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Conserva ciò che è stato raggiunto

Iniziando da ora dobbiamo tenere stretto quello che abbiamo raggiunto: dobbiamo aumentare l’unità che è nata tra di noi durante il congresso. Questo punto deve moltiplicarsi, e anche se all’inizio del viaggio appare opprimente e senza fine, non è cosi. Gli stati spirituali sono molto più corti del primo stato preliminare.

Quando ci solleviamo da Malchut e ci congiungiamo con Zeir Anpin, il potere spirituale s’intensifica sessanta volte, e quando Zeir Anpin si eleva a YESHSUT, crea un’intensità seicento volte più forte. Ogni nuovo livello include le dieci Serfirot e aggiunge una posizione, incrementa il potere per dieci: seicento, seimila, ecc.

Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che il mondo intero ha bisogno di un’ascesa. Dobbiamo trasmettere il metodo di correzione all’umanità, il metodo dell’unità universale. Dobbiamo correggere la crisi in questo mondo, che continuerà a espandersi, cogliendo tutti senza eccezioni, fino al villaggio più remoto, fino all’ultimo angolo del mondo. Si manifesterà in ogni famiglia e in ogni persona. Questa multi-crisi toccherà ogni area dell’attività umana.

Per questo motivo tutti noi dobbiamo lavorare nel ruolo di mentori, divulgatori di questo metodo. Questa crisi non finirà finché il mondo intero non entrerà in un’interconnessione reciproca, finché tutti non diventeranno come siamo noi adesso. Pensiamo che questo sia impossibile, mentre in realtà sarà molto più facile per il mondo che per noi. I desideri e le idee sono molto più facili da divulgare alle grandi masse, attraverso i fili dell’interconnessione interiore. L’anima collettiva non andrà da nessuna parte: siamo separati unicamente nelle nostre sensazioni. Le persone ci capiranno velocemente, verranno vicino, e si connetteranno a noi.

La cosa principale adesso è di fortificare il sentimento di unità che è apparso al congresso, perché queste sono le attuali porte spirituali. Ci sono delle persone nuove tra di noi che hanno semplicemente goduto dell’essere stati tra gli amici. Ci sono delle persone che sentono cose più grandi, persone che già manifestano questo sentimento di una rivelazione spirituale, un primo raggiungimento e non solamente unione. E ci sono altri che sono andati oltre. Rappresentiamo uno spettro pieno e sono molto contento di queste varianti nel vaso collettivo, perché questo significa che vive e si sviluppa.

Adesso dovete unicamente stringerlo e vedrete che sarà relativamente facile. Dobbiamo proteggere la nostra unità almeno un po’, malgrado i disturbi, ritorneremo a casa e la cosa più importante sarà conservare ciò che è stato raggiunto.

Io mi mantengo unito ai miei amici nonostante la distanza, e vedo il mondo dal di fuori. Mi siedo in aereo o in treno, e il mondo interiore si trova fuori dalla mia finestra. Tutto fluisce fuori di me, ma ciò che importa è quanto accade all’interno. La fiamma interna è molto più importante di ogni altra cosa, più importante della vita. Io metto le cose a posto, le distribuisco in base alla scala dei valori, e poi la chiave è di rimanere in cima, nella punta della piramide, nel sentimento che ho raggiunto, sono pronto anche a morire poiché l’eternità è vi celata al suo interno.

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(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 09.12.2011, “Seicentomila anime”)

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Il lavoro interiore si focalizza nell’unificazione tra di noi e la fusione con la forza superiore che ci da forma. Come faccio ad unire effettivamente questi tre fattori: io, il gruppo, e il Creatore in modo corretto e veloce? Per ottenere questo, abbiamo i libri che i Kabbalisti hanno scritto per noi, i quali sono intesi per loro, per poter condividere le loro impressioni e unirsi tra di loro.

