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Il segreto essenziale degli ebrei, Parte 56

Dal libro Il Segreto Essenziale degli ebrei, M. Brushtein

I Postulati della teoria dell’Integralità

Tutti i nostri desideri e i nostri pensieri sono diretti in una direzione – come usare il mondo per il proprio vantaggio.

Per il momento, gli esseri umani sono solo degli animali sviluppati, solo leggermente più avanzati degli altri animali.

Non c’è creatura che sia più opposta alla Natura di quanto lo sia l’essere umano. A differenza delle altre creature, egli si fa continuamente del male.

Lo sviluppo umano non si ferma per un minuto: di generazione in generazione, di anno in anno, e di giorno in giorno. L’essere umano è la corona della natura, ma finora solo in potenziale.
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Dove troviamo la connessione tra noi?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Durante i workshop nelle nostre decine abbiamo raggiunto una connessione tale che è stata sollevata una domanda. Che altro si può fare? Che altro possiamo aggiungere a questo?

Risposta: Penso che è impossibile per noi avvicinarci di più l’un l’altro da soli. Abbiamo sperimentato il limite di avvicinarci da soli e ora abbiamo bisogno di attirare il Creatore verso questo.

Abbiamo attraversato una fase di sentimenti e capito che significa a un certo grado essere un tutto unico, e ora abbiamo bisogno di imparare che cos’è la Forza Superiore, provare a sentirla, entrarvi, e scioglierci in essa con le decine intere in modo che essa possa regnare su di noi. Quando ci immergeremo totalmente in essa, lì troveremo la connessione tra noi.

Domanda: Che significa attrarre la Forza Superiore? Avviene con dei pensieri o con delle azioni?

Risposta: Noi, collettivamente, abbiamo bisogno di immaginare noi stessi come esistenti nella qualità di dazione completa che regna su di noi, che ci avvolge e ci governa. Venendo più vicino al mio amico e desiderando di includermi in lui, mi preparo affinché il Creatore discenda su di me. Questo deve essere chiaro nei sentimenti, non nelle azioni.
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Dal Congresso in San Pietroburgo del 21.09.14, Lezione 5

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Il declino di Babilonia, Parte 4

Dr. Michael LaitmanDomanda: L’ego dopo essersi acceso costrinse i Babilonesi a diffondersi sulla faccia della Terra. L’umanità allora si è sviluppata solo sotto la spinta di questa forza negativa?

Risposta: Non è che non esiste alcuna forza positiva nella persona. Questa esiste in ciascun essere umano, ma non è evidente e non ci dirige o spinge in modo diretto.

La differenza tra i discepoli di Abramo e quelli di Nimrod sta nel fatto che quelli di Abramo avano trovato dentro se stessi due forze; l’ego esplicito ed una tendenza implicita a sforzarsi verso qualcosa, la dazione e l’amore. Ma essi non sentivano subito questa cosa, all’inizio erano semplicemente alla ricerca del senso della vita. La seconda forza fu scoperta all’interno del significato della vita, che si trova oltre questo pianeta fisico, al di sopra dell’egoismo.

Secondo questo piano, l’ego ci mostra cosa si può ottenere qui e come è possibile essere soddisfatti e realizzare se stessi. La seconda forza si protende oltre questo piano visto che è costruita sulla connessione, sull’unione. Questo è il prossimo livello.

Si, questa forza esiste in tutti, ma nei discepoli di Nimrod, non era ancora rivelata in modo chiaro. Come conseguenza fecero quello che era per loro possibile nello stato in cui si trovavano. Si dispersero o crearono nuove connessioni, si mescolarono o si misero a combattere, fecero alleanze, matrimoni e l’opposto. Comunque tutto questo avveniva ad un livello fisico.

E solo oggi si inizia a risvegliare dentro di loro il richiamo sul significato della vita. Comunque, visto che non vedono Abramo tra di loro, stanno affondando nelle droghe, in tutti gli eccessi possibili, nelle guerre, ecc. Tutto solo per potersi riempire e colmare il loro vuoto.
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Da KabTV “Babilonia Ieri ed Oggi” 27.08.14, Parte 4

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Chiedere spiegazioni al Creatore

Dr. Michael LaitmanDomanda: Diciamo sempre, “Non vi è nessun altro oltre a Lui,” e usiamo questo ovunque come un tappo. Se, per esempio, qualcuno mi ha ferito o mi ha fatto arrabbiare, di conseguenza reagisco, però poi ricordo “Ah, ma questo è venuto dal Creatore. Allora, poiché viene da Lui, allora va bene.”

