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Lezione Introduttiva: “Giornata della Memoria dell’ ARI” – 02.08.11

Kabbalah per il Popolo, Lezione Introduttiva: “Giornata della Memoria dell’ ARI”
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Ricevere la Luce per illuminarmi

Domanda: Come evito di confondermi pensando che sto avanzando, ma valutando allo stesso tempo il mio progresso con precisione?

Risposta: Non puoi valutare il tuo avanzamento adeguatamente, visto che non hai nessun mezzo per misurarlo. Fin quando non raggiungi il mondo spirituale, sei incapace di capire quello che possiedi, come un bambino non può fare differenza tra giocare con i giocattoli e la realtà.

Allo stesso modo, un adulto che lavora in una grande impresa, un laboratorio di scienze o un sistema sociale enorme, che si considera grande, importante e che partecipa ad un lavoro serio, non sente di vivere in un piccolo pianeta, vicino alla frontiera di una piccola galassia persa nell’universo. Tutti sentono il loro luogo in accordo al loro grado.

Però, come riceviamo una porzione di Luce affinché possiamo misurarci con essa nel nostro grado? Non deve essere una valutazione completa in relazione al nostro stato finale, completamente corretto (questo non si può fare fino alla fine della correzione), però, gradualmente ci muoveremo verso di essa lungo le linee di “destra” e di “sinistra”; ed useremo le impressioni “destra” e “sinistra” per equilibrarci correttamente lungo la linea “media”.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 28.04.2011, Scritti del Rabash)

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I Kabbalisti sulla natura dell’uomo e sulla natura del Creatore, parte 7

Cari amici, per favore fate delle domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra partentesi sono miei.

L’egoismo è incorporato nella natura di ogni persona

La natura di tutte e ogni persona è di sfruttare le vite di tutte le altre persone del mondo per il proprio bene [senza considerare per niente il bene degli altri]. E tutto quello che dona agli altri [usando lui o lei] è solamente quando si tratta di qualcosa della quale non ha più bisogno; ma anche cosi esiste uno sfruttamento degli altri, ma è fatto con astuzia [mediante la distribuzione di premi o regali, privilegi per mascherare lo sfruttamento], in modo che il suo amico non lo noti e conceda volontariamente.

-Baal HaSulam, “Pace nel mondo

Ogni cosa al di fuori del proprio corpo è considerata come irreale e vuota. E ogni movimento che una persona compie per amare un’altra persona è fatta solamente…per ricevere una ricompensa. Quindi, un atto del genere non può considerarsi “amore per l’altro poiché si giudica in base al suo fine…Ma fare qualsiasi tipo di movimento come risultato dell’amore per gli altri, senza…speranza per nessun tipo di auto-gratificazione in cambio, è completamente impossibile in natura.

-Baal HaSulam, Matan Torà (Il Dono della Torà) punto 13

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La radice dell’oscurità

Baal HaSulam, Lo Studio delle Dieci Sefirot, parte 1, “Tabella di domande e risposte sul significato delle parole”: domanda 17. Cos’è l’oscurità.

Bechinà Dalet (la quarta fase) del Ratzon (desiderio), il quale non riceve la Ohr Elyon (la luce superiore) dentro di sé, a causa dello TzimTzum (restrizione), è considerata come la Shoresh (radice) dell’oscurità.

Questo, a prescindere dal fatto che lo TzimTzum (restrizione) della quarta fase sia avvenuto per il suo stesso desiderio. La quarta fase ha vinto il suo desiderio di ricevere ed ha cominciato a voler essere come il Creatore, in accordo alla sua libera scelta.

Certamente, non si può dire che era completamente libero, se sentiva una così orribile sofferenza. Questo non perché non avesse la Luce; aveva tutta la Luce dell’Infinito, ma anche così, si sentiva male a causa della ricezione.