Quando leggo un libro scritto da un Kabbalista, mi rivela quanto ha scoperto, naturalmente non scrive del mondo materiale, ma del suo raggiungimento spirituale, su diversi stati spirituali, e anch’io li sperimento mentre li leggo.

Nel nostro mondo, leggendo i romanzi, m’immagino come l’eroe che vive la situazione descritta. Tuttavia, mentre si legge un libro di Kabbalah, il Kabbalista non fantastica ma sperimenta lo stato spirituale appropriato, sentendo quello che ha sentito l’autore. A suo tempo l’autore aveva rivelato una determinata realtà, e adesso io vi entro, descrivendola dentro di me per mezzo delle forze spirituali.

I Kabbalisti possono limitarsi ad usare il linguaggio tecnico dei simboli, come i programmatori che scrivono i codici del “linguaggio dei computer”. Alcune volte vedo questi “geroglifici” nello schermo e non riesco a capirli, infatti non c’è bisogno di altro. Dopo tutto ho bisogno solo di sapere come combinare i miei desideri: in quale forma di dazione, riguardo a chi e a che cosa, e per questo descrivo uno stato particolare. Percepisco un disegno della realtà dentro di me, nei miei desideri e pensieri, e può essere descritto in maniera semplice.

Il Libro dello Zohar è diverso. È scritto in un linguaggio poetico e indirizzato ai nostri sentimenti, usando i concetti del nostro mondo e la sua psicologia. Non dobbiamo dimenticare che parliamo del mondo spirituale, della nostra realtà interiore, di come siamo uniti tra di noi. Qualsiasi stato descritto nel Libro dello Zohar mi mostra come io, il gruppo e il Creatore ci uniamo di nuovo. Questa è l’unica cosa che si dovrebbe pensare mentre si legge il Libro dello Zohar, e allora il libro ci aiuterà definitivamente a rivelare le relazioni ai livelli superiori.
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(Dalla lezione quotidiana di Kabbalah del 11.12.2011, Lo Zohar)

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Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2011

Gli Scritti di Rabash, Lettera 26
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.49, “E Luce Sia”, Punto 32, Lezione 17°
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Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 315, Punto 7, Lezione 5°
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 381 “Fattori Esterni”, Lezione 8°
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Una nuova grande depressione minaccia l’economia globale

Opinione (i capi del Fondo Monetario Internazionale FMI, K.Lagard al telecanale Skynews): L’economia mondiale rischia di entrare in una nuova fase di caduta, paragonata alla grande depressione degli anni trenta del secolo scorso.

Al momento nel mondo non esiste un’economia che possieda l’immunità alla tendenza di rinforzo che ha l’attuale crisi, né tra i paesi con un basso livello di profitti, né tra i governi sviluppati, né trai i paesi con nuovi mercati, né tra i poteri industrialmente sviluppati.

Io metto in guardia dal protezionismo, l’isolamento e da altre decisioni economiche sbagliate, cioè da tutto ciò che è capace di creare le condizioni economiche mondiali analoghe a ciò che esisteva negli anni ’30 del secolo scorso.

Il mio commento: Si va depositando gradualmente un parere giusto, cioè che il mancato avanzamento dell’integrazione minaccia con le sue conseguenze imprevedibili. Questo dà qualche speranza al fatto che l’umanità gradualmente riconosce la necessità, contrariamente all’egoismo, di accettare il bisogno della comunità.

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Segnati dall’impronta della Luce

La creatura è il desiderio creato dalla Luce. C’è la fonte della Luce superiore e ci sono i filtri che si trovano tra la Luce e il desiderio, che non permettono a questa enorme Luce, che giunge dal mondo dell’infinito, di raggiungerci. Questa Luce diventa piano piano sempre più debole, e alla fine ci raggiunge solamente un fioco barlume.

Il sistema superiore che controlla il desiderio si chiama il sistema dei mondi. Si tratta semplicemente di un ambiente inanimato che restringe la Luce di diversi generi. E’ costruito in modo tale da sapere di già come rendere adatto da sé il desiderio.

