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Global Yeshivat Haverim – 26.12.2010

Global Yeshivat Haverim, Unity Day
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Lezione per ragazzi – 26.12.2010

Lezione per ragazzi
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Unity Day Mondiale – 26.12.2010

Unity Day Mondiale, Conferenza sul tema: “Rinnoviamo la connessione tra di noi”
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.12.2010

Scritti di Rabash: Shlavey HaSulam, 2, Pag. 787
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Il Libro dello Zohar: Introduzione “Visione di Rabbi Chiya”, Punto 56, Lezione 3
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, Punto 32, Lez. 19
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Rav Yehuda Ashlag: “Pace nel mondo”, Lezione 5
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L’ oscurità è un fuoco forte

Domanda: Come può la Luce benevola diventare un fuoco crudele?

Risposta: Tu sei nel giusto; molte persone mi hanno chiesto questo, quando il fuoco si è scatenato in Israele. La Luce viene dall’ Alto, ma noi la trasformiamo in fuoco con le nostre proprietà ed azioni opposte ad essa. Questo è quanto dice lo Zohar al riguardo (ci sono molti luoghi come questo nel libro).

Il Libro dello Zohar, Capitolo Bereshit (Genesi), articolo 17, “La Terra era vuota”: L’ oscurità è un fuoco forte. E questa oscurità copre il vuoto, governando su questi residui e si corregge a partire da essi. In questa maniera, l’ oscurità non è semplicemente l’ assenza della Luce, che significa vuoto, ma una categoria di un’ azione di svuotamento. Ciò che è simile ad un forte fuoco che brucia e distrugge ogni essenza. Il fuoco lo tocca e lascia il luogo vuoto.

Pertanto, è detto che l’ oscurità è il più forte di tutti i fuochi che brucia e distrugge tutto. In questo modo l’ oscurità elimina e sopprime la Luce ed il suo spazio, e questa oscurità copre questo vuoto. È chiamata oscurità e non fuoco perché la forza di bruciare che porta con sé non si origina da esso, ma a partire dal fatto che essa governa sul residuo chiamato vuoto e riceve da esso.

Per questo è l’ inclusione della proprietà del giudizio all’ interno della proprietà della misericordia. Malchut si eleva al luogo di Binà per ottenere lì la correzione con la categoria dello schermo in essa. E poiché Binà non contiene alcun giudizio o fuoco affinché Malchut sia corretta allo stesso modo in cui venne corretto il caos, questa oscurità governa sul vuoto, il luogo del fuoco che trasformò la sua impurità in residuo e vuoto.

Da lì, l’ oscurità riceve la forza di bruciare con il fuoco, che rappresenta un forte desiderio nel vuoto. L’ oscurità copre il vuoto, governa su questo residuo e si corregge da esso, per la qual cosa riceve dal vuoto la forza di un fuoco forte ed ardente.
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Dove andrà L’ Europa?

Una domanda dalla Germania: Come dobbiamo elevare il MAN correttamente in vista del grande congresso di Berlino?

Risposta: Dal 28 al 30 Gennaio 2011 avremo il congresso europeo di Kabbalah a Berlino. Dobbiamo prepararci per questo congresso più che mai, perché l’ Europa è il continente più problematico, è la fonte di tutte le guerre e problemi del mondo. È stato così nel corso della storia e continua ad esserlo.

Pertanto, se aiutiamo affinché la gente cominci a pensare alla vera unione e non alla collaborazione reciprocamente vantaggiosa del Mercato Comune, potrebbe essere un passo molto grande in avanti per tutto il mondo. In caso contrario, da questo continente proverranno eventi molto sgradevoli.

Penso che la popolazione dell’ Europa cominci già a sentire alcuni sintomi di questi cambiamenti.

Allora dobbiamo cercare di lavorare uniti su questa buona influenza in Europa.

(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15 Dicembre 2010, Talmud Eser Sefirot)

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Il pianto di Rabbi Shimon

Domanda: E’ scritto che Rabbi Shimon pianse scrivendo il Libro dello Zohar, perché ebbe paura di rivelare il segreto. “Ai, se lo dico! E, ai se non lo faccio! Se non lo faccio, allora i peccatori impareranno a lavorare per il loro padrone. E se no, allora gli amici perderanno questo grande vantaggio”. Quale è il grande segreto nascosto nel Libro dello Zohar a causa del quale Rabbi Shimon pianse?

