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Global Yeshivat Haverim – 19.12.2010

Global Yeshivat Haverim
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Lezione per ragazzi – 19.12.2010

Lezione per ragazzi
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Come andare d’ accordo con le leggi della natura?

Nell’ introduzione al TES (n°4) Baal Sulam scrive: Il “Creatore” pone nelle mani dell’ uomo un buon destino. La scelta dell’ uomo consiste solo nel rinforzarlo.

Il Creatore conduce l’ uomo agli amici, allo studio, e il resto dipende da lui. Non aspettarti che altri facciano il lavoro per te. Tu stesso devi individuare tutti i mezzi e metterli in ordine nella maniera giusta.

“Ma io ancora non capisco niente ! Non so come imparare, non so come comportarmi coi compagni, mi si confonde tutto dentro e fuori…!”

Puoi lamentarti con la mamma, ma non presentare reclami alla legge della creazione. Ciò non sarebbe meno insensato che combattere la legge della gravità.

Il Creatore – Legge della Natura, è dazione assoluta. Se ti adegui a Lui, ti andrà bene, altrimenti ti andrà male, sullo scalino della conformazione. Oltre a ciò, l’ un l’ altro sono correlati al livello del tuo sviluppo. Pure nel nostro mondo ci comportiamo diversamente con i bambini, con gli adolescenti, con gli adulti e con gli anziani.

Immaginandoci erroneamente il Creatore, gli aggiungiamo una certa umanità, attribuendogli dei sentimenti che sono nostri. Cerchiamo di “persuaderlo” sperando che cambi idea. Questo è il più grave e serio difetto, frutto della nostra natura egoistica.

Da tempi immemorabili la gente commette sempre lo stesso errore, attribuendo le proprie caratteristiche al mondo circostante. Addirittura dagli animali domestici pretendiamo delle reazioni simili alle nostre. Ed in generale, da tutti i livelli della natura, compreso quello umano, ci aspettiamo cose simili a noi, corrispondenti alle nostre rappresentazioni.

In ciò, la scienza della Kabbalah si differenzia per principio da tutte le religioni e i credo. E’ detto: “Data la legge, non bisogna trasgredirla”, “Io non mi sono cambiato”. La Luce superiore si trova in una quiete assoluta, e tutti i cambiamenti avvengono solamente nei vasi. O chiedo al Creatore che cambi Se stesso, oppure so che devo essere io a cambiare me stesso.

La mia preghiera è “legata” a me. Pregare significa giudicare se stessi e cambiare. Solamente così ottengo un’ altra reazione da parte della Legge immutabile.

Le religioni non parlano della trasfigurazione dell’ uomo. Esse mi chiedono di “corrompere” il Creatore con delle azioni meccaniche o con richieste appassionate. La gente spera che ciò  l’ aiuterà, benché la Storia dimostri il contrario.

La Kabbalah dice che a cambiare devi essere tu e nessun’ altro. Continua a rivolgerti al Creatore come prima, ma per un motivo completamente diverso: questa è la Sua volontà, e tu agisci contro il tuo stesso desiderio.

Ti trovi di fronte alla luce. Cambiando te stesso e diventando simile a Lui, incominci a percepire la Sua influenza, che prima rimaneva fuori del tuo sentire.

Diventi un recipiente per la luce, e cresci fino a quando non ti avrà completamente riempito.

Aspettare la luce dall’ alto, non è come stare al mare e aspettare che arrivi il bel tempo. Muoviti interiormente verso di Lui, desiderando cambiare, ed Egli eserciterà su di te la Sua azione. Tutti i cambiamenti che vediamo nel mondo, sono cambiamenti in noi stessi.

(Da una lezione del 17.12.2010 sull’articolo del Rabash)

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I Kabbalisti sulla Kabbalah “Oggi”, Parte 9

Cari amici, per favore, fate delle domande su questi passaggi dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Un’ opportunità per la redenzione

Adesso capirai ciò che è scritto nello Zohar: “Con questa composizione, i Figli di Israele saranno liberati dall’ esilio”. Inoltre, in molti altri luoghi, solo attraverso l’ espansione della saggezza della Kabbalah alle masse, otterremo la redenzione completa.

Dissero anche: “La Luce in questo (lo Zohar) li riforma”. Furono intenzionalmente meticolosi al riguardo, per mostrarci che solo la Luce è chiusa in esso, “come le mele d’oro con figure d’argento”, in esso risiede la cura che riforma una persona. Tanto l’individuo, quanto la nazione, non completeranno lo scopo per il quale sono stati creati, a meno che non raggiungano l’interiorità della Torà ed i suoi segreti.

