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Lezione quotidiana di Kabbalah del 25.12.2011

Gli Scritti di Rabash, Lettera 43
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Il Libro dello Zohar, Bereshit (Genesi), Pag.45, “E Luce Sia”, Punto 44, Lezione 18°
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L’Introduzione al Talmud delle Dieci Sefirot, Pagina 315, Punto 9, Lezione 6°
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Rav Yehuda Ashlag “La Libertà”, Pagina 381 “L’ Ambiente come Fattore”, Lezione 9°
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L’ego è sempre con te

Domanda: Il momento dell’unione sperimentato al congresso mi ha dato la sensazione di una fortissima beatitudine, libertà ed ottimismo completamente aliena al nostro mondo consueto. Mi è parso letteralmente come un nuovo mondo separato verso cui il mio ego è corso felice. Ma nonostante questo tu ci hai detto che l’ego dovrebbe resistere a queste cose?

Risposta: Non preoccuparti del tuo ego. Arriverà e ti trascinerà lontano da questo stato “tirandoti per un’orecchio”, così dovrai ambire a raggiungerlo di nuovo ancora ed ancora. E’ proprio il tuo ego che inizia a distanziarti dal punto di unione che dovrai rendere presente continuamente e ricostruirti all’interno.

Questa ricostruzione è necessaria non perché sia divertente da fare, ma perché ne dipendono tutti i tuoi amici. Devi portare gradualmente motivazioni sempre nuove per quello che fai in modo da essere d’aiuto anche ai tuoi amici. Tieni conto che senza di te i tuoi amici non saranno in grado di trovare questo punto di unione.
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(Tratto dalle lezioni virtuali della domenica dell’11.12.2011)

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Un biglietto aereo per il futuro

Domanda: Qual è il potere dello Zohar se al momento non ne capiamo nulla?

Risposta: Il potere del libro de Il Libro dello Zohar non dipende da quanto noi lo comprendiamo, deriva direttamente dal suo autore, dal livello da cui l’ha scritto, dalla forza della sua tale intenzione per cui leggere questo libro irradia su di noi una Luce speciale e da quanto possiamo usarla. Ma tutto questo non ha nulla a che fare con la comprensione del libro, non dovete comprendere nulla.

Se devo recarmi in un certo posto, scelgo il mezzo più conveniente e migliore che mi ci porti. Potrebbe essere un treno, un aereo, una macchina, un cammello…Che differenza fa? La cosa più importante è che mi senta bene ed a mio agio.

Il Libro dello Zohar è il migliore, più conveniente, più efficace e più forte mezzo per coloro che desiderano evolversi. Mi viene detto come funziona, del resto non so come funzionano i motori di un aeroplano, mi limito a comprare un biglietto e a volare.

In questo caso avviene la stessa cosa, quando raggiungo la mia destinazione, anche durante il percorso, comincio a capire quello che sta succedendo, ma non prima. Per esempio se volo a New York per la prima volta, so forse com’è? Oppure dov’è? Nulla! Ne ho solo sentito parlare, ma in realtà non so nulla. Uso qualche mezzo di trasporto per recarmici. Credo alle persone che sanno, che ci sono già state, che hanno scoperto ed ottenuto questa possibilità. Io vi entro, raggiungo la mia destinazione e poi capisco: “ Ah ora comprendo…!”

Il principio è lo stesso, non c’è differenza. Anche nel nostro mondo ci comportiamo nello stesso modo quando si tratta di cose corporee e che sono completamente rivelate e che possono essere sentite. Così, perché dovresti aspettarti di trovare nella spiritualità quello che non esiste nemmeno in questo mondo?
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(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2011, Lo Zohar)

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Dona amore

Rabash, lettera 8: E appena ottengo la qualità della dazione, iniziano subito a brillare in me scintille d’amore.

All’inizio otteniamo il potere di dazione, la Luce di Hassadim (Misericordia), e dopo la Luce di amore, la Luce di Hochma (Saggezza) vi si veste.

Il cuore inizia ad anelare ad unirsi agli amici, e mi sembra che i miei occhi vedano i miei amici, le mie orecchie sentano le loro voci, la mia bocca gli parli, le mani abbraccino e i piedi danzino in un cerchio di amore e gioia insieme a loro, ed io trascendo i miei limiti corporali. Mi dimentico la grande distanza tra me e i miei amici e la distesa di migliaia di miglia di terra non ci saranno più tra di noi.

