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Global Yeshivat Haverim – 07.08.2011

Global Yeshivat Haverim
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L’arte di raggiungere le masse

Abbiamo biosogno dell’arte di raggiungere le vaste masse, e dobbiamo farlo dove gli uomini passano regolarmente il loro tempo: su internet. Abbiamo bisogno di rafforzarci in questo spazio, usando tutti i mezzi possibili per influenzare l’opinione degli uomini.

Con l’aiuto di centinaia di migliaia di nostri amici, incominceremo a cambiare l’atmosfera su internet, in modo pacato, tanto da non suscitare l’antagonismo di qualcuno, ma senza indugi. Non ci sono trucchetti speciali da usare perchè l’intero sistema di internet è “a disposizione”; in questo spazio, infatti, tutti i generi di operezioni scoperte e nascoste sono compiute da organizzazioni pubbliche e segrete.

Quindi, dobbiamo usare dei sistemi analoghi. Non abbiamo nulla di cui vergognarci. Abbiamo uno scopo: correggere l’umanità ed il mondo.

Alcuni credono che la felicità possa essere raggiunta attraverso la coercizione. Per costoro, la coercizione è il mezzo di correzione. Le loro argomentazioni sembrerebbero quasi convincenti. Quindi, cosa c’è di sbagliato nel controbilanciare il loro messaggio con quello dell’unione e del reciproco sostegno universale?
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(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.07.2011, “l’ Arvut (la Garanzia Mutua)

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Sostare alla soglia

Domanda: Che cosa significa il concetto “segreti della Torà”?

Risposta: Un “segreto” è qualcosa che non possiamo rivelare, anche se per me è chiaro che esiste. Io esperimento la sensazione di “segreto” quando sono davanti a qualcosa di nuovo, prima di aprire la porta.

Inoltre, senza relazione a me, i “segreti della Torà” sono le Luci che sono occulte da Atik. Sono in testa di Arich Anpin nella forma di una saggezza occulta. Queste luci sono nascoste perché adesso non possediamo una copertura per loro che ci permetta di fare i discernimenti. Tuttavia, per me non sono un segreto giacché io non le sento.

Il vero segreto è la tenda che io sento. Per esempio: esilio è l’anticipazione della redenzione, che si sente estremamente necessaria ma non ancora acquisita. All’interno della vera sensazione di vuoto, io riesco già a vedere i contorni del futuro riempimento. Questo significa esperimentare se stessi in esilio: io capisco e sento quello che voglio, ma mi manca l’esecuzione.

La stessa cosa è vera per un “segreto”: io sento che mi manca la qualità di dazione perché all’interno della sua Luce di Hassadim io possa rivelare la Luce di Hochmà. La conoscenza che porta questa Luce è nascosta da me.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 26.04.2011, Rivelando una parte, coprendone due)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 05.08.2011

Scritti di Baal HaSulam, Shlavey HaSulam, Articolo 7
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Uno scontro dentro di me tra il nuovo ed il vecchio mondo

All’interno della testa di ogni grado (Rosh) si produce una collisione tra la Luce e lo schermo, cioè tra l’intenzione “per il bene della dazione” ed il piacere che sentiva direttamente all’interno del desiderio di ricevere. Piacere diretto è come se io sentissi qualcosa di saporito nella mia bocca e questo gusto è direttamente relazionato al mio desiderio.

Adesso però, devo causare un colpo, cioè devo introdurre un nuovo calcolo, devo mettermi tra il piacere e il desiderio che stanno insieme dentro di me. Devo stare tra di loro e dare loro una nuova forma di connessione, perché da loro due, voglio costruire il Creatore affinché possano trattarsi reciprocamente con la dazione!

Questo si chiama un colpo (Hakaa), poiché vengo in contro a questa connessione diretta tra il piacere e il desiderio, ed in virtù di questo, costruisco la testa del grado.

Il “volto” del Partzuf è la forma della sua dazione, che la persona deve costruire partendo dalle nuove relazioni che vuole stabilire tra il piacere e il desiderio. Lei si interpone tra loro e non li lascia in contatto diretto perché vuole che si relazionino tra loro nella forma della dazione. È così che si costruisce la forma del Partzuf spirituale.

Cioè, la forma del Partzuf si costruisce sulla base delle nuove relazioni tra il piacere e il desiderio, dopodiché il Partzuf non vuole accettare tutte le altre parti dei piaceri e dei desideri che non hanno potuto prendere la forma della dazione, la forma del Creatore. Risulta che si trova con un eccesso di desideri e di Luci che sono al di là dei suoi calcoli.

È li che allora nasce un conflitto tra questa forma diretta che resta, questo Partzuf aggiuntivo, separato, nel quale sono connessi direttamente il desiderio ed il piacere ed il nuovo Partzuf santo che è stato costruito, il quale contiene la corretta connessione tra il piacere e il desiderio, ciò che crea un “volto”. La persona sente lo scontro tra queste due forme: tra la ricezione di tutto per se stessi, come lo convince a fare il Creatore e la nuova forma di dazione che ha appena creato. Lo scontro reciproco di queste due forze si chiama “collisione delle Luci, quella circondante e quella interna”.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.07.2011, Prefazione alla saggezza della Kabbalah)

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Congresso di Brema (Germania) – 05/06.08.2011

Congresso di Brema (Germania), Lezione 1
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Congresso di Brema (Germania), Lezione 2
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Congresso di Brema (Germania), Lezione 3
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Il nostro mondo è come il Titanic

Opinione: (Giulio Tremonti, il ministro delle finanze e dell’economia dell’Italia, msnbc.msn.com): “Rivolgendosi brevemente al senato prima del voto, il ministro dell’economia Giulio Tremonti ha detto che l’Europa ha bisogno di una soluzione politica per superare la crisi, perché nessun paese sarebbe risparmiato dalle disastrose conseguenze.

‘Nessuno si faccia delle illusioni di potersi salvare. Proprio come sul Titanic, neanche i passeggeri di prima classe si salverebbero’, ha detto rivolgendosi alle economie europee più forti.”

Il mio commento: Il mondo è si trova oggi nei guai se guardiamo alla sua situazione dal punto di osservazione abituale. Oppure la situazione è assolutamente l’opposto se comprendiamo che la natura ci ha dato un problema da risolvere: svilupparci verso una società intregrata e completa, e dobbiamo farlo adesso, senza pigrizie o decisioni tardive. Altrimenti, dovremo “lavorare sugli errori”, e sarebbe ancora più difficile.

Il problema consiste in un nuovo atteggiamento verso il mondo: dobbiamo imparare il modo di vederlo come un solo insieme, legato ed interconnesso e comprendere che queste connessioni si sono manifestate da dentro la società umana che si è sviluppata fino a questo livello. Non c’è una strada di ritorno.

C’è solamente una via d’uscita: imparare a vivere nel nuovo sistema cambiando gli uomini in base ad esso. Vale a dire, abbiamo bisogno di una nuova educazione universale: studiare una nuova natura del mondo.

Il mondo è diventato completo ed unito, e ciò significa che noi tutti siamo completamente dipendenti gli uni dagli altri. Nella misura in cui riusciremo a comportarci così, ce la faremo. Altrimenti, perderemo.
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