Baal HaSulam, Introduzione al libro, Panim Meirot uMasbirot, Articolo 5
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Un Professore nel Mondo di Atzilut

Non si può entrare nello stato finale in una sola volta fino a quando tu non sarai indipendente. Devi ri-creare, costruire dei legami con le altre anime da solo. I collegamenti scompaiono, l’immagine viene cancellata per te, e devi ripristinarla ancora e ancora. In tal modo si crea la tua personalità indipendente.

Lo stato finale corretto non è importante: esso esiste già! Il vostro stato attuale non è importante anche perché è immaginario. Ciò che conta è solo il vostro sforzo, il desiderio di immaginare questo sistema e metterlo in movimento, nel modo in cui un bambino gioca alla sua vita adulta. In questo gioco si costruisce il vostro “io”

Lo stato in cui si è continuamente collocati si chiama “questo mondo.” Uno stato corretto dipende solo dal livello di connessione nel quale si origina: Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut , o il mondo dell’ Infinito.

Ogni volta entrate ed uscite dal mondo spirituale, anche nei più alti gradi in cui l’ intero sistema diventa chiaro per voi e solo qualche piccolo, forse anche impercettibile dettaglio è lasciato poco chiaro. Improvvisamente, si è buttati completamente fuori, nel buio completo, e si deve tornare indietro.

E il lavoro diventa sempre più difficile, come dovrebbe essere per le persone grandi. Infatti, chi è considerato un grande esperto? Una persona che è in grado di eseguire compiti difficili e risolvere i problemi che nessun altro è in grado di gestire.

Quindi ne consegue che egli lavora più duro rispetto agli altri, guadagna più soldi (Kesef– copertura, schermo), fama e status più di tutti gli altri.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah  del  13.12.2010 , “una serva che è l’ erede della sua padrona”)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 19.12.2010

Il Libro dello Zohar: Introduzione “Le Lettere di Rabbi Amnon Saba”, Punto 34, Lez. 6
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Talmud Eser Sefirot, Parte 8, “Domande e Risposte per il Significato delle Parole”, Lez. 14
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 82, Lez. 41
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Baal HaSulam, Art. “Una serva che è l’erede della sua padrona”, Lezione 9
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L’ Anti-mondo secondo una formula sconosciuta

E’ così difficile far conoscere la Kabbalah alle masse e spiegarla all’ uomo, perché si tratta di una realtà che egli non percepisce, e per di più all’ opposto da lui, un anti-mondo.

E non si tratta semplicemente di una realtà all’ opposto, dove il “più” si può cambiare con il “meno”; non ci è assolutamente comprensibile questa “antitesi”, questa formula che non esiste nel nostro mondo. E’ naturale che per questo motivo siano in pochi ad occuparsene.

Anche se un gran numero di persone è dell’ opinione che si tratti di qualcosa di molto elevato, di buono e giusto, pur tuttavia non sono capaci di afferrarla.

E perciò vediamo l’ umanità sprofondare sempre più nell’ inganno e tranquillizzarsi con dei surrogati che sostituiscono la verità: teologia, mistica, ogni sorta di correnti “new-age”.

Qui non c’ è altro da fare, solamente aspettare che l’ umanità maturi. Più ci saranno uomini di scienza che si daranno da fare pretendendo veramente di scoprire lo spirito, tanto prima l’ uomo incomincerà a scoprire dov’ è il bene e dov’ è il male.

E’ una legge conosciuta, che più famoso diventa un uomo, tanto prima si scoprirà quanto in realtà valga. Se un medico fa di tutto per autoreclamizzarsi, tutti andranno da lui a farsi curare. Ma se lui non è un buon medico, di fronte ad una tale quantità di pazienti diventerà tutto chiaro, e tutti lo lasceranno.

E’ possibile che prima qualche malato si recasse da lui, ma dopo tutta questa pubblicità non verrà più nessuno. Ossia, va a finire che la pubblicità contribuisce alla scoperta della verità.

Per questo motivo i kabbalisti non si mettono contro alcun uomo di scienza, basta che tutti rimangano al loro posto. Tutti loro infatti si trovano in balìa di desideri andati a male.

Fino a quando la gente trova in queste varie metodiche qualcosa che le aggrada, non c’ è niente da fare. Che l’ uomo faccia da sé chiarezza dentro il proprio egoismo, e allora arriverà alla verità.

Una gran quantità di ostacoli e tanti falsi maestri si trovano lungo il nostro cammino. Ma essi sono come dei filtri che ci aiutano, appunto filtrando il nostro ego. E quando l’ uomo infine è passato attraverso tutti questi filtri, e la smette di credere nelle varie correnti (“nei vari dei”), nelle proprie forze e in tutti i possibili immaginabili feticci (filo rosso, una pietra, varie benedizioni, ecc.), capirà che nessuno lo può aiutare, fuorché la luce superiore, e allora arriverà a lei.

(Da una lezione del 16.12.2010 sull’articolo “La serva che ha ereditato dalla padrona”)
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