È come se i miei amici fossero davanti nel mio cuore, ed io vedo tutto quello che accade lì, e mi vergogno per le mie azioni contro i miei amici. E allora esco semplicemente dai vasi corporali e mi sembra che non ci sia un’altra realtà nel mondo oltre a me e i miei amici. Dopo questo, anche l’“io” viene cancellato ed è immerso, mescolato con i miei amici, finché mi fermo e dichiaro che non c’è realtà nel mondo, soltanto gli amici.

Rabash scrive questo da un raggiungimento spirituale. È esattamente così che otteniamo la realtà spirituale: non vi è niente che provenga dalla nostra attuale percezione, soltanto gli amici. Inoltre questo non fa riferimento ai visi che vediamo oggi davanti ai nostri occhi, ma ad una forza interiore trovata negli amici, un’unica scintilla che ognuno di loro ha ricevuto dall’Alto. Queste scintille sono amiche delle mie scintille e noi le uniamo in un gruppo.

Rabash, lettera 40: E quando l’uomo inizia a sentire l’amore dell’amico, immediatamente iniziano a svegliarsi in lui la gioia e il piacere…L’amore del suo amico per lui è una cosa nuova…

L’uomo lo scopre all’improvviso, prima non lo sapeva, non ci credeva, non era pronto per accettarlo. Il nostro amore non è tanto amare l’amico, ma sentire il suo amore. Ci resistiamo anche a quest’amore poiché ci impone certi obblighi. Tuttavia, quando scopro un nuovo sentimento che un amico ha per me, non posso più ignorarlo. In questa maniera l’amico inizia a “comprarmi”, ad unirmi a se.

…aveva sempre saputo di essere l’unico a curarsi del proprio benessere. Ma nel momento in cui scopre che l’amico s’interessa a lui, gli evoca una gioia incommensurabile, e non può più preoccuparsi di se stesso…

Non può continuare a preoccuparsi dei propri bisogni come prima. È scritto nell’articolo “L’Arvut (Garanzia mutua)”, che quando io sono sicuro, quando sento che altri mi amano, io smetto di concentrarmi su di me, senza riserve.

Non è solamente un’aggiunta di forza, che mi permette di fare un nuovo calcolo e smettere di pensare a me stesso. Nel momento in cui sento quanto mi amano i miei amici io rifiuto completamente l’amore per me stesso. Sembra che io dimentichi me stesso, smetto di percepire me stesso. L’amore viene dall’esterno, dagli amici, mi prende e mi porta fuori dai miei limiti, verso di loro.

…e non può più preoccuparsi di se poiché l’uomo può faticare unicamente quando sente piacere. E dato che inizia a sentire piacere preoccupandosi degli amici, naturalmente non può pensare a se.

È invitabile: Se io voglio aiutare il mio amico a non preoccuparsi per se, devo dimostrargli che m’interesso dei suoi bisogni. In questo caso lui rifiuta se stesso “per definizione”. In questa maniera lo porto fuori dal suo egoismo.

L’istruzione e l’educazione tradizionali non aiuteranno a farlo. L’uomo deve ricevere amore: questo lo scollegherà assolutamente dai propri bisogni.

Ma può l’amore risvegliare nell’uomo il desiderio di rifiutare la propria realtà? È scritto: “L’amore rompe l’abitudine”. L’amore non ubbidisce alla mente. E solamente quando c’è questo tipo di amore dagli amici, allora tutti vivono in un mondo dove tutto è bene, senza riguardo per se stessi. L’uomo sente come acquisisce la qualità di dazione, e allora, in base alla legge di equivalenza della forma,  si unisce per sempre al superiore, con il perfetto Donatore…

Questo fa riferimento alla forza più potente nella natura, lavorare con l’amore in due direzioni. È possibile controllare la nostra vita da due parti e obbligare l’uomo ad amare manifestando amore verso di lui in una certa maniera, anche senza una forza oppositrice di pressione o soppressione.

L’amore ci arriva dal Creatore nella stessa maniera, ma è come se Lui ci guidasse in basso nel sentiero spirituale con due “briglie”: sofferenza e piacere. Entrambi vengono dall’amore. Perciò se desidero aiutare qualcuno, è possibile farlo solo moltiplicando il mio amore. In questo modo obbligo l’uomo verso tutto quello che è richiesto.