Il desiderio è la materia prima. Ma il desiderio va pulito, per acquisire varie forme attraverso una moltitudine di azioni che si compiono sotto la direzione di una guida dall’Alto. Il desiderio che abbiamo adesso è solamente quello di godere, ricevere appagamento, il quale cambia e si sviluppa sotto l’influenza della Luce dalla sorgente, il mondo dell’infinito, che giunge attraverso il sistema dei mondi. Ci sono quindi tre elementi: il mondo dell’Infinito, il sistema dei suoi occultamenti (i mondi), ed il desiderio di godere che deve essere portato ad uno stato uguale a quello del mondo dell’infinito.

La qualità della dazione totale governa il mondo dell’Infinito. Invece la totale ricezione governa questo mondo, e queste due qualità sono assolutamente opposte. Noi dobbiamo imparare come il desiderio di godere acquisisce la forma della dazione. Il desiderio di godere rimane quello che è, ma acquisisce delle forme diverse: prima di tutto, impara quali sono le cose di cui può godere. Tutte queste forme vengono comprese in esso, e poi prendono la forma della dazione in base alla percezione che abbiamo circa i modi di godere.

Non possiamo farlo in altro modo, perché inizialmente non conosciamo nemmeno le forme dei godimenti. Siamo come dei bambini che danno il loro ciuccio ad un adulto sperando di fargli piacere. I bambini capiscono solamente questo piacere, e pensano che tutti gli altri ne possano godere come loro.

In altre parole, all’inizio viene fatto un segno in questo corpo animale, una forma, dove è possibile godere. E poi possiamo dirigere quest’azione di piacere in una diversa direzione, cioè nella direzione dell’essere umano. Ci riferiremo a questa azione come a “portare godimento”, ovvero la dazione.

Questa è la ragione per cui il sistema dei mondi all’inizio deve gettare l’impronta della forma del piacere nella sua materia, nel suo impasto, trasformandola in una scultura, e dopo si deve creare l’opportunità di trasformare queste forme di piacere individuale in dazione, per godere della capacità di donare.

La differenza è che quando un uomo riceve per se stesso, è isolato dagli altri e percepisce solamente i suoi desideri e le sue qualità, come se esistesse soltanto lui. Questo stato è chiamato il mondo. Ma quando un uomo esce da se stesso ed incomincia a donare, non ha nessuno a cui donare se non al Creatore e allora comincia a percepirLo. Quando decide di donare al Creatore, comincia a capire cosa dona, a chi dona, il piacere che dona al Creatore e allora raggiunge il Suo livello.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 29.11.2011, TES)

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Mi sento bene con gli amici o con gli amici tra i quali risiede il Creatore?

Domanda: Al congresso abbiamo sentito la vita ma adesso le discese mi stanno dipingendo un’immagine completamente differente. Voglio ritornare alla base, alla linea di mezzo, alla quale devo fare affidamento, oppure dovremmo avanzare ciecamente finché non veniamo alla Luce? Abbiamo qualche fonte di supporto?

Risposta: A parte il gruppo, scompaiono tutti gli altri dettagli della percezione, le qualità ed i fondamenti  che all’uomo non forniscono supporto.

Inoltre, scavando nel gruppo, l’uomo vede anche di non poter davvero fare affidamento sulla garanzia mutua degli amici, perché anche loro sono parte delle condizioni che lo portano ad un più grande bisogno di supporto. Gradualmente nel gruppo perde anche un terreno solido, finché le sue ricerche lo portano al bisogno di rivelare il Creatore. Soltanto in Lui l’uomo troverà il vero supporto, la soluzione e la risposta a tutti i suoi problemi, i fallimenti, le domande ed i guai.

Dobbiamo attraversare diverse fasi di questo cammino e cominciamo con ciò che per noi è realistico. L’uomo si ferma sempre nel posto che gli sembra sicuro e quindi, la cosa migliore è quando tutte le speranze gli arrivano attraverso il gruppo dal Creatore, quando capisce che la soluzione, il riempimento e la corretta analisi verranno solo da qui. Tutto il resto sono fasi intermedie.

