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Lezione quotidiana di Kabbalah – 28.11.2010

Il Libro dello Zohar: Art. “Tra tutti i Saggi delle nazioni del mondo, nessuno è come te”, Lez. 3
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Il Libro dello Zohar: Art. “ La rosa (Shoshana)”, Lezione 1
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Tzav” (Comando), Punto 136, Lez. 11
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Beit Shaar Ha-Kavanot, Punto 58, Lez. 26
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Rav Yehuda Ashlag: Art. “Corpo e Anima”, Lez. 4
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Vuoi decidere da te ?

La prima e più importante delle domande è : – Abbiamo noi qualcosa di simile al libero arbitrio? Oppure ci muoviamo come giocattoli caricati con una chiavetta nella schiena, oppure delle marionette appese ai fili?

In realtà, noi siamo assolutamente condizionati dagli istinti naturali ed agiamo conformemente ad un programma prestabilito.

Anche se ci sembra di prendere le decisioni da noi stessi e di scegliere il nostro cammino – tutto ciò è solo apparenza, e fin dall’ inizio è già tutto prevedibile, in base ad una combinazione di certi dati interni ed esterni (“reshimot“, educazione, abitudini ed altre circostanze).

Ossia, non c’è un attimo nella vita che l’uomo riesca a prendere una decisione da se stesso – e su quale base prenderebbe poi questa decisione?

Se in lui sono già posti tutti i dati, egli agisce in base a loro, come una macchina. C’è forse qualche fattore sconosciuto, che ci potrebbe dare la possibilità di scelta?

Sconosciuto solo a noi però, e perciò ci sembra di poter scegliere liberamente. Ma in realtà è tutto predeterminato, come in natura.

La scienza della Kabbalah dice: “Non c’è nessuno al di fuori di Lui”. Tu vuoi prendere una decisione da te? Allora sollevati al livello del “Creatore” e decidi assieme a Lui.

L’unica libertà consiste nell’ essere d’accordo con Lui e addirittura di poterlo precedere – sollevandoti al Suo livello e assimilando le Sue facoltà, ti permette di decidere per Lui (come Lui). E allora sarà come nel detto: “Il Giusto decide e il Creatore attua”.

Prima di tutto ciò, è inutile parlare di qualsiasi libertà.
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(Dalla lezione sul capitolo “Libero Arbitrio”, 26.11.2010)

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Fede e realizzazione

Domanda: Quando la fede si trasforma in realizzazione?

Risposta: Se si tratta di fede sopra la ragione, allora diventa un vaso o un Kli per la realizzazione. Dopo tutto, la fede è un nome per la luce di Hassadim.

La Fede sopra la ragione è la qualità della dazione che governa il desiderio di godere. Il desiderio di godere con l’intenzione di dare diventa un vaso o un Kli per la luce di Hochma.

Poi la luce di Hochma, rivestita in Luce di Hassadim, inizia dominare dentro il desiderio di godere, e questa è la realizzazione.

L’appagamento della luce di Hassadim dalla luce di Hochma viene chiamato “fede totale o completa” (Emuna Shlema).
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I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 2

Cari amici, fate delle domande sui passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Riguardo all’obbligo per ogni persona di studiare la Saggezza della Kabbalah

La regola di rivelare i segreti della Torà è lo scopo ideale della vita e della realtà (poiché in questo caso una persona agisce in maniera ottima).

-Rav Kook, Le luci della Santità, 1, 132

I segreti della Torà portano alla redenzione (dall’egoismo e pertanto da tutte le sofferenze); conducono Israele (coloro che desiderano rivelare il Creatore) di ritorno alla sua terra (desiderio, Ratzon proviene dalla parola terra, Eretz).

-Rav Kook, Orot (Luci), 95

Proprio in un’epoca di grande pericolo (per risolvere il problema, come sempre, mediante la guerra mondiale) e di crisi (globale, totale interdipendenza) dobbiamo prendere la migliore delle cure (il cammino della Luce invece del cammino della sofferenza).