Per questo motivo è scritto: “Comprati un amico”, dice “comprati”, cioè dagli sempre amore e vedrai come si unirà a te. Tu lo “acquisti” e vi saldate insieme e generi la stessa risposta in lui. Alla fine, ognuno di noi è incluso negli altri.

E quando tutti gli amici sono inclusi negli altri, ognuno riceve un vaso intero d’infinito, un’anima completa. In questo modo non otteniamo soltanto la nostra radice spirituale, ma anche l’intero Malchut del mondo dell’infinito con tutte le Luci di NRNHY, la forza più potente nell’intera realtà.
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(Dall’8° lezione della Congresso Arvut, 8.12.2011)

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Domande sulle donne e sullo studio

Domanda: Se chiedi a qualcuno che cosa sia l’anima, per la maggior parte dei casi ti risponderà che è qualcosa come una nuvola o qualche forma di energia, tipica della persona (della sua risposta a quanto gli accade intorno). Durante il mio studio ho compreso che l’anima è la qualità di un carattere, che non conosciamo, e che scopriamo solo quando ci uniamo gli uni con gli altri.

Ma una donna non può unirsi. Questo significa che non ha un’anima? Una donna non attira la Luce e quindi non deve studiare Lo studio delle dieci Sefirot o Lo Zohar. Un tempo ci sono state donne profetesse, che differenza c’è tra loro e quelle che predicono il futuro?

Risposta: Attraverso la partecipazione, una donna riceve ogni cosa attraverso un uomo anche quanto non studia la Kabbalah, anche se oggi la Kabbalah non è preclusa a nessuno.

Domanda: Cosa devo fare per scoprire velocemente la successiva parte di me stesso che manca quando mi sento bene ed “a posto” riguardo alla mia vita? Questa mattina ho sentito il bisogno di connettermi e di studiare con altri, però la lezione inizierà soltanto tardi questa notte! Sento come di perdere tempo. Cosa dovrei fare?

Risposta: Leggi Shamati, i Salmi, e una qualunque delle nostre fonti.
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Domande sull’essere un Kabbalista e sulla situazione in Medio Oriente

Domanda: Il Kabbalista è la persona più felice di tutti?

Commento: Senza dubbio, perché sente che il Creatore ha bisogno di lui!

Domanda: Come reinterpretare esattamente questa opinione, questa esplosione di odio, in modo utile?

Risposta: Se ti riferisci in particolare alla mia opinione riguardo all’incitamento delle ribellioni dei paesi del Medio Oriente contro Israele, e come questo tornerà indietro come un boomerang a chi lo ha iniziato, su questo posso semplicemente spiegare la connessione esistente nel mondo e rivelare le conseguenze negative degli atti miopi dei caporioni d’oltremare su se stessi.
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Il sentiero lungo il campo delle meraviglie

Lo scopo della creazione è di aggiungere indipendenza, consapevolezza, e percezione al desiderio che è stato creato “dal niente”. E anche se è stato creato “dal niente” e non ha “nulla” di suo, questo desiderio può acquisire le qualità che lo aiuteranno a diventare come il Creatore: indipendente, consapevole, autonomo e autore delle proprie decisioni.

Questa è la differenza tra il desiderio iniziale creato in Malchut del mondo dell’Infinito e ciò che diventa dopo aver fatto la restrizione e completato tutto il viaggio: dall’Alto giù fino a questo mondo e da questo mondo indietro verso l’Alto, con tutte le cadute ed i processi di sviluppo attraverso i quali ritorna allo stato precedente.

Tutti questi processi avvengono dentro la creatura per darle l’opportunità di allargare il suo vaso di ricezione. Lo sviluppo è necessario per comprendere la propria parte negativa, cioè il proprio egoismo, e per migliorare la propria percezione di questa parte. Il male è tutto ciò che si oppone al Creatore.

Servono delle speciali condizioni per acquisire queste qualità. La prima condizione essenziale è che la creatura non deve sentire come se agisse spinta da una forza, sotto il potere del Creatore, ma deve sentirsi libera. E questa è la ragione per cui il Creatore deve nasconderSi.

