Pubblicato nella '' Categoria

Congresso Mondiale di Kabbalah – 11.11.2010

Presentazione sul Canale Kabbalah TV
Video / Audio

Yeshivat Haverim
Video / Audio

Vedere il mondo attraverso un punto nel cuore

Nei libri kabbalistici non c’è una sola parola che si riferisce a un qualsiasi oggetto materiale, luogo, o anche le proprietà osservate in questo mondo. Quando leggiamo: “Il muro del tempio” o “l’uomo” non dobbiamo immaginare il muro, o una persona nel nostro mondo. Il nostro mondo è una realtà immaginaria, e il libro kabbalistico non dice nulla circa la mia condizione materiale.

Nella condizione spirituale di non nomi, e la causa di essa parla il linguaggio dei rami. Ad esempio, quando dice: “E i suoi piedi staranno sul dolore di Maslinichnoy”, il che significa che il mondo dell’Infinito (si espande) e interesserà il nostro mondo, che è tutto il nostro desiderio.

Sotto il nostro mondo significa anche non sentire ciò che abbiamo ora. In generale il mondo non definisce la dimensione spirituale, così è chiamato mondo immaginario.

“Il nostro mondo” o “Il Mondo”, descritto nei libri kabbalistici è l’ultima fase dei mondi spirituali. Ma il nostro punto nel cuore, che possiamo chiamare “il punto di questo (nostro) mondo”, perché questo è l’ultimo punto della nostra discesa dall’alto verso il basso, e se ci prendiamo cura del suo sviluppo, quindi attraverso di esso sarà in grado di “scalare” indietro “, verso l’alto”.

Quindi noi percepiamo il mondo attraverso questo punto nel cuore, e non attraverso i loro sensi fisici. Ci rendiamo conto che questa terra (illusoria), vita donata per noi affinché fossimo in grado di esistere in un mondo immaginario. Ma i libri di Kabbalah (e la Torah e il Tanakh, e altri) non fanno menzione di questo mondo, in essi non c’è una sola parola al riguardo.

La Torah non parla nemmeno di moralità, come molti pensano. Non parla di come pulire il tuo corpo – ma solo come correggere la tua anima. Per esempio, le leggi di immersione (bagno rituale) – questo “corpo” (desiderio).

Le leggi della kasherut (preparazione degli alimenti, ecc) parlano di come preparare il loro desiderio “animale”  che è stato interpretato per uso alimentare  in realtà parla del desiderio di elevarsi dal livello inanimato a quello animato fino a quello della persona stessa.

I sacrifici nel Tempio (kurbanot) descrivono l’approccio al Creatore (“Kurban“, la vittima, dalla parola “auto” – nei pressi) . Come utilizzare il desiderio di tutti i livelli, somigliando al livello superiore, l’intenzione di cambiare “per il bene di se stesso” o “per il bene dell’ impatto”.

Secondo la nostra stessa lingua, risulta che l’altare sta bruciando il pane e la carne, il sangue scorre e anche l’acqua, questo è il linguaggio dei rami, si tratta di correggere l’intenzione! Nulla deve essere costruito in pietra, bisogna solo fissare l’anima!

Attraverso questi immaginari “reali” abbiamo le immagini per vedere le forze spirituali.

I Kabbalisti sul Linguaggio della Kabbalah, Parte 12

Cari Amici, per favore, fate le vostre domande su questi brani dei grandi Kabbalisti. I Commenti nelle parentesi sono miei.

La legge delle Radici e dei Rami

Quindi, non esiste un elemento della realtà o un evento della realtà nel mondo inferiore di cui non puoi trovare la sua somiglianza nel mondo Superiore ad esso; essi sono identici come due gocce nello stagno. Si chiamano “Radice e Ramo.” Significa che l’elemento nel mondo inferiore è considerato un ramo del suo modello che si trova nel Mondo Superiore, essendo quest’ultimo la radice dell’elemento inferiore, dove l’elemento del mondo inferiore è stato impresso e creato per essere.

Questa era l’interpretazione dei nostri saggi quando dicevano: “Non c’è un filo d’erba quaggiù che non abbia una sorte e un guardiano lassù che non lo colpisca e gli dica: “Cresci”!” Ne consegue che la radice, chiamata “sorte”, lo costringe a crescere ed esso prende i suoi attributi in quantità e in qualità, proprio come il sigillo e la sua impronta. Questa è la legge della Radice e del Ramo, che aziona ogni dettaglio ed ogni evento della realtà, in ogni singolo mondo, in relazione al mondo Superiore ad esso.

– Baal HaSulam, “L’ Essenza della Saggezza della Kabbalah”.
[22185]

Toccare l’eternità

img_8378La saggezza della Kabbalah è nascosta dai nostri sensi e dalla nostra mente, appartiene a un’altra dimensione, e noi non possiamo accettare e studiare direttamente. Ma, a differenza degli animali, per esempio, che sono incapaci di capire la musica creata dall’uomo, abbiamo l’immaginazione, i dati iniziali (un punto nel cuore) per iniziare a cambiare noi stessi, e in questa misura di  studiare la scienza della Kabbalah, entrare in contatto con lei.

Questa è la cosa più importante in questo mondo. E non importa quanto la gente si sposta nello studio di questa scienza e quanti capiranno. Il lavoro autonomo si trova al di sopra di questo mondo, oltre il nostro inconscio, il desiderio di uscirne è di per sé una grande ed eterna occupazione.

Non un momento di studio della Kabbalah, voler avanzare, per rivelare la vera vita, uscire dall’ incoscienza, – non scompaiono, ed è accreditato per i tuoi sforzi.

È scritto che l’anima dopo la morte del corpo, chiede solo queste domande: “: Ti sei occupato della Torah?” Aspettavi la salvezza? “. “Ero impegnato nella Torah?” – cioè  “Ho provato a chiamare la luce che ritorna alla sorgente?”. “Aspettavo la salvezza?” – cioè  ,  aspettavo che la luce faccia questo lavoro, ho cercato di diventare un “colui che dà”?
Se una persona ascolta un po’ la saggezza della Kabbalah ed è impegnata in essa, spinge tutte le anime che sono intorno ad essa nel sistema generale di “Adamo”.

Materiale correlato:

Lezione “La Saggeza della Kabbalah e la sua Essenza” 16.11.09
Laitman blog: L’immagine olografica dell’anima
Laitman blog: I Kabbalisti sull’Essenza della Saggezza della Kabbalah, Parte 13