all’ interno di un immenso meccanismo.

Quindi, dove comincia l’ essere umano? L’ essere umano comincia con il libero arbitrio, e per conseguirlo deve evolversi. È a causa di questo che all’ inizio, durante il corso dei millenni, l’ uomo si è sviluppato all’ interno del suo egoismo, controllato dall’ alto dal Creatore e dopo sente come nasce il “punto nel cuore”. Detto in altra maniera, prende vita come un desiderio aggiuntivo, opposto agli altri. Frantuma in pezzi la persona, la tenta e la contorce.

Naturalmente anche questo desiderio proviene dal Creatore. Non può provenire da nessun’ altra parte, poiché non può apparire dal nulla. Dopotutto l’ uomo è un essere creato e di conseguenza, anche la formazione del punto nel cuore, non gli da ancora l’autonomia, l’ indipendenza dal Creatore.

Da cos’ altro potremmo essere liberi? Se c’è solo una singola forza che governa tutto dall’alto, allora la mia libertà può risiedere solo nella mia capacità di neutralizzarla.

Come posso riuscirci? Per di più, se non la neutralizzo, cosa mi resta da fare? Quale forza posso avere, quale intelletto? Come posso scegliere? Cosa mi governerà? Non è molto chiaro. Se esistessero due forze, potrei scegliere una delle due; ma se esiste solo una forza, allora non esiste il libero arbitrio, vero? Perché esiste tutto, a quale scopo? Per avere il controllo su questi “insetti”?

No, c’ è uno scopo per tutto questo. L’ essere creato, l’ uomo, deve dominare le due forze opposte e manovrandole, imparare con l’ esempio del Creatore, imitare le Sue caratteristiche e copiarle in sé. Sequenzialmente, passo dopo passo, attributo dopo attributo, la persona trasferisce una quantità sempre maggiore del Creatore in sé e come risultato, può eguagliarsi completamente a Lui.

In questo caso, nella misura della sua equivalenza con il Creatore, la persona comincia in maniera autonoma a regolare se stessa, allo stesso modo in cui lo farebbe il Creatore e anche meglio. La persona scopre un desiderio creato per lei: vuole essere opposta al Creatore. Invece di questo, però, l’ uomo impara dal Creatore il programma, le tecniche di amministrazione e a prescindere dal suo egoismo, comincia a governarsi e correggersi appropriatamente.

Risulta che il Creatore creò l’ uomo come malvagio e pertanto è scritto: “Io ho creato l’inclinazione al male”; però, allo stesso tempo, ti ha dato un metodo per trasformare questo male in bene. Poi diventerai simile a Me e sarai libero; puoi lavorare su di te in maniera indipendente.

Hai due redini nelle tue mani: la tua natura cattiva ed egoista e quella altruista e buona. Imitami, copia da Me ed applicalo a te stesso; poi sarai chiamato “Adamo”, dalla parola “Domè”, simile al Creatore.

Di conseguenza, abbiamo l’ opportunità di liberarci dal governo superiore, di smettere di essere marionette e non dire più: “Non c’è nessuno tranne Lui”. Esisterà un’ altra forza affianco a Lui, la forza dell’ umano che copia il Creatore e fa tutto al posto suo, ed è qui che risiede il libero arbitrio, perché lavoriamo con due attributi opposti della creatura: l’egoismo e l’ attributo della dazione.
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(Dalla 4° lezione del Congresso di Berlino del 28.01.2011)

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Congresso di Berlino 2011: Le Tue Foto

Attenzione: tutti coloro ai quali ho firmato un libro durante il recente Congresso di Kabbalah a Berlino, possono cliccare qui e trovare una foto con me.

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 21.02.2011

Scritti di Rabash: Articolo 3
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Il Libro dello Zohar: Punto 233, Art. “Il Nono Comandamento”, Punto 237, Art. “Il Decimo Comandamento”, Lezione 4
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 88, Lez. 49
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Introduzione al Libro Panim Meirot uMasbirot, Lezione 5
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Calpestare un pianeta sconosciuto

Domanda: In cosa si differenzia la Kabbalah dalla psicologia, che anche insegna alle persone a connettersi le une alle altre?

Risposta: Nella sua parte pratica dello studio la psicologia va bene e si include nella Kabbalah. La saggezza della Kabbalah contiene tutta la conoscenza sulla natura di questo mondo. Essa parla di tutto quello che succede dal principio alla fine della creazione e per questa ragione include in sé tutte le scienze di questo mondo. Solo che la Kabbalah non le descrive in dettaglio poiché questo non è il suo obbiettivo.

La psicologia, come osservazione pratica di certi tipi di comportamenti nel nostro mondo, è stata corretta fino al giorno d’ oggi; però adesso la sua abilità di mantenere la linea è discutibile, poiché stiamo entrando in un nuovo mondo completamente globale. Un sistema globale sta cominciando ad agire su di noi, ed esso non considera ogni individuo separatamente o la sua relazione personale con l’ altro, ma accede a tutti in connessione con tutti.

Noi non sappiamo come avvicinare il mondo in questa maniera. Non abbiamo una scienza che possa spiegare questo approccio verso di noi.

Non potremmo sviluppare una scienza su un comportamento di sistemi analoghi e globali e sulle leggi dell’ esistenza di tutti i suoi componenti perché noi, dal canto nostro, saremmo differenti dentro. Una persona può sviluppare solo le forme presenti dentro di sé, dentro la sua natura;

però, se non sento la mia connessione con gli altri, non sono capace di sviluppare una scienza in merito. Questo è il problema! Adesso stiamo entrando in un mondo del quale non sappiamo niente, assolutamente niente! E non scopriremo niente su di esso fin quando, organicamente, non ci sentiremo connessi a tutti.

Così, adesso risulta che solo i kabbalisti sono capaci di sviluppare una scienza per noi al di sopra di questa realtà ordinaria e terrena che adesso sta cominciando a rivelarsi in noi ed a nessun altro. Tutti gli altri sembreranno essere completamente indifesi e non sapranno cosa fare con tutti i problemi e le catastrofi che vivranno. Gli specialisti non saranno capaci di offrire niente, tantomeno gli psicologi, i fisici, i matematici ed i biologi.

All’ improvviso cominceremo a renderci conto che la nostra scienza attuale, con tutto il suo desiderio, smetterà lentamente di funzionare in questo nuovo stato. Ciò è dovuto al fatto che una nuova rete integrale di forze sta agendo in noi, la quale prende in considerazione la connessione generale di ognuno con tutti.

Capisci la difficile situazione nella quale ci troviamo? È per questo che abbiamo bisogno di diffondere la scienza della Kabbalah il più rapidamente possibile, affinché le persone si rendano conto di cosa hanno davanti. Se ci fosse solo un piccolo impulso in avanti, una quantità minima di accordo e comprensione, per lo meno una certa conoscenza e desiderio di capire, questo cambierebbe tutto il quadro e la vita sarebbe più facile per il mondo.

Adesso un tifone si avvicina all’ Australia e cosa possono fare le persone? Piangere soltanto! Stanno cercando di fortificare le abitazioni, di mettere più chiodi nelle pareti, ma questo li aiuterà davvero contro la furia di questi elementi?
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 4.02.2011, “Lo studio della Saggezza della Kabbalah”)

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