Come possiamo arrivare a un tale stato quando vorrei reagire all’amico con lo stesso timore come faccio verso il Creatore, “Ah, ma questo è il mio amico!”

Risposta: Questo non è corretto. Non possiamo raggiungere il Creatore, ed è per questo che dici, “Ah va bene,” rassicuri te stesso, concordando con ciò che sta accadendo. Questo è compiacimento, come dicono, “Oppio per le masse.”

In realtà, ci deve essere il raggiungimento dell’assoluto perfetto. Quando capisci veramente, senti, e raggiungi il Creatore, poi il tuo accordo con Lui acquisirà una forza reale.

Fino ad allora, continuerai a consolare te stesso con, “Non c’è niente da fare.. Il Creatore è …” Come scrivono nelle polizze assicurative, “Colpito da un fulmine; niente da fare. Chi incolpiamo? Si tratta di una forza esterna.”

Domanda: Forse qui vi è una mancanza di analisi?

Risposta: È solo una mancanza di raggiungimento! Non è una questione di mente, ma di organi di raggiungimento, i Kelim (vasi). Serve una reazione giusta.

In primo luogo, abbiamo bisogno di chiedere che diventi chiaro esattamente ciò che sta succedendo. La domanda, e non semplicemente il concordare, dato che, attraverso quello, si sorvola tutto ciò che Lui sta facendo con te. Vuole sfidarti a un sentimento reciproco serio, un chiarimento, ma preventivamente d’accordo, “No, no, non c’è bisogno per quello; va tutto bene.”

Chiedi dei chiarimenti al Creatore!

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Dal Congresso di San Pietroburgo “Terzo Giorno” 21.09.14, Lezione 6

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Il declino di Babilonia, Parte 3

Dr. Michael LaitmanNon ci fu un disaccordo complessivo dei Babilonesi con Abramo; invece essi non sentirono che quello era qualcosa destinato a loro. Solo 5000 persone sentirono che egli era il portatore della Luce per le loro vite, che li portava avanti e che era il loro pastore, il loro leader, la loro guida e che essi avrebbero dovuto seguirlo. Sentirono che stavano andando verso un piccolo raggio di luce, senza alcuna adorazione di idoli, ma seguendolo come un capo.

Egli gli permise di “assaggiare” un poco della forza positiva. Ed essi capirono che se lo avessero seguito avrebbero potuto ottenerla, raggiungerla e scoprirla. Successivamente questa forza sarebbe stata chiamata il “Creatore”.

E nel contempo alcuni si separarono, si divisero da Abramo e seguirono Nimrod, Terah, etc. Per loro rimase solo una cosa, la stessa cattiva situazione, litigi e lotte tra vicini, che in fatti non avevano alcun posto dove andare per separarsi gli uni dagli altri, ma in quel momento non riuscirono a capire la situazione. “Abbiamo delle tasse terribili. E’ necessario andare da qualche parte; è necessario fare qualcosa, noi andiamo là e tu dove vai? Bhe è affar tuo! Detto tra di noi, io non vorrei andare là per nessun motivo al mondo, ma loro ci stanno andando e quindi ci andrò anch’io… o dovrei andare in una direzione diversa?”

Come si dice “Cambiando posto cambia tutto il resto”. Seguendo l’intento di migliorare la loro vita e volendo scappare dai continui litigi, le persone si diffusero andando in direzioni diverse e stabilendosi gradualmente su tutta la faccia della terra. Ma per quanto tempo poteva andare avanti tutto questo? Si diffusero secondo il grado di crescita del loro ego, partendo da grado della moltiplicazione e della riproduzione fisica. Si svilupparono continuamente in questo modo in cerca di posti migliori.

Dobbiamo capire che si cerca di migliorare il posto dove vivere secondo I propri sentimenti, secondo la radice dell’anima. Alla fine le persone si diffusero in quei posti che corrispondevano all’inclinazione della loro anima, ovunque essa li avesse portati.

In termini di principio gli animali operano in un modo simile. Vagano per la foresta, girando di posto in posto, misurando tutto quanto: qui è meglio, là è peggio, qui c’è tanto sole, qui poco, qui il terreno non va bene, e là ci sono molti alberi.

