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Quando tutto è oscuro e confuso

Baal HaSulam, Beit Shaar HaKavanot (la porta delle intenzioni), articolo 87: e sappiamo che il male totale si chiarisce, in ciò in cui  non vi è niente di buono [è la valutazione delle tre Klipot (gusci) esterne che saranno corrette solo alla fine della correzione (Gmar Tikun)], però la quarta Klipa non è completamente chiarita e per questo resta in forma di “vestito” e di “pelle”.

Questo significa che esiste qualcosa di buono in lei, ma questo non è stato ancora individuato ed è per questo che si chiama Klipà (guscio). Tuttavia, non è ancora una Klipà come le tre Klipot impure che chiaramente non portano niente di buono in loro e che pertanto, non possiamo correggere fino alla correzione finale.

Tuttavia, possiamo discernere la quarta Klipà, Klipat Noga ed abbiamo bisogno di lavorare con essa. Sono i Kelim (vasi) frammentati che caddero nei mondi di BYA (Berià, Yetzirà, Assiyà) nei quali il bene ed il male sono mescolati. Lo stiamo chiarendo, in particolare nella Klipat Noga, chiamata il terzo mediano della Sefirà Tifferet.

Questo è l’ unico luogo del nostro libero arbitrio, al di sopra del quale, c’ è la santità e lì non c’è niente da discernere. Al di sotto, si trova l’ impurità totale, la Klipà e nemmeno lì c’è niente da chiarire. Possiamo solo lavorare nella Klipat Noga, nella quale c’ è ancora un miscuglio di bene e di male.

Risulta allora che lì si trova precisamente il luogo nel quale dobbiamo risiedere costantemente: il luogo del dubbio e della confusione, nel quale tutto è mescolato, incerto ed oscuro. È lì che facciamo chiarimenti, questo è precisamente il luogo del nostro lavoro.
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(Dalla 3° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 20.12.2010, “Beit Shaar HaKavanot”)

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Tutti i problemi portano al gruppo

Dagli scritti di Rabash Quali sono le disgrazie che arrivano ai malvagio …: I saggi hanno detto: “La sfortuna arriva nel mondo solo quando in esso vi sono peccatori, e inizia con i giusti … ”

E’ impossibile avanzare da soli. Una serie di discese causa la nascita nell’ uomo di un tale grande egoismo, che lui stesso si chiede: “E’ possibile uscirne”? L’ uomo è spinto a rivolgersi al gruppo da una necessità permanente di uscire dall’ egoismo, e può evocare la forza per farlo solo insieme agli altri.

Avranno esito negativo tutti i tentativi di scalare in maniera indipendente. Da solo non si può fare nulla, perché l’ uomo deve correggere la rottura, la vergogna e preparare da sé l’ uscita verso il prossimo.

Tutte le discese sono pertanto destinate a portarci alla realizzazione della nostra impotenza in modo che, non avendo altra scelta, ci rivolgeremo al gruppo e poi, con il suo aiuto, dobbiamo acquisire la realizzazione dell’ importanza del Creatore che ci costringerà a cercare una via d’ uscita e ci porterà alla scelta giusta: solo nell’ambiente troveremo le forze per avanzare.

L’ ambiente, come lo intendiamo noi, è un’ immagine artificiale e all’ uomo sembra solo un elemento estraneo, che viene deliberatamente fatto in modo da essere capace di respingere il suo egoismo, il suo desiderio di godere.

Le disgrazie ci arrivano per rivelare sempre di più i “peccatori” dentro di noi, ma allo stesso tempo, scendono sugli stati chiamati i “giusti”.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 5.01. 2011, Gli Scritti di Rabash)

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Molto semplicemente, sull’ amore

Domanda: Qual è il vero amore ed è davvero possibile?

Risposta: In quanto alla descrizione, siamo così unici e complessi che non possiamo amare veramente il nostro partner, i nostri genitori ed i bambini e neppure le persone intorno a noi, l’ umanità o il Creatore, a meno che tutto si intrecci in un tutt’ uno!

Ci stiamo sviluppando in maniera tale che la nostra natura non ci lascia amare solo una persona in particolare. Una persona pensa di amare i suoi figli, sua moglie e forse alcune altre persone, ma alla fine non ha successo con nessuno di loro. Vede che costantemente si rompe qualcosa, schiacciandola e chiudendola tra le pareti con tutto il suo desiderio di amare. Ma perché è così?

La saggezza della Kabbalah ci rivela questo segreto dicendoci che l’ amore può essere assolutamente perfetto e generale. Se non ami tutti, non ti verrà permesso di sentire l’amore per nessuno. Questo significa che devi amare tutto quello che c’ è: il Creatore, l’umanità, il mondo, le persone vicine e care e coloro che sono lontani, come un tutt’uno. Questa è l’ unica maniera di raggiungere l’ amore. Al contrario, è impossibile. Mi dispiace dovertelo dire ma è la verità.

