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Una felice unione con le festività della Natura

Dr. Michael LaitmanI cambiamenti interiori necessari ad una persona per connettersi con gli altri per una completa adesione con la connessione, l’unità e la reciproca condivisione che ci equilibra con la natura non è un processo semplice. Le fasi dei cambiamenti di questo tipo sono collegati ad un ciclo che si chiude definitivamente al punto di inizio.

Spetta a noi a passare attraverso questo intero ciclo, per correggere noi stessi, e trasformarci in una parte utile della natura, non in un tumore all’interno di essa che divora tutto intorno a se e distrugge il mondo. Una persona deve essere una fonte di salute e comfort per tutto il bene e l’equilibrio della natura.

Ogni anno questi stati ritornano, come una spirale e si ripetono sui livelli più alti. In sostanza, un anno è il numero di fasi attraverso le quali dobbiamo passare nella nostra connessione al fine di raggiungere l’obiettivo.

Questo ciclo di fasi di correzione è stato scoperto da Abramo in tempi antichi. Lui ha insegnato ai suoi studenti che divennero la fonte della creazione del popolo ebraico. Quindi questi sono espressi nel ciclo annuale delle feste ebraiche.

Dobbiamo capire che le festività ebraiche non sono la tradizione di una particolare nazione o di un popolo. Piuttosto, essi sono simboli di stati spirituali unici in cui raggiungiamo la reciproca dazione, l’amore tra di noi su livelli più alti, e una maggiore profondità di integrazione a questo proposito nel cuore e nella mente.

Queste non sono celebrazioni di particolari eventi storici che sono stati sperimentati da alcune persone isolate e non rilevanti per il programma generale della natura. Queste festività riflettono gli stati spirituali del popolo come comunità. Loro sono già latenti nella natura come particolari livelli della nostra equivalenza di forma con la natura, nella maniera in cui noi avanziamo verso stati di equilibrio e armonia.

Se ci identifichiamo come persone e ci colleghiamo tra di noi in un grado o nell’altro con il raggiungimento di un particolare livello di unità che è latente nella natura, allora noi celebriamo espressamente questo evento. Quando ci innalziamo un po’ di più al prossimo livello di connessione con la natura e l’equivalenza della forma con essa, celebriamo ancora una altra volta questa realizzazione.

Una persona non stabilisce delle festività per se stesso secondo la sua decisione; piuttosto, egli celebra il raggiungimento di somiglianza e di adesione che già esiste in natura. Quindi queste festività non possono essere modificate.

Nel nostro stato di oggi siamo completamente opposti alla natura integrale. Tutte le parti della natura sono legati al cento per cento in un sistema unificato. Solo la specie umana si trova nella distruzione totale e opposta all’unità naturale.

Tuttavia, se l’umanità, o almeno parte di essa, inizierà a trasformarsi in divenire simile alla natura, avvicinerà la sua forma in unità e totalità, quindi raggiungerà un particolare grado di connessione. Prima di tutto, sta a noi riconoscere che ci odiamo a vicenda. Questa è la natura con la quale siamo nati.

Questo è chiamato “il riconoscimento del male”, la consapevolezza che la nostra natura opposta non ci permette di raggiungere l’armonia e l’equilibrio con essa. Per questo abbiamo bisogno del controllo interno, e dobbiamo pregare per Lehitpalel (incriminare – Lehaplil) noi stessi. Una tale confessione prima di Rosh Hashanà è chiamata il “mese di Elul.”

In questo tempo, esaminiamo il nostro vero stato in relazione a quello buono e meraviglioso stato di connessione che dobbiamo raggiungere. Questo significa che scopriamo ciò che si dice essere lo stato corretto, lo confrontiamo con il nostro stato attuale, vediamo l’immenso divario tra di loro, e così preghiamo Mitpalelim (giudichiamo noi stessi).