Per esempio oggi le nostre speranze finiscono con il gruppo: “Noi siamo insieme! Questo è grande! Quanto sono magnifici i miei amici!”. Non scopriamo ancora il bisogno di qualcosa di più grande, non chiediamo ancora che una forza più alta venga rivelata nel gruppo, più della semplice cerchia di amici; ma questo arriverà gradualmente.

Domanda: Baal HaSulam scrive riguardo a quanto sia facile controllare il nostro desiderio con due redini, ovvero piacere e dolore. Allora, perché è così difficoltoso per noi dirigere il nostro desiderio nella direzione spirituale nel gruppo? Di cosa stiamo mancando?

Risposta: Tu non puoi connetterti agli amici. Il tuo piacere risiede nel sopprimere gli altri e conservare il tuo terreno; ma anche gli altri conservano il loro terreno, così come potete unirvi? Invidia, passione ed orgoglio, tutte queste qualità iniziali ci separano gli uni dagli altri.

Tu supponi di poterti unire, ma non penso che sia così. Questo è possibile solo con l’aiuto della Luce che riforma, attraverso un lavoro molto difficile. Questo richiede la forza della Torah, il metodo kabbalistico.

Unendoci, raggiungeremo Malchut dell’Infinito. Non c’è niente a parte l’unità. Unisci gli amici nel gruppo e raggiungerai il mondo dell’Infinito. Tutto inizia e finisce qui.

Voi pensate che sia semplice. Vi state chiedendo perché non stiamo avendo successo, cos’è sbagliato? Ma non può essere altrimenti perché non chiedete che il Creatore dimori tra voi, non vedete neppure di essere incapaci di unirvi per conto vostro e supponete persino di esserne capaci. Non avete ancora rivelato la verità.

Domanda: Allora come possiamo aiutarci a vicenda a farlo?

Risposta: Ci possono essere molte azioni esterne. La domanda è quanto queste azioni incitano l’uomo verso uno sforzo interiore. Questo è il nostro problema, ed allora continuiamo a provarci.

Non abbiamo ancora il bisogno di connetterci, del gruppo, del mondo e del Creatore in un tutt’uno. Dobbiamo rivelare questo bisogno più velocemente, poiché in altro modo spireremo ed il mondo sarà nei guai.

Il Reshimo di Malchut dell’Infinito, il quale viene rivelato nel gruppo, è il risultato di molti sforzi che facciamo e questo lavoro deve essere fatto proprio nel gruppo. È il campo nel quale crescono tutti i frutti, poiché contiene tutto il necessario e i nostri sforzi determinano quanto velocemente saremo capaci di connettere tutto in un insieme. Più velocemente lo facciamo, più facile e piacevole sarà il nostro cammino.

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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2011, “La Libertà”)

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Engels aveva ragione

Opinione: (V. Novozhenov, Università di Stato di Altai, da window.edu.ru): “L’umanità è parte della natura. Più di cento anni fa, quando sia gli scienziati che gli ingegneri parlavano della conquista della natura, Engels osservò che l’uomo non dovrebbe dominare la natura come il conquistatore sopra una nazione straniera.

“La dominazione umana sulla natura è basata sul fatto che si differenzia dalle altre creature, un essere umano è in grado di imparare le sue leggi e applicarle correttamente. Per evitare azioni irrazionali nel rapporto con la natura, dobbiamo prima di tutto capire: come dovrebbero essere le nostre azioni razionali? Come evitare l’impatto spontaneo sulla natura? Dove e come indirizzare i nostri sforzi?