Inoltre, pensiamo che l’ amore sia qualcosa di molto elevato, qualcosa di celestiale. In verità, l’ amore è una bestia, è qualcosa di molto semplice: l’ atto dell’ unione della “carne con la carne”; però, se vuoi elevare questa bestia che vive dentro di noi che è chiamata “amore”, allora dobbiamo alimentarla con qualcosa chiamata “concessioni reciproche”.

Mi dono a te, pertanto alimento il nostro amore che diventa “più intimo”, poi mi cedi il passo ed il nostro amore cresce. Dato che tutti siamo egoisti, le concessioni sono l’ unica azione che ci può aiutare a coltivare l’ amore.

Dobbiamo imparare a concedere! Ci sono solo due principi per amare: il primo è costruire l’ amore sulle concessioni ed il secondo è che l’ amore può esistere solo includendo tutti ed allora, anche l’ amore per ogni persona individuale diventerà realtà.
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(Da un discorso con Arkadi Duchin, 22.12.2010)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.01.2011

Scritti di Rabash: Articolo 12
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Il Libro dello Zohar: Punto 81, Art. “Il conduttore di Somari”, Lezione 2
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 54, Lez. 30
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “La Saggezza della Kabbalah e Filosofia”, Lez. 11
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Quando avrai capito il linguaggio vivo della natura – Potrai dire: “Che mondo meraviglioso!”

Stiamo attraversando un periodo piuttosto insolito della storia umana. Incominciando da ora ed in seguito, tutte le generazioni vivranno orientandosi verso una tendenza: come uscire dalla percezione della realtà dentro di sé e al di fuori di sé.

Ecco perché sentiamo dentro di noi questo enorme vuoto, nella vita familiare, nelle relazioni con i bambini e in generale con tutti quelli con cui abbiamo a che fare.

Questo si può osservare non solamente in alcuni determinati paesi, ma nel mondo intero. E i cambiamenti derivati dall’ ecologia e dal clima del pianeta, incominciano di anno in anno a diventare sempre più una minaccia.

Ma tutto questo avviene per farci cambiare la percezione della realtà nella nostra interiorità, la qual cosa provoca una sgradevole sensazione, uscire dal proprio mondo egoistico e scoprire che abbiamo abbandonato la percezione dell’ odio per quella del bene.

E se arriviamo al desiderio della dazione, certamente sarà per noi un bene, perché in questo mondo globale, con le comunicazioni integrali tra noi, non saremo certamente noi che incominceremo a distruggerci a vicenda.

Ma fino a quando non cambieremo il nostro atteggiamento nel confronto di noi stessi, di chi ci sta accanto, del mondo e della realtà comune, la natura non cesserà di esercitare una pressione su di noi, dal momento che abbiamo già superato il confine per noi stabilito.

Cosa ci dice in proposito la scienza della kabbalah? Dice che se desideriamo svilupparci oltre, senza soffrire ulteriormente, dobbiamo andare d’ accordo con la natura superiore, non abbiamo scampo, dobbiamo renderci conto che la nostra situazione attuale è veramente pessima.

Tuttavia il futuro ci presenta la possibilità di uno sviluppo bellissimo e ci regala, come premio, la permanenza in un mondo eterno e perfetto, che ci si rivela adesso qui, per aver cambiato il nostro percepire.

Perciò è indispensabile che noi si riconosca, in tutto quello che ci succede, un grande aiuto dall’ alto, da tutta la comune natura, che, allo stesso tempo, ci aiuta e ci indirizza verso la giusta direzione, anche se a volte ciò si manifesta con effetti non proprio piacevoli.

Ma se saremo sensibili a tutti i segni di questo tipo, come un bimbo ubbidiente e intelligente, che capisce come trovare un linguaggio comune con gli adulti, allora andremo avanti nel modo giusto, e avremo di fronte a noi una straordinaria avventura, invece di una vita penosa.

(Da una lezione introduttiva di Kabbalah per il popolo: “Opportunità per lo sviluppo”  28.12.2010)

Il mondo intero? Che cosa di poco conto!

Domanda: Qual è la mia responsabilità verso il mondo? Se durante la giornata non ho avuto successo in qualche cosa, questo si riflette sul mondo?

Risposta: Senz’ altro. Dopo tutto tu sei un “ingranaggio” nel meccanismo comune della creazione. Il Creatore ha creato un sistema dove tutto il mondo è egoista. Questo sistema è diviso per te in 125 gradi o stati spirituali: dalla completa separazione dagli altri ad una connessione sempre più stretta e più forte del tuo ingranaggio con gli altri, finché tutti diventeranno un insieme.

Inoltre, cosi come tu vedi, in realtà non ci sono altre persone, ma soltanto Adam HaRishon. Tu sei sotto l’ influenza delle stesse leggi che lavorano su tutti gli altri. La tua volontà di ricevere (desiderio) è semplicemente maggiore di quella degli altri. Loro sono soddisfatti dalle “inezie”, mentre tu invece desideri “consumare” anche il mondo spirituale.

Il punto nel cuore non è ancora la dazione. Contrariamente,il più “inquieto” dei desideri di piacere si sviluppa nella spiritualità. E soltanto allora, quando questo abisso si apre, una persona si prepara per la trasformazione.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 26.12.2010, “La Pace nel mondo”)

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