Noi capiamo quanto siamo dei criminali e cosa dovremo fare con noi stessi, quindi cominciamo a organizzare il lavoro per cominciare ad avanzare verso la connessione. Il potere che si trova in natura e connette tutte le sue parti noi lo proclamiamo come il potere dominante che ci controlla! Questo potere domina l’insieme dell’intero sistema e diventa il nostro obiettivo. Noi desideriamo assomigliarci ad esso. Questo è chiamato Rosh Hashanà, il principio (Rosh) dei nostri cambiamenti (Shinuim) e il nuovo ciclo al termine del quale noi vogliamo essere come il potere generale che permea la natura.
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Dal programma “Una Nuova Vita” 14.09.2014

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Dal Libro: Il Segreto Essenziale Degli Ebrei, M. Brushtein

Il Gruppo Vegetale

Le piante sono uno dei gruppi più vasti di organismi multicellulari (Da: Wikipedia, “Plants”)

Questa definizione è stata abbreviata per non distrarre il lettore ed illustra il tema di questo libro, che riguarda il fatto che una pianta è un corpo che consiste in un insieme di cellule che interagiscono.

E’ importante notare che le piante, proprio come le cellule, sono attratte alla mutua cooperazione e che riescono molto bene in essa. Con tutto il dovuto rispetto per le piante, il termine “sociale” è usato molto spesso nel loro studio.

La Fitosociologia è un sottoinsieme della geobotanica e biogeocenologia, che studiano le relazioni tra le comunità di piante e il formarsi di queste comunità nel regno vegetale (dal Biological Encyclopedic Dictionary “Phytosociology”)

Cosa ne diresti di questa definizione?

Una relazione vegetale è l’unità basilare per la classificazione delle comunità di piante (fitocoenosi). (Dizionario Accademico)

Ma la seguente definizione è la più convincente per la socialità delle piante.

Un gruppo di piante è un insieme di piante dalla fitocenosi all’attecchimento casuale delle piante. (Ecological Dictionary “Grouping of Vegetation”)

Ci sono moltissimi termini che sono in relazione con le comunità umane: relazioni, associazioni, insediamento ed anche raggruppamento.

Sembra che le piante siano andate molto Avanti in termini sociali partendo dai loro predecessori – le cellule.

Tra le alter cose, sono capaci di trasmettere informazioni le une con le alter lungo distanze molto grandi ed anche di usare a questo fine degli intermediari di alter comunità biologiche.

Per provare l’esistenza di questi metodi di comunicazione, degli scienziati Cinesi hanno usato diverse coppie di sementi di pomodoro collegate da un network di funghi. Non appena veniva ricevuto il segnale di un attacco ai loro vicini, le piante hanno reagito rilasciando sostanze che danneggiavano il sapere delle foglie e addirittura che eliminavano il parassita che causava la malattia.

“E’ un Sistema molto solido che permette di muovere delle proteine di segnalazione per molti metri”, dice Durrall. Le reti di funghi possono collegare anche piante di specie diverse il che significa che specie diverse potrebbero essere capaci di comunicare tra di loro. L’anno passato si è scoperto una rete che si diffondeva per un’intera foresta con ciascun albero collegato ai sui vicini per distanze di oltre 30 metri”. (Fonte: New Scientist )

Questo è corretto. Le piante hanno una società molto avanzata. Comunque è necessaria una conclusione generale per completare il quadro. In che modo le piante si differenziano dal resto delle forme di vita della natura?

Secondo noi, la Kabbalah ci fornisce un’interpretazione molto originale ma peculiare delle relazioni nel mondo vegetale.

“Eppure, nonostante questo, similmente alle piante materiali, malgrado esse siano padroni del movimento, poichè si espandono in lunghezza e larghezza, c’è però una qualità sola per tutte le piante. In altre parole non v’è nessuna pianta che può andare contro il modo di comportarsi delle piante, ma invece tutte sono costrette a rispettare le leggi delle piante, e nessuna ha alcuna forza per poter andare contro i suoi simili. “Tutte le piante sono come una sola creatura e le piante individuali sono gli organi specifici di quell’animale” (Baal HaSulam, Shamati #115)
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