Risposta: Il segreto del Libro dello Zohar è che, relazionandosi con esso nella maniera corretta, è possibile attrarre da esso la Luce Superiore, che ci riporta alla fonte. Questa Luce può diventare per noi l’ elisir della vita, così come un veleno mortale, in funzione della nostra attitudine verso lo Zohar e la Torà in generale.

Comunque, vediamo che non esiste proibizione di studiare il Pentateuco o il Talmud, a prescindere dal fatto che anche furono scritti dai kabbalisti. Solo lo Zohar fu nascosto e proibito per molti anni e questo perché c’ è una Luce molto potente nascosta in questo libro, che noi siamo capaci di attrarre. Certamente, anche la Torà contiene la Luce, ma è quasi inaccessibile per la sua suprema elevatezza.

La Luce dello Zohar è più vicina a noi, ma se una persona si trova ancora nel suo ego, vorrà utilizzarla in maniera egoistica. Allora, questa Luce, diventerà per lei un veleno mortale.

Se voglio raggiungere la dazione, allora questa Luce sarà per me l’ elisir della vita e mi aiuterà a riuscirci. Tuttavia, se una persona studia la Torà senza l’ intenzione di acquisire la dazione, allora diventa ancora più egoista e comincia a considerare se stessa speciale, più grande degli altri e giusta. La Torà diventa un veleno per lei ed aumenta il suo ego. Invece di sminuire se stessa e sentire che è più piccola degli altri, comincia a sentire il contrario, l’ orgoglio.

La maggior parte di tutto questo avvenne recentemente, durante il secolo scorso, quando l’ egoismo raggiunse un nuovo livello. È per questo che i kabbalisti temevano anche che la gente cominciasse a studiare la scienza della Kabbalah egoisticamente, essendo orgogliosi di essa e trasformandola in un negozio che vende “rimedi magici”, come fili rossi, acqua benedetta e benedizioni.

Questo confonde le persone e le allontana dalla correzione, facendo loro perdere molti cicli di vita, fino a che alla fine si rivela che questo approccio è un inganno ed una menzogna; ma quanto tempo e sofferenza prenderà loro per arrivarci!
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.12.2010, “Una serva che eredita dalla sua padrona”)

La realtà sotto l’ anestesia dell’ anima

Domanda: Mi sento minacciato quando leggiamo questi testi. Io non li capisco. Come posso lavorare appropriatamente con questo sentimento?

Risposta: Forse è una buona sensazione. Noi esistiamo in una realtà che si sta sviluppando solo dentro di noi. In questo momento, sto parlando “con te”, una parte della mia anima e con altre persone in tutto il mondo, ma tutti loro vivono dentro di me; ed a fianco a me c’ è solo la forza Superiore frammentata in diverse parti.

Devo ordinare tutti i miei desideri col fine di connetterli gli uni con gli altri, di incorporare dentro di me tutti quelli che sembrano estranei ed amarli come me stesso. Devo combinarli con tutta la realtà e trasformarli in un tutt’ uno con essa. Allora, vedrò che tutto questo è mio e c’ è solo una Luce che riempie un desiderio.

Fino ad allora, naturalmente, mi confondo e attraverso diversi stati molto oscuri; ma non mi minacciano. Devo percepire la realtà correttamente, il che significa che devo cominciare a sentire che tutto questo sta succedendo dentro di me. È il mio “io”, ed è solo a causa della mia divisione interna che percepisco erroneamente le mie stesse parti come se fossero al di fuori di me.

Per esempio, ebbi un intervento in anestesia locale. Non sentii niente, ma allo specchio, vidi ciò che i chirurghi stavano facendo, ovvero inserendo un ago e tagliando una parte della carne che sembrava non appartenermi. Io non la sentivo come mia a causa dell’ anestesia. Tuttavia, quando ero ancora cosciente che era una parte mia, a prescindere dal fatto che non la sentivo sotto anestesia locale, fu interessante per me vedere ciò che le stavano facendo.