Quindi decise che riempirsi di Luce nella quarta fase significava la completa oscurità. Da questo momento in avanti, questo è ciò che significa “oscurità”. Vale a dire, se ricevo dall’Anfitrione, dal Creatore, per me stesso e sento di essere il ricettore; se sto beneficiando non solo di quello che sto ricevendo, ma anche del fatto che sto ricevendo da Lui per il Suo amore e la buona attitudine verso di me, cioè che ottengo tanto la Sua attitudine quanto il piacere in sé (altrimenti questa sarebbe la prima fase), allora decido che è la completa oscurità per me.

In realtà, non cambia niente. Si dice che la Luce stia partendo, ma Questa non sta entrando, né uscendo in nessun punto. Dipende solo da come tratto il mio stato, pensando di essere nell’oscurità.

Solo un secondo fa ero nel mio migliore stato e felice di tutto: l’Anfitrione ed i rinfreschi. Stavo ottenendo il piacere dalla vicinanza con il Creatore e potevo ricevere il piacere da tutto quello che Lui ha. All’improvviso, proprio nello stesso stato, comincio a scoprire il contrasto tra di noi, cioè capisco che c’è un’altra contraddizione, l’equivalenza della forma tra le mie qualità e le sue. Quindi decido che il mio stato è la completa oscurità e che niente è peggiore di questo.

Da questo momento in avanti, questa decisione presa in un livello più alto, si disperde verso tutti i livelli più bassi, essendo questa la radice dell’oscurità anche nel nostro mondo. L’oscurità è la sensazione di essere opposti al Creatore, che io sono il ricettore e Lui è il datore.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20.06.2011, Talmud Eser Sefirot)

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La rottura dell’egoismo

Baal HaSulam, “Arvut” (Garanzia Mutua): Se una parte della nazione non vuole mantenere l’Arvut, ma sceglie di ostinarsi nell’amor proprio, fa si che il resto della nazione resti immersa nella sua sporcizia e bassezza, senza trovare mai un modo di uscire dalla sua immondizia.

Domanda: Come posso correggere il mio desiderio per la sporcizia e la bassezza?

Risposta: Io agisco in relazione ai miei amici, e questi agiscono in relazione a me. Ciò significa che questi mi correggono? Si, loro così lo fanno. Ed io posso correggerli? Si, posso. Come posso correggermi io? Io mi correggo correggendo loro.

Questa è la garanzia mutua. Nessuno lo fa senza gli altri e lui dipende dagli altri in tutte le sue azioni nel senso positivo e negativo, nell’allegria e la tristezza. Lui dipende dalle loro azioni buone e malvagie, e loro dipendono dalle sue azioni buone e malvagie.

Ad oggi, questa sta diventando una realtà che si manifesterà nel nostro mondo in una maniera molto sgradevole. Se succede qualcosa di male in un paese, gli altri paesi lo sentiranno immediatamente. D’altro canto, se si realizza qualcosa di buono in qualche luogo, anche gli altri cambieranno per il meglio.

Questa è la rottura reale del mio egoismo. Voglio che gli altri si sentano male ed io, paragonato a loro, voglio sentirmi bene per essere un vincitore. Io voglio il peggio per loro più che per me e questo mi rallegra il cuore; però adesso, vediamo in che modo l’integrità della natura ci obbliga a pensare in maniera differente. Ci insegna che nessuno può beneficiarsi da solo. Se è bene per qualcuno, sarà bene anche per gli altri. Non esiste una situazione tale in cui sia buona per alcuni e cattiva per altri.

Ci stiamo avvicinando gradualmente a questa immagine del mondo. Guarda cosa sta succedendo nei paesi sviluppati. Se c’è un bradisismo in uno, il resto dei paesi non sa che fare e cade dopo di esso. Siamo arrivati ad un ordine economico, cioè ad un egoismo tale che il mondo dipende da tutti. Si tratta della garanzia mutua ed è così che si manifesta.