In alter parole, stanno continuamente cercando, presumendo che esista sempre un posto dove ci saranno condizioni migliori per loro, dove il cibo è più facilmente accessibile, dove c’è maggior sicurezza, dove trovare un compagno, dove crescere la prole, e così via. Una quantità enorme di informazioni interne sono processate e dirige tutti i loro movimenti.

La stessa cosa accadde ai 3 milioni di Babilonesi che hanno seguito il concetto di Nimrod. Lo sviluppo dell’ego gli fornì sensazioni simili e le persone improvvisamente hanno capito che l’ego stava attraendoli e muovendoli, uno verso la spiaggia del Mar Nero, uno verso l’Alaska. In questo modo si diffusero su tutta la terra.

E poi ci fu una grande migrazione di popoli. E di nuovo le genti si mossero di posto in posto, ma questo non fu tutto, avveniva piuttosto come un’eruzione di desiderio egoistico che li mosse. Per esempio per soggiogare qualcuno, per imporre delle tasse, etc.. Tutti questi erano però unicamente dei segnali esteriori ed essenzialmente quello che li guidava era un desiderio imperante di essere nutriti altrove, internamente, spiritualmente e mentalmente.

In modo differente, per esempio, i cinesi non si avventurarono per migliaia di anni fuori dal loro “angolo”; i giapponesi non lasciavano che nessuno entrasse o uscisse. Tale era lo stato statico dell’anima. E d’altra parte osservate che culture e che civilizzazione! Tutto si sviluppò unicamente interiormente, con le conseguenti problematiche e conclusioni.

E così le tribù Babilonesi si diffusero e si insediarono, ognuna trovò il suo posto secondo la propria anima. Josephus Flavius ne scrive in dettaglio: Alcuni di loro arrivarono alla terra degli Ashkenazi, altri in Inghilterra, Francia, Spagna, ad Est, in Africa, etc.
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Da KabTV “Babilonia Ieri ed Oggi” 27.08.14, Quarta Parte

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Il potere del Libro dello Zohar

Domanda: Perché leggiamo Il Libro dello Zohar?

Risposta: Lo usiamo come mezzo di avanzamento spirituale nel gruppo.

Prima di tutto,i desideri che ricevono si manifestano in un certo gruppo di persone. Discreti, i desideri frammentati si considerano reciprocamente nella loro forma fisica; si permette loro di stabilire un contatto primario. Si riuniscono in un gruppo e studiano Il Libro dello Zohar.

Un desiderio frammentato genera “un’aspirazione” verso coloro che sono superiori. Studi comuni e corretta esplorazione congiunta del livello superiore sotto la guida di un insegnante innescano nuovi cambiamenti negli amici. Essi cercano di ottenere i vasi da una linea diretta; poi, la Luce dai vasi circolari sarà pronta per entrarci.

Finora, la Luce viene fuori dai cerchi nel vuoto dei loro desideri da lontano sotto forma di Luce Circostante fino a quando si trasformano in una linea diretta.

Questo, infatti, è lo scopo dei nostri studi. Quando succede, studieremo gli stessi testi e le Luci che fanno una transizione dagli stati esterni a quelli interni e cambiano dai vasi circolari ai vasi di linea diretta nei nostri vasi modificati, vasi corretti.

Così, Il Libro dello Zohar è un rimedio speciale che usiamo senza avere esattamente un’idea chiara di come ci influenza. Comunque, non ha importanza, poiché funziona ancora.

Domanda: Perché Lo Zohar è più potente in questa situazione che la Torà?

Risposta: Il Libro dello Zohar è più forte della Torà perché il suo stile e la forma sono dovuti al periodo che segue la distruzione del Tempio.

Prima, il popolo di Israele era al livello di Mochin de Haya, cioè, al termine della loro personale correzione. Poi, sono caduti da quest’altezza all’occultamento. In seguito, i Kabbalisti erano nello stato frantumato di tutti e nello stesso momento, sono saliti sopra tutti. Essi squarciano questa differenza fra i due “lati” della realtà, fra il mondo dell’infinito e il nostro mondo. I figli di Israele sono caduti in profondità, nell’ egoismo più duro, mentre i Kabbalisti del gruppo di Rabbi Shimon erano in cima. Di conseguenza, il divario fra loro e la gente di Israele si estendeva da meno infinito a più infinito.

