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Yeshivat Haverim Mondiale – 19.01.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 19.01.2014

Preparazione alla Lezione
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Zohar per tutti, Introduzione
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, Parte 3, Capitolo 1, Punto 4
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”
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Riassunto della Lezione quotidiana di Kabbalah
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Voglio continuare!

E’ impossibile controllare e giudicare i nostri stati secondo i nostri sentimenti. Una donna incinta a volte può sentirsi male, ma vuole abortire? Al contrario, lei vuole continuare! L’obiettivo è di essere una madre, di avere un bambino e di tenere quel bambino fra le sue braccia, è quello che compensa e giustifica tutto il dolore e lo sconforto che lei sente.

Il corpo soffre; per l’intero periodo della gravidanza e la nascita non è facile e può essere anche tragico, pericoloso e critico. Se un alieno dallo spazio esterno, che non sa nulla della vita sulla terra, potesse vedere ciò, si scandalizzerebbe dalla tortura subìta dalla povera donna, ma noi siamo felici e lietissimi durante tutto questo processo della gravidanza e la nascita di un bambino.

Stiamo andando verso la nascita di un nuovo livello, che cosa ci manca in modo da essere felici in ogni stato? Dobbiamo vedere “Tu vuoi preparare un tavolo davanti a me alla presenza dei miei avversari” come scritto nei Salmi 23: “I miei nemici” che sono dentro di me in modo che possano vedere. Io non voglio rassicurarli con questo e vice versa, piuttosto stuzzicarli e lodare l’obiettivo.

Se non sentite una maggiore impressione rispetto a quanto sentivate ieri, significa che vi manca il supporto del gruppo. L’intero gruppo non ha la forza dell’unità in modo da potenziare ogni individuo e tutti insieme, al fine di sopravvivere allo stato attuale.
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(Dalla prima parte della Lezione  quotidiana di Kabbalah del 31.12.2013 dalla Preparazione per il Congresso)

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Un membro attivo della società

Domanda: I gruppi integrali si concentrano su una persona che tenta di andare oltre il suo ego, per salire sopra di esso, per essere integrato con gli altri partecipanti nel gruppo. Insieme a questo, si raccomanda di allontanarsi dalla vita regolare, di lasciare tutto dietro alla porta del gruppo.

Risposta: No, le persone non si isolano dalla società esterna. Questo non è ascetismo; non è entrare in una cella chiusa, anzi è un lavoro sulla nostra natura.

Una persona continua a partecipare alla vita della società in modo regolare. Ha una famiglia, bambini, lavoro; in altre parole, è un membro regolare della società. Però insieme a questo appare in lui una nuova direzione nella vita, filosofia di vita, che sorge in valore e annulla il suo normale modo di vivere.

Lui può cambiare il suo lavoro in modo che sarà più facile studiare, lui può cambiare la sua residenza per essere più vicino al gruppo, ma non lascia la società; non deve rinunciare a nulla. Al contrario ad un certo punto quando scopre un po’ il metodo integrale, una persona comincia a rivolgersi a più ampi ambienti nella società. Quando lui è diventato un maestro completo del metodo, esce dalla società e comincia ad applicarlo lì.
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(Da Kab.TV “Un Mondo Integrale” 26.10.2013)

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Preparazione alla Lezione
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Zohar per tutti, Introduzione
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 1, Parte 2
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Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo La Libertà
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Workshop “La grandezza del Borè”
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Tra due autorità

Ci potrebbe essere una condizione in cui una persona rimane dentro il gruppo fisicamente, va alle lezioni, partecipa ad ogni genere di attività ed eventi, ma di fatto ha già lasciato il percorso ed il suo cuore si trova in un altro posto…

Domanda: Com’è possibile fare attenzione e stare in guardia in una situazione del genere?

Risposta: Solamente attraverso l’umiltà ed abbassando la testa. L’ego brucia in tutti, e perciò la mia prima azione è l’annullamento verso il maestro, le lezioni, ed il gruppo. Prima di tutto, io non sono affatto la persona più saggia tra tutti gli studenti; è invece l’opposto, voglio che siano loro a stabilire il mio modo di vivere. Per cui, se faccio le cose così da solo, realizzerò esattamente la volontà del mio ego. E allora non sarò più nel gruppo. Nel momento in cui abbandono il “treno”, mi ritrovo immediatamente sotto il dominio dell’amore per me stesso.

In generale, si hanno solamente due “autorità”: il gruppo, che comprende il Rav, gli amici, i libri, ed il Creatore, che compongono un’entità completa; io ed il mondo.

Domanda: Io mi posso “sottomettere” esternamente? Ma come ci si sottomette internamente? Cosa ci faccio con i miei pensieri e le mie emozioni? Può una persona sottomettersi al gruppo?

Risposta: Ci sono due “valori”: Da una parte, il gruppo che attira l’ Ohr Makif (la Luce Circostante), e dall’altra parte, l’ego ed il mondo esterno. Quindi, cos’è più importante per me?