Rav Kook, Igrot (Lettere), Vol.2, pag. 123, 125

I giovani o quelli che soffrono (a causa di questo mondo) e con pochi desideri (un punto nel cuore, un’aspirazione verso il Mondo Superiore che si sveglia nel cuore, i desideri egoisti) per la Luce Interiore (la vera natura del mondo) devono, come minimo, imporsi la regola di dedicare una o due ore al giorno alla saggezza della verità. A suo tempo, le loro menti si espanderanno.

Rav Kook, Lettere di Raia, 1, 82
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Preparandoci per la Lezione ancora una volta

La Luce costruisce la nostra connessione e ci rivela il Creatore solo dentro di essa. Dobbiamo aspirare a questo non per il nostro bene, ma solo per dare piacere a Lui. Una volta che raggiungiamo l’amore per il Creatore, ci rivelerà il suo amore per noi. Tutto il nostro studio ha lo scopo di rivelare o risvegliare il nostro amore per il Creatore.

Ovviamente, in questo momento non sentiamo la minima necessità per questo. Ci ricordiamo dell’esistenza della Forza Superiore solo quando ci sentiamo male. E’ la nostra natura che ci fa agire solo quando ci manca qualcosa, desiderosi di completare e riempire noi stessi.

Noi non sentiamo alcun bisogno del Creatore e tanto più d’amarlo. Ma se proviamo aartificialmente ad aspirare al Creatore per mezzo del lavoro nel gruppo, progressivamente avremmo provocato l’influenza della luce su di noi che ci porta qualità speciali, quelle dell’amore e della dazione.

La qualità può essere diretta solo verso il Creatore poiché Egli è il solo ad esistere attraverso noi. Tuttavia, al fine di arrivare a Lui siamo stati posti in uno stato speciale chiamato “questo mondo”. Qui, con l’aiuto dei nostri familiari e amici, possiamo fare sforzi e pratica per acquisire l’amore per l’ambiente adeguato. Poi andremo dall’amore per le creature al grado di amore per il Creatore.

E’ così che usciremo dall’egoismo, passando dall’amore di sé all’amore per il prossimo, e tramite la nostra famiglia e gli amici, acquistiamo l’amore per il Creatore.

Poi si rivelerà la vera natura degli “strumenti” che abbiamo usato. Si scopre che il Creatore stesso divide la nostra realtà in questo modo, così d’avere la possibilità di venire a Lui per mezzo di questi “esercizi”. In realtà non c’è nulla oltre a me, che include tutta la realtà e il Creatore, che è al di sopra di essa.

Cerchiamo quindi di costruire l’intenzione di ricevere la Luce che Riforma dallo studio reciproco, al fine di rivelare l’amore tra noi e il nostro amore al Creatore.

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 24/11/10, Lo Zohar).

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I Kabbalisti sullo Studio della Kabbalah, Parte 1

Cari amici, per favore, fate le vostre domande su questi passaggi degli scritti dei grandi kabbalisti. I commenti tra parentesi sono miei.

Rispetto all’obbligo di ogni persona di studiare la Saggezza della Kabbalah

Lo studio della saggezza della Kabbalah è un obbligo assoluto per ogni persona (in altro modo non porterà a termine il suo scopo e vivrà la sua vita invano).

-Baal HaSulam, Introduzione al libro dalla Bocca di un Saggio

Il Creatore non sente soddisfazione del Suo mondo, eccetto quando le persone si occupano di questa saggezza (poiché con il suo aiuto lo rivelano). Ad ogni modo, l’uomo è stato creato solo per lo studio della saggezza della Kabbalah (poiché solo applicandola la persona consegue lo scopo della sua creazione).

-Rav Chaim Vital, Prefazione alla Porta delle Intenzioni

È un’assoluta (implicita) necessità (stabilita dall’Alto) che ogni persona di Israele, chiunque sia, si occupi dell’interiorità della Torà e dei suoi segreti (la Kabbalah). Senza questo, l’intenzione del Creatore non si compirà il lei.