Più tardi, durante l’esilio fino alla piena completezza, i vasi del popolo di Israele si dovevano mischiare con le altre nazioni e portare loro le scintille spirituali.

La Torà è diversa. Mosè ha scritto il Pentateuco dal livello della correzione finale. Lui era superiore a tutti gli altri; comunque, in quel tempo il resto della nazione non era nello stesso stato come lui. La gente era appena uscita dall’Egitto; lo stato chiamato “Egitto” non è ancora la frammentazione. In “Egitto” uno semplicemente rivela una piccola tappa, non la distruzione completa durante la quale la santità si mescola con l’impurità, “svuotando”, lasciando così la gente a correggere i propri difetti, e a “gonfiare come lievito”. A causa del fatto che la gente non aveva raggiunto questi stati Mosè non poteva rivelare e spiegare il processo intero di correzione nel Pentateuco. Lui ha rivelato soltanto quello che è successo fino ad allora.

In genere, ogni passo include tutti gli altri. Una parte e un tutto sono uguali. E per questo la Torà, naturalmente, contiene tutto, ma, è presentata in un modo impossibile da utilizzare nella massima misura per la correzione delle anime. Uno non può estrarre la Luce che Riforma suddividendo le anime dal Pentateuco, poiché l’esilio dall’Egitto è accaduto prima della frammentazione. Soltanto una piccola parte è stata rivelata nell’ Antica Babilonia; permettendo di collegare gli “antenati” (GAR), apprendendo nel cuore, e poi dando vita ai “figli” (le tribù d’Israele) dopo che l’esilio dall’Egitto ha avuto luogo. Le epoche dei due Templi e l’ultimo esilio hanno seguito questi eventi.

Cosi, Il Libro dello Zohar è scritto da uno stato polare totalmente diverso con una estrema differenza fra l’altezza di centoventicinque gradini e la frammentazione finale dei figli di Israele. Non entriamo nei dettagli e nelle condizioni spirituali di quell’epoca. Tutto ciò che conta è che il libro completo corrisponde completamente a quello che è integrato in natura.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana della Kabblaha 19.12.2013, Scritti di Baal HaSulam)

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Dr. Michael LaitmanUna persona nasce e si sviluppa come un’egoista. È scritto, “Ho creato l’inclinazione al male [l’egoismo]; ho creato la Torà come spezia, “per la sua correzione, per cui la Torà vi darà la Luce con il cui aiuto è possibile correggere l’ego. Ecco come si formano due linee, le due parti del lavoro interiore: l’ego separato, la parte di sinistra, e la Torah, la parte di destra.

Domanda: Io sono un egoista tale, che dentro di me si trova solo la forza negativa? Inoltre, con un messaggio come questo, è possibile attirare il pubblico verso di noi proprio come fece Abramo?

Risposta: A quanto pare, ha sparse semplicemente dei volantini in tutta l’antica Babilonia. Li stampò rapidamente in un negozio di stampa locale e li distribuì tra tutti i Babilonesi, una popolazione, secondo il mito, che contava tre milioni di abitanti in totale. Così, lessero i volantini e cinquemila persone si riunirono intorno ad Abramo.

Scherzi a parte, Abramo fu un grande leader spirituale, un sacerdote, un grande scienziato di quei tempi. Inoltre, era il figlio del capo ideologo babilonese, suo padre Terah. Così, aveva i mezzi, le conoscenze, il potere, e le connessioni, tutte le possibilità per divulgare il suo messaggio. Tutto questo è obbligatorio nel nostro mondo.

Così, Abramo diffuse la conoscenza e la gente si unì a lui. A lui si unirono coloro che ritenevano di voler lavorare solo con l’ego.

In altre parole, avevano già una nuova sensazione, la consapevolezza del male dell’egoismo; avevano già sviluppato e realizzato che deve essere in equilibrio, e che avevano nostalgia per la seconda forza, che avrebbe potuto essere utilizzata per bilanciare l’egoismo, per creare un “dipolo” di forze positive e negative ed esistere in esso.

Ritenevano di essere stati motivati solo dall’ego. Vivevano solo grazie al suo potere negativo, e sicuramente questo li immerse nella depressione. Dopo tutto, non sentivano alcuna soddisfazione, nessun appagamento, in questa vita, anche se l’antica Babilonia era una civiltà sviluppata. Se una persona capisce che dentro di lei sta lavorando e si sta evolvendo una sola forza negativa, questa si getterà da un ponte o da una torre alta. Nella migliore delle ipotesi, andrebbe a fumare droga.

