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Decorare la Sposa

Scritti del Rabash, “Cosa è il banchetto dello sposo”: La “sposa” rappresenta il lavoro durante il tempo dell’esilio, quando il volto del Creatore è nascosto. È quando le forze della disunione governano su di una persona.

I kabbalisti cercano di spiegarci un principio semplice in diverse maniere. La Creazione come un tutt’ uno è chiamata “sposa”. Questa è la “materia” del desiderio, che dobbiamo elevare fino all’ altezza del Creatore per unirci con Lui, rivelando il Bene che fa il Bene.

Quando scopriamo problemi nella nostra torbida materia, dobbiamo capire che non dobbiamo annullarla, ma “santificarla”, cioè correggerla. È in questo modo che ascendiamo continuamente più in alto con il suo aiuto. Proprio le aggiunte all’ Aviut che vengono dalla materia che si rivelano in noi, costruiscono i livelli della scala spirituale per noi, uno dietro l’ altro.

Questo è un processo ciclico che richiede un’ azione semplice. Proprio come in un computer, tutto è determinato dalla scelta di due posizioni: “si” e “no”, “0” e “1”. Consolidando molte azioni come questa, possiamo raggiungere qualsiasi analisi, esprimere qualsiasi qualità e qualsiasi forma di interazione tra il Creatore e la creazione, tra la forza della dazione e quella della ricezione.

Così, l’ unica cosa che resta da fare ad una persona è accelerare il tempo. Da una parte vede che la sposa è brutta, ma dall’ altra capisce che il desiderio egoista distorce l’ immagine reale. Questo desiderio è orribile, allontana una persona dallo scopo e la getta in una discesa.

Tuttavia, studiando la “sposa” attraverso il prisma del desiderio di dare, una persona vede che se “santifica” il suo egoismo, allora sarà capace di “decorarlo” ed “abbellirlo”, in maniera tale da abituarsi ad adornare la sposa prima del matrimonio. Allora il desiderio corretto porterà la persona al livello dello “sposo”.

In questo processo nascono diverse situazioni; certe volte non siamo d’ accordo ad accettare il nostro desiderio egoista, vedendo quanto sia brutto. In altre occasioni avviene il contrario, capiamo che dobbiamo accettarlo e correggerlo, decorarlo facendo degli sforzi.

Alla fine, avanzando mediante la fede al di sopra della ragione, mettendo la dazione al di sopra della ricezione, arriviamo al “banchetto dello sposo”.

In totale ci sono tre tappe in questo cammino:

1. Le forze della disunione, la Shechinà in esilio, l’inizio dell’ analisi.

2. Durante il periodo dell’esilio spirituale lavoriamo sulla sposa, “vestendola” e “decorandola”.

3. Il “banchetto dello sposo”.
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(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10.01. 2011, Scritti del Rabash)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.01.2011

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Il Libro dello Zohar: Punto 169, Art. “Chi è Questo”, Lezione 1
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 62, Lez. 38
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “L’ essenza della Saggezza della Kabbalah”, Lez. 4
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I Kabbalisti sulla Torà ed i Comandamenti, Parte 14

Cari amici, per piacere fate le vostre domande su questi passaggi dei grandi Kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

613 consigli e 613 comandi

Il linguaggio dello Zohar chiama alle Mitzvot (comandamenti) della Torà, i 613 depositi. Tuttavia, si chiamano anche consigli. La differenza tra di loro é che in tutto esiste una parte frontale e una posteriore. La preparazione (correzione del desiderio) per qualcosa che viene chiamata “posteriore” ed il raggiungimento (nel desiderio corretto) qualcosa che é chiamato “anteriore”.

Di conseguenza, la Torà e le Mitzvot hanno l’ aspetto di fare e l’ aspetto di ascoltare, come scrissero i nostri saggi (Shabbat 88), “quelli che compiono la loro parola, ascoltano la voce della Sua parola” facendo (correggendo i propri desideri) prima, e ascoltando (quello che riceverano nell’ attributo di dazione, Binà) dopo. Le Mitzvot vengono chiamati consigli e sono considerati “posteriori”, e quando sono ricompensati nell’ ascoltare la voce della Sua parola (dato che hanno acquisito l’ abilità di ascoltare, l’ attributo di dazione, Binà), le 613 Mitzvot diventano depositi, dal termine “deposito” (l’ estensione della Luce di Hochma nella Luce di Hassadim), dato che ci sono 613 Mitzvot, ed in ogni Mitzvà, Luce depositata di un grado specifico, che corrisponde ad un organo specifico dei 613 organi e tendini dell’anima e del corpo.

-Rabash, I Gradini della Scala, “Cos’ é mezzo sheckel nel lavoro (1)?”

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Riunisci il tuo Partzuf

Col fine di dare la libertà di scelta al Kli, il Creatore ha posto due forze opposte in esso: la ricezione e la dazione. La creazione è nel mezzo come la terza linea, come il punto di appoggio di una scala e decide verso quale lato inclinarsi. È questo il modo in cui ci viene data l’ opportunità di essere indipendenti.

Domanda: Che significa che la creazione “decide”. Dopotutto, quando mi trovo di fronte ad una scelta tra il bene ed il male, sceglierò sempre il bene.

Risposta: Dipende da cosa consideriamo come bene. Ci sono due scale: vero opposto a falso e amaro opposto a dolce. Alla creazione vengono offerti due modi di valutare: il bene può essere il desiderio di ricevere o quello di dare e qualunque cosa può essere sentita tanto come male quanto come bene. L’ analisi può essere fatta secondo il riempimento nel vaso di ricezione o quello nel vaso della dazione, nella linea di sinistra oppure in quella di destra.

Hai due opportunità ed ognuna contiene molte caratteristiche. A partire da queste caratteristiche cominci a ricostruire l’ immagine della tua attitudine. In questo modo costruisci, armi il tuo Partzuf spirituale con tutti i suoi organi, i tendini, la pelle, le ossa ecc. In questo modo devi riunire molti dettagli in un tutt’ uno.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6.01.2011, “La saggezza della Kabbalah e la Filosofia”)

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