Non pensavo che sarei dipeso, diciamo … dalla Francia. Cos’ho a che fare con la Francia? Tuttavia, adesso devo fare attenzione che lì non ci sia nessun problema. Se la Francia si dichiara in bancarotta, allora, senza dubbio, influenzerà le mie tasche due giorni dopo; per di più lo farà negativamente. Se ho ottenuto qualche beneficio da questo, potrei lasciarla andare in bancarotta, ma non funziona in questa maniera, anche io mi comprometterei.

Inoltre, precedentemente, i problemi degli altri portavano dei benefici. Prima che il mondo fosse connesso ad un sistema integrale, tutto il mondo agiva per il proprio interesse, senza considerare gli altri. Ogni paese si preoccupava solo del proprio beneficio. Ogni volta, facevamo dei calcoli salutari ed egoistici per guadagnare a spese degli altri. Anche se questo richiedeva iniziare una guerra contro di loro e distruggere l’altro lato della terra, per me era meglio.

Oggigiorno, ci piacerebbe continuare sulla stessa linea, ma non possiamo. Molto presto, scopriremo che la guerra non può essere iniziata. Dipendiamo gli uni dagli altri a tal punto che non posso garantirmi niente da solo. Mancherei di tutto quello che distruggo agli altri.

A questo siamo arrivati: a desiderare il bene per noi, per la nostra nazione, per il nostro paese con la sua struttura e le istituzioni, io devo curarmi di tutti. Solo allora ci sarà il benessere per me.

Questo meccanismo lavora sulla dazione tra i Partzufim, tra le persone e tra la persona ed il Creatore. Devo prendere il desiderio del mio prossimo, con l’obbiettivo di riempirlo e mettere il mio desiderio al suo servizio. Solo a condizione di riempirlo e di aver cura di lui, tutta l’abbondanza scorrerà attraverso di me e mi sarà rivelata 620 volte più grande.

Il mondo ancora non capisce in quale sistema stiamo entrando. Per far si che funzioni, dobbiamo raccontare alle persone di questo non appena possibile. Al contrario, la loro disperazione le porterà alla guerra. Loro, semplicemente, non avranno altra scelta.
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[Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 17.07.2011, “Arvut (Garanzia Mutua)”]

Quando i problemi non vengono risolti uno alla volta

Domanda: Quando un uomo incomincia ad ascoltarci, in modo naturale gli viene di chiederci: cosa dovrei fare?

Risposta: Si devono ricevere sempre più informazioni sul fatto che il benessere del mondo dipende dalla giusta connessione tra gli uomini. Ed in modo principale dipende proprio da questo. I soldi, il posto di lavoro, la pensione, le vacanze, la salute, l’ecologia, il clima, l’educazione, le relazioni materiali – e tutto quello che possiamo immaginare non può essere costruito o corretto “di testa”.

Ma che cos’è un problema? Se ci troviamo in una crisi finanziaria, allora stampiamo più soldi e lo distribuiamo a chiunque dobbiamo. Abbiamo un problema con la Libia? Allora facciamo pressione sulla Libia. Tutto questo non ha senso, ma non del genere di cui si può riderne. E’ un nonsenso molto amaro.

Non importa quale sia il problema, oggi è impossibile trovare una soluzione di tesa, direttamente, anche se questo è il modo in cui ci siamo comportati in passato. Tutto era molto facile: qualcosa succedeva qui, allora lo correggevamo qui, qualcosa succedeva là e allora lo correggevamo là. Ma questo sistema non funzionerà più. Adesso è impossibile continuare così.

Siamo finiti in un sistema chiuso, e mentre cerchiamo di aggiustare una delle sue parti, un’altra si rompe. Oggi dobbiamo conoscere tutto il sistema. Oggi dobbiamo includere questo sistema dentro di noi, pensare in modo globale come fa questo sistema, e percepirlo in modo globale. Questo è il solo modo in cui possiamo farcela.

Perché le riunioni del G7, 8 o 20 sono inutili? Perché non un solo programma governativo per uscire dalla crisi riesce a funzionare? Qui sta tutta la ragione.

Dobbiamo comprendere che la garanzia mutua è la soluzione ed il giusto approccio a qualunque problema.

(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.07.2011, L’Arvut)

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