Noi riceviamo solamente la partenza, il punto zero e, cominciando da qui, dobbiamo raggiungere lo scopo della creazione, il punto finale creato “dal nulla” che si è allargato grazie all’intenzione di donare, aggiunta al di sopra del desiderio di godere. Ma in che modo possiamo avanzare se il Creatore è nascosto e non vediamo il traguardo, se ci manca un esempio, un sistema di conto alla rovescia, una base, dei punti di riferimento lungo la strada, che potremmo utilizzare per stabilire il nostro cammino e capire a che punto siamo?

Ci riferisce all’ uomo che riceve questo desiderio, ma che ancora non sa come metterlo in pratica, come a “colui che vaga nel campo”. Un intero campo di opportunità, “benedette dal Creatore”, sono veramente davanti ad un uomo che si trova in questa situazione. Il Creatore gli dà tutti i mezzi e le opportunità per avanzare, per usarle correttamente.
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(Dalla 1.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2011, Gli scritti del Rabash)

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Nessun anello della catena è inutile

Domanda: Devo continuamente preoccuparmi dell’avanzamento spirituale del mondo o devo mantenere la concentrazione sul gruppo?

Risposta: Questo è l’ordine:

  1. Lavoro con gli amici;
    2. Con l’amore degli amici organizzo il gruppo;
    3. Con il gruppo faccio divulgazione;
    4. Attraverso la divulgazione, che aiuta le masse ad avvicinarsi al Creatore, io Gli faccio piacere.

Il gruppo in se stesso non Gli dona piacere, ma Glielo dona la divulgazione alle masse, che apre ad ogni uomo la strada verso di Lui. Non è importante che gli uomini siano distanti e non capiscano ancora dove questa strada li stia conducendo, se le masse si avvicinano al Creatore almeno un pochino, questo Gli arreca felicità. E questo è il punto principale.

Se portiamo una piccola parte del Suo messaggio in Indonesia o in Polinesia, questo Gli dona piacere. E’ lo stesso modo in cui un ospite fa piacere al Padrone di casa prendendo parte al banchetto che è stato preparato per lui.

Quindi, mettiamo in ordine le cose:

Primo: il nostro scopo consiste nel raggiungere l’adesione,  cioè l’equivalenza della forma, la mia dazione, proprio come la dazione che giunge dal Creatore. Io devo raggiungere la dazione, e allora raggiungerò l’adesione con il Creatore. Dazione significa rendere felice il Creatore.

Secondo: Egli è felice quando, grazie a me, il gigantesco desiderio di ricevere che Egli ha creato si avvicina all’adesione. La mia dazione al mondo deve avvicinare di più tutto il mondo al Creatore. Come? Attraverso la divulgazione.

Terzo: per riuscire a farlo devo prima di tutto unirmi ad un gruppo, in modo di avere gli strumenti, una specie di “commando”. Quando sono in un gruppo, allora posso fare divulgazione. Quindi ne consegue che, entrando in un gruppo e con il suo aiuto, dono al mondo, faccio divulgazione, aiuto gli uomini ad avvicinarsi al Creatore, e dunque Gli dono piacere. Nessun anello della catena è inutile.

In passato, la divulgazione non faceva parte della catena. Gli uomini si sedevano in un gruppo di Kabbalisti e conseguivano il Creatore direttamente. Ma oggi questo è impossibile, perché il mondo intero ha bisogno di raggiungere il Creatore. In passato, nelle generazioni precedenti, i Kabbalisti si preparavano solamente ad essere dei mezzi per far avanzare il mondo, e ora tutti gli sforzi sono diretti ad aiutare il mondo. Non c’è altra scelta, e Baal HaSulam lo dice in molti punti: alla fine del testo “Introduzione al Libro dello Zohar“, l’articolo “il Richiamo del Messia”, e altri.

Domanda: La preoccupazione per il mondo è la naturale conseguenza del nostro lavoro nel gruppo? O dobbiamo far crescere l’importanza di ciò che facciamo per l’umanità?

Risposta: Io, il mondo, il Creatore. Noi siamo collegati, e non posso distinguere l’uno dall’altro. L’adesione significa che siamo tutti collegati, non importa in quale misura. La cosa principale è di essere insieme, e non riesco a distinguere tra il gruppo, il mondo e me stesso. Non posso proprio perché se potessi, non lo percepirei, non raggiungerei la rivelazione e non conquisterei il traguardo. Gli anelli di questa catena non esistono separatamente, anche se oggi, a livello inconscio, ci sembrano separati.