Un’altra cosa è se, insieme a questa comprensione, gli si rivela la possibilità di acquisire la forza positiva. Poiché il percorso si compone di due punti e un vettore tra di loro, è necessario un secondo punto in modo che, almeno un po’, la Luce ti illuminerà dovunque essa sia. È impossibile vivere senza questa illuminazione, “Non posso stare qui. Allora, che altro c’è da fare, suicidarsi?” Tuttavia, se qualcosa mi illumina a distanza, se, attraverso le nuvole, irrompe un piccolo raggio di luce, non ho più bisogno di niente.
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Da Kab.TV di “Babilonia Ieri ed Oggi” 27.08.2014

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L’addomesticamento dell’ostinato

Domanda: Nel sistema di completezza, si dice che una persona può utilizzare i suoi attributi egoistici per il proprio bene e per quello degli altri. Come possiamo utilizzare attributi come l’invidia, la vanità, l’astuzia e l’ambizione?

Risposta: Solo per ingannare il nostro ego.

Durante lo studio dell’educazione integrale insegniamo come usare correttamente tutti i nostri attributi contro il nostro egoismo.

Ad esempio, è possibile utilizzare la nostra furbizia per ingannare il nostro ego e non un’altra persona. Dopo tutto, portiamo il nostro ego fuori e lo combattiamo, non per ucciderlo, ma per cambiare il modo in cui lo usiamo. L’egoismo in sé può essere un ottimo attributo.

Quando tutto il desiderio egoistico viene applicato a beneficio di tutto il resto, allora si trasforma in altruismo. C’è sempre un rovescio, un’applicazione a specchio.

Prendiamo l’odio come un esempio. Se si inizia a odiare l’ego nella sua manifestazione naturale di inconscio, all’improvviso scoprirai come ti controlla. Insieme a questo, l’odio contro l’ego cresce con tanta forza che sei pronto a tutto pur di trattenerlo. E, infine, cogliere il momento, di mettere una briglia su di esso con una dolce sensazione di vittoria, e stringere sempre di più.

Ma non uccidi l’ego. Quando comincia a soffocarti, accarezzalo dolcemente, addomesticalo, proprio come domeresti un cavallo selvaggio infuriato, oltrepasserà quel punto e comincerà ad obbedirti. Allora potrà essere facilmente utilizzato in modo positivo.
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Il declino di Babilonia, Parte 1

Dr. Michael LaitmanDomanda: Diamo uno sguardo al momento della creazione della nazione ebraica e uniamoci al gruppo di Abramo che lasciò Babilonia e si diresse verso la Terra d’Israele secondo il principio di “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Tutte queste persone si elevarono già al livello spirituale o fu solo il loro capo a raggiungere la spiritualità?

Risposta: L’intera nazione sapeva cosa stava succedendo e percepiva i cambiamenti interiori. Ma nel complesso, la loro connessione reciproca non era ancora ad un livello egoistico così elevato così che la Luce Superiore che porta alla realizzazione interiore potesse essere rivelata in esso. Ebbero solo delle illuminazioni generali.

Possiamo paragonare questo al nostro livello: in che misura una pietra, un fiore, un coniglio, e l’uomo sentono la vita? Tutti sentono una sorta di esistenza. È difficile giudicare il livello della natura inanimata.

Il vegetativo, percepisce la vita in qualche modo. Il livello animato deve muoversi per stabilire uno stato di equilibrio con l’ambiente, e su questo livello, la vita è sentita in misura maggiore. Un essere umano percepisce la vita in modo ancora più forte.

La stessa cosa avviene qui: quando uscirono da Babilonia erano come la natura inanimata della creazione spirituale. Poi, quando si riunirono e scesero in Egitto entrarono nel livello successivo dell’ego, e correggendolo cominciarono a sentire la loro esistenza ad un livello vegetativo.

Ciò significa che la realtà spirituale è già sentita da una persona come la vita o la morte. La rivelazione del Creatore, come il sole dietro le nuvole, e la sua luce è vivificante e mi da’ il giorno che mi attrae. Posso anche cadere nella notte, e sprofondare in uno stato di depressione, ecc…

Oggi, il mondo intero è in uno stato di depressione, il che significa che le persone già iniziano a sentire che manca qualcosa. Saranno in grado di riempire se stesse e sostituire la sensazione di depressione con sentimenti positivi se la luce le illuminerà un po’. La Luce è la rivelazione del Creatore.

