Quando un profeta salirà sulle cime delle montagne?

Baal HaSulam, “Lo Shofar del Messia”: La rivelazione della Kabbalah a tutte le nazioni è la rivelazione di Eliyahu (Elijah). E di questo compito si parlò a proposito del profeta Eliyahu, poichè alla rivelazione dei segreti della Torà ci si riferisce sempre come a “La rivelazione di Eliyahu.” E’ come essi hanno detto, “Lasciamola in pace finché non venga Elijah,” e anche, “Tishbi risponderà alle domande e ai problemi.” Per questa ragione, essi dissero che tre giorni (un noto annuncio) prima della venuta del Messia, Elijah salirà sulla cima delle colline e soffierà in un grande corno, ecc.

Ciò significa che noi non dovremmo divulgare la saggezza della Kabbalah? Qualcuno verrà, suonerà qualche grande corno, e il mondo intero improvvisamente si sveglierà? Qualche potenza discenderà su tutti? E se noi stiamo facendo qualcosa che non dovremmo? E se ci stiamo corrompendo anziché correggendo?

In realtà, dobbiamo fare del nostro meglio per divulgare. Il suo successo in tutto il mondo si chiama “rivelazione di Eliyahu”. Se la saggezza della Kabbalah si diffonde per il mondo, persino in differenti livelli di comprensione, sarà un segno che avremo raggiunto i “tre giorni prima della venuta del Messia”.

In realtà questo è ciò a cui dovremmo aspirare, ma dipende dalla nostra unione, da quanto è forte la connessione tra noi. Dobbiamo veicolare il messaggio al mondo intero attraverso i fili che si estendono tra le anime e attraverso i mezzi esterni.

Non importa come le persone la ricevono, se in modo buono o no. La cosa principale è divulgare cosicché la gente sappia che il popolo di Israele possiede una speciale saggezza che è intesa per la correzione del mondo. Alla fine, sarà accettata.

Domanda: Allora, perchè esitiamo e non usciamo con forza con il messaggio chiaro riguardo all’unico rimedio di cui il mondo ha bisogno? La spiegazione graduale e parziale allunga solamente i tempi e può complicare la transizione alla conoscenza Kabbalistica. Perché dovremmo temporeggiare quando non c’è più tempo?

Risposta: Vero. Perché non ci dovremmo rivolgere direttamente ai Giudei? Amici, noi apparteniamo alla nazione di Israele, che significa che noi aneliamo dritti al Creatore, Yashar El.

Dobbiamo connettere le “nazioni del mondo” con il Creatore—coloro che non sanno nulla e che non desiderano sapere e non troveranno nulla in un luogo lontano. Perciò, lasciate voi stessi e prendetevi cura di loro!

Tuttavia chi veramente si prenderà cura di loro? E’ una buona domanda dal momento che c’è bisogno di pensare prima di agire. Desidero portare compiacimento al Creatore conducendo le nazioni del mondo più vicine a Lui perché Lui vuole dare loro anzitutto il metodo della correzione.

Tuttavia abbiamo bisogno del potere per condurli più vicino a Lui. Noi siamo messaggeri; noi siamo un collegamento. Perciò, come possiamo adempiere la nostra missione? Per compiere ciò abbiamo bisogno di una forza spirituale, allora, prima di tutto, dobbiamo connetterci.

Dobbiamo essere grati ogni volta che il Creatore ci permette di farlo, di connetterci per compiere la nostra missione e portare le nazioni del mondo più vicine a Lui. E’ attraverso ciò che Gli rechiamo soddisfazione.

Questo è un ossimoro: Lui ci ama per il nostro ruolo, e ama le nazioni per la loro vicinanza. Loro sono i veri vasi per ricevere l’abbondanza. Noi siamo più vicini al Creatore solo durante il tempo dell’adempimento della nostra missione, mentre, alla fine della correzione, quando ogni cosa diviene un tutt’uno, i vasi più grandi e crudeli delle nazioni del mondo riveleranno l’immensa Luce e conseguiremo l’adesione più potente.
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(Dalla parte 4 della Lezione quotidiana 9.09.12, “Lo Shofar del Messia”)

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