-Baal HaSulam, Introduzione al libro dalla Bocca di un Saggio

La redenzione di Israele (dell’egoismo e quindi di tutti i suoi problemi) e l’ascensione di Israele (la sua indipendenza, la sicurezza ed il suo posto corretto tra le nazioni del mondo) dipende dallo studio dello Zohar e dell’interiorità della Torà.

-Baal HaSulam, Introduzione al Libro dello Zohar, Articolo 89
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Come diventare un Superuomo spirituale

Domanda: Invece di ricevere le forze del mondo superiore, mi sento, giorno dopo giorno, sempre più debole. Come diventare un “superuomo spirituale” che riesce a sollevarsi da questa situazione ?

Risposta: Prima di tutto bisogna partire dai fatti. E considerando i fatti non c’è di che spaventarsi, perché tutto questo ci viene offerto dal Creatore – secondo un procedimento tramite il quale dovremmo riuscire in qualche modo ad imparare qualcosa.

La luce superiore, agendo sulle nostre “reshimot“, crea in loro dei quadri che ci si presentano dinnanzi. Essa prende dei dati informativi (reshimot) e ce li proietta sul nostro schermo interiore, e noi ci veniamo a sentire in un certo stato d’animo.

Tutti questi stati d’animo dobbiamo necessariamente provarli durante il nostro cammino. E allora, dov’ è il problema? Il fatto che alle volte mi sento male, alle volte bene, e che non riesco ad essere completamente padrone di me stesso? Innanzitutto su di me domina la luce.

Adesso mi stanno spiegando come la luce agisce su di me. Ma chi sono io? Io sto solamente assistendo a questo lavoro. E perciò si chiama lavoro del Creatore. E noi lo stiamo osservando in disparte. Impara da esso cosa sta succedendo.

Forse non è troppo simpatico ch’ Egli lavori su di me ? Se io volgessi lo sguardo sul mio compagno che a volte piange, a volte è contento, a volte dorme, a volte si tormenta, – questo sarebbe normale, infatti io osserverei l’azione della luce su di un’altra persona. Ma non sono contento di vedere tutto questo accadere a me.

Da un lato ciò è vero. Dall’altro lato, se tu incominci ad identificarti con queste attività, col Creatore, se desideri approvarLo, allora non è così importante quello che ti succede. Tu ti identifichi con Chi lavora su di te, e consideri te stesso come materiale per il Suo lavoro.

Riesci a staccarti da questo materiale ? “Questo non sono per niente io. Se mi muovo, faccio questo o quello, penso e desidero, – tutto questo non sono io. Io identifico me stesso col Creatore, che fa di questo materiale ciò che desidera”. Allora già vedo me stesso in disparte.

Adesso sorge la domanda: Potrei io chiedere al Creatore di fare delle azioni per un altro scopo, secondo un’altra direzione, forse succederà, su, proviamo.

Ma quali azioni? A quale scopo? Mi ascolterà? Cosa vorrà fare? Non è che io abbia intenzione di chiedere qualcosa inutilmente. Se io già mi trovo in una tale situazione che, insieme a Lui, agisco contro il mio corpo, come Mosè col Creatore contro il Faraone, allora è meglio che gli chieda qualcosa che valga la pena. Allora incomincia già per l’uomo tutto questo processo.
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(Da una lezione sul Libro dello Zohar. Introduzione,25.11.2010).

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 26.11.2010

Scritti di Rabash: Dargot HaSulam, Art. 268
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Tzav” (Comando), Punto 128, Lez. 10
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Rav Yehuda Ashlag: Art. “La Libertà”, Lez. 7
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Un nuovo vicino

Il libro dello Zohar parla di come Zeir Anpin e Malchut si uniscono, come tutto diventa uno. Questo rende evidente che tutti dobbiamo mirare l’azione finale: dazione al creatore.

È difficile immaginare qualcosa al di fuori dei nostri desideri attuali. Tuttavia, la luce gradualmente impregna in noi questa necessità. Improvvisamente sento che sono richiamato al creatore. Non so perché, ma tutto d’un colpo voglio pensare a lui e dare a lui.