Questo è ciò che sentirono gli studenti di Abramo dopo l’esodo dall’Egitto. Sentirono molto chiaramente di dover rivelare il Creatore, poiché senza non sarebbero stati in grado di connettersi. In altre parole, il loro ego crebbe così tanto che solo il Creatore che si rivela tra di loro poteva aiutarli a superarlo. A poco a poco il gruppo di Abramo si trasformò nel gruppo di Mosè, e questo stato crebbe sempre di più in esse.
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Da KabTV “Babilonia Ieri e Oggi” del 27.08.14

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Il concepimento di una nuova entità

Ci sono due forze egoistiche nel mondo, una negativa e una positiva, e noi siamo nel mezzo, siamo il piccolo animale chiamato uomo (Adamo).

Queste due forze agiscono su di noi spontaneamente. Noi non conosciamo il sistema in base al quale ci guidano in avanti sbattendoci da una parte all’altra, ma nel 21° secolo, abbiamo raggiunto un livello in cui sembra che le abbiamo esaurite.

Ci sentiamo stanchi, alienati, indifferenti, frustrati, senza motivazioni, e depressi. Di fatto questa è la malattia più comune del secolo ed influenza il mondo intero. Gli amministratori di tutte le istituzioni si lamentano dell’indifferenza delle persone; le persone non vogliono lavorare; non hanno alcuna motivazione per farlo. Una persona non riesce a fare niente di se stessa perché queste due forze si sono indebolite dentro noi ed insieme non ci spingono più in avanti.

Quindi adesso incominciamo a percepire e a studiare una nuova entità, un nuovo ordine, una nuova dimensione che viene costituita anche attraverso l’azione di queste due forze.

Nel momento in cui incominciamo a desiderare ardentemente il centro del gruppo, per creare quella che chiamiamo la giusta Babilonia, al fine di diventare un solo insieme, sentiremo immediatamente come ne veniamo respinti.

Ed inoltre, la forza che respinge (P2) è molto più grande della forza che attrae e che è sviluppata da noi (P1).

Se capiamo che dobbiamo raggiungere un risultato in cui una sola forza della connessione sarà rivelata in noi, rimarremo con un’altra forza, la forza della preghiera o la forza della richiesta, gli sforzi che dovremmo fare nel desiderare, di modo che questa forza sarà rivelata in noi. Si chiama preghiera, ma di fatto è il potere del nostro desiderio. Non è una preghiera nel senso usuale.

Vogliamo aggiungere a noi un’altra forza che ci aiuterà a desiderare grandemente la connessione e l’unione tra di noi.

Naturalmente otteniamo una forza molto piccola basata su un certo desiderio egoistico, un vantaggio egoistico, poiché questa è la nostra natura. Ma quando tentiamo di attirare una nuova forza, vogliamo che la forza dell’amore e della dazione risieda tra di noi di modo che perderemo noi stessi, la nostra essenza animale, nella nostra connessione collettiva.

Noi agiamo secondo le istruzioni che i Kabbalisti ci hanno lasciato su come costituire un gruppo e la connessione tra di noi, e su come concentrarci sulla forza segreta, attirarla a noi, e volere che sia rivelata tra di noi come una cosa sola così che ci assomiglieremo tra di noi in base al sistema del sostegno reciproco.

“Amare l’altro” significa sentire i desideri dell’altro e realizzarli quando lui realizza i miei desideri. Questa è la reciproca incorporazione l’uno nell’altro, la connessione reciproca. Quando ci muoviamo in questo modo nel gruppo sommiamo l’influenza della forza superiore su di noi che viene rivelata nella prima fase, sebbene non ancora molto chiaramente, e sentiamo internamente certe nuove emozioni e delle nuove forme della dazione.

Inconsciamente incominciamo a comprendere che il mondo è costruito in modo tale che sia possibile muoversi verso uno stato totalmente nuovo, al livello successivo, nel quale esistiamo in una maniera totalmente nuova, nella reciproca cooperazione tra di noi, come un solo insieme, mentre la nostra intera essenza egoistica rimane in basso. Non se ne andrà, ma la forza egoistica che ci connette tutti ci dominerà.
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(Dal Congresso in Bulgaria “Alba del Nuovo Mondo” 01.11.2013, lezione 1)

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