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Chi è l’ umano che è dentro di noi?

Domanda: Se la frutta ha bisogno di tempo per maturare, allora forse l’ uomo non ha bisogno di fare niente in questo momento, se non aspettare di maturare allo stesso modo della frutta?

Risposta: L’ umanità ha già completato la sua evoluzione nei livelli inanimato, vegetale ed animato. Negli ultimi 5770 anni abbiamo sviluppato il livello “umano” in noi, cominciando con Adamo, il primo “uomo”.

In questi 5770 anni, siamo stati anche sottomessi ai gradi all’ interno dell’ uomo: l’inanimato, il vegetale e l’ animato. Fino a quei tempi, abbiamo vissuto come animali, ma Adamo fu il primo uomo a cominciare l’ evoluzione della parte umana in noi, in questa bestia che chiamiamo “essere umano”.

Adam HaRishon (il Primo Uomo), fu una persona che scoprì la spiritualità, cioè “l’ umano” all’ interno del quale, è simile nelle proprietà al Creatore. Da quel tempo, tutti noi siamo esistiti nel grado umano dello sviluppo, nel quale cominciano tutti i problemi “umani”. Pertanto, non vale la pena aspettare che si aggiustino da sé, perché non accadrà; continueremo solo a cadere sempre più in basso.

L’ umano dentro di noi è tutto quello che va al di là del livello animale dell’ esistenza. Una bestia ha bisogno solo di cibo, sesso, famiglia ed un rifugio e questo è anche quello che richiede il corpo animale dell’ uomo; però, quando una persona comincia ad usare il suo ego invece dei suoi istinti animali naturali, noi ci riferiamo alla parte umana dentro di noi ed è quella la parte che dobbiamo armonizzare; e questa è l’ unica parte che ha il libero arbitrio.

Dove è l’umano dentro di noi? Adesso, è solo una bestia.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 21.12.2010, “La Libertà”)

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Scritti di Rabash: Articolo 7
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Il Libro dello Zohar: “Yitro”, Punto 62, Lezione 3
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 43, Lez. 25
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Scritti di Baal HaSulam, Art: “La Saggezza della Kabbalah e Filosofia”, Lez. 6
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Come rompere il muro tra di noi

Domanda: Come la sofferenza, porta all’ improvviso la persona alla dazione?

Risposta: Certamente, da un punto corporeo, in “senso comune” è impossibile raggiungere la dazione in questa maniera. Se una persona si sente male, allora pensa solo alla maniera per migliorare la sua situazione, a come aggiustare il problema direttamente per riempire il vuoto.

È così che funziona la psicologia umana: se mi sento male o mi manca qualcosa, mi dirigo da un dottore per le cure, cerco di produrre più denaro, rubo qualcosa, o faccio qualsiasi altra cosa per riempire il vuoto; però dopo tutti questi tentativi ed un certo numero di colpi, comincio a chiedermi “Quando avrà fine tutto questo?”.

Una persona cade nella disperazione, nella depressione o comincia ad usare droghe, tutto questo solo per calmare in qualche modo il suo dolore, perché vede che niente di quello che fa la aiuta. Così, come è possibile realizzare il passaggio alla dazione? Per questo fine noi abbiamo preparazioni nel livello materiale così come nei geni spirituali.

A livello materiale, la persona comincia a pensare a dare perché vede che non ha alternativa. È preparata a dare agli altri in modo che anche loro le diano, così tutti ci sentiremo bene; al contrario, ci divoreremo a vicenda come bestie selvagge.

Questo è un semplice calcolo egoistico a livello del nostro mondo ed è specificatamente possibile perché noi non ci troviamo nel grado animato, anzi possediamo un’ arma molto pericolosa che permette ad ognuno di noi di distruggere tutti. Questo ci porterà inevitabilmente alla conclusione che dipendiamo solamente dalla dazione. Adesso molti già lo capiscono e solo un pazzo desidererebbe una futura guerra.

Tuttavia, a parte la ragione materiale, che ci fa capire che la dazione può essere utile, le nostre Reshimot (geni spirituali, impressioni) della frammentazione, si stanno risvegliando in noi, in modo crescente, dalle più semplici alle più grossolane. Esse ci fanno sentire che ci stiamo muovendo nella direzione sbagliata e ci portano disillusione riguardo al nostro sviluppo.

Quelli che stanno progredendo sotto la pressione della materialità e delle Reshimot spirituali, cominciano ad essere più vicini. Risulta che i kabbalisti che si dedicano al loro sviluppo spirituale e le persone, che a prescindere dal fatto che conducano una vita materiale normale, stanno cominciando ad interrogarsi sul significato della vita, stanno cominciando ad essere più vicini tra loro. Anche se queste ultime non hanno un punto nel cuore, si pongono comunque simili interrogativi.

L’ opinione delle masse si sta gradualmente avvicinando all’ opinione dei kabbalisti. Esiste ancora un muro che li separa, ma la gente comune si sta avvicinando sempre di più a cercare una risposta, anche se ancora non si sta chiedendo come correggersi. Arriverà un momento in cui verranno e chiederanno “Cosa dobbiamo fare?”. Allora tu dovrai essere pronto per mostrare loro in che modo raggiungere la perfezione.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace”)

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Dalla disperazione alla dazione

Cosa provoca che una persona, all’ improvviso, si dia per vinta e non resista più alla sofferenza? È il risultato delle informazioni genetiche (Reshimot, “reminiscenze”) impiantate dentro di lei.

Un animale non sperimenterà mai tutto questo poiché vive meccanicamente, lottando sempre per la sua vita fino alla fine e non sentendo mai la disperazione allo stesso modo dell’ uomo nel corso del suo viaggio della vita.

Un animale lotterà con le unghie e con i denti o scapperà per salvare la sua vita, ma non soccomberà mai al dolore. Dato che l’ uomo ha l’informazione genetica “umana”, si darà per vinto, permettigli solo di esistere e non agirà come una macchina che è semplicemente programmata per provare piacere, non per soffrire. Questo punto massimo di disperazione, quando una persona smette di lottare per la sua vita ed accetta quello che viene, definisce tutta la psicologia umana.

In verità, tutte le nostre Reshimot interne sono la conseguenza della frammentazione dell’anima ed anche la Reshimo più piccola, la più minuta, ha qualche relazione con il Superiore, il Creatore che ci ha frammentato da questo livello spirituale di dazione. Pertanto, alcune qualità emergono in noi inconsciamente, nella misura in cui all’ improvviso, smettiamo di pensare che possiamo ottenere qualcosa di buono ricevendo e cominciamo a pensare a dare.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.12.2010, “La Pace)

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