Certamente non mi posso garantire da solo il mio domani, ma se vengono usate tutte le possibilità che si trovano nella mia autorità, allora posso far pendere la bilancia dalla parte giusta. Non c’è altro modo.

Domanda: Se vedo che il mio gruppo non equipara sufficientemente lo spirito di Bnei Bruch, come mi posso sottomettere agli amici?

Risposta: Prova a “sottomettere te stesso a loro” tranne che in ciò che devi aggiungere a loro.

I genitori si soggiogano rispetto ai loro figli, non perché iniziano ad ascoltare le loro opinioni. Invece, la loro sottomissione deriva dall’attenzione e dalle premure che hanno per loro. Una mamma dà al suo bambino ciò di cui ha bisogno e non ciò che vuole. Il bambino può urlare: “Dammelo!” ma lei non glielo darà, ed in questo modo, da parte sua, lo sta servendo fedelmente.
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(Dalla 4.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 10.12.2013, Gli Scritti di Baal HaSulam)

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La demenza è la peste del 21° Secolo

Dalle notizie (di France24): “I ministri della sanità dei Paesi del G8 si sono incontrati a Londra mercoledì per affrontare il problema della demenza, una bomba ad orologeria secondo gli esperti, si prevede infatti che i casi aumenteranno molto visto l’invecchiamento della popolazione a livello mondiale.

“I ministri del Gruppo degli 8 Paesi più ricchi si sono incontrati per la prima volta per confrontarsi su questa malattia incurabile, che colpisce 44 milioni di persone in tutto il mondo, la maggior parte delle quali anziane.

“Essi sperano che creando un fronte comune, il summit sarà un punto di svolta nell’affrontare la malattia.

“I malati di demenza, di cui l’Alzheimer è la forma più conosciuta, spesso finiscono per avere bisogno di assistenza a tempo pieno, visto che essa colpisce la loro memoria, le capacità cognitive ed altre funzioni cerebrali.

Alzheimer’s Disease International, in un rapporto della settimana scorsa, ha segnalato un dato allarmante: il numero di malati è previsto in forte aumento, triplicherà fino a 135 milioni entro il 2050, dato che l’aspettativa di vita sta aumentando in tutto il mondo.

“La gestione della demenza è costata globalmente all’incirca 604 miliardi di dollari (440 miliardi di euro) nel 2010, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“Il Commissario europeo per la Sanità, Tonio Borg, ha annunciato un budget di 1.2 miliardi di euro per la ricerca medica nel biennio 2014-15, che includerà anche la demenza e le malattie neuro-degenerative.

“La demenza causa sbalzi di umore e problemi a ragionare e comunicare, oltre alla perdita di memoria.

“La maggior parte dei tipi di demenza peggiora progressivamente e non può essere curata. Farmaci e terapie vengono utilizzati per alleviare i sintomi.[…]

“Dato che l’aspettativa di vita è in aumento, la nostra generazione affronterà una sfida davvero unica: quegli anni in più alla fine della nostra vita saranno anni che attenderemo volentieri, oppure saranno anni che finiremo per temere?” ha detto il ministro della Sanità britannico Jeremy Hunt.

“Uno su tre di noi avrà la demenza. E se non riusciremo a fare meglio, per uno su tre quegli ultimi anni saranno anni di agonia, grande sconforto e disperazione, e non solo per quanti tra noi saranno affetti dalla malattia ma anche per le nostre famiglie, i nostri amici e quanti amiamo.”

Il mio commento: La Natura è un sistema globale, integrato, chiuso e se vogliamo ricevere da essa più di quanto è ragionevolmente necessario per la nostra esistenza, allora paghiamo con qualcos’altro. Solo se arriveremo alla forma integrale, consumando in modo sensato e non da ingordi e con una buona connessione tra noi, potremo portare l’intero sistema della creazione in equilibrio e così sradicare il problema di tutte le malattie.
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Evitare il destino fatale

Domanda: Penso che una persona contemporanea abbia bisogno di avere una comprensione chiara di ciò che sta succedendo nel mondo. Egli sta assorbendo un flusso di informazioni dei disastri naturali, di eventi tragici e problemi sociali, però non ha ancora un’immagine chiara di cosa stia succedendo.

Risposta: Naturalmente dobbiamo vedere il sistema completo in generale. Però una persona contemporanea non avverte ancora la paura universale per il futuro. Per questo, deve trovarsi su un livello completamente diverso, avere una visione del mondo più ampia e avere la capacita di vedere orizzonti lontani. A mio parere, questa paura apparirà nelle persone semplici quando la natura comincerà a risvegliarci tramite catastrofi gravi che scuoteranno la persona: qualcosa senza precedenti si sta avvicinando e non si riesce ad evitarlo.

