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Workshop di Unità del 22.01.2013

Workshop di Unità
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Workshop con Rav, Solo Domande
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Una correzione a “Coppie” in tutti i livelli

Domanda: Perchè ci connettiamo durante il congresso? E’ per preparare il vaso alla rivelazione dell’attributo della dazione o solamente per sostenere gli uomini?

Risposta: Primo, non c’è un vaso separato maschile e femminile. Malchut del mondo di Atzilut comprende tutte le anime in sé e se gli uomini e le donne non si connettono ad esso, non facciamo in modo che Zeir Anpin e Malchut si connettano per attirare la Luce dall’Alto che ci corregge.

Oggi, noi, gli uomini e le donne, cioè le anime spezzettate, dobbiamo elevare MAN (la richiesta della correzione ) a Malchut del mondo di Atzilut. Questa richiesta dovrebbe essere compresa nel desiderio collettivo degli uomini e delle donne ed in contatto con la sua parte superiore, Zeir Anpin (ZA). Allora essi possono anche mettere in funzione una coppia superiore che è chiamata “padre e madre”.

Dunque, ci sono tre coppie in funzione qui, che corrispondono alle stesse fasi di sviluppo o di regressione. Con la nostra “iniziativa” evochiamo la seconda coppia, che evoca la terza coppia, e la quarta coppia già appartiene a Arich Anpin, a Ein Sof (l’Infinito).

Ciò significa che dobbiamo stabilizzare noi stessi in modo equilibrato rispetto ai livelli spirituali di cui ci parlano i Kabbalisti. Ci sono due “metà” qui, maschio e femmina che compiono un’azione spirituale, totalmente complementari tra loro per donare. Se noi ci comportiamo esattamente nello stesso modo, ci adatteremo alla parte superiore e poi scopriremo di essere in ascesa verso di Lui.

(Dalla 2.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.01.2013, Shamati #7)

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 22.01.2013

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, Shlavey HaSulam, Articolo 7
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Il Libro dello Zohar, Parashat “Shlah Lecha”, Lezione 8
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TES, Parte 9, Domanda 120, Lezione 21
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La Forza di un Gruppo: L’altruismo sostenibile

Notizie (tratte da National Science Foundation): “I batteri che resistono ai trattamenti sono un problema in molti settori, soprattutto nelle istituzioni che si occupano della salute. Mentre i modi in cui queste cellule diventano resistenti sono comprensibili a livello cellulare, mentre le strategie di sopravvivenza dei batteri a livello di diffusione tra popolazione sono rimaste oscure.

“Un nuovo studio di James Collins e dei suoi colleghi dell’Università di Boston e dello Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering dell’Università di Harvard rivela che una sorprendente piccola percentuale di batteri diventano dei ‘supermutanti’ altamente resistenti. Infatti, molti dei batteri analizzati nello studio sono sopravvissuti senza essere resistenti all’effettiva dose di antibiotici somministrata nell’ambiente. Vale a dire, i generi individuati di batteri non erano resistenti agli antibiotici come lo era l’intera colonia.[…]

“Ulteriori esperimenti hanno rivelato che, oltre che ad essere resistenti ai trattamenti, questi rari supermutanti hanno prodotto alti livelli di indolo, una molecola che manda segnali prodotta da batteri sani. L’indolo può anche favorire la sopravvivenza in ambienti ostili. Quando i batteri vengono sottoposti ad un attacco degli antibiotici, le cellule morte o che stanno morendo smettono di produrre l’indolo, il che probabilmente contribuisce a favorire la morte delle cellule. Con una sovrapproduzione chimica, questi supermutanti riescono a proteggere i batteri più vulnerabili facendo il minimo per sostenere una maggiore colonia di cellule.

“Tuttavia, questa produzione di indolo è costosa per i supermutanti, che crescono più lentamente dei mutanti che non la producono. ‘Questo comportamento altruistico sostiene l’evidente prova che suggerisce come organismi mono-cellulari agiscono come una comunità. Pensiamo che gli studi sui comportamenti di queste colonie fornirà importanti nuove conoscenze delle dinamiche evolutive’, ha spiegato Collins.

“Questi risultati confermano le osservazioni fatte ovunque dai professionisti delle cure mediche: i trattamenti delle infezioni batteriologiche resistenti ai trattamenti medici sono più complicati e impegnativi di quello che si potrebbe pensare. Secondo Collins, ‘le colonie batteriologiche hanno un esteso arsenale di tecniche per far fronte all’assalto degli antibiotici. Comprendendo le varie strategie che usano per sopravvivere, potremmo essere in grado di sviluppare dei trattamenti medici più efficaci'”.

Il mio commento: Niente aiuterà gli uomini contro le malattie; le malattie sono tutte il risultato della nostra separazione. Fino a quando non incominceremo a comportarci come i batteri, insieme, non le sconfiggeremo. E lo stesso vale con ogni cosa nel nostro mondo. L’unione ad ogni livello è la linea di sviluppo di tutte le parti della natura, e se non lo accettiamo, avremo perso in tutti i settori della nostra vita. Gli antibiotici non serviranno! Per aiutare la nostra salute, abbiamo bisogno di diventare più uniti dei batteri. Infatti, ogni manifestazione del male serve ad aiutarci ad elevarci al di sopra di noi stessi.
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