In essenza, siamo proprio in una realtà; ma non appena questa “anestesia”, la nebbia, si dissipa, cominci a sperimentare e sentire la realtà come la tua e tutto è differente! Allora, vedi che stai trattando soltanto con il Creatore, il “Buono e Benefattore”.

Risulta che la tua abilità di sentire il “Buono e Benefattore” invece di una minaccia, di sentire l’ eternità, la perfezione e l’ armonia, invece del tuo stato attuale, dipende da come connetti tutti questi desideri, apparentemente estranei a te.
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(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13 Dicembre 2010, Beit Shaar HaKavanot)

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La legge universale della natura

La maggior parte delle persone capisce che solo una forza agisce nel mondo; chiamiamola forza della Natura. Loro le danno diversi nomi: forza o Dio. Comunque, non è una persona, ma la legge, l’ equazione universale di tutta la natura, ed Einstein stava cercando di connettere in una tutte le altre leggi ed equazioni che agiscono in tutti i livelli dell’ esistenza.

La Kabbalah trovò una simile equazione universale alcuni eoni fa; da un lato c’ è la Luce (Y), dall’ altro il desiderio di ricevere (X) e nel mezzo la funzione (F) che li connette tra loro, li eguaglia: uno schermo anti-egoista. Questa è la formula ed è molto semplice!

Il nostro desiderio viene “moltiplicato” per lo schermo e si uguaglia alla Luce che noi, nella misura della nostra ricerca di questa formula, siamo capaci di accettare. Non c’ è nient’ altro eccetto questi tre componenti!

La Luce, però, è un valore costante e non cambia; intanto, il desiderio cambia costantemente, tuttavia, avviene indipendentemente da noi. Il nostro lavoro è di continuare a mantenere lo schermo: l’ equilibrio tra la Luce ed il desiderio.

È l’unica equazione che esiste in natura. Tutte le altre leggi derivano da questa: le leggi della chimica e della fisica (nel livello inanimato del desiderio), la botanica e la biologia (nel livello vegetale), la zoologia e la medicina (nel livello animato), la psicologia (nel livello della percezione umana) ed alla fine, le leggi del livello parlante (nel livello dei mondi superiori).

Tutto è governato dalla stessa, unica, semplice equazione. È un peccato che Einstein non sia qui oggi, avrebbe finalmente messo a riposo la sua mente; però, a dire il vero, egli si stava muovendo nella direzione giusta, cercando di connettere la luce (la vita) con la massa (la materia, il desiderio).
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13 Dicembre 2010, “Una serva che eredita dalla sua padrona”)

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Una superstizione comune

Domanda: I saggi hanno detto che la Kabbalah non può essere insegnata a chiunque non abbia abbandonato “l’ idolatria e la superstizione”. Cosa significano queste cose?

Risposta: “Superstizione” significa pensare che la nostra vita dipenda dal cambiare la forza superiore unica del “Buono e Benefattore”, al di fuori della quale non esiste nient’ altro. Tutto il resto è considerato superstizione: la fede nel governo, nel proprio potere, nelle forze della natura, nella sorte, nei demoni e negli spiriti, sia quel che sia, eccetto che nell’ unico Creatore che ci porta solo il bene.

Pertanto, la superstizione, è qualunque condizione dell’ uomo, nella quale egli non vede se stesso vivere in un mondo reciprocamente connesso, chiuso, in un sistema integrale nel quale l’ unico potere governante è la forza dell’ amore e della dazione. Se egli non ha una chiara percezione di questo tipo, significa che non ha fede. Qualsiasi altro tipo di percezione e carenza di desiderio per raggiungere la fede è chiamato superstizione o credenza in forze diverse, estranee.

Tuttavia, chiaramente, stabiliamo delle aspettative per ogni persona in accordo al suo sviluppo, allo stesso modo in cui ci aspettiamo sempre di più da un bambino, ogni anno, a seconda della sua età. Pertanto, non incolpare un laico per non essere nel mondo dell’Infinito e non sentire un unico Creatore. Comunque, ognuno, in qualche modo, deve trovare un modo di visualizzarlo nel proprio livello, se è un essere umano.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13 Dicembre 2010, “Una serva che eredita dalla sua padrona”)

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