“Di seguito l’elenco dei problemi ambientali globali più significativi:

  • La fame, come espressione di problemi sociali, economici, ambientali e demografici;
  • Scarsità di acqua potabile;
  • Carenza di terra fertile;
  • Terre aride, la deforestazione e la desertificazione;
  • L’aumento dell’effetto serra;
  • Il pericolo di un conflitto nucleare;
  • Conflitti regionali ed internazionali, basati sulla competizione per le risorse naturali e per il territorio.

Il mio commento: Solo comprendendo le leggi della natura e conformandoci ad esse, ci aiuterà a correggere l’esistente stato pericoloso, come fa la natura nella sua connessione e interazione integrale, così come il consumo ragionevole. Tutti i nostri problemi derivano dall’egoismo in crescita. Questo può essere utilizzato correttamente solo se introduciamo nella società l’istruzione universale e globale su come comportarsi correttamente, in relazione alla natura.

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Lezione Introduttiva: “La luce di Channukah” del 20.12.2011

La Kabbalah per il Popolo
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L’ingranaggio umano in un mondo tecnologico

Siamo talmente coinvolti dal gioco di ciò che pensa la società da sentircene completamente schiavi. Siamo arrivati al punto in cui la nostra mente ed il nostro approccio al lavoro è collegato al lavoro. Un uomo ha paura di andare in pensione. Si domanda cosa farà dalla mattina alla sera con tutto il tempo libero che avrà a disposizione. Un uomo non è abituato ad organizzare liberamente il proprio tempo, e non vuole essere libero.

Anche quando torna a casa dal lavoro, continua a lavorare allo stesso computer. Quando va in vacanza, non si stacca dal telefono o da internet, rimanendo costantemente connesso allo stesso sistema, di cui è schiavo, come uno dei tanti altri minuscoli ingranaggi.

Questo stile di vita che si è formato nel corso degli ultimi decenni ha determinato questa direzione nella vita dell’uomo, quindi egli è incapace di sentirsi libero. Immaginiamo se l’uomo fosse occupato tre ore al giorno, compiendo un lavoro fondamentale per la società e provvedendo in questo modo alla sua esistenza. Egli potrebbe passare il resto del suo tempo a riposare e a fare le cose che gli piacciono. Il problema è che noi non riusciamo nemmeno ad immaginare che questo sia possibile. Siamo schiavizzati al punto che non riusciamo nemmeno ad immaginare cos’altro potremmo fare nella vita a parte lavorare.

Dobbiamo fare esperienza di una rivoluzione veramente molto grande, perché la natura ci sta ponendo delle nuove condizioni, cambiando sia noi, nel nostro intimo, che l’ambiente che ci circonda. Sta distruggendo il nostro padrone: tutta questa enorme società umana che ci ha resi schiavi. A modo suo, la natura ci sta costringendo a cambiare e ad acquisire una nuova visione della vita.

La vita diventerà qualcosa di completamente diverso. Saremo costretti a svilupparci come esseri umani. Invece di dieci ore di lavoro (con il resto del tempo a continuare a pensarci), lavoreremo tre ore al giorno e passeremo il resto del tempo a fare delle cose completamente diverse.

Però, abbiamo bisogno di capire cosa dobbiamo fare. Infatti, non ci stenderemo al sole come degli animali pigri e sazi che riposano dopo aver mangiato e che non fanno niente fino a quando non hanno fame di nuovo. Dovremo trovare delle attività “umane” che l’uomo deve fare nel mondo.

Oltre alle tre ore dedicate al lavoro e ad un paio d’ore dedicate alle faccende di casa, il resto del tempo lo passeremo a fare ciò che conta di più come esseri umani e che appaga l’anima. L’uomo tratterà il lavoro e le faccende di casa semplicemente come delle cose che non si possono evitare e che si devono proprio fare in questo mondo; sarebbe felice di non farle del tutto. Nelle sette, otto ore che l’uomo avrà come tempo libero dal lavoro, egli dovrà trovare una vera attività, che valga per l’uomo, al quale egli potrà dedicare tutta la sua anima.
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(Dal discorso “Lezioni sul Nuovo Mondo” 01.12.2011)