In qualche modo è possibile ammorbidire, celare, fuggire o nascondersi da ciò che succede in una società. La persona non si sente ancora come un coniglio messo alle strette che vede avvicinarsi un boa. In questo stato, non possiamo fare nulla perché la natura stessa ci scuota in modo da portarci alla consapevolezza che tutto questo è fatale, il destino spietato. È auspicabile che la persona realizzi questa immagine non al momento dell’azione stessa, quando il disastro è già inevitabile, ma in anticipo, in modo da descriverlo e capire come evitarlo.

Dobbiamo dimostrare tutto questo nel manuale di Educazione Integrale, parlando della natura dell’egoismo stesso e di come non possiamo risolverlo con nessun mezzo nel nostro mondo perché non possediamo gli strumenti. Siamo spinti dal desiderio di riempire, di saziare noi stessi, anche a spese degli altri. O semplicemente vogliamo umiliare gli altri ma quando ci eleviamo sopra di loro, ci sentiamo più comodi. Questa è l’immensa forza egoistica che lavora in tutte le direzioni.

L’ego è l’unica forza della natura. Tutte le leggi fisiche, chimiche, biologiche, e genetiche derivano dall’ego. L’intero nostro mondo è un grande ego. Questo è il desiderio di ricevere, di essere riempito, il desiderio di assorbire, di essere rafforzato, per raggiungere la soddisfazione massima, e così via. In aggiunta, sento costatamene e misuro il mio stato rispetto all’ambiente. Se ho un bastone in mano e la mia vicina ne ha due, mi sento già male.

Segue da questo che non c’è potere nel mondo che in qualche modo può frenare l’ego. Allora dov’è la seconda forza che sarà pronta ad equilibrarlo? Questo è specificamente ciò che ora dobbiamo trovare.

Uno può trovare questa forza soltanto in una società organizzata nel modo giusto. Quando tale società sta guardando lo tsunami avvicinarsi, comincia ad unirsi in modo che entro la giusta connessione fra loro scopriranno l’attributo generale altruistico, per cui tutti saranno inclusi negli altri diventando un collettivo integrale. E questa forza si opporrà e si innalzerà sia l’ego individuale che collettivo. Quando teniamo nelle nostre mani le due forze e possiamo usarle correttamente, otterremo il sistema equilibrato, il giusto rapporto per quanto riguarda noi stessi, la società, la natura, e il mondo.
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(Da un programma TV “Un Mondo Integrale” del 24.10.2013)

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Qual è il punto? …

Nelle notizie (da PressTV): “Il tasso di sterilità fra le donne si avvicina al termine dei loro anni di fertilità negli Stati Uniti uno tra i più alti al mondo, secondo l’ultimo rapporto Mondiale sulla fertilità delle Nazioni Unite, che mostra anche che il 41% di tutte le nascite negli Stati Uniti si sono verificate tra alle donne non sposate.

“Fra i 118 posti per i quali sono disponibili dati comparabili, solo sei hanno tassi di sterilità superiore al tasso del 19% degli Stati Uniti, nota Venerdì Pew Research Center nella sua analisi della fertilità World Report 2012.

“Le donne di età compresa tra 40 e 44 anni negli Stati Uniti hanno, in media, circa 1,9 bambini nel corso della loro vita, che è uno dei livelli più bassi dei 171 paesi analizzati, solo altri 19 paesi hanno un livello uguale o inferiore di vita fertile.

“Tuttavia, le donne americane cadono esattamente nella fascia media quando si tratta dell’età in cui diventano madri per la prima volta, che secondo l’ONU è di 25 anni per le donne degli Stati Uniti.

“Nella zona di nascite non matrimoniali, gli Stati Uniti si colloca 49 ° tra i 91 paesi con dati comparabili. Il rapporto delle Nazioni Unite mostra che il 41% di tutte le nascite negli Stati Uniti si è verificato alle donne non sposate.

“La fertilità è diminuita in tutto il mondo a livelli senza precedenti dal 1970, osserva il rapporto. ‘La fertilità totale è sceso in tutti sei dei 186 paesi o aree per i quali sono disponibili dati in tutti e tre i periodi considerati nell’analisi dei dati. Nel periodo più recente 80 paesi o aree avevano una fecondità totale al di sotto di 2,1 figli per donna, il livello necessario per assicurare la sostituzione delle generazioni nelle popolazioni con mortalità bassa.’ “The Christian Post “.

Il mio commento: Il problema non è in questa crisi, ma nella perdita di orientamento nella vita, perchè non è chiaro: “Per cosa devo vivere?” E da qui la domanda: “Perché far nascere, crescere, lavorare e tutto il resto …? “Di conseguenza, in mancanza di una risposta a queste domande, il consumo di antidepressivi, farmaci e alcol è in continua crescita.

Quindi, il basso tasso di natalità è solo una delle conseguenze della crisi, della generale mancanza di comprensione del senso della vita. Questa domanda sorge inconsciamente nella mente di tutti, anche se non la sentiamo o la copriamo automaticamente con varie attività.
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