È come un vicino sconosciuto che si mostra, uno di cui non mi ero mai preoccupato prima e ora occupa tutti i miei pensieri. Un rapporto nei suoi confronti è risvegliato dentro di me, e siamo sempre connessi. Ancora e ancora, mi ricordo di lui.

Da dove proviene? Ne è venuto come risultato dei miei studi e dall’influenza dell’ambiente. Entrambi sono propri ovvero artificiali, un intenzione verso lo scopo, anche se siamo lontani dallo stato di visitarci. Questo è il modo in cui nasce l’intenzione di dare al creatore, un’intenzione che cerchiamo di realizzare in base ai gradi spirituali.
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Come catturare la luce della correzione

Domanda: Cos’è la Luce di correzione? Dove si trova, e possiamo associarci con essa?

Risposta: Noi esistiamo in una realtà perfetta che è stata creata dal Creatore, ma sembra essere diversa relazionandola a noi . C’è tutto ciò che vogliamo nella vera realtà: Infinito, Luce, perfezione, eternità, e il Creatore. Qui, in questo mondo, vediamo una realtà completamente diversa: le tenebre, il male, e l’egoismo.

Una realtà è separata dall’altra con la scala di 125 gradini dove sono io a cambiare la mia natura. La differenza è che, qui tutti noi percepiamo solo questo mondo e si esiste nelle tenebre, nella sofferenza e nell’egoismo. Tuttavia, per esistere nella realtà vera, ho bisogno di ottenere l’intenzione “per il bene della dazione”, l’amore anziché l’odio.

Finché io esisto nella natura di questo mondo, non ho la possibilità di fuggire verso il mondo spirituale. Si tratta di una dimensione completamente diversa nella quale non riesco a saltare. Tuttavia, vi è una “forza meravigliosa” (Segula) che mi può aiutare.

Ognuno è collegato nel mondo spirituale, mentre in questo mondo, tutti sono separati. Amore è là, l’odio è qui. Dazione, Luce, e bene sono lì, l’egoismo, il buio, e il male sono qui. In altre parole, tutto è rovesciato, come è scritto, “ho visto un mondo contrario.”

Noi saremmo completamente senza speranza se non fosse per un dettaglio che, per fortuna, non ci è contrario. Ed è dato come la fine di una corda a cui aggrapparsi per stare più vicini ad esso. Ad ognuno di noi, separati in questo mondo, viene data una scintilla spirituale, “il punto nel cuore.” Questa è la fine della corda che scende dal mondo spirituale. Si estende ad ognuno di noi da quello stato perfetto dove posso esistere in armonia e benessere assoluti.

Tuttavia, questo è solo un punto, e non so cosa devo farci. Mi sento di appartenere a qualcosa di superiore. Inoltre, mi è stato dato un libro intitolato Lo Zohar. Il vero libro è proprio in questo mondo, ma c’è anche un “libro” nello spazio spirituale, che sta per rivelazione, Luce. Il titolo stesso, Lo Zohar, rappresenta la radiosità superiore.

Questo significa che si vuole tornare al Mondo Superiore, alla propria radice, pur essendo nel proprio mondo fisico insieme a un libro che è stato stampato da qualche parte in Cina. Questo punto è il traino!

Ora devi cercare di unirti agli altri come te, separati l’uno dall’altro. Mentre leggete Lo Zohar insieme, sforzandosi verso la Luce così d’essere tutti influenzati tra di voi e facendolo con piacere.

Questo è. Il resto non dipende da te. Questi patrimoni, sia il male che l’odio, sono stati dati. Da soli, non sarete in grado di fare niente con loro. Hai solo due mezzi in relazione al mondo spirituale: il gruppo e il libro.

Quando si utilizzano, si attira un’enorme luce dal mondo spirituale, che vi influenza. È quella luce che si chiama Lo Zohar (splendore) o la Luce circostante che riforma. Questo è ciò che ti cambia. La luce funziona su di voi e vi sposta indietro verso la radice.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 18/11/10, “L’essenza della religione ed il suo Scopo”)