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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12.12.2011 Gli scritti del Rabash)

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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 20
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Peggiora la crisi economica globale

Nelle News (dal Bob Tuskin Radio Show): “Una depressione globale stringe la presa sulle economie del Mondo. La crisi che viviamo oggi è stata alimentata dalle politiche distruttive e presto la situazione precipiterà.

Sprecare fondi a seguito di situazioni difficili ritarda il momento in cui prendere le decisioni radicali, al prezzo di peggiorare di gran lunga i guai che stanno per verificarsi. Il “D-Day scuoterà le economie del mondo. Questo potrebbe verificarsi in realtà tra pochi mesi, magari nel 2012.

“E’ possibile che la Grecia sia la prima avvisaglia poiché il paese è in bancarotta, solo il necrologio non è stato ancora scritto. I suoi cittadini si stanno impoverendo e ad Atene si sta scatenando la rabbia. Un sentimento rivoluzionario potrebbe esplodere in qualunque momento, mandando onde d’urto attraverso l’Europa.

I cittadini delle altre nazioni in difficoltà non distano molto da questa situazione, come in America dove migliaia sono infuriati contro un sistema che sta distruggendo il loro stile di vita e aspettative per il futuro.

Il 16 Ottobre, il GEAB (Global Europe Anticipation Bulletin) ha pubblicato il seguente titolo per la sua ultima analisi economica “Crisi Globale sistemica – Decimazione delle Banche Occidentali nella prima metà del 2012” argomentando: “La seconda metà del 2011 ha visto una tendenza irrefrenabile verso il dissesto geopolitico delle economie globali, caratterizzato dalla convergenza di crisi monetarie, finanziarie, economiche, sociali, politiche e strategiche.

“Di conseguenza aspettiamoci una caduta libera dei profitti, fogli di bilancio allo sbando con la sparizione di risorse per trilioni di dollari, il tutto accompagnato da un disappunto pubblico crescente, in pratica è “stato fatto il primo passo” per eliminare il 10/20% delle banche Occidentali”.

“Bob Chapman, un collaboratore del programma radiofonico Progressive Radio News Hour, ritiene che il problema del debito sia endemico su scala mondiale. Viviamo una grave crisi finanziaria il cui problema principale consiste nel debito fuori controllo. Non è possibile ripagarne una gran parte. Il fatto che il debito aumenti rende la situazione ancora più difficile. Si profilano grossi guai.

Quotidianamente circolano voci riguardo ai piani che salveranno le nazioni europee dalla crisi. Tutte invenzioni create per evitare che i mercati collassino. Non c’è soluzione per l’Europa e per l’intero sistema finanziario. Ovviamente nessuno ammetterà che il sistema è compromesso.

Nel suo articolo intitolato “La fine della Storia” Paul Craig Roberts si domanda come Washington finanzierà il suo impero crescente a dispetto dei limiti dovuti alla mancanza di fondi. Solo l’emissione di nuova carta moneta potrà procurare temporaneamente i fondi. Questo risulterà inevitabilmente in un aggravio dell’inflazione.

John Williams ha ipotizzato un’ inflazione, calcolata secondo la prassi dei trascorsi decenni, pari all’11.5%.

“Nel Nuovo Millennio Washington ha distrutto la supremazia della legge, l’affidabilità delle strutture pubbliche e qualsiasi principio morale per ottenere un egemonia globale…”

“Contemporaneamente trilioni di dollari in aiuti finanziari sono piovuti su Wall Street ed altre Corporation favorite, devastando nel frattempo l’economia Americana.

Si è dunque esaurita la possibilità per l’America di dominare il mondo, o si svolge un piano per instaurare l’ultima guerra globale per ottenerlo? Tenuto conto dei matti che al momento guidano le sorti del mondo non scommetteremmo contro quest’eventualità, anche se ci fosse il rischio di distruggere l’intera umanità.

Il mio commento: La Natura ci mette alla prova su tutti i fronti, dimostrandoci che non possiamo uscire da questa situazione solo grazie alla nostra mente ed alla nostra esperienza. L’unica via è verso l’alto. Dobbiamo correggere noi stessi, e da questo punto, una volta compresa la situazione, dobbiamo correggere le relazioni sociali, e di lì le connessioni politiche, economiche, familiari nella società. E’ possibile costruire e non distruggere proprio sulla base della comprensione di quanto sta succedendo.
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